Sto morendo dentro, sigh


Nome: Jacob (risulta esser la versione tedesca/svedese dell'italiano "Giacomo"; esso deriva dall' aramaico col significato di "seguace di Dio". "Giacobbe" è la forma usata dagli ebrei; quella attualmente usata è invece la forma adottata dai cristiani. Viene attualmente ricordato con l'attributo di "San Giacomo", apostolo detto "il Maggiore" che subì il martirio per decapitazione nel quarantaquattro dopo Cristo)  Charles (derivato dal tedesco “karl”, il nome maschile "Charles", assumo il significato di “uomo libero”, sebbene una teoria alternativa affermi la sua provenienza da “hari” che vuol dire “guerriero dell'esercito”; in Italia corrisponde alla variante “Carlo”, da Carlo Magno re dei Franchi che dominò gran parte dell'Europa)

Cognome: Nel millenovecento,  in base al regolamento "släktnamnsförordningen", fu reso obbligatorio l'adozione del cognome da parte di tutti coloro che non avevano ancora un nome di famiglia aggiungendo il suffisso "-son" al nome del padre: poichè nella seconda metà del milleottocento "Johan" era il nome più comune va da sé che moltissimi svedesi assunsero il cognome "Johansson"; ancora oggi risulta il cognome più popolare.
La pratica di usare patronimici come cognomi fu abolita definitivamente nel millenovecentosessantasei, ma come si può notare ancora oggi i cognomi più comuni terminano tuttora col medesimo suffisso; per tanto, il cognome di Jacob risulterebbe esser "Abrahamsson"

