Capitolo 27
Passa una settimana e riparte il campionato. Io sono tornata in Germania per seguire le lezioni dell' Università, ma, come da tradizione, la videochat post partita è d' obbligo. "Ciao cara!" "Ciaooo!" mi salutano Robin e Gollo. "Come stai? Ti sei ripresa dal brutto incontro di settimana scorsa?" mi chiede Robin. Io sto abbastanza bene ormai: non sono una che si innervosisce a lungo, però non è stato piacevole, lo ammetto. "Noi siamo sempre più preoccupati per lui, confesso" si intromette Gollo. "Pensa che oggi non ha giocato perché settimana scorsa si è rotto la mano, dando un pugno fortissimo contro il muro, proprio nel momento in cui ce ne siamo andati da casa sua! Deve avere tanta rabbia in corpo e credo che conoscerti gli abbia causato qualcosa di strano: se inizi a parlargli di te, devia il discorso e si innervosisce!" continua lui a spiegare. Faccio chiaramente capire che non mi interessa di lui, ma entrambi concordano sul fatto che io possa essere l' unica persona che può aiutarlo. Ma perché sempre io queste responsabilità!? Perché devo sempre essere io ad aiutare tutti?! Cos' ho io di speciale?! Detto questo, dopo aver salutato i miei ragazzi, accendo il notiziario sportivo. "Partita a Dortmund della nazionale tedesca all' inizio di ottobre" e fino a qua, tutto bene. Poi leggo la lista dei convocati e mi rendo conto che Robin non c' è. Mi chiedo come sia possibile, dal momento che era stato già convocato più volte, ma poi mi rendo conto che sono le convocazioni per le qualificazioni del mondiale under 21 e...Lennart è stato convocato come capitano! Oh no! Oh no! Io in quel periodo mi chiuderò in casa e, se devo uscire, seguirò tutte le strade più sconosciute pur di non beccarlo in giro! Non voglio assolutamente vederlo quello stronzo! Mi sale un nervoso che mi spinge a vomitare l' anima in bagno. "Lui lo aveva anche detto che ci saremmo rivisti...perché non è stato zitto quella volta!" ripeto tra me e me. In quel momento, mi arriva un messaggio da Gollo per chiedermi se avessi sentito della notizia. Lo chiamo e gli faccio capire che sto male solo all' idea. Cerca di calmarmi dicendomi che, secondo lui e Robin la situazione si sarebbe mitigata e che Lennart probabilmente si sarebbe scusato in futuro. Aggiunge anche che avrei potuto sfruttare l' occasione per almeno prendere qualcosa da bere con lui e chiarirci faccia a faccia e da soli. Torno a studiare dopo essermi sfogata. Non ci riesco: quell' essere mi picchietta nel cervello come un martello che colpisce due chiodi contemporaneamente. Quasi quasi mi butto a letto a dormire, almeno non penso. Mi sveglio ad ora di cena ed è proprio la mia coinquilina a svegliarmi. O almeno credo perché mi rendo conto che Aimee-Lynn è venuta a trovarmi. "Non è da te dormire il pomeriggio!? Sei ammalata?!" esclama facendomi prendere un colpo. "No amica mia! È per colpa di quello che ho vissuto nella mia vita parallela...Robin mi ha presentato Lennart dal vivo ed è uno stronzo proprio! È una settimana che non riesco a togliermelo dalla testa." rispondo io. "Ah capisco! Il problema è che se ci pensi da diversi giorni, inconsapevolmente ti sei presa una cottarella!" risponde lei sorridendo. "No, ti prego, che orrore!" ribatto io. Ho fame, ma non ho nessuna intenzione di mangiare quello schifo della mensa. Per fortuna, la mia amica lo sa e ha portato una bella scorta di panini al burro di arachidi, frutta e molto altro. Restiamo a cenare in camera spacciando una coperta scolorita per tovaglia. Tra l' altro, quella coperta si intona perfettamente con la camera che è quasi interamente di legno, ad eccezione di pareti e soffitto gialli e che traspare vecchiaia da tutte le fessure del parquet. Dopo aver spettegolato sulle ultime news della gente di Almelo, ritorniamo su Lennart, anche se io la prego di smetterla anche solo di nominarlo. Mi chiede cosa farei, nel caso in cui mi dovesse scrivere, ma le rispondo che, finché lui ha la mano rotta mi sento al sicuro. Aimee Lynn, giustamente, mi chiede come faccio a saperlo se non voglio notizie sue, così le racconto tutto ciò che è successo e che mi è stato raccontato in seguito. "Io credo che tu non gli sia indifferente sai, da quanto mi racconti!" inizia a spiegarmi la mia amica, che blocco subito. L' idea di un Lennart interessato a me da splendida è diventata un incubo senza fine.
