Capitolo 79

Sono passati un paio di giorni e il piccolo Heron ha ancora un po' di febbre. Lennart ha preso un permesso per portarlo a fare il controllo dal pediatra e la cosa buona è che sono più di dodici ore che non vomita. Arriva il loro turno, e il piccolo tossisce proprio in quel momento. "Come stiamo oggi, piccolino?" gli chiede il pediatra. "Non sto tanto bene" risponde Heron in tono triste e quasi apatico, suscitando un piacevole stupore in Lennart perché ha usato la prima persona per dire come si sente. In effetti, gli occhietti del Czyborra junior parlano da soli: sono spenti e ancora sono circondati da occhiaie viola e risaltano su un visetto ancora pallido, anche se sembra avere una cera migliore rispetto al punto clou di questi giorni di influenza intestinale. Dopo un controllo accurato, il pediatra sostiene che il piccolo, per il resto stia bene e che battito e rapporto peso/altezza siano perfetti e raccomanda una buona alimentazione, tanta idratazione e, al massimo, la tachipirina solo di sera se la febbre dovesse salire oltre il 38, in modo tale da non abituare il piccolo a prendere medicine per ogni minima questione di salute, anche di poco conto. Usciti dallo studio, Lennart prende in braccio Heron per preservargli quelle poche energie rimaste e necessarie per guarire al meglio. Lo carica in macchina e si addormenta non appena entra in contatto con il seggiolino. Lo porta a casa dove lo sta aspettando la baby-sitter che lui e Syria avevano ingaggiato da quando Hannah non lavora più da casa. In tutto il tragitto, Heron non ha fatto neanche un cenno e ha dormito come un ghiro.
Dopo averle fornito le istruzioni, Lennart torna a scuola e raggiunge subito Syria per aggiornarla anche sul progresso linguistico che oggi Heron ha mostrato. "Mi sono persa il nostro piccolo che parla usando io!?" ripete Syria sconvolta. Lennart conferma e i due si abbracciano come se volessero sottolineare di essere una squadra perfetta per il loro figlio. A quel punto, lui torna in palestra per aspettare un gruppo di ragazzi dell' ultimo anno. Nelle ultime settimane la sua caviglia era guarita completamente e le ore di educazione fisica erano tornate intense come un tempo.
Nel mentre, Heron a casa con la baby-sitter si sveglia e inizia a chiamare perché desidera compagnia. La baby-sitter arriva ai piedi del suo lettino con in mano la famosa borraccia di acqua. "Voglio Leah qui" esclama il bimbo con tono malinconico. Lei vuole sapere chi è questa Leah e lui risponde: "Leah amica di scuola" facendo trasparire che sia la sua migliore amica. Allora, la tata inizia a fargli le coccole e a consolarlo, dicendogli che tra poco l' avrebbe rivista non appena gli fosse passato tutto. "Male pancino!" si lamenta lui, dopo essere passato da posizione distesa a quella seduta e aver posizionato la sua manina all' altezza dello stomaco. Lei, a quel punto, decide di fargli uno speciale massaggino che le era stato insegnato tempo fa specifico per i dolori al pancino dei bimbi e valido per qualsiasi tipo di origine avessero. Ma sembrano dare il sollievo non sperato, così lei invia un messaggio a Lennart per chiedere se può somministrargli dei fermenti lattici e, per fortuna, lui risponde anche se in orario di lezione e dice che Heron può prenderli tranquillamente e le ricorda di misurare la febbre, che per fortuna tende ad essere bassa. Verso ora di pranzo, torna Lennart a casa perché ha voglia di stare a fianco al suo piccolino e la baby-sitter torna a casa. "Ciao papi! Voglio coccole!" esclama Heron non appena lo vede. "Hai anche fame?" gli domanda lui per regolarsi su cosa preparare. "No, poca fame!" risponde Heron che, di conseguenza, si becca un' altra porzione di brodino magico, ma, come ogni bambino che si rispetti, non sembra essere contento. "Voglio cot...coto..." prova a sottolineare Heron, ma non riesce a dire la parola. "Cotolette vorresti dire?!" domanda suo padre con le pupille che emanano una scia di cuoricini. Il piccolo risponde con un fiero "Sì!" e Lennart sorride perché, in