Se io non potrò fare equitazione, allora la faranno i miei Oc.
Nome: Benjamin ("Benjamin" è la versione francese, tedesca ed inglese dell'italiano "Beniamino"; esso è un nome maschile derivante dall'ebraico "Benjámin", col significato di "figlio della destra, prediletto".
Nella tradizione biblica egli è l'ultimo figlio di Giacobbe, colui che la moglie Rachele ha dato alla luce poco prima di morire)
Cognome: Il cognome di Benjamin corrisponde a " Portmann"; esso è un titolo non largamente diffuso in Svizzera, Paese natio della giovane.
La Svizzera (in tedesco "Schweiz", in francese "Suisse", in romancio "Svizra"), ufficialmente "Confederazione svizzera" -"Schweizerische" nella sua forma tedesca, "Confédération suisse" in francese- è uno Stato federale dell'Europa centrale, composto da ventisei cantoni autonomi.
Fino al termine dell'età medievale il territorio attualmente occupato dalla Svizzera non costituiva uno spazio politicamente unitario; le più antiche tracce della presenza umana sul suolo elvetico risalgono a circa 150.000 anni fa, mentre gli insediamenti agricoli più remoti, allo stato attuale delle ricerche archeologiche, sembrano essere quelli di Gächlingen, fatti risalire al 5300 a.C. circa.
Prima della conquista romana, il territorio a sud del Reno era abitato da diverse tribù celtiche; l'insediamento più conosciuto e documentato è quello di "La Tène", sul lago di Neuchâtel, che ha dato il nome alla cultura della tarda età del ferro, iniziata intorno al 450 a.C. Nella parte orientale del paese -nell'attuale Canton Grigioni- erano stanziati i Reti, più a sud -nell'attuale Canton Ticino- i Leponzi e gli Insubri: gran parte dell'Altipiano, tra le Alpi e la catena del Giura, era invece occupato dalla tribù degli Elvezi, la cui sconfitta, nella battaglia di Bibracte, nel 58 a.C., segnò l'inizio della dominazione romana sul territorio.
La conquista romana venne portata a termine nel 15 a.C., da Tiberio -destinato a diventare il secondo imperatore romano- e da suo fratello Druso che annetterono all'impero le Alpi -creando la provincia delle Alpi Pennine, corrispondente grossomodo al Vallese-.
L'area occupata dagli Elvezi fu prima parte dalla provincia della Gallia Belgica quindi della Germania superiore, mentre i territori a est della Linth e dell'Alto Ticino furono integrati nella provincia della Rezia; le popolazioni celtiche si integrarono velocemente nel mondo culturale romano, adottandone lingua e religione. Tre erano le colonie governate secondo il diritto romano: Augusta Raurica (Augst, fondata nel 44 a.C., oggi il principale sito archeologico della Svizzera), Aventicum (Avenches, che conserva l'anfiteatro del 130 d.C., ed entro le cui mura potevano trovare rifugio oltre 50'000 abitanti) e Colonia Iulia Equestris (Nyon).
Gli insediamenti erano collegati da un'efficiente rete stradale che innervava l'altipiano da ovest a est; altre strade, varcando le Alpi attraverso sei passi, mettevano in comunicazione l'Altipiano con la Gallia Transpadana e il cuore dell'impero.
Alla "pax romana" nelle province misero fine le incursioni delle tribù germaniche; il limes germanico-retico venne abbandonato poco dopo il 260 d.C. in seguito all'attacco in forze degli Alemanni. Un nuovo confine fortificato venne creato lungo il Reno, ma il territorio fra questo e le Alpi -impoverito dalle incursioni e dalla rinnovata presenza dell'esercito romano- venne abbandonato definitivamente da Roma verso il 400.
La tribù germanica dei Burgundi si insediò nella regione a ovest dell'Aare: adottò la lingua latina e si convertì al cristianesimo, mentre le tribù Alemanne, stabilitesi a est dell'Aare, mantennero usi e costumi germanici; si formò così quel confine linguistico tra francese e tedesco che caratterizza ancora oggi l'Altipiano svizzero.
