Capitolo 18

Come ci si sente ad essere in una stanza del municipio, con le proprie amiche, in attesa del grande momento? Non saprei descriverlo nemmeno: io mi vedo completamente diversa perché sento una responsabilità nuova e una consapevolezza vestita di bianco. Per fortuna, mio marito non mi ha ancora vista, altrimenti sarebbe un disastro, secondo la credenza popolare. Le mie ragazze, nonché damigelle, continuano a ripetermi che sono una sposa bellissima. Io nego, ma più mi guardo e più penso abbiano ragione. Ma mostrare modestia, anche se falsa, mi appare la scelta più logica.

Sono anche sorprendentemente tranquilla: noi due stiamo insieme da nemmeno un anno e nostro figlio potrebbe nascere in una o due settimane. La gente potrebbe pensare che abbiamo corso troppo e per un periodo l' ho creduto anche io, ma se c' è amore, tutto è possibile. "Lennart...che ci fai qua?!" grida Aimee Lynn ad un certo punto. "Tranquille ragazze, Lenny mi ha bendato gli occhi, ma percepisco il fascino di mia moglie anche a distanza. Posso parlare con lei un attimo?" chiede infine. Le mie amiche si guardano e ci riflettono sopra chiedendosi, in maniera vispa e scherzosa, se sia una buona idea. Cedono quando promette di tenere gli occhi chiusi e lo fanno entrare nella stanza. Mi prende per mano e mi porta in un angolo privato. "So che non è il massimo non vedermi negli occhi!" ridacchia. "Ma volevo dirti che sono pronto per questo grande passo e non ho nulla da temere perché ho te al mio fianco. Mi sono reso conto che ho ottenuto molto di più di quanto abbia riconosciuto a me stesso e ora so che posso valere qualcosa in questo mondo!" continua. "Sono orgogliosa di te! Non vedevo l' ora di sentirtelo dire...di strada ne hai fatta parecchia e penso che tu ti sia meritato tutte le belle cose che ti sono arrivate. Ps. Lasciamelo dire: sei uno sposo bellissimo anche con quella stupida benda sugli occhi!" esclamo io. Mi ribatte dicendomi che sicuramente io sarei stata più bella ed elegante di lui. Gli do un colpetto sulla spalla con tanto di "Maddai scemetto! Quando capirai che sei un bel ragazzo!?". A quella frase arrossisce e torna dai testimoni Lenny e Robin. Finalmente è tutto pronto e possiamo dare inizio alla cerimonia. Al mio ingresso in sala, mio marito a momenti sviene, ma mi sembra una reazione esagerata data la semplicità del mio trucco, del mio abito e dei miei capelli che sono sciolti. "Sei bellissima proprio come sospettavo!" mi sussurra in un orecchio mettendomi le mani tra i capelli. Poi si rivolge al sindaco: "Possiamo saltare i discorsi sdolcinati...non sono molto bravo con le parole. Posso solo dire che non vedo l' ora di baciare questa splendida donna che ho qui davanti. Voglio solo essere suo marito!" conclude. "Beh...vediamo cosa dice il capo qua: Arya, vuoi tu prendere Lennart come tuo legittimo sposo?" chiede il sindaco rivolgendosi a me. Io: "Anche se ogni tanto mi fa arrabbiare...non posso dire altro che *Sí! Lo voglio!*" rispondo in maniera simpatica. Lennart mi fulmina quasi e, alla domanda "Vuoi tu prendere Arya in moglie?" risponde "Ci devo pensare...scherzo! Ho già ribadito di non aspettare altro, quindi assolutamente sì: aspetto questo momento da quando l' ho conosciuta, ma lei mi ha fatto penare prima che ci mettessimo insieme! È una tipa tosta e non la cambierei con nessun' altra al mondo!" e, dopo quel discorso, ci scambiamo gli anelli e ci baciamo appassionatamente sull' altare.

