OsCaR wIlDe, MoN aMoUr
Nome: Oscar (è un nome presente nella mitologia irlandese, dove Oscar è il figlio di Oisín e Niamh e nipote di Fionn mac Cumhaill; il suo nome potrebbe basarsi sugli elementi gaelici "os" ["cervo"] e "cara" ["amante"], ma esiste anche la concreta possibilità che sia un derivato di "Ásgeirr" o di "Osgar" [un nome norreno e uno anglosassone imparentati con "Anscario"], portato in Irlanda da coloni vichinghi: in tal caso, è composto dagli elementi germanici "ans" ["dio"] e "gar" ["lancia"].
Originario comunque delle isole britanniche, furono le opere del poeta scozzese James Macpherson a renderlo popolare nell'Europa continentale; la sua successiva diffusione in Scandinavia si deve a Napoleone: il noto sovrano francese era un ammiratore di Macpherson e tenne a battesimo, come padrino, il futuro re di Svezia Oscar I, suggerendo lui stesso la scelta di tale nome. Il nome venne in seguito attribuito al premio Oscar, perché, secondo la tradizione, Margaret Herrick, al vedere per la prima volta la nota statuetta, avrebbe constato che le ricordava suo zio Oscar Pierce, un agricoltore statunitense.
Tuttavia, c'è anche da specificare che il nome completo della giovane corrisponde a " Oscar Fingal O'Flahertie Wills", seppur ella preferisca di gran lunga abbreviarlo)
Cognome: Il cognome di Oscar corrisponde -sorprendentemente, eh- a "Wilde", d'ispirazione al famoso scrittore irlandese.
Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde, noto come "Oscar Wilde" (Dublino, sedici ottobre milleottocentocinquantaquattro - Parigi, trenta novembre millenovecento), è stato uno scrittore, aforista, poeta, drammaturgo, giornalista e saggista irlandese; autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto raffinata ed incline alla ricerca del "bon mot", con uno stile talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l'attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione: è noto soprattutto per l'uso frequente di aforismi e paradossi, per i quali è tuttora spesso citato.
L'episodio più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia nelle cronache del tempo, fu il processo e la condanna a due anni di prigione per "gross public indecency", come era definita l'omosessualità dalla legge penale che codificava le regole, anche morali, riguardanti la sessualità.
Le sue opere, tra le quali -in particolare- i suoi testi teatrali, sono considerate dai critici dei capolavori del teatro dell'Ottocento;
Oscar era figlio di due personaggi notevoli: il padre, Sir William, era un celebre oftalmologo irlandese, fondatore di un ospedale a Dublino (il St Mark) e autore di diversi trattati medici ritenuti validi per molto tempo; fra i suoi pazienti, a partire dagli anni sessanta dell'Ottocento, poté annoverare il re Oscar I di Svezia, e la regina Vittoria d'Inghilterra, di cui divenne oculista personale.
La passione per le donne sciupò la sua fama di medico e scienziato: fu infatti accusato di stupro ai danni di una ragazza diciannovenne, Mary Travers: il processo che ne seguì, quasi un preannuncio di quello che in seguito subirà il figlio Oscar, che all'epoca dei fatti aveva otto anni, si risolse con una condanna al risarcimento dei danni per una somma di duemila sterline (dell'epoca); la madre, Jane Francesca Elgee era una poetessa irlandese di remote origini inglesi e d'ispirazione byroniana conosciuta sotto lo pseudonimo di "Speranza" (in italiano), che derivava dal suo motto "Fidanza, speranza, costanza": la poetessa affermava di discendere da una nobile famiglia toscana, circostanza poco probabile. Proprio come il figlio, la madre tendeva a nascondere la sua vera età, che venne però ricavata dalla sua richiesta di finanziamento alla "Royal Literary Fund" negli anni ottanta dell'Ottocento.
La donna, dal carattere ribelle, sostenne la causa dell'irredentismo irlandese, mentre la sua passione per il confronto e la critica letteraria la condusse alla fondazione di un salotto culturale a Dublino e in seguito anche di uno a Londra; era un'abile conversatrice e i suoi ricevimenti erano avvenimenti importanti per la società dublinese.
