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Nome: Frederique (Versione franco-canadese dell'italiano "Federico". Deriva dal germanico "Frithurik", che è composto da "frithu ["pace, sicurezza"] e da "rikya" [potente"]; significa quindi "potente nell'assicurare la pace". Ha cominciato a diffondersi in Italia a partire dal Medioevo, appartenne a imperatori e sovrani d'Europa)
Cognome: L'altisonante -e spesso ritenuto "impronunciabile"- cognome di Frederique corrisponde a "Desjardins"; non è raro udire una pronuncia totalmente errata del nome, specialmente da orientali ed anglofoni, in quanto gli accenti e le pronunce variano non poco dalla lingua generalmente parlata dalla donna
Nazionalità: Come si sarà già intuito da piccoli indizi lasciati qua e là, ma piccoli piccoli, eh, ella è di origini canadesi; più precisamente, è nata nella famosa città di Hamilton
Età: L'età di Frederique? Davvero? Davvero davvero? Onestamente, voi quanti anni le dareste? Sono certa che oscillereste tra i sedici ed i diciassette anni, quindci se proprio volete esser crudeli; oh, ne sono assolutamente convinta! Insomma, non sarebbe certamente la prima volta che le venisse affibbiata tale età, giusto un tantino più piccola di quella che l'anagrafe riporta. Dunque, quanti anni avrà mai? Oh, ma è semplice! È prossima ai ventisei. Eh già, trauma?
Aspetto fisico:
Che dire...Non c'è assolutamente niente da dire, suvvia! È palesemente -certo, certo- una ragazzina! Non vi pare? Bah, chissà come possa venir talvolta esser addirittura soprannominata "signora"!
A parte gli scherzi, c'è da ammettere che ella è certamente una ragazza piuttosto affascinante, quella sorta di "fascino misterioso" che tanto caratterizza i BedBoi! Ma lei è meglio, non possiamo negarlo.
Il volto piccolo e delicato, dai tratti taglienti, che variano tra l'infantile e un insolita severità: essi risultano non poco accentuati dal candore quasi accecante della sua pelle, quasi ella non vedesse la luce del sole da anni; il naso presenta un setto perfettamente dritto, dalla punta graziosamente all'insù, mentre le morbide labbra mostrano una forma che tende al "cuore", mediamente sottili, ma di un delicatissimo ed amabile roseo.
I grandi occhi possono esser definiti come "languidi", seppur involontariamente, dalla forma paragonabile a quelli di un cerbiatto: è tuttavia impossibile negare quanto l'ipnotizzante grigio freddo delle sue iridi -cristallinee, direi- risulti costantemente gelido, distaccatamente severo; i capelli risultano piuttosto corti, a caschetto, seppure il suo taglio sia la simmetria fatta acconciatura: essi sono di un sorprendente color ebano, più neri del petrolio, per quanto spesso siano disordinati.
La sua corporatura si mostra come snella, più tonica che esile, per quanto in alcuni punti le sue ossa possano risultare piuttosto sporgenti -come le costole, ad esempio-: il suo fisico presenta una forma tendente alla clessidra, per quanto la sua figura soda non mostri forme estremamente generose, più da adolescente che da adulta. Sfortunatamente, ella pare non spiccare nemmeno in altezza, raggiungendo a stento il metro e sessantotto; tuttavia, è impossibile non ammettere che queste sue "pecche" -almeno definite così secondo gli standard di bellezza generali- sembrano unicamente esaltare e valorizzare la sua figura leggiadra, silenziosa oltre l'inverosimile.
Carattere: (Giuro di non essermi drogata prima di scrivere il titolo. Mi hanno costretto; le circostanze lo hanno imposto!)
