This is so gay
Nome: Alma (deriva dall'aggettivo latino "almus", "nutriente"; il significato potrebbe quindi essere interpretato con "che fa crescere", "che nutre", "nutrice". In italiano aulico il termine "alma" indica l'anima, tanto che troviamo citato in molti poemi famosi, tra cui quelli di Torquato Tasso)
Cognome: Il cognome -o per meglio dire, "i cognomi"- di Alma corrispondono a "Kowalski-Leclercq"; come si può facilmente notare, essi risultano esser non poco differenti per pronuncia, provenienza e anche metodo di scrittura: il primo, ossia quello più usato dalla giovane, è in realtà di origine polacca, a differenza del secondo che è chiaramente francese
Nazionalità: Ella è sorprendentemente di origine franco-polacca, cosa facilmente intuibile già dal suo nome; ella è dunque natia della Varsavia, una delle città più conosciute della Polonia, spesso sottovalutata da non pochi.
La Polonia, ufficialmente "Repubblica di Polonia", (in polacco: "Rzeczpospolita Polska", nel linguaggio comune "Polska") è uno Stato situato nell'Europa centrale, membro dell'Unione europea, della NATO e dell'ONU.
La Polonia ha una popolazione di 38 485 779 abitanti e una superficie di 312 679 km²; la città principale, nonché capitale è Varsavia (in polacco: "Warszawa").
Confina a ovest con la Germania, a sud con la Repubblica Ceca e la Slovacchia, a est con l'Ucraina e la Bielorussia, a nordest con la Lituania e con l'exclave russo di Kaliningrad, e a nord è bagnata dal mar Baltico.
Lo stato polacco ha una storia lunga più di un millennio; nel XVI secolo, sotto la dinastia dei Jagelloni, e specialmente sotto Jan III Sobieski, era uno dei paesi europei più potenti e influenti, per poi cessare di esistere per centoventitrè anni, in quanto spartita tra Impero russo, Impero austro-ungarico e Prussia; l'indipendenza venne riguadagnata nel diciotto del novecento, in seguito alla Prima Guerra Mondiale, come Seconda Repubblica di Polonia.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, divenne uno stato satellite dell'Unione Sovietica, conosciuto come "Repubblica Popolare Polacca" ("Polska Rzeczpospolita Ludowa" o "PRL"). Negli anni novanta le prime elezioni parzialmente libere dopo la seconda guerra mondiale si conclusero con il movimento per la libertà che vinse contro il partito comunista; facente parte degli Accordi di Schengen, il dodici marzo del novantanove la Polonia è stata ammessa alla NATO, mentre l'ingresso nell'Unione europea è avvenuto il primo maggio duemilaquattro.
La Polonia è un paese sviluppato con un'economia avanzata e alti standard di vita; dalla fine del periodo comunista, la Polonia ha raggiunto un alto tasso di sviluppo e un aumento dell'economia, tutt'ora in crescita.
Il Paese fu abitato inizialmente dai Celti nella Slesia e nella Polonia occidentale tra il IV e il I secolo a.C., quando comparvero anche i Germani; a partire dal V e VI secolo d.C. entrambi i popoli vennero assorbiti dalle popolazioni slave occidentali: tuttavia l'antico Regno polacco cominciò a prendere una forma unitaria solo nella metà del decimo secolo, sotto la dinastia dei Piast, e per la precisione sotto Mieszko ("Miecislao"). Infatti risulta che nel novecentosessanta dopo aver riunito intorno alla rocca di Gniezno una prima rudimentale comunità nazionale, qui si scelse anche la bandiera che ancora oggi è quella della Repubblica di Polonia, un'aquila d'argento (di colore bianco) su sfondo rosso: secondo la leggenda si scelse questo tema a causa del ritrovamento di un nido di aquilotti durante i lavori di costruzione della città di Gniezno. Miecislao si convertì successivamente al cristianesimo, secondo alcuni per compiacere sua moglie, una principessa Boema, ma sicuramente anche per godere della protezione della Chiesa ed evitare la colonizzazione germanica.
