Voglio un culo d'oro


Nome: Alastair (parrebbe esser la traduzione dell'italiano "Alessandro": esso deriva dal nome greco "Ὰλέξανδρος" ["Alexandros"], composto dai termini "αλεξω" ["alexo", "difendere", "aiutare"] e "ανηρ" ("aner", al genitivo "ανδρος", "andros", "uomo"]; il significato viene quindi variamente interpretato come "protettore di uomini", "difensore di uomini", "che presta soccorso agli uomini", oppure "uomo che difende".
Venne portato da molti personaggi dell'antica Grecia; fra i quali spicca soprattutto Alessandro Magnore di Macedonia e conquistatore dell'Impero Persiano. Inoltre, Alessandro era anche un altro nome di Paride, il personaggio della mitologia greca figlio di Priamore di Troia, e di Ecuba. Alessandro è, secondo l'ISTAT, uno dei nomi di maggiore diffusione in Italia tra i nuovi nati del XXI secolo, attestandosi come secondo nome maschile più utilizzato per i nuovi nati nel duemilaquattro e dal duemilasei al duemilanove)

Cognome: Il cognome della giovane corrisponde al non poco diffuso "Campbell"; vi sono due possibili origini riguardo questo titolo: la prima lo vede come fusione di due parole gaeliche “Cam” che vuol dire storto e “beul”, bocca. "Mr Campbell" è quindi il signor "Boccastorta".
In alternativa, potrebbe derivare dall’appellativo "Mac Cathmhaoil" che significa “figlio del capo della battaglia” (chiedete al prossimo Campbell che incontrate quale versione preferisca). È tuttavia facilmente intuibile quale sia in realtà il Paese d'origine della ragazza, che certamente non corrisponde alla sopravvalutata e scontata America, contiene che ella non apprezza particolarmente per vari motivi; il suo bizzarro accento, le sue costante frasi in una lingua di ardua comprensione a chiunque in quel luogo, lascia chiaramente presagire che ella sia nativa della Scozia.
La Scozia (in inglese e scots: "Scotland", pronuncia "ˈskɒt.lənd"; gaelico scozzese: "Alba", pronuncia "ˈal̪ˠapə") è una delle nazioni costitutive del Regno Unito; occupando più di un terzo dell'isola della Gran Bretagna nella parte settentrionale dell'isola, la penisola scozzese confina con l'Inghilterra a sud ed è circondata dall'oceano Atlantico, in particolare il mare del Nord a est, il canale del Nord e il mare d'Irlanda a sud-ovest. Oltre alla parte situata sull'isola principale, il suo territorio comprende più di settecentonovanta isole minori, incluse le isole settentrionali (Orkney e Shetland) e le Ebridi.
Edimburgo, capitale della nazione e seconda città della Scozia, è stata il centro dell'Illuminismo scozzese del XVIII secolo che ha trasformato la Scozia in una delle potenze commerciali, intellettuali e industriali dell'Europa. Glasgow, la maggiore città della Scozia, un tempo una delle principali città industriali a livello mondiale, nel ventunesimo secolo sorge al centro della conurbazione della "Greater Glasgow".
Le acque scozzesi consistono in una grande porzione dell'Atlantico settentrionale e del Mare del Nord e contengono le maggiori riserve di petrolio dell'Unione europea; ciò ha fatto sì che Aberdeen, la terza città della Scozia, ottenesse il titolo di capitale europea del petrolio.
Il Regno di Scozia emerse come stato indipendente e sovrano nell'Alto Medioevo e continuò a esistere fino al millesettecentosette. La nazione entrò in un'unione personale con i regni di Inghilterra e Irlanda a seguito della successione di Giacomo VI ai troni inglese e irlandese nel milleseicentotre; in seguito, il primo maggio del settecentosette, la Scozia entrò in un'unione politica con l'Inghilterra, creando un unico Regno di Gran Bretagna. Questa unione fu il risultato del Trattato di Unione firmato nel millesettecentosei e tradotto in legge dai Parlamenti di entrambe le nazioni, nonostante l'opposizione popolare e i disordini anti-unionisti a Edimburgo, Glasgow e ovunque nel Regno di Scozia. La Gran Bretagna stessa, in seguito, entrò in unione politica con l'Irlanda il primo gennaio milleottocento, per creare il Regno di Gran Bretagna e Irlanda.
Il sistema legale della Scozia è rimasto separato da quello di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, e la Scozia costituisce una giurisdizione separata nel diritto pubblico e privato. L'esistenza continua di istituzioni legali, educative e religiose distinte da quelle del resto del Regno Unito, hanno contribuito alla continuazione della cultura e dell'identità nazionale scozzese fin dall'unione del millesettecentosette; nel novantanove  fu re-istituito un parlamento locale, il Parlamento scozzese, con autorità su molti ambiti di politica interna, a seguito di un referendum nel novantasette. Nel maggio duemilaindici il Partito Nazionale Scozzese ha ottenuto la maggioranza assoluta al Parlamento scozzese; di conseguenza il diciotto  settembre duemilaquattordici si è tenuto un referendum sull'indipendenza dal Regno Unito. L'esito è stato favorevole agli unionisti con il cinquantacinque per cernto dei voti, pertanto la Scozia continua a dipendere dal Regno Unito.
