Capitolo 42
Finalmente mi sono laureata in scienze della nutrizione! Online, mi rendo conto, non è la stessa cosa, ma abitando in Italia non ho altra scelta. Lennart, anche se si sta riprendendo alla grande, non me la sentirei di lasciarlo da solo perché se gli succedesse qualcosa, non me lo perdonerei mai. Senza contare che, per la prima volta in vita mia, penso di poter dire di aver capito cosa significa "amare una persona". Quando ami una persona non sai ne il perché, ne come sia iniziato. Anzi, se ti chiedessero le famose "W+H questions", in caso di amore vero non sai rispondere a nessuna di esse. Con Lennart è proprio così: lo amo e basta! Questa dovrebbe essere una ragione sufficiente per essere premurosa e stargli vicina il più possibile.
Alla proclamazione della mia laurea, Lennart mi raggiunge in camera e mi tira fuori una corona d' alloro e una busta, con scritto "per il mio amore". Io sorrido e lo guardo negli occhi. "Apri!" mi incita lui, come non vedesse l' ora di farmi scoprire qualcosa che mi avrebbe cambiato la vita. Non posso credere ai miei occhi: ha preso due biglietti per il nostro primo viaggio insieme, destinazione New York. Non so come reagire. Questo è il mio regalo di laurea! Sono sotto shock! "Sono...non so nemmeno cosa dire...so solo che ti amo tanto!" esclamo io, sembrando un' ebete in imbarazzo. Ci baciamo e lui mi dice quanto sia orgoglioso di me e mi giura che sarà sempre al mio fianco per celebrare i miei traguardi. Ma le sorprese non sono finite qua: Lennart mi benda gli occhi e mi guida fin non so dove. Io non amo particolarmente le sorprese, quindi sono rimasta in ansia tutto il tragitto. Non appena apro gli occhi, mi rendo conto di trovarmi nella hall di un hotel di lusso, ma c' è un problema: sono vestita malissimo. Allora, una ragazza del personale dell' hotel, mi guida fino ad una specie di cabina armadio che mettono a disposizione per gli eventi. Non indovinerete mai: dentro ci trovo le mie più care amiche! Sì, proprio Chiara ed Aimee Lynn! Mi metto una mano davanti alla bocca dallo stupore e poi...abbraccio di gruppo! "Ora dobbiamo aiutarti a scegliere il vestito, l' acconciatura e a truccarti!" mi cantano in coro. Sono sempre più confusa, ma le lascio agire. Nel mentre, iniziamo a raccontarcela ed entrano...Robin e mio fratello! Ma che cazzo sta capitando??? Una proposta con anello non penso perché stiamo insieme da troppo poco.
Verso le 19:30, mi fanno uscire dalla stanza e mi rendo conto che ci sono proprio tutti: la mia famiglia, la sua, Robin, Gollo e tanti altri nostri amici e parenti. Il mio ragazzo si avvicina e mi dice che ha organizzato tutto questo perché è giusto festeggiare la mia laurea e che mi devo godere questo giorno a pieno. Poi, si concentra su di me e rimane incantato nel vedermi con quell' abito color pesca, senza maniche ma con scollatura in stile americano e lungo quasi fino a terra. Mi fissa negli occhi e mi ricorda che sono bellissima. Finiti i complimenti, ci rechiamo a salutare gli invitati. Andiamo prima da Robin e Gollo che non vedevamo da un po' di tempo. "Sapete ragazzi..." inizia lui. "Se non ci foste stati voi a convincermi che avevo un problema da curare, non so se io sarei qua! Vi ho insultati parecchio quando mi avete spinto al ricovero, lo confesso, ma ora non so come ringraziarvi!" conclude. Robin sostiene che lui si sia ripreso sul serio perché, altrimenti, non ne parlerebbe con questa scioltezza. Io mi intrometto e ammetto di aver contribuito anche io. Mi guarda con gli occhi spalancati e sembra sorpreso. Io compresa, iniziamo a sospettare che io mi fossi autoconvinta di detestare Lennart per proteggere il mio cuore, viste le mie esperienze precedenti. A