Nel XII secolo la Polonia si frammentò in molti piccoli stati, che negli anni quaranta del duecento vennero depredati dalle armate "Mongole dell'Orda d'Oro"; sotto la dinastia "Jagellone", venne accordata un'alleanza con la vicina Lituania, e l'epoca d'oro arrivò nel XVI secolo con l'unione tra i due stati, nella Confederazione polacco-lituana. Durante il XVI secolo, a seguito delle vittorie contro la Russia, la Confederazione riuscì ad imporsi come una delle maggiori potenze in Europa; tuttavia la scarsa centralizzazione del potere regio e la natura elettiva di questo, la portò con il tempo ad indebolirsi fino a quando non venne letteralmente spartita dall'Impero austro-ungarico, dall'Impero prussiano e dall'Impero russo.
I sudditi polacchi godevano di grande libertà ed esisteva un sistema parlamentare, anche se i benefici di quest'ultimo erano limitati alla "szlachta" ("nobiltà"); da quel tempo i polacchi si sono dati il nome di "Nazione della gente libera".
Nel milleseicentocunquanta la Polonia perse la Seconda Guerra del nord contro la Svezia, e ciò diede inizio al cosiddetto "Potop" ("diluvio"), che si concluse nel milleseicentosessanta con la "Pace di Oliva" (o "Oliwa"); vi furono inoltre numerose guerre contro l'impero ottomano, la Russia, la Svezia, la Transilvania e la Prussia-Brandeburgo che finirono nel novantanove del seicento.
Scuola di provenienza: Ella, come c'era da aspettarsi, frequenta la scuola francese di magia e stregoneria "Beauxbatons"; a differenza di gran parte delle ragazze lì presenti, tuttavia, è riuscita ad ottenere un permesso per l'utilizzo della divisa maschili al posto di quella femminile
Età: A primo impatto, inutile negarlo, risulta non poco difficile indovinare la reale età della giovane: i suoi anni sembrano oscillare dai quindici ai venti, se proprio vogliamo essere onesti, sembra per l'appunto non esser dotata di un'età anagrafale precisa.
L'aspetto giovanile, fin troppo per esser anche solo una sedicenne, talvolta pare vagamente offuscato dal suo apparire tremendamente severa, fin troppo per una ragazza tanto giovane: in realtà, cosa che talvolta finisce con lasciare la gente con l'amaro in bocca, ella è prossima al compimento della maggiore età, motivo per la quale frequenta l'ultimo anno della scuola di Beauxbatons
Aspetto fisico:
Che dire...Come già premesso in precedenza, risulta realmente difficile indovinare la reale età di Alma: sembra quasi esser rimasta bloccata in una goccia d'ambra, impedendole dunque di venir anche solo sfiorata dal tempo; talvolta, aggiungerei, non è raro che possa venir scambiata per un ragazzino, forse a causa della sua femminilità non troppo accentuata: nonostante ciò, è innegabile che ella sia dotata di un'austera bellezza, di un fascino insolito oserei dire.
Il viso delicato, fanciullesco, risulta esser sorprendentemente androgeno, dai tratti delicati che tuttavia tendono a risultare vagamente severi, corrucciati direi, cosa esaltata dal candore latteo della pelle totalmente priva di imperfezioni, talmente liscia di risultare porcellana; il naso è dal setto stretto, graziosamente all'insù, mentre le dolci e sottili labbra sono di una forma tendenzialmente a cuore, di uno spiccato quanto sublime rosa tenue.
I grandi occhi dal taglio tipicamente occidentale potrebbero esser paragonati a quelli di un cerbiatto, cosa esaltata dalle lunghe ciglia: i suoi occhi gelidi sono di uno strabiliante color ebano, talmente scuro da esser impossibile distinguere la pupilla dalle iridi ipnotzzanti, al punto da sembrare un'unica macchia scura che spicca non poco sul suo colorito pallido; i corti capelli scendono fino a metà collo, in un taglio scompigliato tipicamente a caschetto, che le incornicia alla perfezione il visino angelico, valorizzato dalla tonalità paragonabile ad inchiostro che i suoi capelli setosi posseggono.