La Scozia è membro del Consiglio Britannico-Irlandese, e dell'Assemblea Parlamentare Britannico-Irlandese, e partecipa inoltre all'accordo di Common Travel Area; essa è rappresentata nell'Unione europea e al Parlamento europeo da sei eurodeputati.
Le prime popolazioni, di origine celtica, costruirono villaggi e si diedero ordinamenti simili ai Celti che occupavano il resto dell'isola britannica; durante l'espansione romana, riuscirono a respingere le legioni che avevano occupato il resto dell'isola e addirittura compirono incursioni nei territori occupati dall'esercito romano, tanto da costringere l'imperatore Adriano a erigere una fortificazione (vallo di Adriano) a difesa della Britannia romana. Con il crollo dell'impero e l'arrivo dei barbari, gli Scozzesi dovettero lottare strenuamente per difendere la loro autonomia, ma da lì in poi saranno perennemente in guerra con l'Inghilterra costituitasi in regno dopo l'arrivo dei Sassoni.
Si noti che la Scozia tardo antica e alto medioevale non era unita in un'unica entità politica, e non aveva nemmeno l'unità linguistica. Vi abitavano infatti tanto gli Scoti (gaelici di origine irlandese, o comunque linguisticamente e culturalmente legati agli irlandesi), in aumento costante durante la tarda antichità e l'alto medioevo (diventeranno l'elemento dominante verso il VII secolo d.C.), quanto i britonici, forse identificabili con la tribù dei Caledoni nelle fonti latine (legati invece al mondo celtico dell'Inghilterra attuale e del Galles) che i celti parlavano una lingua celtica di un ceppo nettamente distinto (in cui Alba-Albione identificava le isole britanniche), e infine i Picti o Pitti, una popolazione autoctona, insediatasi in Scozia (e nel nord dell'Irlanda) in tempi molto remoti, culturalmente assimilata alle popolazioni celtiche, ma linguisticamente distinta e di difficile classificazione (non indeuropea per il linguista F. Villar, celtica brittonica con forti influssi pre indeuropei per la linguista K. Forsyth, oppure indeuropea arcaica, magari legata al protoindoeuropeo e alle lingue anatoliche per altri linguisti). Dalla caduta dell'impero romano, oltre ad assistere a una forte espansione in Scozia delle popolazioni Picte e Scote (ai danni dei Caledoni), si vide l'arrivo, piuttosto massiccio, di immigrati Angli, Sassoni e Juti nel sud-ovest della Scozia, che fu annesso in parte dal regno di Northumbria. L'inglese, come lingua, è più correttamente definibile "anglo-sassone" e vide proprio nella Scozia sud-occidentale, sin del VII secolo, una delle sue zone di più precoce attestazione, che portò alla formazione degli attuali dialetti "lowlander" (o "Scots").
Nel corso del VIII e IX secolo cominciarono sempre più massicce infiltrazioni vichinghe, con lo sconvolgimento di tutti i processi di unificazione politica già in atto (nell'ottocentotrentanove un esercito norvegese sconfisse e distrusse il regno Pitto nella terribile "battaglia del fiume Tay"), e con l'arrivo di nuovi immigrati con nuove lingue, che riuscirono a divenire maggioritarie in diversi arcipelaghi settentrionali della Scozia, eliminando temporaneamente il gaelico e/o condizionandolo in maniera da diventare più divergente dall'irlandese antico. In particolare le Shetland e le Orcadi rimasero a lungo sotto il controllo Danese-Norvegese, e furono abitate da coloni di lingua norvegese, evolutasi poi nel Norn, fino ad anni recenti (l'ultimo parlante madrelingua norn morì negli anni cinquanta dell'Ottocento a Unst), più piccole le colonie linguistiche norvegesi su Ebridi Esterne, Caithness e Sutherland (dove però cambiarono notevolmente la toponomastica celtica). Alla fine del quattrocento in Scozia erano parlate tre lingue: il gaelico scozzese, l'anglo sassone scots e il norn, mentre erano già estinte sia la lingua pitta sia il brittonico. In seguito l'anglo sassone continuò a espandersi a scapito delle altre due, sebbene ci siano stati anche momenti di espansione del gaelico a danno del norn; nel ventunesimo secolo l'anglo sassone "scots" è la lingua dominante in Scozia, mentre l'inglese comune è compreso dalla maggior parte della popolazione.

