Capitolo 35

Sono tornata a Dortmund per la sessione di esami. Stanno andando piuttosto bene, ma io sto iniziando a pensare a Lennart un po' troppo spesso. Mi chiedo come sta, cosa fa. Ogni sera mi chiedo se dormirà sonni tranquilli e se continua con la sua cura. Ogni volta che penso a lui mi viene un nodo in gola e mi chiudo a riccio. Ancora non penso siano sintomi di amore, ma solo di affetto e di una voglia immensa di aiutarlo a trovare un pilastro in cui credere per tornare a sbocciare. In fondo, un amico si aiuta sempre, indipendentemente da ciò che sta alla base del rapporto. Oggi ho dato il mio penultimo esame ed ho preso trenta. Sono al settimo cielo e penso che sia un segno del fatto che mi sono ripresa la mia vita in pieno e che funziono meglio da sola. Ma mi arriva una chiamata proprio da Lennart, perché vuole condividere con me una bella notizia: gli hanno iniziato a ridurre le dosi di psicofarmaci e antidepressivi. Anche se la riduzione è minima, è comunque un traguardo straordinario perché indica che sta rispondendo bene alle cure e anche in pochi mesi, rispetto alla norma. Lui però, non sembra felice fino in fondo perché ha paura di tornare il ragazzo violento, una volta che smetterà definitivamente di prenderli. Io lo rassicuro dicendogli che quel ragazzo non tornerà più perché presentava la classica caratteristica di chi non ha la consapevolezza di avere un problema e pensa che la via giusta per deviare i brutti pensieri sia proprio prendersela con le cose fisiche. Mi viene in mente che non mi ha mai parlato di cosa, secondo lui, lo ha portato a toccare il fondo, ma non voglio nemmeno forzare a farlo. Me lo racconterà lui, se vorrà. Però credo che se inizia a stare meglio, significa che ha capito la causa scatenante del suo malessere. A fine chiamata, la mia cara coinquilina Chiara mi dice: "Dimmi che sei diventata amica di quel ragazzo con cui ti ho vista parlare qualche mese fa in atrio?! Io lo sapevo che sarebbe successo: tu sei tosta, ribelle, indipendente...ma sappiamo tutti che lui è il tuo punto debole. L' unica che non lo ha ancora capito sei tu!" esclama. "Cosa!? Io!? Io non ho punti deboli!" mi metto sulla difensiva. "Sei rossa come un pomodoro! Sento caldo sulle mani solo a vedere le tue guance che emanano calore!" ribatte lei. Mi guardo allo specchio e, in effetti, confermo di aver esagerato con terra e blush, ma Chiara mi dice che sono pazza e che sono tutte scuse perché non voglio ammettere che il mio tallone d' Achille corrisponde al nome di Lennart e che è palese, solo a sentire in che termini ne parlo. Dopo qualche secondo, sempre lei aggiunge, quasi ordinandomelo, che devo richiamarlo per confessare che mi sono innamorata e lei vuole essere testimone. Oh ragazzi, ma siete tutti impazziti?! Cos' è questa storia che ci vedete insieme tutti!? Io vivrò da sola con gatti e coniglietti: l' ho capito dopo tutti quei pazzi che si sono susseguiti nel provare a rimorchiarmi o nella lista di quelli che mi piacevano. Tra Chiara e Aimee-Lynn non so chi abbia shippato di più la coppia formata da noi due. Tra Gollo e Robin, non so chi mi abbia chiesto più volte se io lo amo. È davvero una tortura psicologica: tutto questo bombardamento cerebrale non mi aiuta affatto a conoscere meglio la mia mente e il mio cuore, ma li confondono ancora di più. Quel giorno, io e Chiara scendiamo a pranzo assieme e, mentre siamo in fila per ricevere il cibo sui nostri vassoi da riempire, lei mi chiede cosa mi piace di Lennart. Io cerco di spostare l' attenzione su altri argomenti che non siano lui e lei ribadisce che mi comporto così, proprio perché lui mi piace più che come amico: altrimenti, sempre secondo lei, ne parlerei senza problemi di lui. Piuttosto lei mi deve dire se c' è qualcuno di carino qui all' università. Lei mi inizia a descrivere