Capitolo 82
Syria si sta recando in camera di Heron per svegliarlo, dal momento che bisogna prepararsi per andare a scuola. Si inginocchia ai piedi del suo letto e gli sussurra piano piano nel suo orecchio. "Buongiorno patatino... buon compleanno" gli dice iniziando ad accarezzarlo sulla schiena. Il piccolino sembra ancora un po' stordito dal sonno, ma almeno ha aperto gli occhietti ed è riuscito a dire un timido "grazie mami" ma è palese che la sua tentazione sia quella di riaddormentarsi. Lennart è appena entrato in casa, in quanto, anche a dicembre non rinuncia mai alle sue due corsette settimanali della mattina presto. Raggiunge suo figlio in camera per fargli gli auguri, ma lui sentenzia con un bel "papi lavati!" in quanto non sembra amare particolarmente il sudore, sebbene abbia iniziato da poco a giocare a calcio. Sì, avete capito! Heron ha cambiato idea sul voler seguire le orme di suo papà, ma ha anche dichiarato di voler essere più forte del suo papi: su questo non aveva cambiato idea di sicuro... se sei un papi scarso, papi scarso rimani! Lennart, ormai, ci aveva fatto l' abitudine e il soprannome gli piaceva davvero, soprattutto perché gli aveva fatto capire che forse un fondo di verità c' è in quelle due paroline: non sempre, almeno a sua detta, si era impegnato al massimo nei suoi allenamenti e di questo, in parte, se ne pente. Dall' altra, invece, ripeterebbe tutto perché sa benissimo che il record di trofei non è tutto e, se avesse intrapreso la scelta della carriera dei record, non sarebbe mai potuto diventare il padre che noi conosciamo. Anche nella scelta delle squadre in cui andare a giocare, lui ha messo sempre al primo posto la piccola Kamala che ora l' ha reso nonno, scartando tutte le squadre che non gli consentivano di portarsela agli allenamenti e crescerla cercando di essere presente e costruire un rapporto con lei.
Lennart corre a farsi una doccia che doveva essere abbastanza veloce, ma, in realtà, contribuisce al farlo perdere nei suoi pensieri. "Una cosa positiva c' è nel diventare genitori prima da molto giovani e poi sulla quarantina" pensa tra se e se. "Sì... proprio così... puoi crescere un figlio alla volta dando tutto te stesso, anche se, se si è un po' più avanti con gli anni si hanno energie ed esigenze diverse, ma un figlio è sempre un figlio in qualsiasi momento della tua vita arrivi" conclude la frase che aveva cominciato nel suo cervello. Finita la doccia, si veste, ma guardandosi allo specchio fa un colpo perché deve essersi distratto un attimo e deve aver sbagliato il flacone dello shampoo, confondendolo con quello del riflessante ramato. Bene: il nostro mitico ex esterno sinistro ora ha i capelli rosso aranciato e, ovviamente, avendo lui i capelli quasi bianchi il colore prende a meraviglia. "Cazzo!" esclama lui guardando il suo riflesso. Ma, evidentemente, qualcuno deve aver sentito perché, non appena si reca giù per la colazione speciale per il compleanno di Heron, quest' ultimo ripete proprio quel vocabolo. Syria guarda Lennart sconcertata e lui arrossisce di vergogna. "Mi è scappato quando ho visto i miei capelli... non pensavo che Heron avesse sentito!" dice lui abbassando lo sguardo. Syria ammette che non sta così male, avendo gli occhi azzurri, ma devono trovare un modo perché Heron non ripeta più le parolacce. "Merda!" esclama Heron lasciando, questa volta, sconvolti e allucinati entrambi. "E questa dove l' hai imparata!?" domanda Lennart spalancando gli occhi. Il piccolino emette una risatina, ma i genitori sembrano seriamente preoccupati. "Io capisco che ti senti grande, che oggi hai un anno in più, ma queste brutte parole non si dicono" gli spiega Syria, mentre lui si sta godendo una fetta di dolce speciale Nel frattempo, è scesa anche Hannah e si è recata in cucina per prendere una mela da masticare prima di andare al lavoro. Lei ha assistito a tutta la scenetta, ma ha dovuto trattenersi dal ridere per non peggiorare il tutto. La cosa assurda è che non ha specificato se stesse ridendo per i capelli di Lennart o per il suo fratellino che dice le sue prime "paroline 18+", ma probabilmente per entrambe, visto che Lennart si accorge di essere stato taggato su Instagram proprio da lei, che è riuscita a fargli una foto a tradimento e a pubblicarla nelle sue storie con la didascalia "@lennart_czy nuova icona di stile" e qualche emoji spiritosa con la lingua fuori. Lui si sbatte la sua mano sulla fronte, ma ci ride sopra. Syria e Lennart, dopo aver accompagnato Heron a scuola, si recano al lavoro e, udite udite, il nuovo look di Lennart è già virale tra gli studenti. "Bella prof! Nuovo look super moderno! Se le dico che sta bene mi mette un bel voto nel compito di teoria?" gli chiede un ragazzo del terzo anno. Lennart risponde con: "Signorino... se non vuoi che ti aggiunga un centinaio di flessioni come esercizio extra, vedi di abbassare subito la cresta!" e suscitando nel ragazzo la voglia di pensare prima di parlare, o almeno, di stare zitto. Di sicuro, essere un professore figo che lavora in ambito da meno di dieci anni non è semplice, men che meno con dei capelli tinti per errore. Durante l' intervallo, sempre lui si reca in aula insegnanti per raccontare alla sua compagna le reazioni dei suoi studenti, ma Syria sembra concentrata per organizzare una festa di compleanno per Heron questo sabato, alla quale avrebbero partecipato anche gli amici di Heron e zio Robin con sua moglie. Lui si offre di aiutarla e le consiglia di optare per la cena anziché il pranzo, ma di far arrivare gli ospiti un po' prima per l' inaugurazione della casetta che sarà terminata proprio per quella data.