Nazionalità: Jacob è di nazionalità svedese, più precisamente è nata a Stoccolma; fortunatamente no, non ha ancora sviluppato nulla di simile alla Sindrome di Stoccolma, o almeno così pare. È, inoltre, estremamente legata al Paese natio, al punto da parlare costantemente nella propria lingua oroginaria; non per questo non comprende altre lingue, anzi, ma risulta sfoggiare una certa difficoltà nella pronuncia e nell'immediata apprensione anche dell'inglese.
La Svezia, ufficialmente chiamata "Regno di Svezia" (in svedese: "Konungariket Sverige"), è uno Stato dell'Unione Europea, situato nella penisola scandinava; confina con la Norvegia a ovest e con la Finlandia a nord-est, oltre ad esser bagnata dal Mar Baltico e dal Golfo di Botnia a est, e dagli stretti dello Skagerrak e del Kattegat a sud-ovest; lo stretto dell'Øresund, che separa la Svezia dalla Danimarca, è dal duemila attraversato dal ponte omonimo che collega i due Paesi rispettivamente tra Malmö e Copenaghen.
Con i suoi quattromilioni -e passa- di chilometri di superficie la Svezia è il quinto Stato più esteso d'Europa dopo Russia, Ucraina, Francia e Spagna, nonché il terzo dell'Unione; si estende per una lunghezza di oltre millecinquecento chilometri in linea d'aria da nord a sud.
La densità della popolazione è bassa e tende a concentrarsi nelle città principali; il territorio interno è per buona parte occupato da foreste. Lo Stato è ricco di risorse naturali (legname, ferro, acqua) e l'economia svedese permette alla popolazione di godere di uno fra i più elevati tenori di vita al mondo: la Svezia è saldamente ai primi posti nelle classifiche dell'ONU sullo sviluppo umano.
La Svezia è una monarchia parlamentare il cui sovrano è, dal millenovecentosettanta, Carlo XVI Gustavo, il primo ministro è Stefan Löfven. Lo svedese è lingua ufficiale dal primo luglio duemilanove.
Fino al XIX secolo la Svezia era, invece, uno degli Stati più poveri d'Europa: in seguito, lo sviluppo dei trasporti permise un intenso sfruttamento delle sue risorse naturali (legname e ferro), fattore che portò a un vigoroso sviluppo. Un elevato livello di istruzione e le liberalizzazioni economiche contribuirono, alla fine dell'Ottocento, all'affermarsi di un'avanzata industria manifatturiera; i primi decenni del XX secolo furono caratterizzati dall'affermarsi dello stato sociale, che rimane tra i più efficienti al mondo.
Esistono prove sufficienti a sostenere che l'area comprendente l'attuale Svezia fu colonizzata durante l'età della pietra, quando i ghiacciai dell'ultima era glaciale si ritirarono; si crede che i primi abitanti fossero cacciatori e raccoglitori, che vivevano principalmente di quello che il mare offriva loro.
Alcuni indizi avallano l'ipotesi che la Svezia meridionale fosse densamente popolata durante l'età del bronzo scandinava, in quanto sono stati rinvenuti i resti di alcune grosse comunità commerciali.
Tacito, autore romano, parlava nel "De Origine et situ Germanorum" del potente e numeroso popolo degli Sueoni ("Svear" in norreno), i quali avrebbero dato origine al nucleo statale della futura Svezia; infatti il nome "Sverige" ("Svezia" in svedese) deriva da "Svea rike" ("regno degli Sueoni").
Durante il IX e X secolo fiorì in Svezia la cultura vichinga, o più precisamente Varega, con commerci, incursioni e colonizzazioni che si estendevano principalmente verso est in direzione degli Stati baltici, della Rus' di Kiev e del Mar Nero.
Nel milletrecentoquaranta le tre nazioni di Norvegia, Danimarca e Svezia furono unite sotto un unico monarca costituendo "l'Unione di Kalmar": l'Unione di Kalmar ebbe carattere personale e non politico e durante il XV secolo la Svezia resistette ai tentativi di centralizzare il governo sotto il re danese, fino al punto di giungere alla ribellione armata; la Svezia si separò negli anni venti del cinquecento, quando Gustav Eriksson Vasa, più tardi conosciuto come Gustavo I di Svezia, ristabilì la separazione della Corona Svedese dall'Unione.
Il XVII secolo vide la Svezia emergere come una delle grandi potenze europee, grazie alla sua vittoriosa partecipazione, cominciata dal re Gustavo Adolfo, nella Guerra dei Trent'Anni; questa posizione sarebbe crollata nel XVIII secolo quando l'Impero russo prese le redini del nord Europa durante la Grande Guerra del Nord.
Decisiva fu la Battaglia di Poltava, nell'Ucraina centrale, combattuta nel luglio millesettecentonove, nella quale l'esercito svedese, comandato dal Feldmaresciallo Rehnskiöld e dal re Carlo XII, costretto su una barella da una ferita, venne pesantemente sconfitto dall'esercito russo di Pietro il Grande. Cent'anni dopo, nel milleottocento, inoltre, la Russia divise la metà orientale della Svezia, creando la Finlandia come un granducato Russo.
La storia recente della Svezia è stata pacifica, l'ultima guerra è stata la campagna contro la Norvegia nel milleottocentoquattordici che stabilì un'unione dei due paesi dominata dalla Svezia; l'unione venne dissolta pacificamente nel millenovecento. La Svezia rimase neutrale durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale (anche durante la Guerra d'inverno), nonostante l'invio di materiali non utilizzabili per fini bellici e la partecipazione, a fianco dei finlandesi, di alcuni volontari svedesi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale l'esercito tedesco ebbe grandi depositi di rifornimenti a Luleå, le ferrovie svedesi, per un accordo con i tedeschi, offrirono il trasporto dei militari in licenza, l'esercito tedesco inoltre utilizzò, noleggiandoli, camion e autisti svedesi per il trasporto di rifornimenti verso il fronte orientale.
Un avvenimento che ha segnato la storia svedese è stato l'assassinio, negli anni novanta del novecento, del primo ministro Olof Palme; questo delitto è rimasto irrisolto.