I Reti (o "Reto-romanzi", "Rumantsch", poiché latinizzati) vennero progressivamente assimilati, sicché oggi sono presenti solo in alcune vallate dei Grigioni.
I sovrani Merovingi e Carolingi promossero l'espansione del cristianesimo, sull'Altipiano e nelle valli alpine sorsero numerose abbazie, San Gallo, Einsiedeln, Disentis, San Giovanni, Saint-Maurice d'Agaune: centri religiosi, economici e culturali della civiltà feudale; con il Trattato di Verdun nell'843, che mise fine all'impero di Carlo Magno, il territorio venne nuovamente spartito: ciò che apparteneva ai Burgundi venne assegnato a Lotario I, quello degli Alemanni a Ludovico il Germanico. Nel 1039, con la conquista del Regno burgundo da parte di Corrado II, tutto il territorio dell'attuale Confederazione si ritrovò riunito nel Sacro Romano Impero.
La crisi del sistema feudale fra il Duecento e il Trecento portò a una situazione di endemica conflittualità fra casati nobiliari; sull'Altipiano dapprima si scontrò la famiglia sveva degli Zähringen con quella imperiale degli Hohenstaufen, che perse successivamente nello scontro con il papato, poi si scontrarono i Savoia e i Kyburg, finché su tutti trionfarono gli Asburgo, originari dell'Habichtsburg, nell'Argovia.
Età: Onestamente? Non è raro che le venga affibbiata un'età che varia dai quattordici ai quindici anni, talvolta addirittura tredici quando ci si sente maligni dentro; ma insomma! Un minimo di rispetto per questa povera ventitreenne! Suvvia!
Oh, sono stata troppo indelicata? Ok, lo so', è un po' uno shock scoprire la reale età di questa donna, ne sono consapevole, chiedo venia
Aspetto fisico:
Che dire...Il motivo per la quale venga scambiata per un ragazzino -nemmeno per una ragazza, questa è un'offesa, eh!- è più che palese, parliamoci chiaro: dove li ha messi quei ventitré anni? Li ha forse sognati? Che all'anagrafe si siano confusi? Oppure ha trovato l'elisir per l'eterna giovinezza?
Tutte domande senza risposta, ma resta ugualmente innegabile il fascino austero, gelido oserei dire, che ella emana.
Il viso piccolo, dai tratti morbidi che oscillano tra l'infantilità e una preoccupante severità, risulta estremamente simile a quello di una bambola di porcellana, cosa accentuata dal chiarore latteo della sua morbida pelle; il naso dal settore stretto ha una punta deliziosamente all'insù mentre le sottili ma dolci labbra a forma di cuore presentano un colorito estremamente chiaro, di un roseo appena accennato.
I grandi occhi sono spesso paragonati a quelli di un cerbiatto, dalla forma tipicamente occidentale, sono di un gelido e profondo, quanto ammaliante, blu: non è raro sentirsi in soggezione sotto quello sguardo che difficilmente lascia trapelare emozioni, specialmente se positive; i capelli sono dal taglio corto, genericamente definito da uomo, per quanto essi scendendo in ciocche più lunghe davanti al viso fino ad incorniciarglielo alla perfezione con il loro particolare colorito corvino, talmente scuro da poter risultare bluastro.
La sua corporatura risulta esile, dall'erronea apparenza gracile, seppur sia innegabile la sinuosità ed eleganza invidiabile che essa è in grado di emanare: il suo fisico sodo potrebbe apparire a tratti atletico, dalla forma che sembra tendere alla classica "clessidra", esaltando le forme paragonabili a quelle di una ragazzina in piena fase adolescenziale, non estremamente sviluppate.
Carattere: (Sto portando troppa cultura a questa scheda, non va bene...
Adesso rimedio, e certamente non scrivendo normalmente il carattere!
Pay no attention
To the man behind the curtain
He’s a brainless, heartless, coward:
With no power.
That’s just another trick of his
He ain't no wiz
Don’t fear his fire.