Oscar Wilde aveva poco in comune col padre, molto invece con la madre, cui somigliava nell'aspetto, nella voce, nelle eccentricità e nella passione per la letteratura: dalla madre aveva ereditato anche piccoli vezzi, come l'abitudine a nascondere la sua vera età; in occasione dei compleanni era solito scherzare e vestirsi in gramaglie, affermando di sentirsi in lutto per la morte di un altro dei suoi anni. Aveva invece, in comune col padre l'abilità oratoria e la scarsa considerazione per l'opinione pubblica.
Quando il padre scrisse un libro, "Lough Corrib", che narrava le spinose vicende del processo subito, Oscar si vantò di aver ereditato dal padre un nome famoso; la madre, che aveva sperato nella nascita di una femmina, in seguito espresse più volte il desiderio di vedere il figlio maschio inatteso percorrere una carriera da parlamentare.
Nazionalità: A discapito di quanto ci si possa solitamente aspettare, Oscar è di origini svedesi; trasferitasi in Giappone da un paio, disprezza piuttosto la sua cultura, al punta non aver ancora imparato a parlare correttamente la lingua di quel luogo, arrivando a districarsi costantemente in spiegazioni fin troppo lunghe sui suoi costanti monologhi in svedese.
La Svezia, ufficialmente chiamata "Regno di Svezia" (in svedese: "Konungariket Sverige"), è uno Stato dell'Unione Europea, situato nella penisola scandinava; confina con la Norvegia a ovest e con la Finlandia a nord-est, oltre ad esser bagnata dal Mar Baltico e dal Golfo di Botnia a est, e dagli stretti dello Skagerrak e del Kattegat a sud-ovest; lo stretto dell'Øresund, che separa la Svezia dalla Danimarca, è dal duemila attraversato dal ponte omonimo che collega i due Paesi rispettivamente tra Malmö e Copenaghen.
Con i suoi quattromilioni -e passa- di chilometri di superficie la Svezia è il quinto Stato più esteso d'Europa dopo Russia, Ucraina, Francia e Spagna, nonché il terzo dell'Unione; si estende per una lunghezza di oltre millecinquecento chilometri in linea d'aria da nord a sud.
La densità della popolazione è bassa e tende a concentrarsi nelle città principali; il territorio interno è per buona parte occupato da foreste. Lo Stato è ricco di risorse naturali (legname, ferro, acqua) e l'economia svedese permette alla popolazione di godere di uno fra i più elevati tenori di vita al mondo: la Svezia è saldamente ai primi posti nelle classifiche dell'ONU sullo sviluppo umano.
La Svezia è una monarchia parlamentare il cui sovrano è, dal millenovecentosettanta, Carlo XVI Gustavo, il primo ministro è Stefan Löfven. Lo svedese è lingua ufficiale dal primo luglio duemilanove.
Fino al XIX secolo la Svezia era, invece, uno degli Stati più poveri d'Europa: in seguito, lo sviluppo dei trasporti permise un intenso sfruttamento delle sue risorse naturali (legname e ferro), fattore che portò a un vigoroso sviluppo. Un elevato livello di istruzione e le liberalizzazioni economiche contribuirono, alla fine dell'Ottocento, all'affermarsi di un'avanzata industria manifatturiera; i primi decenni del XX secolo furono caratterizzati dall'affermarsi dello stato sociale, che rimane tra i più efficienti al mondo.
Esistono prove sufficienti a sostenere che l'area comprendente l'attuale Svezia fu colonizzata durante l'età della pietra, quando i ghiacciai dell'ultima era glaciale si ritirarono; si crede che i primi abitanti fossero cacciatori e raccoglitori, che vivevano principalmente di quello che il mare offriva loro.
Alcuni indizi avallano l'ipotesi che la Svezia meridionale fosse densamente popolata durante l'età del bronzo scandinava, in quanto sono stati rinvenuti i resti di alcune grosse comunità commerciali.
Tacito, autore romano, parlava nel "De Origine et situ Germanorum" del potente e numeroso popolo degli Sueoni ("Svear" in norreno), i quali avrebbero dato origine al nucleo statale della futura Svezia; infatti il nome "Sverige" ("Svezia" in svedese) deriva da "Svea rike" ("regno degli Sueoni").
Durante il IX e X secolo fiorì in Svezia la cultura vichinga, o più precisamente Varega, con commerci, incursioni e colonizzazioni che si estendevano principalmente verso est in direzione degli Stati baltici, della Rus' di Kiev e del Mar Nero.