Età: Beh...È a dir poco impossibile indovinare la reale età della giovane, ammettiamolo: scambiarla per un ragazzino è la cosa più comune che le può capitare; a stento mostra una quindicina di anni!
Come potrebbe questa ragazza così piccina esser prossima al raggiungimento dei ventisette anni? Lo so', è uno shock, avrei dovuto esser più delicata, chiedo venia

Aspetto fisico:

Insomma...Il motivo per la quale venga definita come "quindicenne" è più che ovvio, scontato oserei dire: potrebbe esser immortale! Un vampiro, magari! C'è anche da aggiungere che non raramente finisce anche col venir considerata un ragazzo, in quanto ella non presenta caratteristiche prettamente femminili o maschili; nonostante ciò, è innegabile il suo esser dotata di un fascino insolito, di una grazia e di un'eleganza ammalianti oserei dire, seppur sembra esser caratterizzata da un'apparente purezza non indifferente.
Il viso morbido, fanciullesco, dai tratti estremamente androgeni, sarebbe paragonabile a quello di un angelo, estremamente ingannevole: ciò viene esaltato dalla sua candida pelle di porcellana, talmente chiara da poter risultare quasi bianca, "mortale" a tratti; il naso dal setto stretta mostra una punta teneramente all'insù mentre le morbide e sottili labbra a cuore sono di un delicato colorito roseo, appena accennato, quanto sublime. I grandi occhi son paragonabili a quelli di un dolce cerbiatto, cosa quasi avvolorata dalle lunghe ciglia, le sue iridi, tuttavia, sono sicuramente ciò che maggiormente attira l'attenzione: esse sono di uno sgargiante e caldo dorato, quasi innaturali, di una malizia ben celata; i corti e soffici capelli sono di una bella tonalità color mogano, dai riflessi quasi rossicci, che le scendono mossi e scompigliati in quello che parrebbe esser un taglio a caschetto.
La sua corporatura risulta esile, snella, dall'erronea apparenza gracile, per quanto essa sia ben più atletica: la sua corporatura snella, sinuosa, sembra talmente delicata da dover necessitare di protezione da qualunque cosa, per quanto le lieve ed appena accennate cicatrici che le ricoprono il ventre piatto e l'elegante schiena possa far pensare il contrario; la lieve "tendenza a clessidra" della sua fisionomia sembra esaltare il suo scarseggiare di curve, più simili a quelle di una ragazzina in piena fase di sviluppo che a quelle di una donna adulta, che tuttavia non stonano col resto. Per finire, sfortunatamente, Jacob non è definibile come una stangona alta due metri e trenta centimetri, super tottona e più bionda di Cristo Iddio appena nato: sfiora a stento il metro e cinquantatrè.

Carattere: (Sono una persona molto scontata:
This is about you:
Beware,
Beware, be skeptical,
Of their smiles,
Their smiles of plated gold;
Deceit so natural
But a wolf in sheep's clothing is more than a warning.
Bla-bla-black sheep, have you any soul?
No sir, by the way, what the hell are morals?
Jack, be nimble,
Jack, be quick:
Jill's a little whore and her alibis are dirty tricks.
So could you...
Tell me, how you're sleeping easy?
How you're only thinking of yourself?
Show me, how you justify?
Telling all your lies like second nature
Listen, mark my words, one day
You will pay,
You will pay
Karma's gonna come collect your debt!
Aware, aware, you stalk your prey
With criminal mentality;
You sink your teeth into the people you depend on
Infecting everyone, you're quite the problem:
Feefifofum, you better run and hide;
I smell the blood of a petty little coward.
Jack, be lethal,
Jack, be slick
Jill will leave you lonely dying in a filthy ditch:
So could you...
Tell me, how you're sleeping easy?
How you're only thinking of yourself?
Show me, how you justify?
Telling all your lies like second nature
Listen, mark my words, one day
You will pay,
You will pay
Karma's gonna come collect your debt!
Maybe you'll change,
Abandon all your wicked ways
Make amends and start anew again;
Maybe you'll see
All the wrongs you did to me
And start all over, s
Start all over again...
Who am I kidding?!
Now, let's not get overzealous here?
You've always been a huge piece of shit.
If I could kill you, I would
But it's frowned upon in all fifty states
Having said that:
Burn in Hell.
So tell me, how you're sleeping easy?
How you're only thinking of yourself?
Show me, how you justify?
Telling all your lies like second nature
Listen, mark my words, one day
You will pay,
You will pay.
Karma's gonna come collect your debt!
Karma's gonna come collect your debt!
Karma's gonna come collect your debt!

