Capitolo 77
Heron e Leah stanno giocando nella famosa tenda che è stata posizionata nel salotto enorme di casa Czyborra. A casa con loro c' è proprio Lennart perché Syria è andata a fare la spesa ed altre commissioni. "Ciao piccolini! Che fate di bello?" li sorprende lui, volendo fare una sorta di cucù. "Vai via papi!" gli risponde Heron divertito. "Sono il tuo papi e mi tratti così?! Io con te non gioco più, allora!" ribatte lui facendo il finto offeso. Heron incrocia le braccia mentre Leah sorride. "Avete bisogno di qualcosa?" chiede Lennart prima di far uscire la sua testa dalla tenda. "Un po' di acqua, grazie" chiede Leah. Lennart si reca in cucina e prende il bicchiere, lo riempie, lo ripone sul vassoio e, in men che non si dica, la piccola Leah è stata accontentata. "Grazie Lennart, sei molto gentile" ringrazia lei. In quel momento, Syria rientra in casa con le sporte e i bimbi si precipitano fuori ad aiutarla. "Heron vuoi qualcosa?! Perché sei venuto ad aiutarmi con una velocità estrema" si esprime Syria con tono alquanto sospettoso. Heron si limita a sorridere e Leah chiede se avesse bisogno di una mano, ma lei dice che è a posto così. A quel punto, sapendo che c' è un altro adulto in casa, Lennart decide di farsi un bagno rilassante e va sopra nel bagno enorme e lussuoso nella vasca con idro massaggio, luci soffuse da cromo terapia e termoregolatore automatico che non permette all' acqua di raffreddarsi. Gira la manopola verso la temperatura calda. Mentre aspetta, avvolge il suo corpo con l' accappatoio e si siede sulla poltrona massaggiante, senza però accenderla. Chiude gli occhi e inizia a rilassarsi sentendo l' acqua scorrere. Gli iniziano a salire i brividi lungo il corpo e si lascia andare completamente. Ma questa sensazione non dura tanto perché sembra che gli venga in mente qualcosa. Dopo qualche minuto, apre gli occhi e vede che la vasca è piena, mette un po' di bagnoschiuma ed entra. La luce blu crea un' atmosfera di tranquillità, ma lui inizia a pensare a diversi momenti della sua vita. La cosa curiosa è che sta sorridendo, anche se sembra che gli stiano passando anche le immagini dei suoi momenti peggiori.
Nel mentre, Syria si sta occupando dei bambini ma riceve una chiamata da Kamala che ha paura di partorire prematuramente, in quanto ha un leggero sanguinamento e delle contrazioni molto forti e, dal momento che lei ha subito la stessa cosa, le dice di recarsi per sicurezza dal medico o al pronto soccorso, ma di tranquillizzarsi perché sono quasi sicuramente contrazioni finte e, soprattutto, se la bimba è sana non ci saranno problemi. Kamala si calma, ma va a controllare la situazione comunque e, per fortuna, Achraf può accompagnarla in modo che Syria non lasci i piccoli da soli. In ogni caso, dagli aggiornamenti che ha fornito in seguito, Kamala sembra stare bene e pure Lennart, che si trova ancora in vasca immerso in una nuvola di pace e vapore. "Forse non era così male ricevere critiche quando ero molto giovane e giocavo da poco, d' altronde... anche quelle mi hanno aiutato ad arrivare dove sono ora" pensa tra se e se, iniziando a credere di essersela presa un po' troppo con chi lo ha buttato a terra. Ma poi si ricorda anche che lui è una buona persona e non farebbe mai del male a nessuno. Sa benissimo di non aver mai meritato la cattiveria che ha ricevuto e giunge alla conclusione che, spesso la gente è invidiosa e da dietro uno schermo chiunque si può nascondere. Dopo questo fiume di pensieri, riprende a rilassarsi e si addormenta immerso nell' acqua calda.
