Tanti scleri


Nome: Mairtin (versione straniera dell'italiano "Martino", esso deriva dal "supernomen" romano "Martinus", divenuto poi nome proprio: è una costruzione teoforica basata sul nome del dio romano della guerra, Marte [in latino "Mars", al genitivo "Martis], e vuol dire quindi "sacro a Marte", "dedicato a Marte", "appartenente a Marte"; condivide quindi la stessa etimologia di vari altri nomi, quali "Marco", "Marcello", "Marciano", "Mario", "Marziale" e "Marzio", testimoniando l'enorme popolarità del culto di tale divinità presso gli antichi romani. Da Martino deriva poi, in forma patronimica, il nome "Martiniano". Il nome si diffuse particolarmente durante il Medioevo, in ambiti cristiani, grazie alla venerazione di diversi santi, in particolare san Martino di Tours: il suo culto, attestato in Francia già nell'VIII secolo, giunse in altri paesi, fra cui l'Italia, a cavallo tra il IX e il X secolo; nel Bel Paese il nome è ben diffuso ovunque, specialmente nel Nord)  Marcas (versione decisamente meno conosciuta del nome "Marco", questo continua il "praenomen" romano "Marcus", generalmente considerato di struttura teoforica [anche come forma sincopata di "Marticus"] e riferito al dio romano della guerra Marte [quindi "consacrato a Marte", "devoto a Marte"]; tale origine è condivisa anche dai nomi "Martino" e "Marziale". "Marcus" è attestato anche dal medievale Isidoro di Siviglia con il significato di "martello di legno" in latino, tuttavia l'origine corretta è quasi certamente la prima citata. Va notato che un nome "Mark" esiste anche nell'onomastica germanica, basato sull'elemento "marah" ["confine", presente anche in "Marcolfo"], che è completamente non correlato al nome latino. Ai tempi dell'Impero romano era così diffuso da acquisire una forma greca, "Μάρκος" ["Markos"], che è quella portata dall'evangelista Marco; proprio grazie a tale figura il nome ebbe amplissima diffusione nel Medioevo, specialmente a Venezia [di cui san Marco è patrono e dove, secondo la tradizione, sarebbero le sue spoglie]. In inglese è maggiormente diffuso nella forma "Mark", che è derivata direttamente da quella greca; negli Stati Uniti, è stata tra i dieci nomi più usati fra il millenovecentocinquantacinque e il millenovecentosettanta. In misura minore è affiancata anche dal classico latino "Marcus". Da "Marco" sono derivati i nomi "Marcello" [un diminutivo tipicamente latino] e "Marzio" [un patronimico]: non va tuttavia confuso col nome "Malco", di origine del tutto differente)

Cognome: Il cognome della giovane corrisponde ad "O'Sullivan"; "O'Sullivan" (irlandese: "Ó Súilleabháin"), noti anche semplicemente come "Sullivan", furono un clan gaelico irlandese che ha avuto un ruolo prominente in quelle che oggi sono le contee di Cork e Kerry. Il cognome è associato alla parte sud-occidentale dell'Irlanda e nacque nella contea di Tipperary prima dell'invasione anglo-normanna. È il terzo cognome più numeroso in Irlanda; a causa dell'emigrazione, è comune anche in Australia, Nord America e in Gran Bretagna.
Gli "O'Sullivans" sono la continuazione medievale e moderna dell'antico sisma "Chaisil" di Cenel Fíngin, essendo discendenti di Fíngen mac Áedo Duib, Re di Cashel o Munster dal seicento al seicentodiciotto, sono quindi considerati di estrazione reale; Fedelmid mac Crimthainn (morto nel ottocentoquarantasette), il celebre re di Munster e quasi alto re d'Irlanda, fu l'ultimo re della linea "Cenel Fíngin"/"O'Sullivan". Più tardi divennero i principi principali sotto i loro parenti stretti la dinastia MacCarthy nel piccolo ma potente Regno di Desmond, successore di Cashel/Munster. È or dunque facilmente intuibile quale possa esser il Paese d'origine, anche grazie al particolare quanto particolarmente calcato accento irlandese. Estremamente legata alla madre patria, ella conserva con morbosa gelosia ricordi e culture legati alla madre patria, al punto da poter spesso risultare vagamente "razzista" a causa del non particolare apprezzamento che sfoggia per usanze differenti rispetto alle proprie.