◆◇◆

Let me put this a way,
You idiots will understand...
I'm not the damsel in distress,
I'm not your best friend or distraught and clueless,
I'm not like all the rest, just trying to get by;
Nope!
I'm the bad guy~
All these former humans that you see
Each of them, with shaking knees, has knelt before me.
So I'm not your teammate or your partner in crime;
What am I, souls?
[They're the bad guy]
Oh, it's stellar
To watch a monster
Turn to dust and die!
Oh, it's thrillin'
To be the villain,
I destroy the homes and then I watch them cry...
'Cause I'm the bad guy.
Isn't it fantastic?
I see something, I slash it!
And let me tell you why...
I've always had a weakness
For barrenness and bleakness;
I crush all your hopes and then I watch you cry.
See, I found genocide rather fun!
I don't want your assistance or your crimination;
I'll erase this entire world and bid you "bye bye"!
Why?
Come on, guess!
['Cause you're the...Bad guy?]
That's right!)

Storia: (Mi scoccio:
I can almost feel the "tick"
Like clockwork;
Hearing all the voices in my head: Each, time I go.
There's a game they play,
That I'm not part of
Tearing at the weaknesses
And all the faults:
They know.
It's impossible to navigate around,
It's inevitable that you'll fall in,
It's improbable I'll ever come back down;
I fell in:
And now I think I might drown.
I'm falling deep
Into a pit of vipers;
Over me,
Over me
And I can't break free.
Secrets run deep
When you're in a pit of vipers;
Slithering,
Whispering,
Feel the venom poisoning me.
Now I must admit
That I have played a part;
In the way that things have gotten out of hand:
But it's escalated almost to an art;
I want to fix him
But I don't think I can!
I'm falling deep
Into a pit of vipers:
Over me,
Over me
And I can't break free.
Secrets run deep
When you're in a pit of vipers:
Slithering,
Whispering,
Feel the venom poisoning me.
Slither,
Slither,
Slither:
Put your fangs into my back.
Slither,
Slither,
Slither:
Think I don't know where you're at.
I use you,
I'm no good,
Need to be in control;
I said: I use you,
I'm no good,
Need to be in control...
I'm falling deep
Into a pit of vipers;
Over me,
Over me
And I can't break free.
Secrets run deep
When you're in a pit of vipers:
Slithering,
Whispering,
Feel the venom poisoning me.
I'm falling deep
Into a pit of vipers;
Over me,
Over me
And I can't break free.
Secrets run deep
When you're in a pit of vipers:
Slithering,
Whispering,
Feel the venom poisoning me.
Slither,
Slither,
Slither:
Put your fangs into my back.
Slither,
Slither,
Slither:
Think I don't know where you're at.
I use you,
I'm no good,
Need to be in control;
I said: I use you,
I'm no good,
Need to be in control...

