Capitolo 43

Sono passati tre giorni da quella serata da film horror. Sia io che Lennart siamo sotto shock. Soprattutto lui che è stato vittima diretta dell' incidente.
Oggi è il suo giorno di riposo dagli allenamenti e gli sto massaggiando la spalla ustionata con un fresco gel all' aloe, consigliato dal medico. Devo essere delicata perché gli dà molto fastidio il solo tatto e devo anche essere molto attenta all' igiene, in quanto la cute lesa è esposta alle infezioni. "Arya..." mi chiama lui. "Dimmi tutto! Pensavo stessi dormendo" rispondo io sorridendo. Mi chiede quali aspetti dell' amore o della vita possono accecarti e farti diventare pazzo, riferendosi alla sua ex. La sua è una bella domanda, lo ammetto. Nel suo caso, io credo che sia impazzita a causa della gelosia e non abbia mai accettato che Lennart abbia incontrato me. Gli chiedo se era molto gelosa anche quando stavano insieme. Mi risponde di sì. Mi prega anche di smetterla di parlare di lei perché gli fa salire il nervoso. Lui non lo sa, ma io conosco la frase magica che gli cambierebbe la forma delle pupille da tonde a stelline 3d e gli spazzerebbe via qualsiasi brutto pensiero dal suo cervello. "Cotoletta e patatine?" gli chiedo, visto che è quasi ora di pranzo. Dovete sapere che è il suo piatto preferito e, sebbene non sia proprio indicato per uno sportivo, glielo propongo perché penso che, dopo tutto ciò che ha passato, debba essere coccolato in tutti i sensi. "Come sai che è il mio piatto preferito?" mi domanda sobbalzando e facendomi gli occhioni. Sembra felicissimo. Come lo so? Eheheh...segreto del mestiere. Finito il massaggio, mi metto ai fornelli. Lui mi segue in cucina in boxer, mi abbraccia da dietro e mi dice: "Io ti amo...ma oggi ti amo ancora di più: nessuna ragazza aveva mai cucinato questo piatto per me, di sua spontanea volontà" avvicinandosi sempre più a stretto contatto con il mio corpo. Io ribatto stuzzicandolo: "Guarda che non devi apparecchiare me, devi apparecchiare la tavola!" e lui acconsente. Poi però, mi chiede dove sono le salse per le patatine. Io gli rispondo che non le ho mai comprate perché a me non piacciono e non dovrebbe mangiarle nemmeno lui, in quanto bombe di zuccheri e grassi di dubbia qualità, spesso e volentieri. Non appena metto sui piatti il tutto, mi guarda intensamente. "Beh se non c' è la salsa, la creo e ce la metto io dopo! Sai benissimo anche tu che con la salsa è tutto più buono e saporito." sfoggia dalla sua bocca, prima di iniziare a mangiare. "LENNART!" esclamo io esterrefatta. A quanto pare, il signorino oggi ha intenzioni strane. Iniziamo a mangiare. "Vorrei un limone!" mi ordina. Io mi alzo e glielo prendo dal frigo, ma poi mi viene il sospetto che non intendesse l' agrume. Lo squadro dalla testa ai piedi. Mi chiede di passarglielo e confessa di volerlo spremere per bene. "Basta ti prego! Ma cos' hai oggi?" domando con tono misto divertito e preoccupato. Mi dice che non ha assolutamente nulla. Allora perché continua a creare un doppio senso dietro l' altro? Vai a capire tu come mai!
Il pomeriggio, scopriamo che la ex di Lennart è stata dichiarata colpevole senza processo perché sono bastate le testimonianze di Robin, il bodyguard presente alla festa e Gollo e le foto dell' ustione di Lennart, accompagnate dai referti medici. Lui esulta perché finalmente può essere lasciato in pace e godersi la relazione con me. Anche io sono molto felice di questo: quella strega gli ha già fatto del male abbastanza. Ci abbracciamo e io mi soffermo a guardare l' ustione. In quel momento, mi rendo conto che un aspetto positivo può avercelo, proprio come la cicatrice sulla mano operata: sono i segni delle battaglie affrontate dal guerriero Lennart! Non so cosa sia scattato, ma iniziamo a limonare per diversi minuti. Credo che lui abbia bisogno di sfogarsi e festeggiare la libertà dalla tortura. Credo anche che voglia farlo, tramite un bel rapporto d' amore: oggi sembra davvero desideroso di contatto fisico. Presi da un attacco di passione, ci spogliamo completamente e finiamo in doccia. Accendo un po' l' acqua per creare atmosfera e relax. La chimica e l' intesa sono alle stelle. Mai e poi mai avrei pensato di poter sperimentare questo nella mia vita. Devo dire che è ancora più figo di quanto mi sembrasse nella mia vita parallela, nella quale avevo sperimentato tramite i bagni di coppia. Poi c' è pure la stessa persona che mi è accanto in entrambe le vite. Si tratta dell' ennesima prova che le coincidenze non esistono.