quel punto, Lennart chiede a Gollo come mai non si fosse mai incazzato con lui per avergli rubato la ragazza, ossia io. La risposta sorprende entrambi: "Sono stato io, assieme a Robin e tua sorella a fare in modo che voi due finiste assieme, quando abbiamo capito che voi due vi amate" si esprime, lasciando a Lennart dei dubbi esistenziali. Due su tutti: quando ve ne siete accorti e, soprattutto, cosa c' entra sua sorella. Sembra più confuso che mai. In sostanza, dopo che sua sorella era andata a trovarlo in ospedale, aveva scritto a Gollo, in direct su instagram, che Lennart si era reso conto di amare una sua amica, ossia me. Poi Gollo aveva risposto che noi due eravamo fidanzati ed entrambi concordavano che ci fosse qualche conto che non tornasse. Soprattutto per alcuni eventi passati, come ad esempio, quando ho confessato di essere andata in crisi quel giorno in cui lui, Lennart, era venuto ad accertarsi dopo la mia aggressione. Oppure per il fatto che io mi sentissi in colpa per la sua depressione. Così, ha informato Robin che ha analizzato la situazione e ha cercato una maniera per farmi confessare i sentimenti, senza causare traumi a nessuno.
A quella notizia, Lennart quasi sviene tra le mie braccia, ma senza perdere i sensi. Lo faccio sedere sulla poltrona di pelle vicina al nostro gruppo. "Ti senti bene?" chiedo io. Mi risponde di sì, per fortuna. "Sono solo sconvolto" esclama. "Mi porti qualcosa da mangiare?" mi domanda lui. Io acconsento e mi avvicino, assieme a Robin e Gollo, al lungo buffet pieno di pietanze da ogni parte del mondo. Io decido di prendere un cocktail alla rosa che mi tiene in mano Robin, mentre torniamo da Lennart con un paio di piccole pizzette, che lui mangia con gusto.
Torniamo un attimo al discorso di prima e Gollo conclude sostenendo che sia stata la scelta giusta perché ormai lui sfoggia un bel sorriso in volto, anche più vero di quello precedente al periodo buio, e possiede una sicurezza mai vista prima.
In quel preciso istante, la sorella di Lennart ci raggiunge e ci chiede se possiamo goderci la festa senza preoccupazioni. In effetti, lei ha pienamente ragione e andiamo anche a salutare il resto della gente. Verso le 22:30, inizio a preoccuparmi perché vedo il mio compagno alzarsi in piedi su una sedia. "Oh no per favore!" esclamo io, mettendomi le mani nei capelli, perché avevo già capito la sua intenzione di fare un discorso di elogi nei confronti della sottoscritta. Ma, mentre lui parla, viene interrotto da un ingresso inaspettato: la sua ex, che è tornata in Italia per distruggerlo. "Scendi subito da quella sedia!" ordina lei, gridando come una pazza. Tutti i presenti rimangono sconvolti. La musica di sottofondo si interrompe bruscamente e cala il silenzio di tomba. Nessuno di noi sa come lei abbia potuto essere a conoscenza del mio party di laurea, ne come abbia fatto ad entrare. Lennart si avvicina a lei e le chiede "Che cazzo ci fai qua?!" con tono minaccioso. Lei lo tira dal polso e lo scaraventa contro il muro per menarlo davanti a tutti, sostenendo di avere ancora un conto in sospeso con lui. Il problema è che io non ho visto l' inizio della scena perché mi ero recata un attimo in bagno e me la faccio raccontare da Robin. Io mi precipito a tentare di staccarli, ma lei sembra voler picchiare anche me. "Arya stai indietro!" grida lui volendomi proteggere. "No io devo lottare per te, anche a costo di farmi del male!" contesto. Poi ordino a mio fratello di andare a chiamare la sicurezza, a Robin e Gollo di aiutarmi a tenere indietro le persone e metterle in sicurezza lontane da questa scena e, infine, ho chiamato in causa anche mia cognata, assegnandogli il compito di chiedere all' infermiera