Cosa ne pensa di questi esseri?: Oh...Ehm...Prossima domanda? Ok, no, onestamente? Frederique pare non avere un'effettiva opinione riguardo ciò, in quanto ritiene che essi non possano rientrare nei suoi interessi, non appieno almeno. Insomma, dire che li "odia" sarebbe certamente esagerato, esattamente come dire che li "ama" o li "teme"; nulla di tutto ciò pare turbare l'algida donna, alcuna morte sembra averla turbata e probabilmente non è nemmeno a conoscenza di gran parte di esse
Curiosità:
-Soffre di una lievissima forma di asma sin dalla tenera età, nulla di troppo grave tuttavia.
L'asma è una sindrome caratterizzata da aumento delle resistenze presenti nelle vie aeree, a seguito di spasmi della muscolatura bronchiale, spesso associato ad edema della mucosa e aumento delle secrezioni. La causa scatenante è solitamente una reazione allergica a seguito di sensibilizzazione della mucosa da allergeni. Si presenta in forma accessuale, con periodi asintomatici alternati a periodi di crisi. Talvolta decorre in forma cronica.
Vi giocano un ruolo importante numerose cellule, in particolare i mastociti, i granulociti eosinofili e i linfociti T. Nei soggetti predisposti questa infiammazione provoca episodi ricorrenti di respiro sibilante e fischiante, difficoltà respiratoria, senso di costrizione toracica e tosse. Tali episodi si presentano generalmente "a crisi" lasciando periodi di relativo benessere fra una crisi e l'altra.
I sintomi elencati sono di solito associati con diffusa, ma variabile broncorestrizione reversibile dopo terapia con broncodilatatori o spontaneamente. L'infiammazione provoca anche un aumento della risposta delle vie aeree a numerosi stimoli più o meno specifici. I sintomi infine non sono sufficienti da soli per diagnosticare l'asma, perché potrebbero essere indotti da altre patologie quali bronchiti, enfisema, scompenso cardiaco e anemia.
Capita spesso, peraltro, che nel linguaggio comune la parola "asma" venga utilizzata come sinonimo di "dispnea" o "mancanza di respiro", anche se di origine completamente diversa dal vero asma bronchiale: ad esempio nella vecchia definizione dello scompenso cardiaco acuto si parlava appunto di "asma cardiaco" che nulla ha a che fare con l'infiammazione dei bronchi.
Pertanto, a differenza della definizione riportata nei testi degli anni settanta e ottanta, che facevano riferimento unicamente alle modificazioni funzionali e quindi al broncospasmo, l'attuale definizione sottolinea il ruolo determinante dell'infiammazione nella genesi dei sintomi e delle alterazioni funzionali. Questo dato ha un risvolto terapeutico importante ponendo i farmaci antinfiammatori come cardine della terapia dell'asma.
Per questo, Frederique tende spesso ad avere un'inalatore con sé, nascosto tra le varie tasche interne e nascoste degli abiti, giusto accanto ad un pacchetto di sigarette raramente usato, per esser un tantino coerenti.
Perché sì, giusto per aggravare di tanto in tanto la situazione, Frederique tende a fumare; non fraintendiamoci, non è una fumatrice accanita, assolutamente no, ma una o due sigarette le consuma ugualmente in caso di stress, quasi per calmarsi;
-Sin da quando ne ha memoria, ella soffre di attacchi di panico che variano dal "puoi tranquillamente far finta di niente, tanto era una cazzata" a "sono forse morta? Meraviglioso".
Gli attacchi di panico o disturbo da panico, classificati ed inseriti come "panic attack/s (PA/s)" o "panic disorder (PD)" nel "DSM" (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), sono una classe di disturbi d'ansia caratterizzati da intensi stati di ansia accompagnati da altri sintomi psicologici e somatoformi.
Rappresentano uno dei più comuni disturbi psichiatrici e costituiscono un fenomeno sintomatologico complesso e piuttosto diffuso (si calcola che 10 milioni di italiani abbiano subito uno o più attacchi di panico).
Il disturbo di solito esordisce nella tarda adolescenza o nella prima età adulta ed ha un'incidenza due a tre volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini.
Non è infrequente che tale disturbo non venga riconosciuto dal paziente e di conseguenza non venga trattato; la terapia è sia di tipo psicologico che, nei casi più gravi, di tipo farmacologico a base di ansiolitici sedativi e non.
