Capitolo 59

Oggi c' è la festa di fine anno scolastico e io e Aaliyah ci siamo offerte per i preparativi e per sistemare la palestra. Mi si avvicina un ragazzo che assomiglia ad Achraf. "Ciao Kamala! Tu devi essere la ragazza di mio fratello minore, giusto? Mi ha parlato molto di te" esclama porgendomi la mano. "Oh salve, lui mi ha parlato poco di te, ma in buoni termini...mi ha detto che sei appena tornato da un' esperienza di studio all' estero e che sei molto intraprendente!" rispondo io. Ma non mi ricordo come si chiama e mi scuso per questo. Si ripresenta e mi torna in mente che si chiama Samir e che l' anno prossimo sarà un diplomando. Poi mi chiede: "Ma è vero che sei figlia di Czy..." ma lo azzittisco perché sta urlando e gli chiedo di abbassare la voce. "Sì! É proprio vero...tra l' altro ho scoperto che è mio padre biologico da poco, ma è una storia lunghissima" spiego io. A sua volta, Samir mi fa sapere che Achraf gli ha raccontato tutta la storia e mi fa notare che, se si guarda attentamente il mio viso, il dubbio che Lennart fosse mio padre per davvero può sorgere per la mia forma della mandibola e le labbra, che, secondo lui, sono le sue. Così, vado nel bagno della palestra e mi guardo allo specchio confrontandomi con una foto presa dal profilo Instagram di mio papà. Io, continuo a non vedere la somiglianza tra me e papà e torno di là a sistemare i tavoli. Io e Samir continuiamo a chiacchierare. Mi accorgo di Aaliyah che sta limonando con Julia. "Ragazze! Lavorate che siamo indietro come l' anno della fame!"scherzo io. Le due ragazze, dopo aver finito i loro amoreggiamenti, riprendono ad allestire gli striscioni. Altri nostri compagni, invece, si stanno occupando di allestire il palco e gli strumenti perché hanno detto che ci sarà pure una band che propone musica dal vivo quest' anno. "Ragazzi! Prendiamo una pausa ed accendiamo un po' di musica?" propone Marco, uno dei compagni di scuola con cui ho legato maggiormente nell' ultimo mese. Tutti noi approviamo l' idea ed iniziamo a saltare e ballare. Peccato che la vicepreside debba sempre scassare le palle. "Ma possibile che usiate i telefoni anche per mettere a posto una stanza?!? Spegnete subito sta musica oscena e lavorate!" ci urla contro. Noi ci limitiamo ad abbassare un po' il volume...già non è proprio simpaticissimo riordinare, in più nel silenzio totale...
A quel punto, Aaliyah prende in mano il telefono per controllare l' ora e nota che ha una quindicina di telefonate perse da Syria e papà. Mi supplica di controllare il mio. Anche io ho lo stesso numero di telefonate perse e richiamo. Ci dicono che dobbiamo tornare a casa il più presto possibile perché è urgente. Dentro di me, ho il sospetto che sia successo qualcosa a papà...o peggio...che lui abbia avuto pensieri strani. Avvisiamo i prof che stanno facendo sorveglianza e promettiamo di ritornare il prima possibile. Fortunatamente, c' è un bus che riusciamo a prendere per accelerare il tutto. Entriamo in casa e sembra che Lennart e Syria abbiano visto un mostro. L' atmosfera in casa non è di sicuro delle migliori. Dopo pochi minuti, arriva anche Hannah che ha appena terminato di dare ripetizioni di matematica al figlio dei vicini. Silenzio imbarazzante. Hannah prende la parola: "La nostra vicina mi ha riferito che sei andata nella clinica abortiva in cui lavora lei. Sono rimasta sotto shock quando lo ha detto, perché l' ho trovata un' intenzione atroce e sinceramente, da te non me lo aspettavo proprio!". A quel punto, scende una seconda ondata di silenzio imbarazzante. Lennart le chiede cosa l' abbia spinta a prendere una decisione simile. Syria sembra molto triste. "Tutto ha avuto inizio quando il mio medico mi ha convocata perché i valori dell' amniocentesi non sono nella norma" inizia lei. "Sapere che il proprio cucciolo quasi sicuramente avrà la sindrome di Down è devastante" continua. A quel punto, papà le mette una mano sulla spalla e le giura che quel bambino sarà amato a prescindere dal suo aspetto. "Ho agito senza pensare e sono andata in quella clinica. Ma vedere altre mamme intenzionate a sopprimere un cuore battente, mi ha messa a disagio e sono fuggita a gambe levate" conclude facendo scendere un paio di lacrime. Io e le mie sorelle ci guardiamo con sguardo di intesa. Promettiamo che saremmo state unite per il resto della vita e che avremmo aiutato nella gestione del bimbo. Poi, ormai siamo nel 2038 e molti progressi di scienza e psicologia sono stati fatti. Ormai ci sono sia le conoscenze per ridurre i rischi delle complicanze della sindrome, come quelle cardiache, sia i sistemi per evitare un eventuale ritardo mentale, soprattutto se si interviene nei primi mesi di vita. Quindi, nessuno di noi deve preoccuparsi perché il nostro fratellino o sorellina vivrà una vita il più indipendente possibile. A quel punto, si registra uno degli abbracci di famiglia più emozionanti di sempre, che viene ben presto interrotto perché io e Aaliyah dobbiamo tornare a scuola per stasera. Inizialmente, in realtà, avremmo desiderato stare a casa a consolare Syria, ma lei ha insistito sul farci andare alla festa perché niente ci deve distrarre dalla nostra vita e dobbiamo anche divertirci.
