Vorrei dare un titolo creativo a questo capitolo
Nome: Éireamhón (versione irlandese dell'italiano "Ervino": deriva a sua volta dal nome germanico "Hariwini", che è composto da "hari", ["esercito"], e "win", ["amico"]; potrebbe essersi in parte confuso col nome "Eburwin", cognato germanico di "Eoforwine": quest'ultimo è un nome anglosassone composto dagli elementi inglesi antichi "eofor", ["cinghiale"], e "wine", ["amico"], il cui uso si rarificò dopo la conquista normanna dell'Inghilterra)
Cognome: Il cognome di Éireamhón -spesso abbreviato con "Éire"- corrisponde a "O'Sullivan"; gli O'Sullivan, bisogna ammettere, hanno occhi di Falco! O'Sullivan o "Sullivans" sono uno della più popolosa famiglia d'Irlanda; tale cognome deriva dalla parola “SUL”, ["das übersetzt"], col significato di “Occhio”. O'Sullivan, inoltre, era originariamente largamente diffuso nei pressi della zona intorno a Cahir, nel dodicesimo secolo; vi si possono trovare ancora oggi il cognome in cospicua frequenza.
Ciò che in pochi sanno, è che la giovane, oltre a tal cognome, ne possiede anche un secondo, seppur considerabile come un "rinnegato": esso corrisponde a "Gallagher"
Età: Beh...È piuttosto difficile intuire la reale età di Éire, ammettiamolo: quanti anni potrà mai avere?!
Sembra oscillare costantemente tra le maggiore età e l'inizio dell'adolescenza! Una volta pare esser una quindiccenne, l'altra ancora una ventenne, altre volte ancora è tutto e niente, che sia rimasta bloccata in una goccia d'ambra? E se dicessi che la giovane sia prossima al compimento dei ventisei anni?
Aspetto fisico:
Che dire...Il motivo per cui ella desta tanta confusione, è più che evidente: è dotata di un'apparenza da candida ragazzina, certo, eppure risulta già fin troppo stanca del mondo, quasi avesse visto tutto in quei pochi anni che le vengono no affibbiati; pare realmente che il tempo le scorra placidamente sulle spalle, lasciandola intaccata, al punto da lasciare un certo alone di "saggia vecchiaia" in lei: nonostante ciò, è inutile negare che la donna sia dotata di un certo fascino non indifferente, di una bellezza austera quanto inusuale.
Il viso "sfuggente", fanciullesco, è paragonabile a quello di un'antica bambola di porcellana, dai tratti delicati che risultano "mischiati" ad un certo tenore di severità, cosa esaltata dal candore quasi mortale della pelle priva di imperfezioni; il naso piccolo, dal setto stretto, mostra una punta teneramente all'insù mentre le morbide e mediamente sottili labbra a cuore sono di un sublime roseo appena accennato.
I grandi occhi dal taglio felino risultano avere una forma paragonabile a quella di un dolce cerbiatto, seppur di "innocente" vi è ben poco nel suo sguardo quasi logorato dall'odio: le sue splendenti iridi sono di un ipnotizzante tonalità verde, estremamente simile a quella di uno smeraldo, cosa quasi valorizzata dal lieve rossore che le circonda gli occhi, cosa dovuta al ben poco sonno; i setosi capelli scendono in una folta cascata color inchiostro fino alle scapole, incorniciandole amabilmente il visino aggraziato: non è raro, tuttavia, che essi risultino piuttosto scompigliati, a causa delle numerose corse improvvise che spesso si ritrova a diver intraprendere.
La corporatura esile, dall'erronea apparenza gracile, risulta molto più atletica di quanto possa apparire a primo impatto: il fisico sodo, sinuoso, di un'eleganza invidiabile, arriva ad esser estremamente agile e scattante, quasi animalesco, seppur di una silenziosità sorprendente; la vaga tendenza a clessidra della sua fisionomia risalta le curve non troppo accentuate della donna, la quale spesso risultano quasi inesistenti a quasi della coprenza spesso esagerata dei suoi abiti. Per finire, sfortunatamente -o grazie al cielo, dipende dai punti di vista- raggiunge a stento il metro e sessanta: il suo sogno di esser altra quanto un grattacielo non si avvererà mai, povera cara
Carattere: (Ci ho provato, ma...
Nobody likes me.
No one likes me;
But I don't like them!
I don't...
Nobody likes me.
No one likes me;
Why?
'Cause I don't like them!
I don't...
All this hate you gave me,
That turned me deranged now;
I'm burning in the flames.
All the things you said,
They've been
Stuck in my head and now;
I'm at it again,
Ab addict:
Welcome to Hell, bitch,
You can't do nothing about it.
Out of my way faggot,
You heard what I said, damnit!