Nel milletrecentoquaranta le tre nazioni di Norvegia, Danimarca e Svezia furono unite sotto un unico monarca costituendo "l'Unione di Kalmar": l'Unione di Kalmar ebbe carattere personale e non politico e durante il XV secolo la Svezia resistette ai tentativi di centralizzare il governo sotto il re danese, fino al punto di giungere alla ribellione armata; la Svezia si separò negli anni venti del cinquecento, quando Gustav Eriksson Vasa, più tardi conosciuto come Gustavo I di Svezia, ristabilì la separazione della Corona Svedese dall'Unione.
Il XVII secolo vide la Svezia emergere come una delle grandi potenze europee, grazie alla sua vittoriosa partecipazione, cominciata dal re Gustavo Adolfo, nella Guerra dei Trent'Anni; questa posizione sarebbe crollata nel XVIII secolo quando l'Impero russo prese le redini del nord Europa durante la Grande Guerra del Nord.
Decisiva fu la Battaglia di Poltava, nell'Ucraina centrale, combattuta nel luglio millesettecentonove, nella quale l'esercito svedese, comandato dal Feldmaresciallo Rehnskiöld e dal re Carlo XII, costretto su una barella da una ferita, venne pesantemente sconfitto dall'esercito russo di Pietro il Grande. Cent'anni dopo, nel milleottocento, inoltre, la Russia divise la metà orientale della Svezia, creando la Finlandia come un granducato Russo.
La storia recente della Svezia è stata pacifica, l'ultima guerra è stata la campagna contro la Norvegia nel milleottocentoquattordici che stabilì un'unione dei due paesi dominata dalla Svezia; l'unione venne dissolta pacificamente nel millenovecento. La Svezia rimase neutrale durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale (anche durante la Guerra d'inverno), nonostante l'invio di materiali non utilizzabili per fini bellici e la partecipazione, a fianco dei finlandesi, di alcuni volontari svedesi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale l'esercito tedesco ebbe grandi depositi di rifornimenti a Luleå, le ferrovie svedesi, per un accordo con i tedeschi, offrirono il trasporto dei militari in licenza, l'esercito tedesco inoltre utilizzò, noleggiandoli, camion e autisti svedesi per il trasporto di rifornimenti verso il fronte orientale.
Un avvenimento che ha segnato la storia svedese è stato l'assassinio, negli anni novanta del novecento, del primo ministro Olof Palme; questo delitto è rimasto irrisolto.
Età: Oddio...L'età di Oscar? Davvero? Quanti anni potrà mai avere una ragazzina tanto piccola e graziosa come lei? Il massimo dell'età che le sia mai stato affibbiato si avvicina alla quindicina; quindici! Insomma! Ok, non è si mostra propriamente come una donna adulta, ma vi è una grande differenza tra quindici e venticinque! Suvvia!
Perché sì, la "donna" ha ben venticinque anni: uno shock, non è così? Che sia un vampiro?
Aspetto fisico:
Che dire...Il motivo per la quale Oscar venga scambiata per una ragazzina è più che palese: non vi è alcuna traccia di vecchiaia in lei, il più minimo atteggiamento riconducibile realmente ad un'età tanto elevata, ma ciò non è certamente un difetto; potrebbe esser definibile come un'angelo sceso in terra, dotata di una purezza apparente totalmente intaccabile e di una bellezza ammaliante, inusuale, e per questo tutt'altro indifferente.
Il viso delicato, fanciullesco, mostra tratti talmente dolci ed armoniosi da poter esser paragonati a quella di una bambola di porcellana, cosa esaltata dalla candida pelle totalmente priva di imperfezioni, che tende ad arrossarsi graziosamente all'altezza delle guance; il naso piccolo, dal setto stretto, presenta una piccola punta graziosamente all'insù mentre le morbide labbra a cuore, non estremamente carnose, sono di un sublime quanto invitante roseo.
I grandi occhi dall'apparenza tanto dolce, tipicamente occidentali, vengono spesso inevitabilmente paragonati a quelli di un adorabile cerbiatto: le sue sgargianti iridi risultano a dir poco ipnotizzanti, che brillano d'attenzione nella loro tonalità smeraldinea, che certamente attira non poco l'attenzione; i setosi capelli dal delicato aroma di vaniglia, scendono in soffici boccoli fino ai fianchi, incorniciandole alla perfezione il visino angelico col loro colorito dorato.