L'Irlanda (in irlandese "Éire"), è uno stato membro dell'Unione europea, costituito come repubblica indipendente e sovrana, che ricopre approssimativamente cinque sesti dell'omonima isola situata a nord-ovest della costa occidentale dell'Europa; l'unico Stato con cui l'Irlanda confina è il Regno Unito, che mantiene la sovranità sul rimanente sesto dell'isola, conosciuto come Irlanda del Nord, comprendente sei delle nove contee della provincia storica dell'Ulster.
Lo Stato, inizialmente "Stato Libero d'Irlanda", è stato fondato il sei dicembre millenovecebtoventi come un dominion all'interno dell'Impero Britannico a seguito del trattato anglo-irlandese, che ha concluso la guerra d'indipendenza irlandese; ha guadagnato una maggiore sovranità attraverso lo Statuto di "Westminster" del millenovecentotrenta e con la crisi seguita all'abdicazione di Edoardo VIII nel trentasei.
Una nuova Costituzione venne introdotta nel trentasette, costituendo l'Irlanda come uno Stato completamente sovrano; l'ultimo legame formale con il Regno Unito è stato interrotto nel millenovecentoquarantanove quando l'Oireachtas (il parlamento nazionale) ha approvato il "Republic of Ireland Act", dichiarando l'Irlanda una repubblica, di conseguenza, l'Irlanda ha lasciato il "Commonwealth" britannico.
Durante il governo britannico e l'indipendenza iniziale, l'Irlanda era uno dei Paesi più poveri in Europa occidentale con un forte flusso emigratorio: l'economia protezionista è stata aperta alla fine degli anni cinquanta e nel millenovecentosettanta l'Irlanda entrò nell'Unione europea; negli anni ottanta una crisi economica ha portato l'Irlanda ad avviare riforme economiche su larga scala contribuendo nuovamente a una forte emigrazione. La rapida crescita dell'economia irlandese nel corso del millenovecentonovanta le è valso il nome di "Tigre celtica", durato fino alla crisi finanziaria globale del duemilasette.
L'Irlanda è classificata dal "Press Freedom Index" tra i primi posti per la libertà di stampa e per libertà economica; raggiunge anche una buona posizione per quanto concerne il suo sistema d'istruzione, la libertà politica e la democrazia. L'Irlanda è membro dell'OCSE, dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e dell'ONU.

Età: L'età di Mairtin? Difficile a dirsi, per quanto si voglia esser onesti e precisi; l'aspetto che a stento parrebbe esser quello di un'adolescente in piena fase ormonale che si aggira intorno ai quindici/sedici anni non può non trarre inganno: è assolutamente impossibile che ciò non avvenga! L'apparenza tanto giovanile -fittizia oserei dire, che tuttavia le calza semplicemente alla perfezione, al punto che difficilmente potrebbe risultare fuori luogo- è fin troppo verosimile per esser una semplice "copertura", se così può esser definita: in origine le sue movenze, il suo vestiario o anche solo la sua fisionomia avrebbero dovuto rispecchiare quelle della venticinquenne che un tempo ero stata, ma è palese che ciò non sia avvenuto.