La sua corporatura risulta esile, dall'erronea apparenza gracile, seppur essa sia ben più tonica ed atletica di quanto possa sembrare: il suo fisico sodo e sinuoso è a dir poco slanciato, invidiabile a dire il vero, dalla forma che tende a quella di una clessidra, cosa che esalta le curve paragonabili a quelle di una ragazzina in procinto di "sbocciare", seppur ciò sembri solo presentare una sorta di purezza in lei.
Per finire, sfortunatamente, non spicca molto in altezza: un metro e cinquantotto raggiunto per puro miracolo
Carattere: (Oh, yes:
I take my pills
And I'm happy all the time;
[I'm happy all the time]
[I'm happy all the time]
I love my girl
But she ain't worth the price.
[She ain't worth the price]
[No, she ain't worth the price]
We can go to my house if you wanna;
Hang out in my bedroom,
Lose your honor
Even if they find us,
We're apathetic
And they can't take that away
I take my pills
And I'm happy all the time;
[I'm happy all the time]
[I'm happy all the time]
I love my girl
But she ain't worth the price.
[She ain't worth the price]
[No, she ain't worth the price]
The voices in my right brain are kinda funny,
They tell me:
"Take a deep breath, it's always sunny";
But where I leave the lights on
It's so obvious that my life's pretty plain...
I take my pills
And I'm happy all the time;
[I'm happy all the time]
[I'm happy all the time]
I love my girl
But she ain't worth the price.
[She ain't worth the price]
[No, she ain't worth the price]
We take strange things to feel normal.
We take strange things to feel normal.
We take strange things to feel normal.
To feel normal,
To feel normal...
I take my pills
And I'm happy all the time;
[I'm happy all the time]
[I'm happy all the time]
I love my girl
But she ain't worth the price.
[She ain't worth the price]
[No, she ain't worth the price])
Bacchetta: La bacchetta di Alma è costituita da lucido legno di ciliegio -generalmente poco usato per costruzione di questo utensili-, con nucleo di corde di drago e dalla lunghezza di una quindicina di centimetri, ben poco flessibile
Altro:
~Tempo addietro sembra aver sofferto di un lieve disturbo depressivo dalla quale è, logicamente, ancora soggetta; tuttavia, fortunatamente, attualmente pare non esser soggetta a ricadute.
Il disturbo depressivo maggiore (in inglese, "Major depressive disorder", "MDD"), noto anche come depressione clinica, depressione maggiore, depressione endogena, depressione unipolare, disturbo unipolare o depressione ricorrente (nel caso di ripetuti episodi) è una patologia psichiatrica o disturbo dell'umore, caratterizzata da episodi di umore depresso accompagnati principalmente da una bassa autostima e perdita di interesse o piacere nelle attività normalmente piacevoli (anedonia); questo gruppo di sintomi (sindrome) è stato identificato, descritto e classificato come uno dei disturbi dell'umore nell'edizione del 1980 del manuale diagnostico edito dall'American Psychiatric Association.
Il disturbo depressivo maggiore è una malattia invalidante che coinvolge spesso sia la sfera affettiva che cognitiva della persona influendo negativamente in modo disadattativo sulla vita familiare, lavorativa, sullo studio, sulle abitudini alimentari e riguardo al sonno, sulla salute fisica con forte impatto dunque sullo stile di vita e la qualità della vita in generale.
La diagnosi si basa sulle esperienze auto-riferite dal paziente, sul comportamento riportato da parenti o amici e un esame dello stato mentale: non esiste attualmente un test di laboratorio per la sua diagnosi. Il momento più comune di esordio è tra i venti ed i trent'anni, con un picco tra quest'ultimo ed i quaranta.