La sua corporatura esile, delicata, esalta l'erronea apparenza che ella abbia bisogno di protezione dal mondo intero: il suo fisico sinuoso, ben più atletico di quanto possa apparire, è dotato di un'eleganza senza dubbio incantevole; le forme della donna, inoltre, risultano ben più simili a quelle di una ragazzina in procinto di "sbocciare", ma ciò non stona affatto col contesto. Inoltre, forse per crudeltà divina, che può dirlo, raggiunge a stento il metro e cinquanta.
Carattere: (Sono troppo pigra per scrivere il carattere, ma lo sono anche per andare a cercare i testi di altre canzoni; sono troppo scontata?
Look out,
They're closing in on you now.
Wake up,
Or you'll wake up six feet down;
Nobody's got your back in this town:
Knock 'em in the teeth now!
Out here there's no negotiation,
No room to start a conversation.
Before you get a taste it's taken,
Never let ya guard down.
Get back,
Put your hands up;
Kinda messed up,
But it's tough luck
And I'm sorry,
But I don't feel bad for you:
'Cause I know if,
You could switch this
You'd be dishin' out the same shit, Sayin' sorry, but I don't feel bad.
Now I know!
There's no one I can trust;
I used to think there was:
Tell me that I'm cut throat
I think your got your eyes closed.
Feel the fear
And swallow back the tears;
Let weakness disappear!
There's nobody
But me here:
The killer in the mirror.
[Killer in the]
[Killer in the]
Killer in the mirror.
[Killer in the]
[Killer in the]
Killer in the mirror.
Where did,
All of the good people go?
They hide,
Behind the bars on windows;
In hopes,
They can forget we're close.
Tryna get some of what they've got;
Cause I,
Used to believe in justice.
A place,
Where there was better judgment!
But now,
I'm feeling so disgusted
By the have it's
And the have nots.
Get back,
Put your hands up;
Kinda messed up,
But it's tough luck
And I'm sorry,
But I don't feel bad for you:
'Cause I know,
If you could switch this.
You'd be dishin' out the same shit, Sayin' sorry, but I don't feel bad.
Now I know!
There's no one I can trust,
I used to think there was.
Tell me that I'm cut throat,
I think your got your eyes closed.
Feel the fear
And swallow back the tears;
Let weakness disappear,
There's nobody
But me here:
The killer in the mirror.
[Killer in the]
[Killer in the]
Killer in the mirror.
[Killer in the]
[Killer in the]
Killer in the mirror.
Knock 'em in the teeth now;
Never let ya guard down.
Get some of what they've got,
Have it's and the have nots.
Knock 'em in the teeth now;
Never let ya guard down.
When they step in your house!
[Knock]
[Knock]
Knock 'em all the fuck out!
Now I know:
There's no one I can trust,
I used to think there was.
Tell me that I'm cut throat;
I think your got your eyes closed.
Feel the fear
And swallow back the tears;
Let weakness disappear
There's nobody
But me here:
The killer in the mirror.
[Killer in the]
[Killer in the]
Killer in the mirror.
[Killer in the]
[Killer in the]
Killer in the mirror.
Feel the fear
And swallow back the tears;
Let weakness disappear,
There's nobody
But me here:
The killer in the mirror.
[Killer in the]
[Killer in the]
Killer in the mirror.
[Killer in the]
[Killer in the]
Killer in the mirror.
◆◇◆
This is about you:
Beware,
Beware, be skeptical,
Of their smiles,
Their smiles of plated gold;
Deceit so natural
But a wolf in sheep's clothing is more than a warning.
Bla-bla-black sheep, have you any soul?
No sir, by the way, what the hell are morals?
Jack, be nimble,
Jack, be quick:
Jill's a little whore and her alibis are dirty tricks.
So could you...
Tell me, how you're sleeping easy?
How you're only thinking of yourself?
Show me, how you justify?
Telling all your lies like second nature
Listen, mark my words, one day
You will pay,
You will pay
Karma's gonna come collect your debt!
Aware, aware, you stalk your prey
With criminal mentality;
You sink your teeth into the people you depend on
Infecting everyone, you're quite the problem:
Feefifofum, you better run and hide;
I smell the blood of a petty little coward.
Jack, be lethal,
Jack, be slick
Jill will leave you lonely dying in a filthy ditch:
So could you...
Tell me, how you're sleeping easy?
How you're only thinking of yourself?
Show me, how you justify?
Telling all your lies like second nature
Listen, mark my words, one day
You will pay,
You will pay
Karma's gonna come collect your debt!