I am in automatic
Ready to fire back at.
All the fuckers laughing
Not gonna lie about it:
I'm gonna wreck havoc,
Everyone's dying;
Don't matter.
This is my chance,
Maybe my last
And if I leave
There's no way back.
This is your fate;
When worlds collapse
I took my pain:
Now give it back.
I give it back
[Give it back]
Only one of us will laugh last.
[Now give it back...]
I give it back
[Give it back]
Break this whole fucking world
In half.
Nobody likes me.
No one likes me;
But I don't like them!
I don't...
Nobody likes me.
No one likes me;
Why?
'Cause I don't like them!
I don't...
I used to have so many friend
I thought I could trust;
But when it came to saving me
You let me self destruct...
Well I'm back, now;
I'm seeking out this vengeance,
Not to mention that this black cloud.
It sticks around
And visits my intuition,
Won't let me back down.
And I swear to God
My heart is like a piston:
Pumping rage into this engine,
Turn the keys to my ignition.
Listen:
Nobody likes me;
Enlightening,
It excites me
And I talk this shit
With the lyrics I spit.
And still nobody will fight me.
I got no patience lately
For these fucking faggots,
Fecking making:
Lies up,
Wise up.
And if you really think you can take me,
Wake me up
From this lazy battle;
Rattle you withe my crazy battle;
Pay my dues back on the saddle,
The lonely road that I slowly travel.
This is my chance,
Maybe my last,
And if I leave
There's no way back.
This is you fate
When worlds collapse;
I took my pain:
Now give it back.
I give it back
[Give it back]
Only one of us will laugh last.
[Now give it back...]
I give it back
[Give it back]
Break this whole fucking world
In half!
Break this whole in half!)
Perché è senza stelle?: E se dicessi che Éireamhón abbia volontariamente fatto in modo di perdere l'unica stella che possedeva?
Perché è esattamente ciò che è successo: il motivo del suo gesto, tuttavia, è qualcosa che rimane sconosciuto ai più, in quanto non vede ragione per la quale parlarne con qualcuno; il modo in cui le ha perse, tuttavia, risulta esser non poco scontato: ha ben presto smesso totalmente di frequentare la scuola, qualche tempo dopo aver rivelato atteggiamenti fin troppo violenti. Nulla di più, nulla di meno: se ci si aspettava chissà quale storia avvicente, chiedo venia, ma siete capitati nella scheda sbagliata
Cosa ne pensa del sistema amministrativo?: Dovrebbe forse pensarne qualcosa? Ad essere onesti, non vede quale tipo di pensiero dovrebbe scaturirle il sistema amministrativo; non lo apprezzo, questo è vero, si potrebbe tranquillamente dire che desidererebbe l'improvvisa caduta del suo potere, eppure non sarebbe mai in grado di esprimere a parole il motivo per cui ciò non le spiacerebbe: non lo ritiene giusto, non lo ritiene corretto, è una grandissima cazzata secondo la sua modesta opinione! Tutto qui? Circa, circa, come si potrebbe mai effettivamente spiegare l'odio di una donna che sembra in grado di provare solo ed unicamente questo?
Altro:
~ Pare soffrire di una lieve forma di Misantropia, come potrebbe essersi già intuito; è qualcosa che non si è mai realmente curata di celare, infatti è piuttosto evidente, per quanto venga spesso scambiata con banale antipatia.
La misantropia (dal greco antico: "μίσος", "mísos", "odio" e "νθρωπος", "ànthrōpos", "uomo, essere umano") è un sentimento e un conseguente atteggiamento d'odio, disprezzo o mancanza di fiducia nei confronti del genere umano, caratterizzato talora dall'isolamento materiale o morale dagli altri; essa comunque non implica necessariamente sadismo, masochismo o depressione, o una disposizione antisociale e sociopatica verso l'umanità.
Benché i misantropi non esprimano fiducia per l'umanità in generale, tendono ad avere relazioni personali normali con altri individui. la misantropia può essere motivata da sentimenti di isolamento o alienazione; essa può assumere talvolta forma di arroganza culturale, quando una persona prova avversione verso l'umanità per una superiorità mentale sugli altri.
Può assumere diversi aspetti anche "temporanei", specialmente in individui affetti da forti depressioni o da altri disturbi; l'aspetto più comune è classificabile come un desiderio di solitudine, alienazione o anche sentimenti estremi non necessariamente legati a qualche disturbo, come il distruggere gli oggetti o fare del male alle altre persone, spesso attraverso la violenza.
La misantropia difficilmente riesce ad attecchire completamente nella personalità di una persona: nei misantropi estremi spesso non esiste rimedio o soluzione in grado di far cambiare pensiero, mentre può essere una valvola di sfogo per quelle persone non propriamente misantrope, ma che ne abbracciano tale sentimento solo per questioni temporanee e provvisorie, spesso correlate appunto a disturbi psichici oppure a filosofie personali.