Jump in my balloon,
I’ll take you higher
Take you somewhere over the
Eainbow
Get your ticket to the show
Heels click, and here we go
Cuz you already know
There’s no place like...
Home
There’s no place like...
Home
There’s no place like...
Home
There’s no place like
[We’re straight outta Oz]
There’s no place like home
It's where the heart is
Some brainiacs will tell you
Home is where your house and car is
But if you're brave enough
To love the ones you hate the hardest
You might find [home]
You might find [home]
Cause sometimes
Home is where your deepest scar is
Society will try to cast you
Where they think your part is
Give awards and accolades
To what they think a star is
But go find your [home]
Go find your [home]
Pay no attention
To the lies they try to feed you
It's a wicked, twisted fable
He's not stable
It's just another box of tricks
A crock of shit and good dreams
Go wasted
Hoping for the fame
Don't let him taste it
He's been stealing dreams
Nine to five, Monday to Friday
I'mma tell the story my way
Cause the only way home
Ain't on this yellow brick highway
There's no place like...
Home!
There's no place like...
Home!
There's no place like...
Home!
There's no place like
[We're straight outta Oz]
There's not place like...
If you're lost out there
In the night
Wishing on stars
Wonder who you are
Just know that
You're never alone
And there's no
Place like home
And we gon' fight
And we gon' cry
And I'm gon' fight
For you until I die
Right there is like
Where you belong
And there's no place
Like home
Pay no attention
To the man who tried to change you
He's a dark familiar stranger
But that's the danger
The storm is strong
But it won't be long
And no matter where you roam
There's no place like...
Home)
In quale disciplina è più bravo?: Onestamente? Ella ha appena iniziato a cavalcare: non è qualcosa che la fa impazzire, anzi, oltre al fatto che è letteralmente alle prime armi; è già tanto se è in grado di montare in sella senza morire, ma bisogna ammettere che mostra un certo "talento" -per quanto possa esser talentuosi in uno sport del genere-
Altro:
-In passato ha sofferto -e probanilmente tende a soffrirne ancora- di una lieve forma di depressione.
Il disturbo depressivo maggiore (in inglese, "Major depressive disorder", "MDD"), noto anche come depressione clinica, depressione maggiore, depressione endogena, depressione unipolare, disturbo unipolare o depressione ricorrente (nel caso di ripetuti episodi) è una patologia psichiatrica o disturbo dell'umore, caratterizzata da episodi di umore depresso accompagnati principalmente da una bassa autostima e perdita di interesse o piacere nelle attività normalmente piacevoli (anedonia); questo gruppo di sintomi (sindrome) è stato identificato, descritto e classificato come uno dei disturbi dell'umore nell'edizione del 1980 del manuale diagnostico edito dall'American Psychiatric Association.
Il disturbo depressivo maggiore è una malattia invalidante che coinvolge spesso sia la sfera affettiva che cognitiva della persona influendo negativamente in modo disadattativo sulla vita familiare, lavorativa, sullo studio, sulle abitudini alimentari e riguardo al sonno, sulla salute fisica con forte impatto dunque sullo stile di vita e la qualità della vita in generale.
La diagnosi si basa sulle esperienze auto-riferite dal paziente, sul comportamento riportato da parenti o amici e un esame dello stato mentale: non esiste attualmente un test di laboratorio per la sua diagnosi. Il momento più comune di esordio è tra i venti ed i trent'anni, con un picco tra quest'ultimo ed i quaranta.
Tipicamente i pazienti sono trattati con farmaci antidepressivi e spesso, in maniera complementare, anche con la psicoterapia: l'ospedalizzazione può essere necessaria quando vi è un auto-abbandono o quando esiste un significativo rischio di danno per sé o per altri.
Il decorso della malattia è molto variabile: da un episodio unico della durata di alcune settimane fino ad un disordine perdurante per tutta la vita con ricorrenti episodi di depressione maggiore.