quel preciso momento, capisce ancora di più quanto forte sia il legame padre e figlio e quante somiglianze ci sono tra loro due. Ma la festa dura poco perché Lennart gliele sconsiglia finche il suo pancino è sottosopra, ma, non appena starà bene promette di fargliele assaggiare anche se mamma Syria non approverebbe, ma una volta ogni tanto non ha mai ucciso nessuno. Lennart si reca in cucina un attimo per mangiare un panino veloce e un po' di verdura cotta avanzata dalla sera prima, per poi tornare da Heron con la minestrina, prendere un libro di storielle ed iniziare a leggergli qualcosa. Dovete sapere che il piccolo sta facendo progressi nella lettura e nella scrittura, oltre che nel parlato, e anche se non tutte le parole sono ancora perfette nella pronuncia o quelle più complesse fatica a ricordare come siano scritte, non si può negare che i suoi genitori abbiano fatto un lavoro eccellente con lui e se a scuola è più autonomo di quanto ci si aspettasse, è solo grazie a loro e alle sorelle maggiori. Anche Kai si è personalmente congratulato con la famiglia perché pensa che siano tra i pochi che hanno capito che è meglio trattare i bimbi disabili come gli altri e non lasciare che vengano seguiti solo dal loro insegnante di sostegno per poi ricevere una considerazione di serie z a casa.
La sera stessa, quando Syria rientra a casa ed Heron si è addormentato di nuovo, lei e Lennart discutono i vari dettagli riguardo il loro futuro matrimonio, ma Syria sembra avere un piccolo attacco di panico: inizia a respirare in maniera affannosa e fatica a parlare. Il suo compagno la accompagna a rinfrescarsi il viso e la aiuta a fare respiri lenti e profondi. "Cosa c' è che non va? Dimmi tutto, ti ascolto" le sussurra nell' orecchio. "La verità è che ti avevo detto, all' inizio della nostra relazione, di non sposarci perché mi mette il panico anche solo l' idea di organizzare... ho già un matrimonio fallito alle spalle..." ma Lennart la blocca perché le ricorda che non è colpa sua se il suo ex marito era un donnaiolo assurdo e le mancava di fedeltà e rispetto. Inoltre, aggiunge anche che avrebbero organizzato una cerimonia piccola, tranquilla e senza troppi dettagli sfarzosi perché non è nemmeno nel suo di stile e crede che la semplicità sia uno degli elementi trasversali di tutto. Syria, nel frattempo si è calmata e, non appena Lennart finisce di parlare, lo bacia sulle labbra. Ma, evidentemente, è presa da un momento di euforia improvviso perché se ne esce con: "Cosa dici se andiamo a letto anche se non abbiamo cenato?! Saremo anche vicini ai cinquant' anni, ma non si è mai troppo vecchi per la passione" e suscita il pieno sconvolgimento del futuro marito che accetta perché è tanto tempo che non fanno l' amore. Si recano così nella loro stanza e si spogliano. Il tempo passa tra coccole e preliminari, per poi arrivare ad un delicato atto sessuale e romantico al tempo stesso, che però viene interrotto da... Heron! I due si sono accorti che il loro cucciolo si era alzato di colpo perché hanno sentito urlare (evidentemente ha preso paura a veder la scena, non sapendo di che si tratta) e poi, non appena si sono rivestiti e Syria ha acceso la luce, il piccolino se ne esce con: "Mami, papi... cacca! Male pancino!" e capiscono che vuole il massaggio e che vuole essere accompagnato in bagno per essere ripulito, dopo aver fatto i suoi bisogni.
Beh che dire... chi si sarebbe mai aspettato che gli occhietti di Heron si subissero i genitori amoreggiare? Credo proprio nessuno e si spera che non vada a raccontare nulla a scuola... ma se queste sono le premesse, che ne sarà della loro prima notte di nozze? Chi può dirlo, ma una cosa è sicura: se vogliono riprendere le loro attività sotto le lenzuola dovranno accertarsi che Heron sia nella fase più profonda del sonno. Il resto, invece, sono fatti loro e sono liberi di ascoltare il loro istinto in ogni momento della loro vita di coppia. E quando il bisogno chiama, è giusto rispondere...

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