Maybe you'll change,
Abandon all your wicked ways
Make amends and start anew again;
Maybe you'll see
All the wrongs you did to me
And start all over, s
Start all over again...
Who am I kidding?!
Now, let's not get overzealous here?
You've always been a huge piece of shit.
If I could kill you, I would
But it's frowned upon in all fifty states
Having said that:
Burn in Hell.
So tell me, how you're sleeping easy?
How you're only thinking of yourself?
Show me, how you justify?
Telling all your lies like second nature
Listen, mark my words, one day
You will pay,
You will pay.
Karma's gonna come collect your debt!
Karma's gonna come collect your debt!
Karma's gonna come collect your debt!)
Fazione e ruolo: Sorprendentemente Oscar fa parte della Port Mafia, più precisamente, appartiene alla Squadra d'attacco; c'è da ammettere che per un breve periodo ha tentato di far parte di quella degli assassini, col suo potere sarebbe stato a dir poco impossibile comprendere chi aveva uccisa tal persone, ma sfortunatamente non è riuscita ad ottenere quel ruolo: non si può dire che apprezzi propriamente il suo lavoro attuale, a dire il vero, essendo a tutti gli effetti una persona fin troppo pigra per combattere.
C'è anche da aggiungere che, il reale motivo per la quale si è unita a questo gruppo, è in apparenza nessuno: o meglio, l'incipit iniziale è stato dato, seppur per puro errore, da una persona alla quale Oscar era particolarmente legata; pare aver deciso dunque di seguire le orme di questo soggetto, forse volendo "onorare" la sua memoria, chi può dirlo? Lei non di certo
Cosa pensa delle organizzazioni avversarie?: Cosa dovrebbe mai pensare di loro? Non ritiene di avere tutti gli elementi necessari per crearsi un'idea precisa e reale su di loro! Certamente l'uscirsene con "OrganizzazioneACazzo mi sta sulle ovaie" non è un'opinione degna d'esser definita come tale, o sbaglio?
Nonostante ciò, non nego che spesso ella si diletti nei commenti più svariati su questo o quel gruppo, talvolta persino senza senso o filo logico; l'unica cosa certa è che la incuriosiscono, per quanto questa curiosità sia fin troppo volubile o anche solo flebile, così come la sua attenzione
Arma: L'arma, o, per meglio dire, "le armi" della donna consistono in un ampio set di pugnali dalle dimensioni più svariate, ovviamente portate costantemente con sé; è piuttosto portata nel loro utilizzo, bisogna ammetterlo, per quanto talvolta possa apparire piuttosto a disagio con lame fin troppo corte: è innegabile che sarebbe molto più "pericolosa" se si ritrovasse ad armeggiare con una spada.
Probabilmente di origine antichissima, il pugnale, sicuramente è stata una delle prime armi di cui l'uomo si è servito per cacciare e difendersi. Inizialmente era costituito dalla lama in pietra (selce), poi successivamente in metallo; nel corso dei millenni praticamente non ha subìto modifiche sostanziali conservandone gli scopi e le dimensioni.
Dal primo conflitto mondiale divenne anche parte dell'armamento del soldato degli eserciti belligeranti e tuttora è quasi sempre presente al fianco del soldato moderno: si differenzia dal coltello per la presenza del filo anche nella parte superiore della lama
Abilità: L'abilità di Oscar? La sua abilità non è niente se non la cosa più banale al mondo: la telecinesi, nulla di più nulla di meno.
"Ehmbè? Tutto qui?", e no piccino, guarda il ditino, no no; è innegabile che la donna sia estremamente sottovalutabile in numerosi aspetti, cosa persino avvalorata dalla sua capacità: ma l'apparenza inganna, no? Perché la svedese non è in grado di muovere solo ed esclusivamente gli oggetti col pensiero, anzi! È definibile come una vera e propria arma da guerra: il suo potere si estende fino al controllo totale del corpo altrui, dei loro organi interni, per quanto i soggetti restino perfettamente lucidi; non sono state rare le volte in cui, durante un combattimento, abbia fatto letteralmente esplodere l'avversario. Eppure, bisogna ammettere che non sempre ha il pieno controllo di questo suo potere: è capitato spesso che, per un gesto brusco o distratto abbia finito col lasciare quelli che parevano profondi graffi sulle pareti, non oso immaginare cosa sarebbe accaduto se nella sua traiettoria si fosse parato dinnanzi qualcuno.