Età: Sì, insomma...Quanti anni potrebbe mai possedere questa ragazzina dall'aspetto tanto giovanile, etereo oltre l'inverosimile? Quattordici, forse quindici? Insomma, si faticherebbe non poco anche solo a concepire l'idea che ella possa sforare questo limite generalmente imposto a causa di un primo, erroneo, quanto inevitabile acchito. Eppure, il suo frequentare una scuola composta perlopiù da "maggiorenni" -seppur da lei stessa considerati solo una mandria di capre umanoidi troppo cresciuta- parla da sé! Oramai ventenne, Alastair non rispecchia certamente l'immagine comune che ci si tende a fare rispetto ad età simili; né in ambito fisico né, tanto meno, comportale

Aspetto fisico:

Beh, che dire? Il motivo per la quale venga scambiata a stento per una ragazzina è fin troppo palese affinché io voglia -o possa soffermarci- a lungo! Ma tutti noi sappiamo quanto io apprezzi sproloquiare, quindi...Dire che pare esser rimasta bloccata nel tempo, eternamente ferma alla tenera età di soli quindici anni, non è altro che un banale e spicciolo eufemismo!
Eppure negare che ella sia dotata di un fascino, una bellezza estremamente particolare, inusuale, è semplicemente impossibile; ammettiamolo, la sua aria fin troppo poco benigna, vagamente "crudele" oserei dire, le sue movenze eleganti quanto silenziose e l'aspetto paragonabile a quello di un angelo -o un demone?- risultano esser a dir poco irresistibili, anche per i più tenaci.
Il delicato visino fanciullesco sfoggia tratti armoniosi, particolarmente androgeni, al punto che spesso risulta più che possibile scambiarla in realtà per un ragazzo, atto che talvolta scivola placidamente sulle sue spalle come acqua; la sua carnagione appare esageratamente pallida, nel suo esser così tremendamente diafana è non poco similare a quella di una bambola di porcellana: all'altezza dei zigomi spicca una vaga tonalità rossastra, che tanto pare restituirle un tocco in più di giovinezza che la sua espressione distante, severa talvolta, compromette leggermente. Il naso è piccolo, dal setto stretto, con una graziosa punta che termina all'insù mentre le morbide labbra dalla perfetta forma a cuore non sono estremamente carnose, dal colorito non particolarmente vivace, ma non per questo meno "invitante", che coprono una dentatura stranamente aguzza. I suoi sorrisi, da tener ben lontani nel nostro immaginario dei leggero ghigno che spesso accenna, difficilmente hanno qualcosa di positivo in essi.
I grandi, grandissimi dal taglio tipicamente occidentale e la forma che oscilla tra il felino e il bambinesco, quasi fossero quelli di un dolce cerbiatto, parrebbero esser in grado di ipnotizzare, per esagerazione: le loro splendidi, particolari iridi sono di un insolito rubineo sorprendentemente simile al sangue; i setosi capelli scendono in lisci che rasentano la perfezione fin sopra le spalle, sfiorandole appena con la loro tonalità castano-rossiccia, incorniciandole alla perfezione con il loro chiarore il volto.
La sua corporatura risulta esile, ben poco robusta o anche solo muscolosa, o almeno è così che appare ad un primo sguardo: il suo fisico sinuoso, slanciato infatti, è in realtà ben più atletico di quanto possa anche solo vagamente sembrare, in grado di celare non poca forza che difficilmente sarebbe notabile a primo impatto; le sue curve, invece, non spiccano particolarmente per generosità, al punto da esser ben più simili a quelle di una ragazzina in procinto di "sbocciare": grazie ad esse la sua apparenza spesso maschile non fa altro se non accentuarsi. Per finire,  sfortunatamente, non spicca particolarmente in altezza, raggiungendo a stento il metro e cinquantaquattro; proprio una stangona pettoruta, neh?