Tuttavia, essendo lei un "vampiro", c'era anche da aspettarsi che la sua apparenza non fosse immagine e somiglianza della reale età che le grava sulle spalle: con ormai duemila anni della quale ella stenta a tener il conto, che forse faticano a schiacciarla sotto la loro inesorabile forse, è impossibile non affermare che sia ben più anziana di quanto chiunque possa mai pensare a primo acchito; umano o non

Aspetto fisico:

Che dire...Il motivo per la quale spesso e volentieri venga definita come ben più giovane di quanto realmente dovrebbe dimostrare è decisamente palese, talmente evidente che con molta probabilità soffermarsi a lungo su questo punto potrebbe esser a tratti inutile; eppure, come forse già si sarà intuito, io adoro sproloquiare!
Perché, siamo onesti con noi stessi: la sua totale immunità allo scorrere del tempo, che ella oramai osserva con placido disinteresse, non più vittima di questo, è certamente un tratto di lei che merita un minimo di spazio; in fondo, non è raro trovare "gente come lei" che tuttavia non son stati graziati come lei -da cosa o chi, tuttavia, non è questo un nostro problema-. Eppure, nonostante la sua apparenza forse troppo giovanile per molti, almeno in ambito fisico, è innegabile l'eterea bellezza che sfoggia con ben poca curanza: il suo fascino insolito, inusuale, parrebbe quasi spiccare in una folla grazie alle numerose ma difficilmente individuabili, ben celati dal distacco che mostra involontariamente, dal totale disinteresse per tutto e nulla. Ammaliante, Mairtin stessa talvolta non si crea problemi ad ammettere ciò, seppur di "vanitosità" se ne possa scorgere ben poca: d'altronde, una minima parte della sua bellezza è anche legata al suo non curarsene affatto; i movimenti silenziosi ed eleganti, all'apparenza ben calcolati, non sono altro se non il frutto di un suo solito atteggiamento rilassato. Per quanto "rilassata" ella possa esser.
Il delicato viso dai tratti fanciulleschi, armoniosi quanto particolarmente distratti, risultano esser non poco facilmente paragonabili a quelli di una graziosa bambola di porcellana, cosa spesso e volentieri anche esaltata dalla candida, immacolata pelle di porcellana, totalmente priva -almeno così parrebbe- di imperfezioni; il piccolo naso, dritto, termina con una fine e graziosa punta all'insù mentre le morbide labbra dalla forma a cuore, non estremamente carnose tuttavia, vengono esaltate dal loro invitante colorito rosso, che a tratti quasi potrebbe invogliare a morderle.
I grandissimi occhi dal taglio tipicamente occidentale, vagamente felini oserei dire, potrebbero quasi esser in grado di ipnotizzare: le splendenti sono di un ammaliante azzurro cielo, vagamente simili a grigiastro se posti sotto la luce adatta, ma non per questo meno ammirabili; i corti, scompigliati capelli, spesso definiti come "da maschiaccio" sarebbero notabili persino in una folla composta da milioni e milioni di persone grazie alla loro bizzarra, non poco insolita, tonalità rosata, simile a quella di una caramella, che incornicia alla perfezione il visino angelico.
La sua corporatura risulta esser decisamente poco robusta, forse addirittura "gracile" ad un primo acchito, per quanto atletica sia in realtà la sua fisionomia ben più paragonabile a quella di un ragazzo che a quella di una donna: il suo fisico sinuoso infatti, ad una sola e distratta occhiata, non presenta alcuni tratti femminei, pensiero non totalmente sbagliato ad esser onesti; le curve, ben celate dai larghi e comodi abiti, son difficilmente definibili come "generose", forse avvicinandosi maggiormente a quelle di una ragazzina in procinto di "sbocciare". Per finire, sfortunatamente, non spicca particolarmente in altezza, essendo poco più bassa del metro e sessanta.

Carattere: (Ho visto così tante volte Ramuda piazzato come prestavolto che alla fine mi son sentita in dovere di fare altrettanto.
We'll never get free,
Lamb to the slaughter;
What you gonna do
When there's blood in the water?
The price of your greed
Is your son and you daughter:
What you gonna do
When there's blood in the water?