La comprensione della natura e delle cause della depressione si è evoluta nel corso dei secoli, anche se è tuttora considerata incompleta: le cause proposte includono fattori psicologici, psicosociali, ambientali, ereditari, evolutivi e biologici.
Un uso a lungo termine e l'abuso di alcuni farmaci e/o sostanze, è noto per causare e peggiorare i sintomi depressivi; la maggior parte delle teorie biologiche si concentrano sui neurotrasmettitori monoamine come la serotonina, la norepinefrina e la dopamina, che sono naturalmente presenti nel cervello per facilitare la comunicazione tra le cellule nervose.
In Italia la depressione colpisce, secondo uno studio condotto congiuntamente dalla "AIFA" (Agenzia Italiana del Farmaco) e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, circa undici milioni di persone, che quotidianamente assumono farmaci contro tale patologia; la percentuale di italiani che soffrono di depressione arriverebbe, dunque, secondo tale studio, quasi al 20% della popolazione, con una incidenza di quattro volte la media europea.
Nella antichità, il medico greco Ippocrate di Coo descrisse la condizione di melanconia (in greco "μελαγχολία") come una malattia distinta con particolari sintomi mentali e fisici e caratterizzò tutte le "paure e scoraggiamenti, se durano a lungo" come sintomatici di essa.
Questa descrizione è simile al concetto, tuttavia più ampio, che si attribuisce alla depressione oggigiorno, a cui sono stati inclusi un raggruppamento di sintomi di tristezza, sconforto e scoraggiamento, spesso paura, rabbia, deliri e ossessioni.
Il termine "depressione" è stato derivato dal verbo latino "deprimere", che significa "premere verso il basso"; fu utilizzato fin dal XIV secolo e nel 1665: l'autore inglese Richard Baker lo utilizza nelle sue Chronicle per far riferimento a qualcuno che ha "una grande depressione di spirito". Anche Samuel Johnson gli attribuisce un simile significato, nel 1753. Il termine viene utilizzato anche nel campo della fisiologia e dell'economia: un primo utilizzo come riferimento a un sintomo psichiatrico, fu per opera dello psichiatra francese Louis Delasiauve nel 1856 e, a partire dal 1860, il termine compare nei dizionari medici per far riferimento a un abbassamento fisiologico e metaforico della funzione emotiva.
Anche se "melanconia" è rimasto il termine dominante nella diagnostica, il termine "depressione" è cresciuto d'utilizzo nei trattati di medicina e, lo psichiatra tedesco Emil Kraepelin potrebbe essere stato il primo ad usarlo come termine generale, facendo riferimento ai diversi tipi di malinconia, come stati depressivi.
Sigmund Freud, paragonò lo stato di melanconia al lutto, nei suoi scritti Lutto e melanconia del 1917. Egli teorizzò che la perdita di un "oggetto", come ad esempio la perdita di un rapporto a causa della morte o dell'interruzione di un rapporto amoroso, si traduce in una perdita del "soggetto" e l'individuo depresso ha identificato con l'oggetto di affetto attraverso un inconscio processo narcisistico chiamato "investimento libidico dell'ego"; il risultato di tale perdita comporta gravi sintomi malinconici più profondi del lutto, non solo il mondo esterno viene visto negativamente, ma lo stesso viene compromesso.
Il declino della percezione di sé da parte del paziente si rivela nella convinzione della sua colpa e della propria inferiorità e indegnità: egli ha anche sottolineato che le prime esperienze di vita siano un fattore predisponente.
La prima versione del "Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali" ("DSM-I", 1952) parlava di "reazione depressiva", mentre il "DSM-II" (1968) di "nevrosi depressiva", definita come una reazione eccessiva al conflitto interno o a un evento identificabile; esso includeva anche la psicosi maniaco-depressiva tra i maggiori disturbi affettivi.
A metà del XX secolo, i ricercatori hanno ipotizzato che la depressione fosse causata da uno squilibrio chimico nei neurotrasmettitori del cervello, una teoria basata sulle osservazioni fatte nel 1950 sugli effetti della reserpina e dell'isoniazide nel modificare i livelli dei neurotrasmettitori della famiglia delle monoamine che riguardano i sintomi depressivi.