Carattere: (Seh, vabbe', ciao.
I fell
In your arms tonight!
I fell hard
In your arms tonight,
It was nice!
I died
In your arms tonight!
I slipped through
Into the after life:
It was nice!
Withe light,
In your arms tonight.
I lost sight
In your arms tonight;
It was nice!
And, hey!
You!
Don't you think it's kinda cute
That I died right inside
Your arms tonight?
But I'm fine!
Even after I have died;
Because it was
In your arms I died.
I cried
In the after life!
I cried hard
Because I had died
And you're alive!
I tried to escape
After life!
I tried hard
To get back,
Inside your arms alive!
And, hey!
[Hey!]
You!
[You!]
Don't you think it's kinda cute
That I tried
To escape the after life?
But I tried
To get back,
Inside your arms alive;
But died
In your arms alive that...
I fell hard
In your arms.
I went and died
In your arms that night.
I fell
In your arms tonight;
Oh, inside in your arms...!
And, hey!
You!
Don't you think it's kinda cute
That I died
Right inside your arms tonight?
But I'm fine!
Even after I have died;
But I tried
To escape the after life!
I tried to get back
In your arms alive!
But I tried to get back
In your arms alive!
But I died
In your arms that...
Night!
I fell
In your arms tonight.
I died
In your arms tonight.
Withe light,
In your arms tonight.
I fell
In your arms tonight)

Perché odia i ragazzi?: Difficile a dirsi, onestamente, specialmente se si è un esterno; l'odio che Alastair prova, non solo per quei quattro marmocchi che si ritrova in classa, ma per l'intero genere maschile ha un nome ben preciso, ed esso è "misandria".
Il termine "misandria" (dal greco "μισέω", "misèō", "odiare", e "ἀνήρ", "anḕr", "uomo") indica un sentimento ed un conseguente atteggiamentodi avversione ed ostilità nei confronti del genere maschile; in ragione di questa specifica delimitazione della categoria umana oggetto di avversione si distingue dalla misantropia e costituisce il concetto, speculare e contrapposto, della misoginia.
Eppure, resta ugualmente il dubbio su cosa abbia scaturito in lei questo disgusto, questo odio nei confronti del sesso maschile? Sfortunatamente a noi -e forse addirittura alla stessa scozzese- non spetta alcuna risposta; tanto vale fondere il proprio cervello nel vano tentativo di comprendere il motivo per la quale siamo nati e quale possa mai esser lo scopo della nostra esistenza