Look me in my eyes,
Tell me everythings not fine,
Oh, the people ain't happy
And the tuber has run dry.
You thought you could go free
But the system is done for,
If you listen real closely
There's a know at your front door:
We'll never get free,
Lamb to the slaughter;
What you gonna do
When there's blood in the water?
The price of your greed
Is your son and you daughter:
What you gonna do
When there's blood in the water?
When there's blood in the...!
[When there's blood in the...]
Beg me for mercy,
Admit you were toxic,
You poisoned me
Just for another dollar in you pocket;
Now I am the violence
I am the sickness,
Won't accept your silence,
Beg ne for forgiveness.
We'll never get free,
Lamb to the slaughter;
What you gonna do
When there's blood in the water?
The price of your greed
Is your son and your daughter:
What you gonna do
When there's blood in the water?
When there's blood in the water?!
[When there's blood in the...]
I am the people
I am the storm
I am the riot
I am the swarm;
When the last tree has fallen,
The animale can't hide,
Money can't solve it!
What's your alibi?
What's you alibi?
What's you alibi?!
Whatcha gonna do
When there's blood in the
Blood in the water?!
When there's blood in the water!
[When there's blood in the...]
When there's blood in the water!

■ ■ ■

Up on my side,
Where it is felt,
I pack a little pistol on my pistol belt;
I think it might be fear...
Of the world-!
And the way-!
It makes you feel afraid.
Under the skin
Against the skull,
They put a little chip
So that they know it all;
I think I might be scared...
Of the world and the way it
Makes you feel afraid!
And how, yeah, how...
It gets in the way
In the way...
In the way...
In the way...
And now I want brimstone
In my garden,
I want roses
Set on fire!
And I...
Well, I want what's best for me.
And I...
Well, I think I know just what
That means.
[Just what that means]
Today I coo!
Today I caw!
I have a pistol party and I kill 'em all.
I think I might be scared...
Of the man and the man
With their hands inside!
And the woman, oh,
The woman all the do is cry!
And I, yeah, I...
Well, I lose my mind!
I lose my mind!
I lose my mind!
I lose my mind!
And then, now I found brimstone
In my garden,
I found roses set on fire!
And I found Jesus,
What a liar!
So I trade locks with Muddy Waters!
And I...
Well, I found what's best for me.
And now...
I see no tragedy.
And I...
Well, I found a burning rose.
And now...
I won't be packing little pistols;
No, no, no more...)

Sangue a cui è affezionato: Ad esser sinceri, Mairtin non parrebbe presentare grandissimi preferenze per questo o quel gruppo sanguigno, per quanto vi sia certamente una vaga preferenza per il sangue "zero Rh negativo"; com'è dunque possibile intuire, tuttavia, non disdice certamente altre tipologia, specialmente se si tratta dello zero positivo.
Il gruppo sanguigno è una delle numerose caratteristiche di un individuo e viene classificato tramite la presenza o l'assenza di antigeni sulla superficie dei globuli rossi; questi antigeni possono essere proteine, carboidrati, glicoproteine o glicolipidi dipendenti dal sistema di classificazione usato e alcuni di essi sono presenti anche sulla superficie di altri tipi di cellule di vari tessuti (praticamente in tutte eccetto che in quelle nervose, tanto che il termine "gruppo sanguigno" viene usato solo perché è nelle cellule del sangue che questi antigeni sono stati scoperti). Il gruppo sanguigno è geneticamente determinato/ereditato alla nascita e presenta contributi da entrambi i genitori. Un insieme di diversi antigeni superficiali, che derivano da un allele e da geni strettamente correlati, formano collettivamente un sistema di gruppi sanguigni; fino al millenovecentouno si ignorava la loro esistenza. Gli studi di Karl Landsteiner portarono dapprima alla suddivisione del sangue nei vari gruppi sanguigni del sistema "AB0", e successivamente alla scoperta di altri fattori che distinguono i diversi tipi di sangue, quale ad esempio il "fattore Rhesus".
