Capitolo 50

Io e Syria abbiamo iniziato ad uscire insieme, anche se ad orari non sospetti per evitare che le ragazze scoprano qualcosa prima del tempo. Finalmente, mi sento in pace con me stesso anche se Arya mi manca ogni singolo giorno. Non so se avete notato, ma io non sono mai stato con modelle o ragazze famosissime: una era la mia migliore amica del liceo, che poi sappiamo tutti in che mostro si è convertita. Syria insegna, Arya era addirittura una tifosa. Sarò anche un ex calciatore, ma forse sono un ragazzo di altri tempi e le cose che mi interessano di più sono i sentimenti e l' intesa mentale. Non illuderei mai una ragazza e non mi metterei mai insieme a lei solo per la bellezza. La stessa cosa vale al contrario: tante ragazze avrebbero pagato per conoscermi e, quelle poche che ci sono riuscite, ho cercato di farle ragionare cercando di far loro capire che esistono ragazzi più accessibili e adatti a loro. Non sopporterei l' idea che una stesse con me solo per i miei soldi o il mio aspetto. Sono un essere umano con dei sentimenti e mi sento uguale agli altri.
Oggi è il primo marzo e sto aiutando Kamala con le valigie. O almeno ci provo, visto che è in videochat con le sue amiche a discutere su che vestiti portare via. "Ragazze! Guardate che starete via cinque giorni e non credo che avrete tempo libero alla sera, conoscendo gli insegnanti che saranno con voi." mi intrometto, sottintendendo di non appesantire troppo i bagagli. "Ben detto Lenny!" mi dice Syria in lontananza. Hannah si gira verso sua madre e le urla: "HO CAPITO BENE CHE LO HAI CHIAMATO LENNY!?" ma lei si difende giustificando che io e lei ci conosciamo da una vita e può capitare di usare i soprannomi. Ne Kamala, ne Hannah sembrano convinte della spiegazione, ma non approfondiscono. Non sembrano interessarsi ai nostri suggerimenti. Le lasciamo da sole discutere sugli abiti da sera e sulle palette di ombretti.
Per quanto riguarda me e Syria, forse la situazione ci sta sfuggendo di mano e prima o poi ci scapperà il nostro piccolo segreto.
Vado un attimo fuori a buttare la spazzatura e vedo...la mia ex con una ragazza che sembra identica a mia figlia. Io cerco di scappare a gambe levate e rimango sconvolto che quel mostro possa avere una figlia senza che gli assistenti sociali siano stati coinvolti. Per fortuna, non ci incrociamo e quindi non ho subito danni. A distanza di quasi sedici anni, la mia spalla parla ancora e le cicatrici da sfregio sono rimaste. Questa storia è una delle poche cose che Kamala non sa di me: già è sensibile e timida. Non vorrei mai che, se le raccontassi di questo brutto incidente si legasse ancora di più a me e creasse un rapporto morboso. La sua natura di protettrice è un dono, ma a volte può essere un problema nelle relazioni e io vorrei che fosse indipendente e più sicura di se. Non tutti, purtroppo, apprezzano quando una persona si affeziona parecchio a loro e vorrei preservare mia figlia da future fregature e delusioni. Senza contare che il nostro rapporto ce lo invidiano tutti, ma un giorno non ci sarò più io e non posso essere il centro della sua vita. Non sarebbe normale e lei deve sperimentare.
Arriva il giorno della partenza e io la accompagno fino a scuola. Credo che Kamala stia attraversando quella fase in cui ci si vergogna dei genitori perché mi dice espressamente che non vuole essere accompagnata e che è forte per trasportare da sola la valigia. Una volta che le nostre figlie sono partite con il pullman verso l' aeroporto, io e Syria ci avviciniamo e ci prendiamo per mano. Decidiamo di fare una bella passeggiata al parco come se fossimo due ragazzini. "Più ti conosco, e più mi rendo conto di quanto tu sia una persona fantastica." mi sussurra all' orecchio. Arrossisco. Mi fa anche notare che io sono l' emblema dell' età che non è sinonimo di maturità. Syria mi confessa che non è mai stata con un ragazzo più piccolo di lei perché ha sempre cercato sicurezze e stabilità emotive. Io sono un eccezione perché, dopo aver scoperto il tradimento del suo ex marito, ha capito che una persona può essere insignificante a qualsiasi età.
Quella sera, ci troviamo a casa di lei per avere un po' di intimità noi due soli. Verso le 21:00, Kamala e Hannah ci chiamano. Andiamo nel panico e io corro in una stanza lontana da lei per evitare che si senta la sua voce in sottofondo. "Pronto figliola! Siete arrivati!?" domando io. Mi dice che hanno già cenato e che hanno fatto il tour con il bus a due piani per avere un' idea della città. "È bella Copenaghen?" chiedo. Afferma di sì, ma sarebbe più bella senza le regole dei prof. Io, prima di chiudere la telefonata dico che si divertiranno lo stesso anche con i docenti e ci auguriamo la buonanotte.
Torno da Syria e ci stendiamo sul letto a farci le coccole. Iniziamo a parlare del nostro futuro: entrambi, al momento, siamo propensi a non sposarci, ma discordiamo sull' idea di avere un figlio nostro. A me, sinceramente, piacerebbe molto avere un figlio nel caso in cui la relazione andasse bene, ma lei sembra titubante perché iniziare daccapo tutto quindici anni dopo non la convince. Inoltre, tira in ballo anche il discorso dell' orologio biologico perché a quarant' anni è più difficile avere bambini e aumenta il rischio di malformazioni e malattie genetiche. Io la capisco in pieno, però le ricordo che io sarei disposto ad amare un bambino in ogni caso. Ma abbiamo tempo per pensarci: dobbiamo ancora consolidare la relazione. Anche da questo, si capisce che sono maturato rispetto al passato: quando stavo con Arya, nostra figlia era stata concepita dopo circa quattro mesi di relazione. Quando sei giovane pensi che, se c' è amore vero, tutto possa funzionare anche se avviene in fretta. Ora capisco l' importanza delle tempistiche e che bruciare le tappe non sempre è un bene: questo lo si apprende proprio crescendo dei figli.
Quella notte, dopo aver amoreggiato, dormiamo anche insieme per la prima volta da quando ci frequentiamo, ossia da metà gennaio, dopo aver iniziato ad intensificare le nostre conversazioni lo scorso dicembre. Il mattino seguente, mi aspetta una bella pila di pancakes proteici, la mia colazione preferita e in quel momento ho la conferma che anche lei presta attenzione alle piccole cose. O meglio, ho la conferma di essere stato capace di innamorarmi di nuovo, nonostante io abbia Arya ancora nel mio cuore. "Buongiorno Lenny!" mi dice lei, non appena si accorge che sono seduto al tavolo. Si siede anche lei e mi allunga la mano per cercare contatto fisico. La stretta è reciproca e ormai penso che lei abbia assimilato la famosa dose di ormoni Czyborra che l' ha portata fino a questa fase di innamoramento. La decisione è stata presa: quando le ragazze tornano dalla gita, organizziamo una serata ed ufficializziamo la nostra relazione. Ma non sappiamo che reazione aspettarci da entrambe...

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