"This is how you make me feel")

Gruppo: Sorprendentemente, ella fa parte del gruppo "Anonymous"; perché "sorprendentemente"? Beh, ammettiamolo, a primo impatto ci tiene non poco a farsi scambiare per una persona dell'intelligenza ben poco spiccata, spesso le è tornato utile, e il suo prender spesso in giro il gruppo di cui fa parte è un tutto dire. Inoltre, non riveste un ruolo troppo importante

Username: A dire il vero, Jacob non pare possedere un vero e proprio Username: talvolta utilizza uno dei suoi nomi, essendo una persona estremamente fantasiosa, altre si limita a piazzar lì il proprio cognome, seppur ciò avvenga più di rado; altre volte ancora non assume il minimo soprannome, lasciando che siano altri a nominarla in questo o quell'altro modo, ma il più delle volte risulta farsi chiamare "Ängels anskite", letteralmente dallo svedese, "Faccia d'angelo".
Il più delle volte non apprezza particolarmente esser chiamata in tal modo dagli altri, essendo questo un soprannome affibbiatole anni prima da una persona a lei estremamente cara: non è molto sentimentale, ad essere onesti, ma ogni tanto lasciateglielo passare un po' di rammarico o nostalgia per quel che è passato! Suvvia!

Cosa pensa degli altri gruppi?: Onestamente? Nemmeno lei sembra esserne certa, per quanto ciò possa risultare strano; cosa dovrebbe pensare di loro? A tratti li disprezza -per quanto questo suo "disprezzare" paia estendersi a chiunque, ma son solo futili dettagli-, talvolta la divertono ed altre volte ancora sembrano incuriosirla non poca.
Non avrebbe senso, per lei, avere un'opinione precisa su di loro, effettivamente non è mai stata interessata a possederne una, dunque se mai le venisse tale domanda, la risposta sarebbe certamente "ma che ne so', io?"; oppure un "ma di chi stai parlando?", considerando la sua scarsa memoria per questioni che non riescono a catturare il suo prezioso quanto raro interesse. Non mi stupirei se un giorno finisse anche col dimenticare il proprio nome