La Società Internazionale delle Trasfusioni di Sangue riconosce oggi trenta sistemi diversi di classificazione dei gruppi sanguigni. In aggiunta agli antigeni "AB0" e agli antigeni "Rhesus", molti altri antigeni sono espressi sulla membrana superficiale dei globuli rossi; per esempio, un individuo può avere sangue "AB RH" positivo e allo stesso tempo "M" e "N" positivo (sistema "MNS"), "K positivo" ("sistema Kell"), "Lea" o "Leb" negativo ("sistema Lewis") e così via, essendo positivo o negativo per ogni sistema di gruppi sanguigni. Molti dei sistemi di classificazione dei gruppi sanguigni furono denominati con il nome dei pazienti nei quali i corrispondenti anticorpi furono incontrati per la prima volta.
Data l'assenza di antigeni sui globuli rossi e l'assenza del fattore Rhesus, questo tipo di sangue può essere donato a quasi tutti i pazienti, ma appena viene superata l'emergenza si trasfonde sangue omogruppo; data la  presenza di ambedue le agglutinine nel plasma fa sì che gli individui con questo gruppo sanguigno possano ricevere solo globuli rossi di gruppo "0 Rh−". È convinzione diffusa che il gruppo "0 Rh−" "possa essere donato a tutti", ma non è sempre così poiché –in caso di pazienti politrasfusi– bisogna tener conto di molti altri sistemi di antigeni ("Lewis", "MNSs", "P", "I", "Duffy" e altri) che sono potenzialmente presenti nel sangue del donatore e verso i quali il ricevente potrebbe aver sviluppato anticorpi, a causa di trasfusioni precedenti.

Armi:
~ Numerose sono le armi della giovane Mairtin, non tanto per varietà quanto più per un semplice numero; definibile quasi come una "collezionista" di sfondagiachi, ella parrebbe portarne sempre più di uno con sé, talvolta arrivando ad utilizzarli persino come coltello da lancio -lavoro generalmente non idonea a quel tipo di lama-.
Conosciuto anche con il nome di "smagliatore" fece la sua comparsa intorno al XIII secoloquesta nuova tipologia d'arma dettata dalle esigenze belliche: era lo sfondagiaco, coltello-pugnale a due tagli con lama molto robusta e punta rinforzata, spesso a brocco (lunga e acuminata). Veniva usato per penetrare il giaco, cioè la camicia di maglia di ferro indossata sotto la sopravveste e successivamente sotto l'armatura, con un micidiale colpo di stocco. Molto usato dagli "spazzini" dei campi di battaglia, che lo usavano per finire i soldati morenti prima di passare a spogliarli di ogni cosa di valore, in questo caso forse sarebbe più giusto però parlare di misericordia;
~ Oltre a questo particolare tipo di arma, Mairtin possiede anche ben due splendide -quanto piuttosto vecchie- Claymore con elsa a cesto; temibile spadaccina, con tutta probabilità furono queste le prime spade in assoluto da lei usate o, perlomeno, da lei desiderate sin dalla più tenera infanzia, alla quale risulterebbe esser non poco legata.
In oplologia, la nomenclatura "spade con elsa a cesto" si applica a un gruppo di spade di epoca post-rinascimentale caratterizzate da una guardia "a cesto", dal disegno più o meno intricato, atta a proteggere la mano chiusa sull'impugnatura; nel generale contesto di abbandono dell'armatura tipico dell'arte della guerra occidentale in Età Moderna, questa tipologia di arma bianca manesca ottenne grande popolarità sia in ambiente militare che civile. La trama dei ponticelli metallici componenti il cesto vero e proprio, quasi certamente una evoluzione delle sempre più complesse guardie che andavano sviluppando per la spada da lato prima e la striscia poi, fu incredibilmente varia per disegno, forma e decorazioni.