dell' albergo, di preparare la stanza con il lettino, al fine di assicurarmi che lui stia bene. Finalmente arrivano i bodyguard e portano via quel mostro di donna ammanettandola. "Sono io che ti amo e tu ami me!" continua a gridare con lo stesso timbro di un' anatra isterica. Tornata la tranquillità, gli altri possono riprendere la festa e io, assieme al mio fratellino, Robin, Gollo e mia cognata andiamo un attimo in infermeria con Lennart. Lui si sente bene, ma è sempre meglio accertarsi, visto che presenta qualche graffio sul viso e un paio di lividi in giro per il corpo. "Hai male da qualche parte?" chiede la dottoressa a lui, che risponde che riesce a muovere tutte le sue parti del corpo, il che significa non ha nulla di rotto. Ad un certo punto, ci raggiunge uno dei bodyguard, che scopro che conosce i tre calciatori che sono lì con me da secoli. Ci rivela un dettaglio...a dir poco...agghiacciante: quel demone aveva una boccetta di acido che, se fossero arrivati un solo minuto dopo, sarebbe stato schizzato in faccia a Lennart. La guardia, esce dalla porta e ci lascia soli.
-Robin: "Brudi devi fare qualcosa o rischi la vita seriamente!"
-Lennart: "Cosa posso fare?"
-Gollo: "Sei troppo buono Lenny! Lei si merita almeno un ordine restrittivo
-Io: "Deve essere rinchiusa quella pazza! Dico davvero"
Dopo quella conversazione, torniamo in sala a tentare di goderci la festa, ma dal bagno delle ragazze esce...ancora la sua ex, che non sappiamo come sia riuscita a scappare dalla sicurezza e a rientrare in hotel. Robin e Gollo si mettono davanti a noi e, in coro, le rinfacciano che sanno le sue intenzioni. Lei, a quel punto si difende e dice che sta facendo tutto questo per il bene di Lennart e che ha usato le cattive perché non capisce cosa li lega tramite le buone maniere. Loro due, dopo quella affermazione, chiudono mio fratello e mia cognata nella stanza dell' infermeria al fine di tenerli in sicurezza. Poi bloccano la pazza al muro e le sfilano la boccetta dalla borsa e io torno a chiamare la sicurezza e la polizia per farla arrestare. Durante la mia momentanea assenza, si capisce che lei è talmente furba, da riuscire a riprenderla dalla mano di Gollo, aprirla non appena i loro occhi si distraggono un attimo e a lanciarla con un tiro che finisce dritto sulla spalla di Lennart, che impreca dal bruciore e dal male e viene portato al pronto soccorso, accompagnato da tutti noi. Nella sfiga, la diagnosi è un' ustione a cavallo tra il primo e il secondo grado che non ha riportato troppe conseguenze, se non la permanenza a vita del segno e qualche piccolo taglio causato dal vetro.
Nonostante la serata si sia conclusa nel peggiore dei modi, almeno una buona notizia sembra esserci: Chiara ed Aimee Lynn mi chiamano per comunicarci che la pazza è stata arrestata e stanno facendo di tutto affinché lasci me e il mio ragazzo tranquilli, pensando di farle trascorrere anche un periodo di reclusione per aggressione volontaria in pubblico.
Concludo dicendo che mi sento in colpa per non essere stata presente durante l' atto più grave della serata, ma so che andare a chiamare aiuto è stata la cosa giusta, quindi i miei sensi di colpa sono mitigati.
L' importante, amore mio, è che tu stia bene e che questo spiacevole incidente non comprometta la tua carriera e il tuo benessere fisico e mentale, anche se so che sarà un trauma impossibile da dimenticare. Ma ricordati che io, la tua famiglia e i tuoi amici siamo dalla tua parte e lo saremo per sempre.
Non scordarti mai di chi ti ama davvero e sappi che, coloro che ti vogliono bene non ti sfiorerebbero nemmeno con un dito perché la violenza non è sinonimo di amore.
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