La mattina seguente, io e la mia socia decidiamo di dedicarci al sano shopping, presso il centro commerciale più vasto ed importante giù in città. Ce la passiamo così tanto, che non badiamo ne a spese, ed io non mi faccio problemi ad assaggiare il frozen yogurt, sebbene non veda di buon occhio gli sgarri alimentari e le catene che offrono prodotti di ristorazione. Devo confessare che quel peccato di gola che mi ha fatto scoprire Aimee-Lynn mi piace un sacco. Mi serviva proprio un giorno di spensieratezza. Come se non bastasse, al pomeriggio ci concediamo pure una seduta dalla parrucchiera. Ho bisogno di cambiare stile e cosa c' è di meglio di un bel massaggio rilassante al lavandino, per rimettersi in sesto e rigenerare i pensieri? Credo proprio nulla, soprattutto se con la compagnia giusta. La mia decisione è quella di tagliarmi i capelli fino alle spalle e donare loro un tocco di ramato, che risalta i miei occhi azzurri su carnagione mulatta e nel processo di realizzazione, spengo pure il cellulare. Nel tragitto verso il dormitorio della mia università, mi sento proprio una figa assurda e non c' è nulla che possa impedirmi di stare bene. O almeno così credo: scopro dai miei genitori che mio fratello vuole che accenda la webcam del pc perché deve dirmi qualcosa di urgente. Ormai mio fratello ha undici anni e anche dal suo accesso ai social, mi rendo conto che sta crescendo. "Ciao Lenny! Cosa mi racconti di bello!?" lo saluto io. "Visto che sai tutto sul campionato italiano! Oggi il mio mister ci ha detto che nei prossimi giorni ci farà visita un ex Heracles che è biondo e si chiama come me. Ci ha pure detto che, se abbiamo sorelle più grandi dobbiamo segnalarlo perché è carino. Lo conosci?" si esprime lui. Io faccio una faccia come per dire "ma come mai questo tizio spunta nella mia vita come il prezzemolo selvatico?!" tanto che mio fratello mi chiede se va tutto bene. Mi limito a dire un semplice si, perché non vorrei traumatizzarlo, ma il mio io interiore mi consiglia di avvisarlo che è non è una persona raccomandabile.
Passa qualche giorno e mio fratello mi ricontatta dicendomi che Lennart è un bravo ragazzo e che, essendosi accorto della somiglianza, lo ha preso in disparte e gli ha chiesto se fosse mio fratello. Lui, ingenuamente ha risposto di si e quel "coso" gli ha ribadito che si è reso conto di essersi comportato da bastardo proprio nel momento in cui ci ha rimesso la mano, che scopro anche essere stata operata in modo da ridurre la frattura e, di conseguenza, mi fa intendere che ha una cicatrice che gli ricorda della sottoscritta, ogni volta che la guarda o, che semplicemente si accorge di averla.
Vi prego gente aiutatemi! Ti prego signore ascoltami! No forse non ci sono speranze: anche i miei santini uzbeki si sono arresi e sono volati via da me.
Non ho scampo da questa tortura umana. Non ho scampo proprio. Se solo non avessi avuto quell' incidente, ora non avrei quell' ideale di marito perfetto con il quale continuo a confrontare la dura realtà che mi si è presentata davanti. Vi prego...se qualcuno da su mi sta ascoltando mi aiuti! Questa situazione si sta evolvendo di male in peggio.
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