Altro:
~ È una violinista non poco talentuosa, per quanto ciò tenda ad esser ben celato; possiede anche un delizioso violino bianco, forse un tantino consumato a causa dell'età "avanzata", alla quale è particolarmente legata.
Il violino è uno strumento musicale della famiglia degli archi, dotato di quattro corde accordate ad intervalli di quinta; si tratta dello strumento più piccolo e dalla tessitura più acuta tra i membri della sua famiglia: la corda più bassa (e quindi la nota più bassa ottenibile) è il "sol3", il "sol" subito sotto al "do" centrale del pianoforte ("do4"); le altre corde sono, in ordine crescente di frequenza, il "re4", il "la4" e il "mi5", le parti per violino utilizzano la chiave di violino -"chiave di sol"-.
Quando devono essere eseguite note e passaggi particolarmente acuti, si usa un'indicazione che avvisa di trasportare le note interessate all'ottava superiore; fino al XVIII secolo, invece, a seconda della tessitura dello specifico brano o frammento musicale, veniva usato un grande numero di chiavi secondarie: chiave di basso all'ottava superiore, contralto, mezzosoprano, soprano, e chiave di violino francese.
Violinista è chi suona il violino; l'artigiano che lo costruisce o lo ripara è il liutaio.
Il più noto violinista di tutti i tempi fu un italiano, Niccolò Paganini, nato a Genova negli anni ottanta del settecento e morto a Nizza negli anni quaranta dell'ottocento; anche molti tra i liutai più famosi e apprezzati del mondo sono italiani: tra questi, Antonio Stradivari, Giovanni Paolo Maggini, Giovanni Battista Guadagnini ed inoltre le storiche dinastie degli Amati, dei Guarneri e dei Testore;
~ Per quanto ciò sia piuttosto difficile da aspettarsi, questo amabile angioletto dall'aria tanto pura che pare incapace anche solo di uccidere una mosca, è estremamente brava nella kickboxing; un calcio ben assestato e sarebbe in grado di spezzare le gambe anche ad un uomo fatto di metallo.
La kickboxing è nata in Giappone negli anni sessanta: in quel periodo le uniche forme di combattimento a contatto pieno erano il "full contact karate", il "muay thai" thailandese, il "Sambo" russo, il "taekwondo" coreano, il "karate contact" ed il "sanda" cinese.
I giapponesi iniziarono a organizzare gare di karate a contatto pieno (karate full contact): questo genere di combattimenti stava acquisendo interesse sempre maggiore finché negli anni '70, alcuni maestri di arti marziali provarono a sperimentare una nuova formula unendo le tecniche di pugno del pugilato alle tecniche di calcio del karate e nacque così il "Full Contact Karate".
Tuttavia vi fu una certa confusione dei nomi e degli stili, anche in virtù del fatto che nel Full Contact Karate si colpisce con i calci, dal busto in su, mentre nella kickboxing giapponese si potevano dare calci anche alle gambe.
A cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta con il termine kickboxing spopolò negli Stati Uniti una forma di full contact karate dove gli atleti vestivano dei lunghi e larghi pantaloni e delle apposite scarpe, ed inizialmente era vietato colpire con calci portati sotto la cintura; tra i più importanti enti ed organizzazioni vi erano "WKA" ed "ISKA".
Successivamente, sempre in Giappone, nel 1993, venne organizzato un torneo chiamato K-1, in cui "K" sta per Karate, Kempo e Kickboxing; in questo torneo le regole sono quelle della kickboxing, ma sono valide anche le ginocchiate senza presa e i pugni saltati e girati: lo scopo era mettere sullo stesso ring atleti di diverse arti marziali e sport da combattimento e che avesse un regolamento sportivo che permetteva loro di confrontarsi. Visti i capitali elevatissimi e l'entusiasmo enorme dei giapponesi, in questi avvenimenti, il K-1 (diviso in due tornei: il K-1 World Grand Prix, riservato ai pesi massimi e il K-1 MAX, riservato alla categoria dei pesi medi) divenne il più importante torneo al mondo.
Il termine "K-1" ha assunto attualmente l'accezione di uno sport da combattimento a sé stante, benché vi partecipano atleti provenienti dal muay thai, dalla kickboxing o da altri sport simili; il regolamento del torneo è chiamato K-1 Style;
~ Pare soffrire di una forma appena accennata di agorafobia: ciò non le ha mai causato reali e gravi problemi, principalmente per il suo non uscire praticamente mai; come potrebbe avere attacchi di panico se nella sua buia stanzetta non vi è assolutamente nessuno?