La maggior parte delle persone guarisce mentre una minoranza sviluppa invece un disturbo da recidiva di attacchi di panico.
Sebbene spiacevoli (a volte in grado estremo), gli attacchi di panico non sono pericolosi.
Gli attacchi di panico e il disturbo da attacchi di panico, tuttavia, possono essere talmente gravi e dirompenti da provocare depressione; in altri casi, questi disturbi d'ansia e la depressione possono coesistere (comorbilità), oppure la depressione può insorgere per prima e i segni e sintomi dei disturbi d'ansia possono manifestarsi successivamente. Stabilire se questi attacchi siano talmente gravi da configurarsi come disturbo è una decisione che dipende da numerose variabili e i medici divergono nel porre la diagnosi; se causano molta sofferenza, interferiscono con il funzionamento e non cessano spontaneamente entro pochi giorni, è presente un disturbo d'ansia che merita una terapia.
La diagnosi di uno specifico disturbo d'ansia si basa in larga parte sui suoi segni e sintomi caratteristici; un'anamnesi familiare di disturbi d'ansia (eccetto il disturbo post-traumatico da stress) è d'aiuto, poiché molti pazienti sembrano ereditare una predisposizione agli stessi disturbi d'ansia da cui sono affetti i propri familiari, così come una vulnerabilità generale ad altri disturbi d'ansia.
Il panico è una sensazione di paura o terrore per lo più collettivo e improvviso, non soggiogato dalla riflessione, che nasce a fronte di un pericolo reale o presunto, portando irresistibilmente ad atti avventati o inconsueti, il panico generalmente può anche dominare sulla ragione e sulla logica di pensiero, sostituendosi a queste con travolgenti sensazioni di ansia e agitazione frenetica; quando coinvolge un gruppo di persone si può parlare anche di isteria di massa.
Letteralmente il termine deriva dal greco "πανικός", che vuol dire "che si riferisce al dio Pan", preso a simbolo della natura e dell'universo, in quanto è anima e fermento di ogni cosa creata.
Qualora il panico fosse diffuso a molti individui senza una ragione sensata per tale paura si può parlare di panico morale;
-Sorpresa sorpresa! La sua sensibilità al dolore è praticamente nulla! Non è meraviglioso? Certo, se le stacchi un braccio potrebbe accorgersene a causa di un lieve fastidio, eh, ci tengo a precisarlo, ma oltre a ciò non avverte quasi niente, nemmeno se picchiata brutalmente. Una fortuna, non trovate? Beh, insomma...Si fa per dire; ad esempio, per quanto agile ella possa esser, le è talvolta capitato di cadere da rami non poco in alto, rischiando quasi di spezzarsi più di un osso, altre alle giustificate slogature; la reazione di Frederique -o "Fred", come talvolta si riferisce a sé stessa"-? Assolutamente nulla, ovviamente!
Orientamento sessuale: Ouch...Questa è dura, preferivo dover rispondere alla precedente domanda sugli "esseri", ad essere onesta; non pare avere un'effettiva consapevolezza riguardo il proprio orientamento sessuale, essendone lei totalmente disinteressata esattamente come lo è riguardo tutto lo spettro della comunità LGBT+ e non solo. Possiamo tranquillamente affermare che non le interessi quasi niente, ora che ci penso...In ogni caso, sono argomenti che lei non tocca e della quale pare argo malapena esserne a conoscenza, dunque è ovvio che non provi alcun interesse verso ciò e tanto meno verso il "definirsi" in una categoria.
Tuttavia, ella sembra apparire per l'appunto come Asessuale Aromantica, in quanto mostra spesso scarsa -od inesistente- attrazione verso chiunque, almeno all'apparenza; è in realtà Omosessuale Omoromantica, ossia una donna totalmente interessata al proprio stesso sesso, oltre ad avere inaspettate tendenze Poliamorose
-Una_Tizia_Annoiata- Spero vada bene!
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