Curiosità:
~ Seppur non particolarmente amante di cibarie di qualsivoglia genere, sin dalla più tenera infanzia ella tende ad andar pazza per gli "shortbread"; sarebbe in grado di mangiarne a quintali senza mai esserne stufa!
Lo shortbread è un biscotto tipico scozzese, tradizionalmente preparato con una parte di zucchero, due di burro e tre di farina, con l'eventuale aggiunta di altri ingredienti; il nome "shortbread" si riferisce alla particolare friabilità di questo tipo di biscotti ("short" è un termine in disuso per "friabile"). È possibile trovare gli shortbread principalmente in tre formati: gli "shortbread fingers", i più tipici, di forma rettangolare allungata e molto spessi, gli "shortbread rounds", di forma rotonda simili agli altri tipi di biscotti, infine i "petticoat tails", un grande biscotto unico circolare che viene diviso in spicchi.
Gli shortbread, come già accennato in precedenza, sono originari della Scozia e vengono di norma ad essa associati; tuttavia sono molto popolari in tutto il Regno Unito. Sono diffusi anche in altri paesi come Danimarca, Irlanda, Svezia e Usa (la variante svedese è chiamata "Drömmar"). La versione scozzese è comunque la più conosciuta e "Walkers Shortbread Ltd" è il maggiore esportatore di prodotti alimentari di tutta la Scozia.
Nel giorno della Festa dell'Europa duemilasei fu scelto per rappresentare il Regno Unito nell'iniziativa "Sweet Europe";
~ Per quanto in non pochi stentino a crederlo, eccelle particolarmente nella kickboxing, sport che ha lasciato da qualche annetto a questa parte; nemmeno lei nega che sia difficile convincersi della sua reale "pericolosità" a causa della scarsa altezza e dei muscoli non propriamente simili a quelli di un pugile, eppure è decisamente più forte ed agile di quanto un primo acchito possa rivelare.
La kickboxing è nata in Giappone negli anni sessanta: in quel periodo le uniche forme di combattimento a contatto pieno erano il "full contact karate", il "muay thai" thailandese, il "Sambo" russo, il "taekwondo" coreano, il "karate contact" ed il "sanda" cinese; i giapponesi iniziarono a organizzare gare di karate a contatto pieno ("karate full contact"); questo genere di combattimenti stava acquisendo interesse sempre maggiore finché negli anni settanta, alcuni maestri di arti marziali provarono a sperimentare una nuova formula unendo le tecniche di pugno del pugilato alle tecniche di calcio del karate e nacque così il "Full Contact Karate".
Tuttavia vi fu una certa confusione dei nomi e degli stili, anche in virtù del fatto che nel Full Contact Karate si colpisce con i calci, dal busto in su, mentre nella kickboxing giapponese si potevano dare calci anche alle gambe; a cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta con il termine "kickboxing" spopolò negli Stati Uniti una forma di full contact karate dove gli atleti vestivano dei lunghi e larghi pantaloni e delle apposite scarpe, ed inizialmente era vietato colpire con calci portati sotto la cintura; tra i più importanti enti ed organizzazioni vi erano "WKA" ed "ISKA".
Successivamente, sempre in Giappone, nel millenovecentonovanta venne organizzato un torneo chiamato "K-1", in cui "K" sta per "Karate", "Kempo" e "Kickboxing": in questo torneo le regole sono quelle della kickboxing, ma sono valide anche le ginocchiate senza presa e i pugni saltati e girati; lo scopo era mettere sullo stesso ring atleti di diverse arti marziali e sport da combattimento e che avesse un regolamento sportivo che permetteva loro di confrontarsi. Visti i capitali elevatissimi e l'entusiasmo enorme dei giapponesi, in questi avvenimenti, il K-1 (diviso in due tornei: il "K-1 World Grand Prix", riservato ai pesi massimi e il "K-1 MAX", riservato alla categoria dei pesi medi) divenne il più importante torneo al mondo.
Il termine "K-1" ha assunto attualmente l'accezione di uno sport da combattimento a sé stante, benché vi partecipano atleti provenienti dal "muay thai", dalla kickboxing o da altri sport simili; il regolamento del torneo è chiamato "K-1 Style"

Lyla_Jackson_034 Spero vada bene!

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