Il termine "disturbo depressivo maggiore" è stato introdotto da un gruppo di medici statunitensi a metà degli anni settanta come parte delle proposte di criteri diagnostici basati su modelli di sintomi (chiamati "Research Diagnostic Criteria", strutturati sulla base dei precedenti "criteri di Feighner"), che poi hanno costituito il "DSM-III" del 1980.
Per mantenere la coerenza, "l'ICD-10" utilizza gli stessi criteri, con modifiche solo minori, ma utilizzando la soglia diagnostica riportata nel "DSM" per segnare un episodio depressivo lieve, con l'aggiunta di categorie soglia più elevate per episodi moderati e gravi;
-Sin dalla più tenere età Benjamin -o "Ben", che dir si voglia- ha imparato a suonare il violino, strumento che adora non poco per quanto ella lo tenga ben nascosto.
Il violino è uno strumento musicale della famiglia degli archi, dotato di quattro corde accordate ad intervalli di quinta; si tratta dello strumento più piccolo e dalla tessitura più acuta tra i membri della sua famiglia: la corda più bassa (e quindi la nota più bassa ottenibile) è il sol3, il sol subito sotto al do centrale del pianoforte (do4); le altre corde sono, in ordine crescente di frequenza, il re4, il la4 e il mi5, le parti per violino utilizzano la chiave di violino (chiave di sol).
Quando devono essere eseguite note e passaggi particolarmente acuti, si usa un'indicazione che avvisa di trasportare le note interessate all'ottava superiore; fino al XVIII secolo, invece, a seconda della tessitura dello specifico brano o frammento musicale, veniva usato un grande numero di chiavi secondarie: chiave di basso all'ottava superiore, contralto, mezzosoprano, soprano, e chiave di violino francese.
Violinista è chi suona il violino; l'artigiano che lo costruisce o lo ripara è il liutaio.
Il più noto violinista di tutti i tempi fu un italiano, Niccolò Paganini, nato a Genova nel 1782 e morto a Nizza nel 1840; anche molti tra i liutai più famosi e apprezzati del mondo sono italiani: tra questi, Antonio Stradivari, Giovanni Paolo Maggini, Giovanni Battista Guadagnini ed inoltre le storiche dinastie degli Amati, dei Guarneri e dei Testore;
-Benjamin tende ad esser un soggetto fortemente asmatico, motivo per la quale ha sempre con sé un inalatore.
L'asma è una sindrome caratterizzata da aumento delle resistenze presenti nelle vie aeree, a seguito di spasmi della muscolatura bronchiale, spesso associato ad edema della mucosa e aumento delle secrezioni. La causa scatenante è solitamente una reazione allergica a seguito di sensibilizzazione della mucosa da allergeni. Si presenta in forma accessuale, con periodi asintomatici alternati a periodi di crisi. Talvolta decorre in forma cronica.
Vi giocano un ruolo importante numerose cellule, in particolare i mastociti, i granulociti eosinofili e i linfociti T. Nei soggetti predisposti questa infiammazione provoca episodi ricorrenti di respiro sibilante e fischiante, difficoltà respiratoria, senso di costrizione toracica e tosse. Tali episodi si presentano generalmente "a crisi" lasciando periodi di relativo benessere fra una crisi e l'altra.
I sintomi elencati sono di solito associati con diffusa, ma variabile broncorestrizione reversibile dopo terapia con broncodilatatori o spontaneamente. L'infiammazione provoca anche un aumento della risposta delle vie aeree a numerosi stimoli più o meno specifici. I sintomi infine non sono sufficienti da soli per diagnosticare l'asma, perché potrebbero essere indotti da altre patologie quali bronchiti, enfisema, scompenso cardiaco e anemia.
Capita spesso, peraltro, che nel linguaggio comune la parola "asma" venga utilizzata come sinonimo di "dispnea" o "mancanza di respiro", anche se di origine completamente diversa dal vero asma bronchiale: ad esempio nella vecchia definizione dello scompenso cardiaco acuto si parlava appunto di "asma cardiaco" che nulla ha a che fare con l'infiammazione dei bronchi.