Durante il tragitto verso scuola, siamo assalite dai dubbi esistenziali. "E se non dovessimo essere un buon esempio?" mi domanda Aaliyah non appena ci accomodiamo in autobus. Io le rispondo che questo avvenimento riunirà le sorelle Czyborra più che mai e faremo capire ai nostri genitori che saremo una famiglia splendida. Lei noto che si fida di me e restiamo in silenzio fino a scuola. "Eccovi ragazze! Dov' eravate finite?" ci domanda Samir. "Siamo dovute tornare un attimo a casa a causa di una notizia un po' triste, ma continuiamo a lavorare." "Ma non sarà mica morto qualcuno?" "Nono, nessuno, ma non mi va di condividere dettagli ora" tronco io.
Arriva finalmente l' ora di inizio della festa ed io mi reco negli spogliatoi a cambiarmi: per l' occasione ho optato per un lungo abito rosso senza spalline, ma impreziosito dalla collana preferita di Arya che mi è stata proprio regalata da papà, in quanto voleva che la conservassi io. Si tratta di una collana corta e dal design molto semplice, ma dotata di un brillante che emana molta luce. La mia gemella, invece, ha scelto un tubino sui toni dell' azzurro che le arriva poco sotto il ginocchio, e si è piastrata i capelli. Come accessorio, lei indossa il bracciale nero che adesso custodisce lei, ma lo possedeva sempre Arya quando era in vita. Ci guardiamo l' una con l' altra ed è incredibile quanto siamo diverse ed uguali al tempo stesso. Da quando siamo state riunite, abbiamo imparato a conoscerci e, riflettendoci, la natura ha fatto proprio bene a far nascere tutte e due anziché una sola: d' altronde...una tale dose di bellezza non poteva essere sufficiente e quindi la cara madre natura ha raddoppiato la dose per creare due capolavori. O almeno è questo che ci diciamo a vicenda, per poi scoppiare a ridere.
Usciamo e torniamo in palestra. Ecco Achraf che arriva ed è vestito elegantissimo. Dev' essere ancora più una tigre di quanto pensassi, visto che riesce ad avere le energie necessarie per chiedermi di ballare nonostante il suo male, ma, come dice sempre lui, ci sono dei momenti in cui devi essere capace di non pensare a nulla e questa serata è proprio una di quelle in cui devi lasciarti trasportare dal ritmo della musica. Devo ammettere che questi giovani musicisti sono proprio bravi e spaziano dal pop, fino al rock e persino toccando note dance per i balli più scatenati. Ma ad un certo punto, il ballo tra me ed Achraf viene interrotto poiché notiamo che la vicepreside ed altri insegnanti vogliono prendere la parola, quasi buttando la band giù dal palco. Penso che vogliano recitare la ramanzina solita sulle regole e il bere responsabilmente. Poi comprendo il loro vero intento e, dentro di me, mi rendo conto che sarebbe stata meglio la ramanzina. Sapete perché? I nostri cari professori hanno fondato un gruppo musicale con la vicepreside come cantante e si sono imposti per esibirsi proprio stasera. Nello stesso momento, sopraggiungono anche Samir, Marco, Aaliyah, Julia ed Hannah e tutti noi concordiamo che è uno strazio per le orecchie sentirli. A quanto pare, lo pensano anche altri visto che la palestra si svuota. Decidiamo così, di andarcene anche noi per salvaguardare i nostri timpani e pensiamo di dividerci una pizza nella pizzeria d' asporto vicina a scuola. Mi viene in mente che mio padre non ha più detto nulla riguardo la sua ipotetica apertura del ristorante, ma non perdo troppo tempo a pensare a questo.
Il giorno seguente, in seguito ad una serata spensierata, mi tocca affrontare di nuovo la realtà, in quanto mio padre si è nascosto di nuovo nella cabina armadio, a causa di una nuova crisi di pianto perché si sente in colpa di aver concepito un figlio che presenta disabilità, nonostante Syria lo avesse avvisato dei rischi legati all' età. Io cerco di togliergli dalla testa questa sua convinzione perché non è assolutamente colpa di nessuno. In più, io sono sicura che riusciremo a convertire la sua diversità in un punto di forza, perché è così che funziona in questa casa: l' unione fa la forza e l' amore aiuta a far risaltare ognuno di noi per quello che è davvero, senza discriminazioni e vincendo ogni avversità che si presenta nella nostra vita.

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