Dopo circa un' ora di fuoco, con protagonista un catalogo intero di mosse fisiche da innamorati, usciamo dalla cabina doccia. Lennart vorrebbe proseguire con la "fase letto" della giornata, ma io propongo per un altro giorno. Lui accetta senza fiatare, ma ci spostiamo in camera comunque e ci stendiamo sul letto. Inizia anche a piovere, dopo esserci stato vento tutta oggi.
Miei fidati lettori, vi ricordate quando vi avevo raccontato del mio problema con questi eventi atmosferici? Ecco, con il mio ragazzo a fianco iniziano a fare molta meno paura. Lo considero un miracolo questo. Anzi, se devo essere onesta, la pioggia quasi mi piace adesso. Non mi ero mai resa conto di quanto potesse essere piacevole il suono di essa che picchietta sul tetto.
Iniziamo a parlare del nostro primo viaggio insieme, quello che mi ha regalato per la laurea e partiamo subito dopo la fine del campionato. Io non vedo l' ora: questa sarà la prima di una lunga serie di avventure in compagnia della persona che amo.
Il nostro pomeriggio viene interrotto dal suono del campanello. Ci rivestiamo velocemente e andiamo a controllare di chi si tratta. Ci scendono i sudori perché è il postino e lo facciamo salire. Morale della favola? Lennart ha preso una bella multa per eccesso di velocità e io mi sto trattenendo dal ridere, almeno fino a quando il povero addetto alla posta non se ne va, perché lì, scoppio definitivamente. "Dove dovevi andare quel giorno?" gli domando divertita. Lui mi risponde: "Andare?! Da nessuna parte. Semmai tornare, userei come vocabolo giusto. Sì, perché dovevo tornare a casa dalla mia fidanzata che mi stava aspettando." facendomi sentire importante anche giustificando una multa. Gli avranno anche decurtato tre punti dalla patente, ma, a sua detta, quando si tratta di me possono anche sequestrargliela perché troverebbe sempre un modo per raggiungermi, portarmi ovunque e farmi felice trattandomi come una regina.
"Guarda che non ci salgo più in macchina con te, sei un pericolo pubblico!" scherzo io. Lui mi fissa, incrociando le braccia e sostenendo che non sia assolutamente vero. Adoro questi momenti in cui ci prendiamo in giro a vicenda perché credo che siano segnali che il rapporto tra noi è sano, vero ed equilibrato. Ormai il momento in cui ci siamo conosciuti sembra solo un vecchio ricordo. È proprio vero che le persone sono come i ristoranti: bisogna dare loro più occasioni per capirne l' effettivo valore.
A metà pomeriggio, Lennart esce di casa ma senza dirmi dove si reca. Io mi rendo conto che devo ancora pulire la cucina e stirare, quindi mi metto all' opera. Quando rientra in casa...giunge in lavanderia dove io stiro e...OMG! Mi accorgo dei suoi nuovi capelli che sono...tendenti al rosa lilla! Gli chiedo quando e come gli sia venuto in mente di fare una cosa del genere. Mi risponde che era un bel po' che voleva sfoggiarmi il suo lato ribelle e che la multa a casa gli è sembrato il contesto perfetto. Lo invidio per quello che ha sperimentato: anche io vorrei tingermi i capelli di un colore strano, ma non ho mai avuto il coraggio. A quel punto, realizzo che a Lennart mancherebbe solo un tatuaggio per completare il tasso di ribellione di questa giornata, ma mi stupisce, dichiarando il suo terrore nei confronti degli aghi. "Allora anche tu hai una paura radicata da tempo?" gli domando con tono che sottintende "ti ho beccato". Confessa di sì, dichiarando che lo devono addormentare prima di ogni prelievo, perché altrimenti sviene. Allora io gli prometto che lo avrei aiutato a superarla proprio come sta facendo lui con quella mia dei temporali forti. Perché in fondo...l' amore non è solo formato dalla frasetta di due parole, da baci e sesso, ma anche dall' aiuto e dal sostegno reciproci.
Last but not least...anche se mi urta ammetterlo, i nostri amici shippatori avevano ragione: io e lui siamo fatti l' uno per l' altro e non potrei desiderare una relazione migliore perché ci stiamo scambiando degli valori in maniera reciproca e nessuno di noi due prevale sull' altro. Abbiamo molti punti in comune, le differenze tra di noi sono rispettate, abbiamo del tempo sia insieme ma anche per noi stessi. In sostanza, un inizio da incubo si è mutato in una storia d' amore bellissima che ci sta rendendo persone migliori.
La scommessa è stata vinta da loro, ma sapete che vi dico? Va benissimo così!

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