Pertanto, a differenza della definizione riportata nei testi degli anni settanta e ottanta, che facevano riferimento unicamente alle modificazioni funzionali e quindi al broncospasmo, l'attuale definizione sottolinea il ruolo determinante dell'infiammazione nella genesi dei sintomi e delle alterazioni funzionali. Questo dato ha un risvolto terapeutico importante ponendo i farmaci antinfiammatori come cardine della terapia dell'asma
Orientamento sessuale: Difficile da dire, o anche solo da ammettere: ammettiamolo, a prima vista la donna risulta Aromantica Asessuale, quasi una "Sex Negative"; insomma, non pare aver mai mostrato segni di poter provare o di aver provato un effettivo sentimento romantico -o anche pura attrazione sessuale- verso nessuno, anche a causa della sua ben poca loquacità ed interesse nel trascorrere del tempo con altri esseri umani.
Ella è in realtà Demi-Omosessuale Omoromantica, ossia è in grado di provare attrazione unicamente nei confronti del suo stesso tempo, seppur il desiderio sessuale possa arrivare dopo aver stretto un legame profondo con una determinata persona
Cavallo
Nome: Il cognome del cavallo di Benjamin corrisponde a "Fleur", letteralmente "fiore" in francese -una delle lingue natie della giovane-; il motivo di questo nome? Assolutamente nessuno.
Sì, esatto: non le è interessato nominare l'animale con qualcosa che avesse a che fare con le sue capacità, le sembrava una cavolata, e questo era letteralmente il primo nome che le era venuto in mente. Dopo "Stronza", ma non le pareva il caso
Età: L'età di Fleur dovrebbe aggirarsi intorno ai tre anni
Razza: Scontatamente, Fleur risulta essere una "Purosangue Inglese": il Purosangue "Inglese" ("PSI") è una razza equina originaria della Gran Bretagna; essi sono cavalli ben noti per la loro agilità e velocità.
Si tratta di una razza selezionata per la corsa al galoppo negli ippodromi.
Ufficialmente le origini moderne del Purosangue Inglese si fanno risalire al 1793 con la nascita dello "Stud Book" -ossia un libro sulle origini o sulla genealogia dei cavalli da corsa- dalle famose cinquanta fattrici indigene, le "Royal Mares", e da tre stalloni orientali: "Byerly Turk", "Darley Arabian" e "Godolphin Barb", dai quali discende in linea maschile la totalità dei moderni "Purosangue da corsa".
Ai tre cavalli menzionati è possibile aggiungere un quarto stallone, "Curwen’s Bay Barb", in quanto ha offerto anch'esso un buon contributo genetico; infatti da questi quattro stalloni proviene circa un terzo dei geni della popolazione attuale: "Godolphin Arabian" (contributo 13.8%), "Darley Barb" (6.5%), "Curwen's Bay Barb" (4.2%) e "Byerley Turk" (3.3%).
Da studi moderni si evince che in realtà la selezione del cavallo inglese da corsa è cominciata ben prima; già dalla conquista della Britannia i Romani portarono in quella terra cavalli orientali -soprattutto il Berbero- che venivano utilizzati per le corse nel Circo Massimo; da quel momento in poi ci fu un continuo afflusso di cavalli orientali in Inghilterra, specialmente durante le Crociate, e attraverso scambi con l'Italia dove dal Medioevo si correvano i Palii.
Ne consegue che anche le "Royal Mares", soprannominate "Hobby", erano cavalle orientali di varia origine (Berbere, Turche, Siriane, Arabe e incroci tra queste razze), velocissime, selezionate sui quattrocento metri.
Quindi l'origine del Purosangue Inglese è chiaramente orientale, ma la selezione funzionale ne ha fatto un cavallo morfologicamente migliore dei suoi antenati
Aspetto fisico:
ElisaValli7 Questa scheda è così tremendamente acculturata
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