Tipicamente i pazienti sono trattati con farmaci antidepressivi e spesso, in maniera complementare, anche con la psicoterapia: l'ospedalizzazione può essere necessaria quando vi è un auto-abbandono o quando esiste un significativo rischio di danno per sé o per altri.
Il decorso della malattia è molto variabile: da un episodio unico della durata di alcune settimane fino ad un disordine perdurante per tutta la vita con ricorrenti episodi di depressione maggiore.
La comprensione della natura e delle cause della depressione si è evoluta nel corso dei secoli, anche se è tuttora considerata incompleta: le cause proposte includono fattori psicologici, psicosociali, ambientali, ereditari, evolutivi e biologici.
Un uso a lungo termine e l'abuso di alcuni farmaci e/o sostanze, è noto per causare e peggiorare i sintomi depressivi; la maggior parte delle teorie biologiche si concentrano sui neurotrasmettitori monoamine come la serotonina, la norepinefrina e la dopamina, che sono naturalmente presenti nel cervello per facilitare la comunicazione tra le cellule nervose.
In Italia la depressione colpisce, secondo uno studio condotto congiuntamente dalla "AIFA" (Agenzia Italiana del Farmaco) e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, circa undici milioni di persone, che quotidianamente assumono farmaci contro tale patologia; la percentuale di italiani che soffrono di depressione arriverebbe, dunque, secondo tale studio, quasi al 20% della popolazione, con una incidenza di quattro volte la media europea.
Nella antichità, il medico greco Ippocrate di Coo descrisse la condizione di melanconia (in greco "μελαγχολία") come una malattia distinta con particolari sintomi mentali e fisici e caratterizzò tutte le "paure e scoraggiamenti, se durano a lungo" come sintomatici di essa.
Questa descrizione è simile al concetto, tuttavia più ampio, che si attribuisce alla depressione oggigiorno, a cui sono stati inclusi un raggruppamento di sintomi di tristezza, sconforto e scoraggiamento, spesso paura, rabbia, deliri e ossessioni.
Il termine "depressione" è stato derivato dal verbo latino "deprimere", che significa "premere verso il basso"; fu utilizzato fin dal XIV secolo e nel 1665: l'autore inglese Richard Baker lo utilizza nelle sue Chronicle per far riferimento a qualcuno che ha "una grande depressione di spirito". Anche Samuel Johnson gli attribuisce un simile significato, nel 1753. Il termine viene utilizzato anche nel campo della fisiologia e dell'economia: un primo utilizzo come riferimento a un sintomo psichiatrico, fu per opera dello psichiatra francese Louis Delasiauve nel 1856 e, a partire dal 1860, il termine compare nei dizionari medici per far riferimento a un abbassamento fisiologico e metaforico della funzione emotiva.
Anche se "melanconia" è rimasto il termine dominante nella diagnostica, il termine "depressione" è cresciuto d'utilizzo nei trattati di medicina e, lo psichiatra tedesco Emil Kraepelin potrebbe essere stato il primo ad usarlo come termine generale, facendo riferimento ai diversi tipi di malinconia, come stati depressivi.
Sigmund Freud, paragonò lo stato di melanconia al lutto, nei suoi scritti Lutto e melanconia del 1917. Egli teorizzò che la perdita di un "oggetto", come ad esempio la perdita di un rapporto a causa della morte o dell'interruzione di un rapporto amoroso, si traduce in una perdita del "soggetto" e l'individuo depresso ha identificato con l'oggetto di affetto attraverso un inconscio processo narcisistico chiamato "investimento libidico dell'ego"; il risultato di tale perdita comporta gravi sintomi malinconici più profondi del lutto, non solo il mondo esterno viene visto negativamente, ma lo stesso viene compromesso.
Il declino della percezione di sé da parte del paziente si rivela nella convinzione della sua colpa e della propria inferiorità e indegnità: egli ha anche sottolineato che le prime esperienze di vita siano un fattore predisponente.
