Capitolo 78

Kamala ha trovato un lavoro come traduttrice di libri grazie alla sua laurea e, visto che è stata assunta a circa due mesi dal parto, le hanno dato la possibilità di lavorare da casa e, una volta nata la bimba, una maternità flessibile garantendo il suo ruolo e il suo stipendio. È un pomeriggio di metà novembre e ormai manca un mese alla nascita della piccola e lei si sente spesso molto stanca. Inoltre, capita a volte che non abbia nemmeno fame e si limiti a dei crackers per limitare l' acidità di stomaco, anche se cerca di seguire la dieta fornitale dalla nutrizionista per garantire tutti i nutrienti alla bimba, vista anche l' iperemesi gravidica che è durata i primi quattro mesi e mezzo di gestazione. L' inizio della gravidanza, per lei è stato molto complicato non solo a causa di questo, ma anche per la paura folle, anche se giustificata, che la piccola non fosse sana, visto che Achraf ha sconfitto il cancro ben due volte e ancora non è ufficialmente fuori pericolo dalle recidive e visto anche che il suo fratellino, come ben sappiamo, ha la sindrome di down. Lei si ricorda ancora della sua prima visita di quando le hanno chiesto se avesse familiarità per cancro e anomalie genetiche. Una sensazione terribile, come le fosse cascato il mondo addosso. La notte stessa ha addirittura sognato di mettere al mondo un bimbo morto. Un trauma senza precedenti che non le ha permesso di vivere la gravidanza da sogno che aveva sempre desiderato. Anche sapere che sta procedendo tutto bene non riesce a calmarla. In questo momento sta avendo una crisi di pianto mista ad ansia e Achraf sta cercando di consolarla. Sono seduti sul loro letto uno di fianco all' altra. "Se dovessi scoprire che non è sana quando nasce? Se dovesse avere una predisposizione per una malattia mortale? O peggio... se dovesse nascere morta" continua a singhiozzare lei. Achraf la abbraccia e le conferma che qualsiasi cosa succederà la affronteranno e la piccola sarà amata in ogni suo dettaglio a prescindere, aggiungendo anche che un po' di positività avrebbe anche giovato alla sua crescita. In effetti, almeno a detta di Kamala, ogni volta che lei ha una crisi di questo tipo, la bimba smette di scalciare come se non volesse partecipare ai discorsi negativi della sua futura famiglia. "Che bello, un calcetto!" esclama Kamala, una volta essersi tranquillizzata. Achraf appoggia la testa ad ascoltare. La bimba, il cui nome non ci è dato sapere, tira un altro calcetto. Achraf le dice che è proprio tirando i calci alle pareti del suo pancione che le comunica che sta bene, quindi non serve preoccuparsi tanto.
Quel giorno, Kamala decide di contattare Syria perché pensa che sia la figura più adatta che la possa accompagnare a comprare le tutine e le scarpine, ma lei, dispiaciuta, è costretta a declinare l' invito perché Heron ha il contratto il virus intestinale e Lennart non può tenerlo a causa dei consigli di classe. Allora, Kamala avvisa il suo compagno che il suo fratellino sta male, decide di posticipare di qualche giorno le commissioni per la futura nuova arrivata e decide di preparare... lettori, vi ricordate il famoso brodino segreto che è tramandato da generazioni nella Czyborra family? Esatto! Proprio quel brodino caldo e miracoloso che, unito ad un bel riposino, cura tutto. E se non cura, almeno da sollievo: questo nel 100% dei casi. Dopo circa un' ora, Kamala si presenta a casa di Syria e Lennart. La apre Hannah, che è appena arrivata a casa dopo aver terminato la sua prima giornata da commessa in un negozio di abbigliamento. "Ciao sorellaa! Tutto bene?" la accoglie lei nella sua vecchia casa. "Sì, sì... stanchezza da fine gravidanza a parte." risponde lei, specificando anche di essere venuta a portare il brodino magico al piccolino di casa e di volerlo vedere. Hannah le indica di appoggiare la ciotola in cucina e poi si recano insieme in cameretta di Heron, dove al momento si trova Syria alle prese con un episodio di vomito appena terminato. "Vorrei che dormisse" precisa lei, ma lasciando trasparire che il virus sembra si sia manifestato in maniera molto forte. "Heron sta tanto male. Male pancino!" esclama lui con voce fioca. Anche il suo aspetto non è di sicuro dei migliori: è bianchissimo in viso, ha le occhiaie e le sue tempie sembrano leggermente gonfie dallo sforzo di vomito consistente. Come se