Inoltre, tale abilità -seppur non collegata ad alcuna opera del grande Oscar Wilde- prende il nome di "De Profundis": essa consiste nella lettera più lunga della storia, di ben venti pagine, scritta dall'irlandese durante il periodo trascorso in prigione e successivamente spedito all'uomo che era la reale causa della sua condanna
Altro:
~ È una spadaccina a dir poco formidabile, per quanto questa sia una dote ben poco considerata in epoca moderna: un vero peccato; questo è il motivo per la quale possiede due splendide ed immacolate spade, piuttosto vecchie, la quale tiene celate con gelosia quasi allarmante.
Una spada è un'arma bianca a lama lunga, spesso ma non sempre a doppio filo, adatta a colpire di punta e di taglio e usata dalle più varie civiltà in ogni luogo del mondo e in ogni epoca, sebbene prevalentemente in Eurasia e in Nordafrica; il vocabolo in lingua italiana "spada" deriva dal greco "spathe" e dal latino "spatha".
La spada è composta, nella sua struttura fondamentale, da una lunga lama e dal fornimento, ossia l'impugnatura (manica) e la guardia; l'intenzione e la fisica di base della spada sono rimaste sostanzialmente invariate nei secoli ma sono cambiate molto le tecniche di realizzazione, variabili anche in base alla cultura: come conseguenza, si hanno differenze nel disegno e nello scopo della lama.
Il concetto fondamentale alla base dell'arma è costante ma le tecniche di utilizzo e la forma stessa variano ampiamente attraverso le epoche e nelle varie culture che la utilizzano. Questa forma d'arma ha comunque mantenuto un'enorme importanza simbolica (per esempio per i cristiani rappresentava la croce, per i musulmani la mezzaluna) attraverso tutte le culture che l'hanno utilizzata, come si può facilmente riscontrare dalla vasta terminologia specifica e dalla sua ricorrente presenza in tutte le opere mitologiche e letterarie.
I nomi dati a molte spade nella mitologia, nella letteratura e nella storia riflettono l'alto prestigio rivestito dall'arma nelle varie culture; in talune culture (ad esempio nell'Europa del Medioevo) la spada assume importanza da divenire contenitore di reliquie di santi: si pensi alla Excalibur di re Artù e alla Durlindana di Orlando, il paladino di Carlo Magno.
In araldica la spada simboleggia origine e/o volontà guerriera, talora anche minaccia per i nemici della famiglia: si fa di argento ed è guernita di oro, posta in palo.
La spada compare in Eurasia durante l'età del bronzo, evolvolvendo dal pugnale: all'origine di questo sviluppo vi fu l'introduzione del metallo nella costruzione dei pugnali prima realizzati in osso o pietra (specialmente selce e ossidiana) e quindi non replicabili in un formato più grande causa l'ingombro e l'eccessiva rigidità/fragilità; con l'introduzione del rame e successivamente del bronzo i pugnali poterono allungarsi, divenendo spade.
La lunghezza delle spade in bronzo oscilla tra cinquanta e novanta cm (solo eccezionalmente di più) per garantire maneggevolezza e affidabilità: armi più lunghe avrebbero necessitato di un eccessivo spessore/peso della lama per renderla resistente ai colpi; nella maggior parte dei casi (unica eccezione specifica le spade prodotte in Cina), la lama della spada nell'Età del Bronzo era composta al dieci/dodici per cento circa da stagno, onde fortificare il bronzo senza renderlo troppo fragile, con il risultato però di non esentarlo da deformazione nel caso di urti particolarmente potenti. Molta attenzione venne perciò profusa nella progettazione della forma della lama, per garantire massima robustezza e bilanciamento oltre alla possibilità di una scherma versatile, con colpi di punta e di taglio; si arrivò così ai modelli di spada a lamina fogliare, con lama spessa nella parte centrale ma più stretta vicino all'impugnatura e dotata di una punta ampia ma sottile: il bordo era poi frequentemente temprato e martellato per ottenerne un'incavatura per migliorare il filo e la capacità di taglio.
Le prime spade appaiono in Medioriente (le più antiche furono trovate ad Arslantepe, Turchia, e datate al tremila avanti Cristo anche se i reperti di spada sono comunque molto rari fino al duemila avanti Cristo circa) e sulle coste del Mar Egeo;
~ Sin dalla più tenera infanzia le è stato insegnato a suonare il pianoforte, rivelandosi una pianista piuttosto talentuosa.
