Capitolo 51
È solo il secondo giorno qui in Danimarca e mi sembra di aver camminato per tutta la muraglia cinese. La prof di matematica non c' è verso che si addolcisca fuori dalla classe e ci ha messo tanti paletti peggio che alle elementari. Stamattina abbiamo visto la statua della sirenetta, che mi ha riportata indietro ai classici dell' infanzia e il castello di Rosemborg, famoso per le sue raccolte artistiche che rappresentano la cultura e le tradizioni dei reali danesi. Tempo libero? Ma quando mai! È già tanto se abbiamo tre quarti di ora dopo il pranzo al sacco. Siamo nel pieno centro e sono indecisa se andare con Achraf in un pub tipico o fare shopping con le mie ragazze. Se gli insegnanti non avessero imposto il coprifuoco alle 21:30, tutto sarebbe più semplice e alternerei i pomeriggi e le sere tra le mie amiche e il mio...ops...ragazzo! Ci siamo messi insieme da circa dieci giorni e lo sanno pochissime persone. Non l' ho detto nemmeno a papà, per non subirmi la ramanzina sulle precauzioni e sullo stare sempre vigili. Le mie amiche mi spingono ad andare con Achraf e mi avvisano che dopo mi avrebbero spiegato il loro piano per stasera. Quando si comportano così, c' è sempre qualcosa sotto ed inizio a preoccuparmi. Allora le saluto e vado con il mio ragazzo. All' orario prestabilito, ci ritroviamo con il resto del gruppo e i prof ci suddividono per l' ingresso al museo nazionale. Una volta terminata la visita guidata, Hannah e Julia mi prendono in disparte e mi spiegano il loro piano per farmi passare la notte con Achraf. "Ma siete impazzite? Se la vicepreside ci scopre rischiamo una sospensione di una settimana." protesto io. Loro mi rassicurano e sostengono che devo stare tranquilla. Verso le 18:30, torniamo in camera e io mi precipito in doccia, mentre le altre due cercano di origliare qualcosa dalla porta. Evidentemente, deve essere qualcosa di molto interessante perché ridono come delle pazze. Io, metto in posa la maschera sui capelli e chiudo l' acqua. "Che sta succedendo?" domando io. A quel punto, Julia viene in bagno e mi racconta che ha sentito parlare il preside con la prof di geografia. In sostanza, lui si è sfogato sulla vicepreside, perché lei continua a provarci spudoratamente sebbene sia sposata e con dei figli. La interrompo subito perché una come lei non può avere dei figli. Dovrebbe essere impedito per legge. Ma non è finita qua: il preside ha dichiarato espressamente di non sopportarla in quanto ha capito l' ipocrisia di quella donna che è venuta in gita solo per avere una scappatella con lui che le è stata negata. Ecco spiegato perché lei è ancora più acida questi giorni. Non riesco a smettere di ridere perché mi rendo conto che una come lei non la vuole nemmeno quel cesso esaurito del nostro dirigente scolastico. Finito il risciacquo di capelli e corpo, esco dalla doccia e Hannah piomba in bagno, chiedendo a Julia di poter stare da sola. "Kamala non so come dirtelo, ma sento che siamo in pericolo" inizia lei, quasi balbettando. Inizio ad avere i sudori. "Ho sentito che, dopo essere stata bidonata dal preside, la prof di matematica avrebbe adocchiato, come preda, l' ipotetico nuovo compagno della professoressa Wegner, che è mia madre e quindi la povera vittima sarebbe il mio presunto patrigno." continua. Continuo a chiedermi cosa c' entro io in questa storia. "Kamala sveglia! Potrebbe trattarsi di Lennart!" esclama alzando la voce. Ho bisogno di sedermi. Non penso di sentirmi bene. Come sarebbe a dire che potrebbe trattarsi di mio padre. "Ti prego Hannah, riporta per filo e per segno ciò che hai sentito!" la supplico sull' orlo di una crisi di panico. "Sono sicurissima di aver sentito la seguente frase dalla bocca del preside: sua falsità (che sarebbe la vicepreside) è andata via parlando da sola e dicendo che avrebbe provato a raggiungere quel bocconcino biondo, sexy, sportivo e con gli occhi azzurrissimi che ha iniziato a frequentare la professoressa Wegner" mi spiega quasi in un' unica emissione di fiato. A peggiorare le cose, ci si mette Julia che conferma di aver sentito tutto pure lei. Mi sento davvero male. Mi sento come se mi mancasse l' aria. La mia migliore amica sta per diventare una Czyborra e io lo scopro in questo modo. Senza poi avere la certezza che sia vera questa notizia. Julia va a lavarsi ed Hannah resta lì con me. "Se è vero, pensa quante marachelle facciamo insieme, una volta che vivremo sotto lo stesso tetto!" prova a farmi sorridere lei. Ci riesce solo per pochi secondi, ma io sono una furia. Come ha potuto nascondermi una cosa del genere? Come ha potuto tradire la mamma senza prepararmi psicologicamente? Ma soprattutto...come mai non ha pensato...no non riesco nemmeno a ragionare e scoppio a piangere. Hannah mi abbraccia e mi invita a non pensarci fino a quando non avremo fatto ritorno in patria. Julia, una volta uscita dal bagno si unisce all' abbraccio di gruppo e si propone per andare a chiedere ai prof, il permesso per mangiare fuori stasera solo noi tre. Strano ma vero, hanno acconsentito nel momento in cui Julia ha detto che abbiamo l' autorizzazione della madre di Hannah, ma si sono raccomandati del rispetto del coprifuoco. Così, per non tradire la loro fiducia, ci siamo recate in un ristorante di pesce fritto vicino all' hotel. Devo ammettere che è davvero squisito il pesce in questo paese e anche che mi è tornato il buon umore, ma nonostante ciò, non mi va di farmi sentire da mio padre, sebbene si sia raccomandato di, almeno scrivergli, ogni tanto, che sta andando tutto ok.