Diffusesi in tutta Europa, le spade con elsa a cesto erano, nel XVII secolo: la "Schiavona", la "Spada Vallona", la "Guardia di Sinclair", la "Claymore con elsa a cesto" e la "Mortuary Sword"; le ultime due erano comuni nel Regno Unito e funsero da base per lo sviluppo della pesante sciabola da cavalleria in uso durante le Guerre Napoleoniche.
La "claymore con elsa a cesto" fu la variante scozzese delle Spade con Elsa a Cesto diffusesi in Europa nel corso del XVII secolo; la peculiare controguardia di quest'arma, un cesto in metallo che avvolgeva completamente la mano dello schermidore, rivestito, al suo interno, di velluto, spesso di colore rosso, era stata derivata da un modello europeo, importato in Scozia ai primi del Seicento dalle truppe del capitano di venturaGeorge Sinclair: la cosiddetta "Spada con guardia alla Sinclair" (probabilmente un "dussack" tedesco). I guerrieri scozzesi del Seicento scendevano in battaglia armati della loro spada con elsa a cesto e di una targa coperta di cuoio bollito come arma di difesa; armi secondarie erano il lungo "coltello delle Highlands", il "dirk", il "moschetto" e, in alcuni casi, anche la vecchia claymore a due mani; divenuta un simbolo della Scozia dopo l'Insurrezione giacobita, la claymore con elsa a cesto viene utilizzata nella "Danza della spada scozzese" ed è parte integrante dell'alta uniforme del reggimento "Highlanders" della British Army. L'arma era ancora in uso al tempo dello Sbarco in Normandia, durante la seconda guerra mondiale: pare ne portasse una il tenente colonnello Jack Churchill.

Altro:
~ Per quanto raro sia vederla con questa in mano, ella possiede una vecchia -vecchissima, direi, cosa notabile anche dalle vaghe usurpature sui lucenti tasti o sullo stesso mantice- fisarmonica; parrebbe non permettere a nessuno di avvicinarsi ad essa, probabilmente gran parte della gente non è nemmeno a conoscenza della sua esistenza e delmtalemto che Mairtin sfoggia nel suonarla, in quanto prova totale disinteresse per mettersi in mostra in tal modo.
La fisarmonica (dal greco "ϕῦσα", "phȳsa", "soffio" o "mantice" e "ἁρμονικός", "harmonikòs", "armonico"), "accordéon" in francese, "accordion" in inglese e "akkordion" in tedesco (da "ἀχόρδιον", "achòrdion", "senza corde"), è uno strumento musicale aerofono con mantice ad ancia libera; è stata per lunghi anni, e in alcune zone lo è ancora, uno strumento folcloristico legato alla tradizione della danza popolare.
Il primo brevetto di un "accordion", termine oggi usato in molte lingue -pur con varianti grafiche- per indicare la fisarmonica, fu depositato il sei maggio del milleottocentoventinove a Vienna dal costruttore di organi e pianoforti Cyrill Demian e dai suoi figli Carl e Guido; ma colui che la trasformò a quella che si avvicina di più ai nostri giorni è stato Paolo Soprani. Le evoluzioni tecniche e costruttive dello strumento hanno sempre più perfezionato il suo timbro e la sua intonazione, favorendo la presenza dello strumento anche in ambiti musicali più colti.
La fisarmonica è dotata di due tastiere o manuali, il manuale di destra, detto anche "cantabile", può essere con tastiera pianoforte o con bottoni, mentre il manuale di sinistra, i "bassi" è a bottoni. La tastiera di sinistra è tipicamente costituita da due file di bottoni per il basso (chiamate, rispettivamente, dei "bassi" e dei "contrabbassi") dove ad ogni bottone corrisponde una singola nota grave e tali note sono disposte per ordine di quinta; seguono altre quattro file di bottoni tipicamente relative all'armonia: prima fila accordo maggiore, seconda fila accordo minore, terza fila accordo di settima di dominante (senza la quinta), quarta fila accordo di settima diminuita.