La misantropia tende a rivelarsi nell'individuo prettamente durante il transito dall'età medioadulta (quaranta-cinquant'anni) alla terza età, anche se non rari sono i casi di misantropia adolescenziale, essendo l'adolescenza un periodo di grande arricchimento mentale e filosofico: infatti, molte persone nell'età compresa dai sedici ai ventun'anni con problemi psichici o eccessiva emotività personale sono inclini alla misantropia. In ambito psicologico un misantropo può talvolta essere sofferente di disturbi della personalità (ad esempio l'evitante, schizotipico, schizoide, paranoide), di depressione, fobia sociale o disturbi come l'hikikomori.
Rappresentazioni di misantropia sono comuni nella satira e nella comicità, anche se rappresentazioni estreme sono generalmente rare, espressioni sottili sono più comuni, specialmente quelle che evidenziano i difetti e i limiti dell'umanità.
In casi estremi, i misantropi possono ritirarsi dalla società, diventando eremiti; spesso vengono esclusi da certi tipi di società o altamente penalizzati, in quanto visti diversi o semplicemente dei folli. Tuttavia, la misantropia è stata largamente emancipata da numerosi filosofi e sociologi della storia umana, come Platone, Diogene di Sinope, Aristotele, Jonathan Swift, Immanuel Kant, Arthur Schopenhauer o Emil Cioran;
~ Seppur possa risultare difficile da credere, è estremamente portata per la kickboxing: grazie alla sua scarsa statura e alla sua corporatura non propriamente robusta, risulta estremamente agile e veloce, doti certamente utili durante tali combattimenti.
La kickboxing è nata in Giappone negli anni sessanta: in quel periodo le uniche forme di combattimento a contatto pieno erano il "full contact karate", il "muay thai" thailandese, il "Sambo" russo, il "taekwondo" coreano, il "karate contact" ed il "sanda" cinese.
I giapponesi iniziarono a organizzare gare di karate a contatto pieno (karate full contact): questo genere di combattimenti stava acquisendo interesse sempre maggiore finché negli anni '70, alcuni maestri di arti marziali provarono a sperimentare una nuova formula unendo le tecniche di pugno del pugilato alle tecniche di calcio del karate e nacque così il "Full Contact Karate".
Tuttavia vi fu una certa confusione dei nomi e degli stili, anche in virtù del fatto che nel Full Contact Karate si colpisce con i calci, dal busto in su, mentre nella kickboxing giapponese si potevano dare calci anche alle gambe.
A cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta con il termine kickboxing spopolò negli Stati Uniti una forma di full contact karate dove gli atleti vestivano dei lunghi e larghi pantaloni e delle apposite scarpe, ed inizialmente era vietato colpire con calci portati sotto la cintura; tra i più importanti enti ed organizzazioni vi erano "WKA" ed "ISKA".
Successivamente, sempre in Giappone, nel 1993, venne organizzato un torneo chiamato K-1, in cui "K" sta per Karate, Kempo e Kickboxing; in questo torneo le regole sono quelle della kickboxing, ma sono valide anche le ginocchiate senza presa e i pugni saltati e girati: lo scopo era mettere sullo stesso ring atleti di diverse arti marziali e sport da combattimento e che avesse un regolamento sportivo che permetteva loro di confrontarsi. Visti i capitali elevatissimi e l'entusiasmo enorme dei giapponesi, in questi avvenimenti, il K-1 (diviso in due tornei: il K-1 World Grand Prix, riservato ai pesi massimi e il K-1 MAX, riservato alla categoria dei pesi medi) divenne il più importante torneo al mondo.
Il termine "K-1" ha assunto attualmente l'accezione di uno sport da combattimento a sé stante, benché vi partecipano atleti provenienti dal muay thai, dalla kickboxing o da altri sport simili; il regolamento del torneo è chiamato K-1 Style
Orientamento sessuale: Si può tranquillamente affermare che ella non si sia mai realmente posta domande riguardo tale argomento: non ne ha mai avuto né la voglia né il tempo, certamente il sapere cosa le piacerebbe avere nelle proprie mutande non potrebbe migliorarle la vita, no? A dire il vero, non riesce nemmeno a comprendere il motivo per la quale a qualcun'altro potrebbe mai interessare, ma non sono certamente poche le cose "normali" che non riesce ad apprendere; tuttavia, se mai dovesse venire etichettata in qualche modo, ella risulterebbe Omosessuale Omoromantica e sì, è disponibile ad una relazione
empty_cup_full_heart Spero vada bene!
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