Ad ora di pranzo, intanto, Syria e Lennart festeggiano con il loro bambino a casa e, per l' occasione, Syria acconsente alla preparazione delle cotolette, dal momento che Heron insiste da settimane nel volerle provare e anche dal fatto che si è informata ed esiste la ricetta anti contagio da glutine. Heron sembra super felice e, non appena le assaggia, dice a suo padre: "Cazzo sono buone papi!" e scoppia a ridere. Syria e Lennart decidono di fare finta di nulla, come avevano consigliato sia la neuropsichiatra sia la logopedista. Devono togliergli le parolacce dalla bocca ma non sanno proprio come fare.
Passano i giorni e arriva il sabato, in cui si ritrovano a casa tutta la famiglia; Leah e Peter (per fortuna sono riusciti a diventare amici, dopo i disguidi iniziali) con i loro genitori; Julia e zio Robin con la moglie. I tre bambini, prima della cena, hanno inaugurato la casetta sull' albero andando a giocare e chiamarli per andare a tavola è sembrata un' impresa. Durante la serata sembra esserci un clima di festa, ma i padroni di casa sono in ansia perché hanno paura che il linguaggio di Heron possa tornare colorito da un momento all' altro. Ma la preoccupazione per questo passa in secondo piano, perché si accorgono che Kamala è un po' diversa dal solito e continua a nascondersi per allattare la piccola e sembra molto assente. Ad un certo punto lei si alza e consegna la piccola in braccio ad Achraf per tornare nella sua camera di quando era adolescente. Syria la segue e la trova seduta sul letto. "Tutto bene Kamala?" le chiede appoggiando una mano sulla spalla. Lei ha gli occhi lucidi. "Non sono una brava mamma!" inizia lei guardando Syria negli occhi. Syria le sorride e la invita a sfogarsi. "Non sento molto legame con Aisha. Anzi... non ho nessun legame con lei e non provo emozioni ne quando la allatto, ne quando me la coccolo. A volte piango quando sono da sola e mi rivedo in Lennart quando aveva delle crisi e mi sembrava che piangesse anche per delle piccolezze insignificanti." spiega lei. Syria crede che dovrebbe partecipare a degli incontri che aiutano le mamme in preda alla depressione post parto e crede anche che, nei prossimi giorni, sarebbe opportuno che si confrontasse proprio con suo papà che ha vissuto quel tipo di male in prima persona, anche se per altre cause. Le due tornano giu ed è il momento della torta gelato con sopra la candelina che Heron avrebbe soffiato per esprimere un desiderio. "Cosa desideri per i tuoi sette anni patatino?!" gli chiede, ma il piccolo risponde che non glielo vuole dire ne a lui ne a nessuno.
La serata si conclude con una bella foto di gruppo da aggiungere all' album dei ricordi e Kamala che ha deciso di passare la notte lì nella sua vecchia camera per stare un po' con i suoi pensieri ed ha affidato la piccola ai nonni che hanno tirato fuori la vecchia culla di Heron e l' hanno posizionata vicino al loro letto. Kamala passa la notte in bianco tra i sensi di colpa per aver lasciato Achraf a casa da solo e il suo senso di incapacità genitoriale. Lennart, essendosi svegliato di colpo, raggiunge sua figlia in camera e decide di dormire al suo fianco. Prima di cadere in un sonno profondo, Kamala lo abbraccia e gli dice che lo capisce e che forse il demone è venuto a trovare anche lei. Lennart, allora, ricambia l' abbraccio senza dire nulla e cerca di aiutarla a dormire con lo stesso metodo di quando era piccola: una leggera ninna nanna canticchiata e un massaggino lungo la schiena per stimolare il rilassamento. Poi lui si stende al suo fianco nel suo lettone e, non appena lei chiude gli occhi gli sussurra che lei è una donna forte e che niente potrà ostacolarla. Su questo non ci sono dubbi ma come sappiamo, anche le persone più forti possono avere dei momenti difficili. Sì, nessuno di noi è perfetto e nessuno di noi è indistruttibile ma l' importante è rialzarsi sempre e non importa come e in quanto tempo. Non importa nemmeno se ci si rialza da soli o con un aiuto. L' importante è trovare una via di uscita e non dimenticare il periodo, ma prendere i lati positivi per imparare qualcosa di nuovo e rinforzarsi le spalle.
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