Il primo modello di pianoforte fu messo a punto in Italia da Bartolomeo Cristofori, padovano alla corte fiorentina di Cosimo III de' Medici, a partire dal milleseicentonovantotto; per la precisione era un "gravicembalo col piano e forte", chiamato verso la fine del Settecento con il nome "pianoforte", "piano-forte", ed anche "fortepiano", come risulta dalle locandine coeve dei concerti di Beethoven ed altri grandi compositori dell'epoca in cui il pianoforte andò affermandosi.
La novità era l'applicazione di una martelliera al clavicembalo: l'idea di Cristofori era di creare un clavicembalo con possibilità dinamiche controllabili dall'esecutore; nel clavicembalo, infatti, le corde pizzicate non permettono di controllare la dinamica, anche per questo motivo, pianoforte e clavicembalo non appartengono alla stessa sottofamiglia.
Il pianoforte non ebbe successo in Italia, ma l'idea finì molti anni dopo in Germania, dove il costruttore di organi Gottfried Silbermann negli anni venti del settecento ricostruì una copia esatta del pianoforte di Cristofori, che sottopose al parere di Johann Sebastian Bach, il quale ne diede un giudizio fortemente critico; successivamente, probabilmente a seguito dei miglioramenti tecnici apportati da Silbermann, lo stesso Bach risulta però aver personalmente favorito la vendita di alcuni pianoforti del costruttore, come risulta da un vero e proprio contratto di intermediazione firmato nel millesettecentocinquanta.
I pianoforti di Silbermann piacquero molto a Federico II di Prussia che, per arricchire i propri palazzi, ne comprò sette per settecento talleri (secondo la testimonianza di Johann Nikolaus Forkel, Federico acquistò negli anni più di quindici pianoforti Silbermann); alla bottega di Gottfried Silbermann si formò Johann Andreas Stein che, dopo essersi reso indipendente, perfezionò ad Augusta, in un proprio stabilimento, i sistemi dello scappamento e degli smorzatori; nel millesettecentosettantasette ricevette la visita di Wolfgang Amadeus Mozart, il quale fu entusiasta delle infinite possibilità espressive dello strumento: i figli di Stein si trasferirono in seguito a Vienna, dove crearono una fabbrica di pianoforti.
In Italia, tra i non molti che si dedicarono alla costruzione dei pianoforti -in precedenza tutti costruttori di clavicembali- nel periodo napoleonico e della Restaurazione, sicuramente fu degna di fama la famiglia Cresci, di origine pisana, trasferitasi nella seconda metà del settecento a Livorno.
Il musicologo Carlo Gervasoni, nella sua opera "Nuova teoria di musica ricavata dall'odierna pratica", ossia dell'Ottocento, menziona i pianoforti "Cresci" come paragonabili in qualità e sonorità agli "Érard" francesi, che andavano per la maggiore nella capitale imperiale Parigi; la meccanica dei Cresci era di tipo viennese, cioè del tipo dei pianoforti di Joseph Böhm, Conrad Graf e Johann Schant: la scuola viennese era sicuramente la più importante e sviluppata tra gli ultimi decenni del settecento e i primi dell'ottocento.
Non fu un caso che tanto Mozart, quanto Beethoven o Franz Joseph Haydn, tutti in qualche modo legati a Vienna, sviluppassero per primi le incredibili potenzialità del nuovo strumento; quello che frenava la diffusione del pianoforte nascente era il suo altissimo costo, per cui esso andò affermandosi solo nelle corti reali, nei palazzi governativi e nei saloni delle principali famiglie nobili. Inoltre il suo livello sonoro non era neppure paragonabile all'attuale e questo permetteva il suo uso solo in salotti o saloni di dimensioni relativamente contenute.
Fu in epoca romantica, dagli anni quaranta dell'Ottocento in poi, che l'utilizzo di strutture rigide metalliche all'intero con funzioni di telaio, consentì l'incremento della sonorità, grazie a più corde con tensioni maggiori e casse armoniche più grandi (ed andarono affermandosi i "coda" e "gran coda", che all'epoca andavano da duecentoventi a duecentosessanta centimetri) e anche il peso aumentò progressivamente sino ai seicento chili ed oltre di inizio novecento (strutture in ghisa).
Questo incremento della potenza sonora del pianoforte ne consentì l'uso nei grandi teatri o nelle sale da concerto, ma trasformò profondamente la sua qualità sonora; ascoltare un brano di Beethoven suonato con un pianoforte viennese della sua epoca, o Liszt e Chopin con un Érard o Pleyel del periodo romantico, ci permette di comprendere veramente cosa volesse esprimere il compositore.