un tipo che assomiglia un sacco al mio unico vero ex del liceo, in quanto definibile tale perché siamo stati insieme un mese: io l' ho lasciato perché era un coglione, diciamolo. Ma veniamo interrotte da una notizia che giunge a lei, sulla sua app di notizie dall' Italia, che porta il seguente titolo: "Avvistata fidanzata di un calciatore dell' Atalanta fare coppia, a notte fonda per Genova, con Czyborra!" e mi viene un colpo sul serio. Poi, leggendo l' articolo, capisco di essere proprio io e capisco Lennart quando ha voluto provare a suicidarsi. Le coincidenze ci sono tutte: si tratta di una rivista di gossip; le foto risalgono a Natale; Le strade erano proprio quelle sconosciute e, in una di esse siamo stati immortalati sullo sfondo mentre ci siamo abbracciati un attimo per ripararci dal vento gelido di quella notte. Ora ho collegato cos' era quello scatto di fotocamera che avevano sentito in lontananza. Mi viene un attacco di panico e la mia amica se ne accorge subito perché lei ne ha sofferto parecchio in passato. Mi accompagna nella mini infermeria del palazzo a stendermi e mi fa respirare in maniera molto profonda. Cerca di farmi ragionare sul fatto che è una stupida rivista di gossip, ma sono preoccupata per la mente fragile di lui: non mi immagino come possa reagire. Non tanto per ciò che hanno scritto in se, ma per quei creduloni che penseranno che la notizia sia tutta vera e la prenderanno per oro colato. Questi pazzi potrebbero mettergli in testa idee strane, come ad esempio che lui tradisce i suoi amici facendosela con le ragazze degli altri, quando in realtà è falso. Potrebbero condurlo a tornare alle fast iniziali del suo percorso e non voglio che torni a pensare alle peggiori fantasie che si possano elaborare. Ha già abbastanza questioni da risolvere ed esigo che non ci sia nient' altro, su questa terra, che possa fargli pensare che lui è una nullità o che non merita niente. Per fortuna, la mia amica ha un parente intrigato con il giornalismo e che se ne intende di notiziari e riviste online, quindi forse ho una speranza che la diffamazione possa essere fermata in tempo e lei si offre di aiutarmi. Più tempo trascorro in camera con quella ragazza e più mi rendo conto di quanto sia un tesoro. Anche se ormai ho parecchia confidenza con lei, non le ho ancora raccontato di ciò che il mio amico sta passando. Sa solo chi è e un po' della sua carriera, ma magari un giorno lo farò.
"Intanto pensiamo a pranzare!" mi propone lei, promettendomi che dopo avrebbe fatto tutti i giri possibili per salvare la reputazione sia a me che a lui e mi promette che, quando tornerò in Italia, nessuno mi riconoscerà e che sarò tranquilla come non mai. Che dire amica mia, non so proprio come ringraziarti!
Mi sto rendendo conto che mi sento in debito sia con lei che con molte altre persone e penso sia giunto il momento di ricambiare il favore e compiere una buona azione nei loro confronti. Poi a mente fredda, razionalizzo e mi chiedo come sapevano quei pettegoli che io avevo una relazione con Gollo più o meno in quel periodo e comincio a dubitare del fatto che abbiano riconosciuto proprio me. Immagino possano avermi scambiata per un' altra moglie del club nero azzurro. Non lo so, ma non mi tiro indietro perché prevenire è meglio che curare e l' idea sbagliata che le persone possono avere di te, può essere devastante. È per questo che sono sempre stata contraria a questo tipo di notizie o a quei programmi in tv che sembrano ridicolizzare il tuo modo di essere.
Ricordiamo sempre che le parole sono l' arma più dolce e al tempo stesso l' arma più tagliente, il cui potere può essere amplificato soprattutto se stai trascorrendo un movimento molto delicato come Lennart o moltissime altre persone nel mondo...

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