Durante il pranzo di nozze, esce di tutto e di più e vengo a conoscenza di presunte abilità canore di Lennart, che non mi aveva mai sfoggiato per vergogna e che, nonostante le richieste, rifiuta di esibire anche adesso. Come l' ho scoperto? Robin ha riesumato una cena di squadra di sei anni prima in cui avevano cantato entrambi. Ma non è tutto: scopro anche che il mio caro maritino, da piccolo, era tremendo: all' asilo picchiava tutti e si divertiva a fare la cacca sul letto di suo fratello, per far credere che se la fosse fatta addosso durante il riposino. Ma c' è di più: alle elementari voleva fare uno scherzo ad una sua compagna per conquistarla, spalmando del burro per terra in modo che lei scivolasse e lui la prendesse in braccio come nei film romantici, ma...pur avendo già calcolato tutto...qualcosa andò storto e ci scivolò lui stesso procurandosi una brutta frattura al braccio destro. Oppure cos' altro? Un mini Lennart che, a circa sette-otto anni, ha tentato di allagare casa tramite delle secchiate di acqua perché voleva una piscina? O lo preferite in versione ladruncolo, in quanto, all' età di cinque anni circa, adorava rubare le ciabatte a suo papà, in quanto enormi rispetto ai suoi piedini di allora, fino al giorno in cui cadde di faccia e perse sangue dal naso, per fortuna senza romperlo. Io, a sentire questi racconti, sono sempre più sconvolta e mi chiedo se quell' angelo al mio fianco potesse davvero disporre di un lato posseduto dal demonio. "Amore... perché non mi hai mai parlato di queste chicche?" domando io divertita. Lennart abbassa lo sguardo senza rispondere altro che un semplice "ehm!".
Durante la pausa tra primi e secondi, noto che mio marito e mio fratello vanno in bagno insieme. Quando tornano, Lennart mi racconta che gli ha raccontato del coming out sia a casa, che in squadra e che è stato preso molto bene ovunque. Siamo entrambi molto fieri di Lenny perché ha imparato a difendersi dai pregiudizi e dall' ignoranza. Devo dire che ammiro il loro rapporto: non sono uniti solo dal nome, ma soprattutto dal fatto che hanno passato molte difficoltà entrambi e si sono sempre sostenuti a vicenda, sanno tutto l' uno dell' altro e non si sentono affatto gli undici anni di differenza che li separano, in quanto riescono a parlare di tutto con maturità e serietà. Mi ricorda molto il rapporto mio con Aimee Lynn e, in quanto cognati, non posso che esserne felice: meno drammi in famiglia si hanno, meglio è per tutti!
Dopo il dolce e il discorso tenuto dalle nostre famiglie, torniamo a casa distrutti e con una nausea tremenda, dovuta al troppo cibo. "Mi sa che stasera ho preso tutti i chili che avrei dovuto prendere in nove mesi!" esclamo, tenendo conto del fatto che ne avevo presi solo sei da quando sono rimasta incinta. "Non dirlo a me...qualcosa mi dice che mi dovrò rimettere a stecchetto dopo questa mangiata!" ribatte Lennart scherzandoci un po' su.
Mi ero intestardita per prenderne il meno possibile anche in vista del post parto e per prevenire la maggior parte delle complicanze, come il diabete gestazionale o altre conseguenze metaboliche.
La nostra prima notte da sposati è un' emozione unica, anche se non possiamo fare nulla per "colpa" di Thijs, che non vediamo l' ora che venga a riempire di ulteriore gioia la nostra vita. Ma ad animarla ci hanno pensato i nostri amici: hanno organizzato una piccola caccia al tesoro con destinazione casa nostra (non preoccupatevi, mio fratello ha una copia della chiave) e ci hanno fatto trovare una scatola di preservativi, qualche scherzetto e...un regalo dolcissimo: in quel momento, abbiamo scoperto che avevano organizzato una colletta, anche in collaborazione con il resto della squadra, per regalarci un paio di scarpine, una tutina e un pupazzetto da porre nella culla. Il tutto, lo avevano posizionato in una scatola rossa, avvolta da una specie di copertina e da un nastro bianco.
Beh che dire... questo giorno è indimenticabile e lo sarà per sempre non solo perché ci siamo giurati fedeltà ed eterno amore, ma perché è accaduto davanti alle persone cui teniamo davvero e che ci hanno sempre sostenuto, dandoci positività ed ottimismo. Ed è proprio così che deve andare: per la prima volta ho la consapevolezza che tutto sta girando per il verso giusto.

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