L'agorafobia (dal greco "αγορά" ["piazza"] e "φοβία" ["paura"], etimologicamente "paura della piazza") è la sensazione di paura o grave disagio che un soggetto prova quando si ritrova in ambienti non familiari o comunque in ampi spazi all'aperto, temendo di non riuscire a controllare la situazione; questo lo porta a sentire il bisogno di una via di fuga immediata verso un luogo da lui reputato più sicuro.
L'agorafòbico cerca di evitare luoghi pubblici o luoghi non familiari, ha difficoltà ad uscire di casa e viaggiare: la gravità dell'ansia e dei comportamenti evitanti sono variabili; l'agorafobia è una delle manifestazioni ansiose più invalidanti, in quanto chi ne soffre spesso diventa completamente dipendente dalle mura domestiche, oppure è costretto ad uscire di casa solo quando è accompagnato.
L'oggetto dell'agorafobia può riguardare l'uscire di casa, l'entrare nei negozi, nei luoghi pubblici, il viaggiare da soli nei bus, nei treni o negli aerei; gli attacchi di panico possono riguardare la paura di avere un collasso o di essere lasciati senza aiuto in pubblico, oppure derivare dalla mancanza di un'uscita di sicurezza immediata (una delle caratteristiche chiave delle situazioni agorafobiche). Il timore delle conseguenze sociali di una crisi di panico dovuta ad agorafobia spesso diviene esso stesso un'ulteriore causa di difficoltà emotiva; il timore di uscire dalle mura domestiche e di relazionarsi con il mondo esterno, evidenzia una difficoltà a confrontarsi con eventi, persone, situazioni nuove e sconosciute, privi di quella "protezione", in questo caso rappresentata dall'ambiente familiare, dove l'individuo non rischia di immergersi nell'anonimato della caotica folla;
~ Da un paio d'anni a questa ha imparato a suonare l'arpa; uno strumento tanto ammaliante quanto sottovalutato.
L'arpa (dal latino tardo "harpa", di origine germanica) è uno strumento musicale cordofono a pizzico.
Per quello che riguarda la musica popolare e tradizionale, molte culture e geografie hanno tra i propri strumenti qualche variante di arpa: si ha così l'arpa celtica, le varie arpe africane, indiane, ed altre ancora; in ambito occidentale, invece,  il termine "arpa" non altrimenti specificato si riferisce quasi sempre all'arpa da concerto a pedali, della quale esistono varianti acustiche ed elettriche.
L'arpa da concerto a pedali è dotata di quarantasei-quarantasette corde tese tra la cassa di risonanza e una mensola detta "modiglione", con un'estensione di sei ottave e mezzo e intonata in "do" bemolle maggiore; i suoni estranei a questa tonalità si possono ottenere agendo su sette pedali a doppia tacca: ogni corda è in grado di produrre tre note diverse ed è possibile costruire una scala cromatica.
L'arpa ha un'origine antichissima: deriva dal cosiddetto "arco musicale": i primi ad avere in uso l'arpa furono i Sumeri nel III millennio a.C.; le raffigurazioni sui monumenti risalenti all'Antico Regno, descrivono strumenti di media grandezza, alti circa un metro, forniti di sei od otto corde, formati grazie ad un fusto di legno arcuato, aventi l'estremità inferiore a forma di losanga, parzialmente concava e convessa, mentre il suonatore appare accosciato o inginocchiato.
Nelle epoche successive, ad esempio nel Medio Regno, lo strumento assume dimensioni più grandi ed il suonatore viene raffigurato in piedi, la cassa sonora appare più ampia ed anche il numero di corde sale fino a venti; se ne conserva un esemplare che è stato datato circa al duemilasettecento a.C. ritrovato a Ur -nell'odierno Iraq- da sir Leonard Woolley. L'arpa di cui parliamo era curvilinea e viene ancora costruita in Africa.
Presso gli Egizi e gli Assiri venivano costruite arpe di varia foggia ed aventi un numero tra loro differente di corde (sembra che se ne avessero fino a ventidue); l'uso dell'arpa era anche conosciuto dal popolo ebraico mentre fu disdegnato dai Greci e dai Romani a tutto vantaggio della lira e della cetra.
L'arpa ricomparve in Europa, durante il IV secolo, presso le popolazioni nordiche (in particolare irlandesi ed anglosassoni) e da lì si diffuse nel resto del continente dove venne particolarmente usata nel genere musicale del Minnesang nel XII secolo; dal IX secolo al XIV secolo l'arpa in Irlanda fu usata dai cantori girovaghi.