Queste file dell'armonia possono avere funzioni diverse a seconda del tipo strumento, ma in generale prevalgono due filosofie: quella dei "bassi standard" e quella dei "bassi sciolti o "free bass"; nella sistemazione a "bassi standard" le file di bottoni ulteriori a "bassi" e "contrabbassi" non suonano una singola nota ciascuno, bensì un accordo, e sono raggruppate in base alla triade o quadriade che consentono di formare in associazione col bottone di "basso" immediatamente allineato: l'usuale posizione di esecuzione prevede la posizione del quarto dito (anulare) sul "basso" (che tipicamente è la fondamentale dell'accordo), e del terzo e del secondo dito sugli adiacenti bottoni degli accordi.
Nella sistemazione a "bassi sciolti" ("Sistema bassi sciolti") invece anche le file di bottoni ulteriori a "bassi" e "contrabbassi" suonano una sola nota ciascuno, e complessivamente si osservano disposizioni tipicamente cromatiche delle note, anche se variegate rispetto alla fila dei bassi: è preferita nella musica colta in contrapposizione alla precedente che è invece tipica della musica tradizionale, e risulta la più diffusa. In ogni caso il pollice è l'unico dito che non viene utilizzato su questa bottoniera ma serve unicamente per equilibrare la mano e per premere il bottone laterale al mantice che, aprendo i fori dell'aria, permette una maggiore velocità di chiusura e di apertura del mantice stesso. Le fisarmoniche cromatiche possono avere da quarantotto a centoventi bassi: questo misura l'estensione complessiva delle file della bottoniera, e di conseguenza l'estensione complessiva dell'intonazione della stessa.
Le fisarmoniche si dividono in "bassi standard" e "bassi sciolti" in base al funzionamento della bottoniera della mano sinistra: nelle prime, come già detto sopra, la mano sinistra esegue l'accompagnamento (bassi e accordi), mentre nelle fisarmoniche a "bassi sciolti" è solitamente presente un meccanismo commutatore ("converter") che trasforma la bottoniera da "bassi standard" a "bassi sciolti", di modo che un singolo bottone esegua una singola nota, così da poter eseguire brani polifonici a due mani come su un organo o un pianoforte; pur essendo il sistema a bassi sciolti solitamente azionato dal sistema meccanico del converter, esistono anche modelli dotati di soli bassi sciolti. Il layout delle bottoniera a bassi sciolti può essere "per quinte" o "per terze minori, a seconda dell'intervallo formantesi tra bottoni contigui sulla stessa linea verticale. Il primo ("per quinte") ricalca la stessa logica dispositiva dei bassi standard, ma espandondela sulle ottave successive, il secondo ("per terze minori") riprende, in modo speculare, la disposizione del manuale destro dei modelli a bottoni.
Il cuore della fisarmonica è il Mantice, che viene azionato dall'esecutore per immettere l'aria necessaria a far vibrare le ance; il Mantice, mosso direttamente dalle braccia dell'esecutore, è il polmone della fisarmonica, il mezzo per ottenere l'espressione, come l'Arco per il Violino, il Tocco per il Pianoforte, il Respiro per gli strumenti a fiato. Esso è fatto di cartone pieghettato ricoperto di tela, tenuto insieme, negli angoli interni, da pelli morbide, le quali permettono qualsiasi movimento senza dispersione di aria, mentre le estremità di ogni singola piega sono coperte di pegamoide; gli angoli sono rivestiti di metallo. Siffatta costruzione ne garantisce la resistenza. Il mantice viene fissato alle due casse armoniche (lato bassi e lato cantabile) da spinotti o da viti.