La prima versione del "Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali" ("DSM-I", 1952) parlava di "reazione depressiva", mentre il "DSM-II" (1968) di "nevrosi depressiva", definita come una reazione eccessiva al conflitto interno o a un evento identificabile; esso includeva anche la psicosi maniaco-depressiva tra i maggiori disturbi affettivi.
A metà del XX secolo, i ricercatori hanno ipotizzato che la depressione fosse causata da uno squilibrio chimico nei neurotrasmettitori del cervello, una teoria basata sulle osservazioni fatte nel 1950 sugli effetti della reserpina e dell'isoniazide nel modificare i livelli dei neurotrasmettitori della famiglia delle monoamine che riguardano i sintomi depressivi.
Il termine "disturbo depressivo maggiore" è stato introdotto da un gruppo di medici statunitensi a metà degli anni settanta come parte delle proposte di criteri diagnostici basati su modelli di sintomi (chiamati "Research Diagnostic Criteria", strutturati sulla base dei precedenti "criteri di Feighner"), che poi hanno costituito il "DSM-III" del 1980.
Per mantenere la coerenza, "l'ICD-10" utilizza gli stessi criteri, con modifiche solo minori, ma utilizzando la soglia diagnostica riportata nel "DSM" per segnare un episodio depressivo lieve, con l'aggiunta di categorie soglia più elevate per episodi moderati e gravi;
~Sembra presentare lievi e vaghi sintomi tipici del narcisismo, per quanto la sua possa esser considerata una forma quasi innotabile, nulla di eccessivamente grave.
Il "narcisismo" è un termine che presenta una vasta gamma di significati, a seconda che venga utilizzato per descrivere un concetto centrale della teoria psicoanalitica, un disturbo mentale, un problema sociale o culturale, o più semplicemente un tratto della personalità.
Ad eccezione del narcisismo secondario (o sano amor proprio), il termine viene solitamente usato per descrivere un certo tipo di problema in una persona, legato alle relazioni di gruppo, con se stessi o con altri; nel linguaggio di tutti i giorni, il narcisismo è spesso sinonimo di egoismo, vanità, presunzione: applicato a un gruppo sociale, il narcisismo a volte indica elitarismo o indifferenza nei confronti della condizione altrui.
In psicologia, il termine è utilizzato, a vari livelli, sia per descrivere il normale amore per se stessi sia l'insano egocentrismo causato da un disturbo del senso di sé.
La parola "narcisismo" proviene dal mito greco di Narciso: secondo il mito, Narciso era un bel giovane che rifiutò l'amore della ninfa Eco; come punizione, fu destinato ad innamorarsi della sua stessa immagine riflessa nell'acqua. Incapace di consumare il suo amore, Narciso "rivolge lo sguardo rapito nello specchio d'acqua, ora dopo ora" e infine viene mutato in un fiore che porta il suo nome, il "narciso".
Il concetto di eccessivo amor proprio è stato riconosciuto e preso in esame nel corso della storia.
Orientamento sessuale: L'orientamento sessuale è qualcosa di cui ella in primis sembra non esser pienamente a conoscenza del significato; non ne comprende effettivamente l'utilità e tanto meno riesce a concepire il motivo per la quale tale argomento sia tanto importante per non poca gente. Perché agli altri dovrebbe importare se qualcuno preferisce questo o quello? Gli cambia la vita, forse? Si sente realizzato nell'apprendere ciò? Bah!
Nonostante ciò, in caso dovesse venire etichettata in un modo o nell'altro, ella risulterebbe esser Omosessuale Omoromantica Poliamorosa, con tendenze Autosessuale: dunque, sia nella sfera sessuale che romantica, risulta provare interesse solo per il proprio sesso e non sarebbe raro scoprire che ella in tal periodo abbia preso una sbandata per più ragazze; inoltre, eventualmente, potrebbe arrivare a provare una lieve attrazione sessuale nei propri stessi confronti
cacciatricedianime Spero vada bene!
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