L'arpa divenne molto comune nel XIV secolo come accompagnamento per i canti o le danze.
Questo strumento ha subito notevoli modifiche nell'arco dei secoli: Michael Praetorius, nel milleseicentoventi descriveva i tre tipi di archi diffusi al suo tempo -l'arpa comune, di ventiquattro corde diatoniche, avente un'estensione da fa a la; l'arpa irlandese, di quarantatrè corde, da "do" a "mi" e l'arpa doppia, cromatica, di cinque ottave, "do - do"-.
A partire dall'inizio del XVII secolo fu utilizzata per la realizzazione del basso continuo, in particolare nell'accompagnamento del canto, e fu quindi inserita immediatamente nel gruppo strumentale utilizzato nelle prime opere; nel milleseicentosette Monteverdi le dedicò un ruolo solistico nell'Orfeo, dove simboleggia la lira suonata da Orfeo.
Proprio in questo secolo furono effettuati vari tentativi per estendere le possibilità esecutive dell'arpa: dapprima fu fatto il tentativo di ridurre le arpe a due tipi di accordature; Antonio Stachio aggiunse cinque corde per ciascuna ottava e quindi estese la gamma dell'arpa a sei ottave più due note. Patrini realizzò un'arpa doppia, in cui una fila di corde emetteva i toni della scala diatonica, mentre l'altra i semitoni intermedi. Solamente negli anni venti del settecento, il costruttore bavarese Hochbrucker inserì i pedali, prima quattro e poi sette, azionanti una serie di leve collegate ai piroli delle corde; alla pressione del pedale corrispondeva una maggiore tensione della corda, equivalente al rialzo di un semitono.
Con l'aggiunta di varie modifiche tecniche l'arpa conquistò secoli e Paesi; la scuola d'arpa fu particolarmente brillante nella seconda metà del XVIII secolo in Francia, dove furono fabbricate arpe decorate in modo sfarzoso, alcune delle quali sono ancora conservate presso il Museo del Conservatorio di Parigi, il Museo della Scienza e della Tecnica di Monaco, il Museo dell'arpa Victor Salvi di Piasco ("CN"). Furono due liutai parigini, i Cousineau, negli anni sessanta del settecento, a perfezionare il meccanismo dei pedali, applicando il sistema a uncinetto, che si rivelò molto più pratico dei precedenti e che si basava sull'azione del pedale su un tirante che - tramite una serie di leve - esercitava un'azione di attrazione sugli uncinetti e grazie a questi ultimi la corda veniva trascinata sui capotasti supplementari.
Nel Regno di Napoli, Giuseppe Antonini riportò la testimonianza di un visitatore che, intorno al millesettecentoquarantacinque narrò la presenza di suonatori dello strumento a Viggiano, in provincia di Potenza; il viggianese Vincenzo Bellizia, considerato dal contemporaneo Francesco De Bourcard come «valentissimo costruttore d'arpe», fu uno dei primi artigiani a produrre arpe meccaniche nel reame partenopeo e, per i suoi meriti musicali, fu premiato dal Real Istituto di Incoraggiamento con una medaglia d'argento.
Nicolas Bochsa fu uno dei più grandi arpisti del XIX secolo così come il suo allievo Elias Parish Alvars;
~ Se c'è qualcosa che potrebbe arrivare a turbare non pochi, questo è certamente "l'hobby" che da anni Jacob partica: ella risulta esser una collezionista non estremamente accanita d'armi da fuoco -essere eventualmente da taglio-, ancor meglio se esse possono esser modelli riconducibili a quelli usati nella Seconda Guerra Mondiale; c'è però da aggiungere che questo suo particolare interesse, celato con gelosia allarmante, le è stato trasmesso sin dalla più tenera infanzia

Orientamento sessuale: Beh...Oddio...Non ricorda una sola volta in cui si sia realmente soffermata sull'argomento, interrogandosi su di esso: perché mai avrebbe dovuto farlo? Insomma, perché dovrebbe interessare a lei, o a qualcun altro, chi potrebbe desiderare nelle proprie mutande? Una persona non vale l'altra? È della palese opinione che definirsi tramite etichette e farsi paranoie per un argomento simile sia una grandissima cazzata; nonostante ciò, essendo una mia Oc, è ovvio che sia Omosessuale Omoromantica con tendenze Poliamorose, dai, non illudiamiamoci su una possibile eterosessualità da parte sua.
E sì, è disponibile ad una o più relazioni, sperando che non sia una role popolata da soli forconi infuocati del destino

nxvelious Quasi cinquemila parole, esigo un premio ed un posto d'onore in paradiso

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