Modo di usare il mantice: la mano sinistra, infilata fra la cinghia e la cassa armonica (lato bassi) regola i movimenti del mantice; solitamente si inizia con il mantice in aprire, ma, sia nell'aprirlo che nel chiuderlo, si deve porre attenzione che tale movimento avvenga in via lineare, con semplicità e naturalezza, evitando grandi movimenti a ventaglio. Va azionato con calma e dolcemente, così da dare la possibilità alle ance di vibrare con regolarità, ottenendone un suono omogeneo e gradevole. Va fatta speciale attenzione che, nell'invertire il movimento del mantice, tale azione venga avvertita il meno possibile. Sono da evitare forti pressioni o strappi violenti, almeno in un primo tempo;
~ Per quanto bizzarro o un controsenso incredibile possa risultare a causa del suo non esser particolarmente amante degli alcolici, ella parrebbe stranamente andar pazza per la Guinness; birra non poco conosciuta di tipica fattura irlandese. Potrebbe esser in grado di berne a quintali senza fermarsi, incurante delle potenziali "sbornie del giorno dopo".
La Guinness è una birra di tipo "stout" prodotta dalla "Arthur Guinness Son & Co", una fabbrica di birra irlandese fondata a Dublino poci prima degli anni sessanta del settecento da Arthur Guinness nella celebre "St. James's Gate Brewery".
La birra si presenta scura, quasi nera; nonostante ciò la sua colorazione è in realtà ufficialmente nota come "Rubino scuro" ovvero bruno carico. La schiuma è bianca, molto compatta e cremosa mentre il gusto è decisamente amarognolo, poco corposo e facilmente riconoscibile; prodotta con acqua, orzo maltato, orzo non maltato torrefatto, luppolo e lievito, prende il colore e il sapore tipico da un particolare procedimento di tostatura dell'orzo. La birra inoltre è pastorizzata e filtrata, per un procedimento di produzione e fermentazione che dura circa dieci giorni. Altra caratteristica fondamentale è che tale birra è spillata tramite carbo-azoto anziché in anidride carbonica: l'azoto non si disperde nel liquido, rendendo la Guinness una birra "ferma", con meno bollicine e creando la caratteristica schiuma compatta.
È servita nel tipico bicchiere dal desing a campana rovesciata, da una o mezza pinta, ma può esser venduta anche in lattine, acquistabili nei supermercati; le lattine contengono una piccola sfera di materiale plastico che consente la formazione del cappello di schiuma al momento del riempimento del bicchiere, come avverrebbe se fosse spillata da una spina. Si può trovare un meccanismo analogo anche nelle bottiglie, dove invece di esserci una sfera, è contenuto un piccolo oggetto a forma di "razzetto" con delle piccole alette ai lati, in modo tale che, una volta inserito in fase di produzione, non possa uscire accidentalmente; alette di cui non necessitano le sfere usate nelle lattine, poiché inserite a lattina ancora non dotata di coperchio.
Arthur Guinness incominciò a produrre birra a Leixlip per poi trasferirsi alla celebre St. James's Gate Brewery, a Dublino nel cinquantanove; tale sito era abbandonato ed affittato a Arthur Guinness per quarantacinque sterline all'anno per un contratto lungo novemila anni. Per quanto la Guinness sia la birra nera per eccellenza e quantomeno la più conosciuta, il particolare procedimento "stout" di tostatura non fu inventato da Arthur Guinness, ma è risalente ad almeno cinquant'anni prima della sua nascita. Il nome "Guinness dei primati" deriva dalle "Birrerie Guinness", di cui sir Hugh Beaver, inventore del celebre libro, era amministratore delegato; da molti anni il libro e l'industria non sono più associati, tuttavia i nuovi editori hanno deciso di mantenere il nome per consolidare i legami col passato, mentre le birrerie non hanno protestato perché lo hanno visto come un modo vantaggioso di farsi pubblicità senza essere sponsor del libro.

-ImMaoko- Spero vada bene!~

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