Il pianoforte attuale, apparso sul finire del XIX secolo, ha ben poco della timbrica originale di inizio ottocento: oggi è molto diffuso chiamare "fortepiani" gli strumenti costruiti sino al terzo quarto dell'ottocento, a causa della grande diversità della struttura e quindi della timbrica rispetto al pianoforte attuale; non è, tuttavia, sempre facile distinguere nettamente fra l'una e l'altra tipologia, perché non si tratta di due strumenti diversi, ma del medesimo strumento, che ha subito gradualmente una profonda evoluzione: tanto più che all'epoca non si è mai avvertito un vero momento di stacco nel passaggio dal fortepiano al pianoforte moderno, come si può facilmente desumere dai documenti e dai testi.
I primi pianoforti verticali, più economici e meno ingombranti, furono creati forse nel millesettecentoottanta da Johann Schmidt di Salisburgo e nove anni dopo da William Southwell di Dublino.
I costruttori francesi più famosi, Sébastien Érard e Ignace Pleyel, furono i più grandi produttori di pianoforti dell'Ottocento; l'Érard, in particolare, era uno strumento di relativamente grande potenza sonora e di suono deciso (e potremmo dire "più moderno"), che dava particolare risalto espressivo. Franz Liszt ne fece il suo preferito. Ad Érard si devono moltissime invenzioni e perfezionamenti, tra cui quella del doppio scappamento. Il Pleyel invece aveva una grande dolcezza e pulizia sonora ed era relativamente più faticoso e difficile da suonare, perché permetteva molte sfumature interpretative ed aveva una maggiore sensibilità. Era il pianoforte romantico per eccellenza.
Chopin ne fece il suo preferito (sebbene si narri che, quando era stanco, suonasse l'Érard, perché il Pleyel "gli chiedeva troppo."); negli anni sessanta dell'Ottocento i torinesi Luigi Caldera e Ludovico Montù inventarono il melopiano, ovvero un pianoforte dotato di motore con carica a manovella.
All'inizio del XX secolo la Steinway & Sons di New York brevettò il pianoforte con il telaio in ghisa e divenne il maggior produttore mondiale di pianoforti di qualità del Novecento; un valido costruttore italiano di pianoforti è stato Cesare Augusto Tallone.
Attualmente, il costruttore italiano che è assurto a rinomanza mondiale è Fazioli;
~ Come già accennato in precedenza, Oscar possiede ben due spade, la quale sono entrambe delle splendide Claymore con elsa a cesto.
La "claymore con elsa a cesto" fu la variante scozzese delle "Spade con Elsa a Cesto" diffusesi in Europa nel corso del XVII secolo; la peculiare controguardia di quest'arma, un cesto in metallo che avvolgeva completamente la mano dello schermidore, rivestito, al suo interno, di velluto, spesso di colore rosso, era stata derivata da un modello europeo, importato in Scozia ai primi del Seicento dalle truppe del capitano di ventura George Sinclair: la cosiddetta "Spada con guardia alla Sinclair" (probabilmente un "dussack" tedesco).
Divenuta un simbolo della Scozia dopo l'Insurrezione giacobita, la claymore con elsa a cesto viene utilizzata nella "Danza della spada" scozzese ed è parte integrante dell'alta uniforme del reggimento Highlanders della British Army; l'arma era ancora in uso al tempo dello Sbarco in Normandia, durante la seconda guerra mondiale: pare ne portasse una il tenente colonnello Jack Churchill.
Orientamento sessuale: Oddio...Non credo proprio che Oscar abbia mai realmente perso tempo nell'interrogarsi su tale argomento: qualche domanda se l'è fatta, certo, eppure la sua volubile attenzione non le ha mai dato Il tempo di rispondersi, in quanto incentratasi subito dopo su qualcos'altro, per non parlare del fatto che non ha mai avuto il tempo per soffermarcisi troppo!
Ma alla donna pare non interessare un argomento simile: non vede il motivo per cui un banale orientamento sessuale possa importare a qualcuno, se vogliamo essere onesti; ma, essendo una mia Oc, è chiaramente una piccola Omosessuale Omoromantica Poliamorosa ingenua. Piccina
_-Lawless-_ Cinquemila e passa parole.
Amami♥
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