Tornate in hotel, le mie amiche tengono sotto controllo i professori in sorveglianza e mi fanno andare in camera di Achraf, che ha spedito il suo compagno di stanza in un altro gruppo. "Tutto ok? Mi sembri sconvolta!" mi fa notare. "No non va per niente bene! Pare che mio padre abbia una nuova compagna e l' ho scoperto tramite Hannah e Julia che stavano ascoltando i prof fuori da camera nostra." rispondo sfogandomi. Dal suo punto di vista, questa è una splendida notizia perché significa che Lennart ha superato il lutto e cerca di mettermi in testa il fatto che Arya non sarà sostituita. Io chiedo di non parlarne più almeno fino a fine gita e Achraf mi dice che ogni mio desiderio è un ordine. Quella notte, però, avviene qualcosa di inaspettato e mi viene in mente che mamma Arya sarebbe fiera di me. Riesco a perdere la verginità violando le regole della gita. Devo ammettere che è stato molto bello perché naturale e con una persona speciale. Senza contare che, in una stanza di albergo, il tutto assume un' atmosfera più magica. La mattina però, mi rendo conto di tre cose:
1) Ho sognato Arya che mi ha raccontato di aver sognato di aver perso la verginità quasi allo stesso modo con Lennart, prima che lo conoscesse di persona
2) Che ho dormito in camera di Achraf e che saranno cazzi amarissimi se mi scoprono i professori
3) La peggiore di tutte e quella che mi fa correre in camera dalle mie amiche come fossi un' isterica: abbiamo fatto sesso senza precauzioni e devo essere accompagnata in farmacia per la pillola del giorno dopo.
Per fortuna, Julia sa bene come intortare i nostri insegnanti e sfoggia le sue abilità come aveva fatto la sera prima per la cena fuori. Stavolta, la scusa sono le bottiglie d' acqua da comprare per affrontare la nuova giornata. Anche questa volta, i prof ci cascano in pieno e per fortuna. Dopo colazione, usufruiamo della mezz' ora rimanente prima della partenza verso la cattedrale, per recarci nella farmacia di fronte. Dentro troviamo la vicepreside, che ci chiede spiegazioni, ma io riesco a scamparla dicendo di dover comprare degli assorbenti. Ci crede ed esce dalla bottega. Tiriamo un sospiro di sollievo. Noi tre ci avviciniamo al bancone e, fortunatamente, la dottoressa è molto gentile e comprensiva. Mi chiede quanti anni ho e quando è avvenuto il rapporto sessuale. Dopo avermi consegnato la pillola, la pago e mi dice di fare più attenzione le prossime volte, dandomi anche qualche consiglio prezioso per evitare le malattie veneree, che prometto di tenere a mente.
Io e le ragazze raggiungiamo i nostri compagni e sembra tutto filare per il meglio. Ma, dentro di me, sento che prima o poi tutto questo verrà a galla e finiremo in presidenza. Non sono abituata ad esagerare così tanto e, proprio per la mia inesperienza in tema di rischi, sono convinta di essere sgamabile al 100%. Achraf si avvicina e mi prega di non pensare sempre al peggio. Ma le regole sono state violate alla grande ed io ho pure rischiato di rimanere incinta. Spero non lo venga a sapere nessuno, men che meno mio papà che ci rimarrebbe malissimo. E sì, non voglio deluderlo anche se mi ha delusa lui per primo non raccontandomi i cambiamenti nella nostra famiglia. Ma questo è un discorso che affronteremo più avanti...
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