non bastasse, in quel momento inizia a diffondersi una puzza assurda e Syria è costretta a prenderlo in braccio per cambiargli il pannolino messo in questi giorni, a causa della diarrea. "Ci penso io, così mi alleno a cambiare un pannolino!" esclama Kamala. Hannah aggiunge che la avrebbe aiutata anche lei e che il brodino magico li sta aspettando al piano di sotto. Syria si reca così a scaldarlo per poi tornare su e servirglielo a letto. "È stato più semplice di quanto pensassi cambiare il mio primo pannolino!" esclama Kamala a Syria. Ma ecco il momento peggiore: Syria prova ad imboccare Heron, ma lui cerca di deviare il cucchiaino con la mano. "Dai Heron, questo ti fa tanto bene!" prova a convincerlo la mamma. Heron grugnisce e inizia a sbattere le manine e i piedini. In quel momento, entra a casa Lennart che in casi come questo è l' unica speranza. Raggiunge le sue donne sopra e prova a convincere il piccolo, dicendo che questo è la pozione magica che cura ogni male, ma lui continua con i suoi capricci. In quel momento, Aaliyah chiama Kamala perché ha intenzione di passare una serata al pub con le sue sorelle e Julia (sì, non è stata mai citata in questo quarto libro,ma è ancora molto amica delle ragazze) e di convertirlo in un baby shower alternativo e improvvisato. Kamala ed Hannah vorrebbero accettare, ma si sentono in colpa perché il piccolino sta male e non vorrebbero che pensasse che lo stanno abbandonando, ma Syria dice loro di andarsi a godere la serata e di prepararsi bene per mettere in risalto la loro bellezza. Hannah si mette una camicia rossa con i pantaloni neri e gli stivaletti con il tacco e si trucca il minimo indispensabile. Accompagna a casa Kamala a cambiarsi e lei, invece, opta per un vestito viola semplice e le snickers e sempre con un trucco leggero, esattamente come anche la sua gemella, che però è in jeans, maglietta e chiodo. L' unica truccata in maniera più definita è Julia, che però essendo paragonabile ad una modella, qualsiasi cosa si metta e in qualunque modo si trucchi, appare sempre regale e raffinata. Le quattro ragazze sembrano divertirsi un mondo e sembra che gli anni del liceo non siano mai terminati. A casa, invece, non c' è lo stesso clima di serenità e gioia: Heron avrà anche assaggiato un po' del brodino, ma continua a lamentarsi e a sbattere i piedi, quasi come fosse molto arrabbiato. Syria decide, per disperazione, di fare un colpo di telefono alla neuropsichiatra di Heron che conferma i suoi sospetti: il piccolo ha sonno, ma è arrabbiato perché non riesce a dormire a causa del suo malessere. "Papi sca..." dice Heron, ma non riesce a concludere la frase perché vomita di nuovo e non si sa nemmeno cosa avesse intenzione di dire. Lennart va a prendergli una borraccia di acqua che deve bere almeno ogni due ore per ordine del pediatra per contrastare la disidratazione. Questa volta, però, contro ogni aspettativa la beve ed inizia a calmarsi, fino a cadere, almeno per un pochino, in un sonno semi profondo.
Non vi sorprenderete se vi dicessi che per Lennart e Syria sono giorni e notti molto difficili questi, ma la verità è che, nonostante si stia divertendo come ai vecchi tempi, nemmeno Kamala se la passa tanto meglio: non solo è terrorizzata dalla possibile mancanza di salute della bimba, ma anche dal fatto di non essere una madre degna, in quanto non ha avuto nessun riferimento. Syria sarà capace di insegnarle qualche trucchetto i il mestiere di mamma si impara seguendo il proprio istinto giorno dopo giorno? Su questo non esistono scienze esatte, ma una cosa è certa: il secondo caso è stato quello di Lennart come papà single di una piccola creatura che si portava anche agli allenamenti, pur di lasciarla il meno possibile ad estranei come babysitter o simili. Pensate che, addirittura, quando era alla Union Berlin e Kamala era stata adottata da poco, il giornale locale gli aveva dedicato un articolo definendolo l' esterno sinistro che si allena tra palloni e biberon. Se lei ha preso l' istinto genitoriale da suo padre, siamo in una botte di ferro, ma ricordiamoci che quando Heron aveva pochi mesi, lei lo coccolava come fosse mamma da una vita. Forse lei questo non se lo ricorda o lo nega a se stessa, ma quello era già un segno che sarebbe diventata una brava mamma. E così sarà....

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