Nel mentre, dopo aver fatto merenda, i bimbi sono tornati nella tenda e stanno commentando la fiaba che hanno letto oggi in classe e, vista la tematica, Leah approfitta per confessare una piccola caratteristica che le appartiene ed alza la maglietta. "Che cos' è?" chiede Heron, non capendo. "È un piccolo infusore che mi aiuta a metabolizzare gli zuccheri" spiega lei, ma Heron sembra ancora sconvolto e confuso. "Come posso spiegartelo... si tratta di un piccolo salvavita che ho da quando avevo due anni e mi inietta una sostanza quando mangio" "Heron è confuso... se Heron te lo toglie?" domanda lui sempre più con la testa incasinata. "Non mi avresti più come amica!" sentenzia Leah. Allora, lui esce e si reca in cucina a chiamare la sua mamma per aiutarlo a capire cosa avesse la sua amica. Syria gli spiega che Leah ha un problemino che fa acquisire energia al suo corpo in maniera diversa, ma non per questo è costretta ad una vita vuota e triste e gli fa notare che anche lei è una bimba speciale. Heron torna così dalla sua amica nella tenda e le chiede se lei è davvero una bambina speciale come lui. Lei risponde che, in un certo senso è proprio così e si abbracciano. Inoltre, il nostro piccolino pensa che la sua amica sia fonte di ispirazione e si promette di cercare di accettare di più la sua disabilità. Oltre ad ammirarla e venerarla sempre di più, ovvio. Intanto, si fanno le 17:30 e arriva la mamma di Leah a prenderla, ma i piccoli fanno i capricci perché vorrebbero stare più tempo insieme. "Vi vedete domani in classe! Saluta!" interviene la mamma di Leah. A quel punto, i due bimbi si calmano e si salutano. Syria però, è preoccupata perché è un po' che non sente nulla provenire da sopra e si precipita a controllare Lennart che è ancora nel mondo dei sogni. "Lennart ci sei?! Sei vivo?!" esclama in allerta. Lui si sveglia di colpo e butta fuori un po' di acqua dalla vasca. "Che colpo che mi hai fatto prendere! Devo essermi fatto una bella dormita se sono già le cinque e mezza passate!" dice una volta passato lo spavento iniziale. Sentendo confusione, si reca su anche il piccolo. "Posso entrare con papi?" chiede lui, sebbene Lennart avesse dichiarato di voler uscire. "Sì, ma per poco" dice lui. Heron, a sentire quelle parole, fa festa e si sveste. Syria lo aiuta ad entrare in vasca e suo papà lo accoglie sulle sue gambe. Loro due restano da soli. "Sai papi... Leah è una bimba speciale" inizia lui, provando anche a descrivere il suo macchinario, senza avere tutte le parole per riuscirci, ma facendosi capire comunque. Lennart gli spiega che la piccola è diabetica autoimmune, tramite la storiella del mostriciattolo goloso. Ma, a sorpresa, Heron gli chiede: "Tu credi nei mostri? Ne hai mai visto uno?" facendogli pure gli occhioni. Allora, Lennart comprende che è giunto il momento di parlare di qualche dettaglio del suo passato. Gli inizia a massaggiare le spalle e confessa di sì, di averne incontrato uno tanti anni fa. Gli spiega che si trattava di un fantasma tutto nero e dagli occhi spaventosi e che gli ha regalato una scatola nera e grigia contenente tanta tanta rabbia e tristezza. "Ed ora lo vedi ancora il mostro cattivo?" chiede Heron. "No, per fortuna è un po' che non lo vedo, ma a volte ho la sensazione che sia dietro l' angolo" spiega, suscitando il piccolo a dire: "Heron non vuole il suo papi triste" e porsi dubbi se il nomignolo "papi scarso" non gli facesse male. Dubbi che al momento non esterna, ma vengono letti dalla mente di suo papà, che lo tranquillizza dicendo che può chiamarlo come vuole, ma Heron sembra scosso per non essere stato il primo a chiamarlo "scarso" e lo abbraccia senza dire nulla. A fine discorso, i due escono, si mettono l' accappatoio e Lennart fa sedere il suo bimbo sulla famosa poltrona per asciugargli i capelli. Oggi per Heron è stata una giornata piena di scoperte e sembra molto sollevato per aver scoperto che tutte le persone possono avere qualche mostro cattivo da combattere. Ma, essendo un bimbo che esprime molto le sue emozioni e anche un po' gelosetto e iperprotettivo, si spera che non diventi appiccicoso con i suoi genitori e la sua amica. E ci si augura anche che non diventi lo zietto geloso della nipotina in arrivo. Ma Heron è in buone mani e la sua famiglia sa cosa fare per calmare le sue eventuali crisi...
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