Oh, Madonna


Nome: Amaryllis (etimologicamente deriva dal greco antico "μαρυλλίς" ["Amaryllis"], basato sul verbo "μαρύσσω" ["amarússō", "scintillare" o "brillare"], col significato complessivo di "risplendente", "brillante", "splendida"; alternativamente, potrebbe risalire ad "αμαρα" ["amàra", "solco irrigatorio", "condotto d'acqua", "canale"].
È un nome di tradizione letteraria, usato da vari autori classici, come Teocrito, Virgilio [Bucoliche] e Ovidio; ripreso durante il Rinascimento, venne adoperato anche da diversi autori inglesi, quali Spenser e Fletcher e venne adottato da Linneo che chiamò così il fiore "dell'amarillide".)

Cognome: L'altisonante -e spesso sentito nominare in chissà quanti libri con presenti personaggi di origine francese, perché gli stereotipi sono qualcosa di estremamente fantastico- cognome di Amaryllis corrisponde a "Leclercq"

Nazionalità: Come si potrebbe esser già intuito, Amaryllis ha origini francesi: più precisamente, ella viene da Nantes

Età: Beh...Se c'è qualcosa che sconvolge non poca gente -oltre al venire a conoscenza della femminilità di Amaryllis- è la sua reale età: infatti, ella pare mostrare massimo una quindicina d'anni, seppur in realtà ella ne abbia ben ventidue

Aspetto fisico:

Che dire...Il motivo per la quale venga scambiata -nemmeno per una ragazza!- per un ragazzino è più che palese: non mostra aspetti estremamente femminili, tanto meno maschili, ma la confusione che tende a creare pare esser offuscata dal suo naturale fascino; sembra attirare costantemente attenzioni indesiderate! E non c'è nemmeno bisogno di chiedersi il motivo di ciò, è palese!
Il piccolo viso mostra tratti estremamente androgeni, quanto invidiabilmente armoniosi e morbidi: essi paiono più quelli di una bambola di porcellana, involontariamente severi, che paiono inoltre avvalorati dalla pelle estremamente pallida, più bianca della neve; il naso presenta un setto stretto, quasi a patata ad esser onesti, mentre le sottili labbra perfettamente a cuore si mostrano di un roseo appena accennato, quel tanto che basta per distinguerle dalla pelle, seppur esse rimangano ugualmente desiderabili, come gran parte del suo contrastante aspetto innocente/puro-adulto/severo.
I grandi e langiudi -forse un tantino freddi, il più delle volte- occhi hanno una forma tipicamente occidentale, spesso paragonati a quelli di un cerbiatto, sono di un'ammaliante ed invidiabile blu-azzurro, estremamente profondo: paiono in grado di ipnotizzare! Non sono state certamente rare le volte in cui la gente si è complimenta con lei per ciò; i corti capelli sono perfettamente lisci e setosi, per quanto il taglio sia tendenzialmente maschile essi mostrano ugualmente una certa "foltezza", arrivando ad allungarsi maggiormente in prossimità di una possibile frangetta, coprendo spesso gli occhi: essi sono di un nero talmente scuro da tendere al bluastro, mostrandosi costantemente di quell'insolito colorito.
La sua corporatura si presenta come esile -gracile quasi, altra cosa che tende ad ingannare-, per quanto essa paia piuttosto slanciata: il suo fisico ha una formazione tendenzialmente a clessidra, che accentua in modo sublime la sua sinuosità, mentre la pressoché assenza di esagerate curve femminili esaltano l'apparente "purezza" di Amaryllis seppur ciò sia qualcosa che aumenta i sospetti altrui su una potenziale "presenza" nelle sue mutande. Per finire, c'è da ammettere che ella non spicca sfortunatamente in altezza: un metro e sessanta sfiorato per pura bontà divina, teme di poter iniziare a soffrire di torcicollo a forza di guardare la gente dal basso all'alto.

Carattere: (IF YOU LOVE ME LET ME DIEEEEEEEEE)

Ladro: Beh...Che ladro potrebbe mai esser la giovane e tanto fragile -almeno apparentemente- Amaryllis? Non è indubbio che la risposta possa sorprendere non poca gente, magari lasciare addirittura un senso di amarezza ed orrore in loro: la donna, infatti, è definibile come una "Ladra di vite"; "un'assassina?" È spontaneo chiedersi ciò, non lo nego, ma bisogna ammettere che non sia propriamente così: ella non si limita unicamente ad uccidere fisicamente qualcuno, anzi, il più delle volte lascia che siano le povere vittime a far tutto, lei si limita a dar loro solo una spintarella

Curiosità:
-Possiamo tranquillamente affermare che Amaryllis non sia una persona estremamente loquace: insomma, son rare le volte in cui ella prende la decisione di iniziare una conversazione con qualcuno -e se accade, potrebbe esser un miracolo divino-.
Forse è proprio per questo che in pochi sanno che suono ha la sua voce, e non sono certamente rare le persone che temono sia affetta da mutismo selettivo; bisogna però dar conto al fatto che la sua voce sia generalmente bassa, un sussurro quasi, per quanto essa sia risulti non poco autorevole: non è molto acuta, ma stranamente carezzevole, cosa esaltata dal suo elegante accento francese e dalla sua lieve "erre" moscia. Insomma, anche la sua voce pare trarre in inganno!;
-E se anche la sua voce pare confondere non poco, bisogna far anche un cenno speciale al generale modo in cui ella si riferisce a sé stessa: non è raro, infatti, che confonda il pronome femminile con quello maschile, rivolgendosi talvolta a sé stessa con quest'ultimo. Per carità, è pienamente cisgender, non si trova a disagio con la propria identità di genere, ma avendo sempre parlato francese e più raramente inglese -o qualunque altra lingua parlino-, senza contare la sua ben poca voglia di usare le corde vocali, è più che normale questa sua piccola difficoltà: ormai pare non farci più nemmeno caso!
Tuttavia, capisce perfettamente numerose lingue: oltre al francese -per ovvie ragioni-, ella conosce piuttosto bene il latino, lo spagnolo, qualcosa di tedesco e un po' di greco antico;
-Indovinate un po'! Ella è Omosessuale Omoromantica! Onestamente? Pare quasi rifiutarsi di credere in ciò: non lo trova pienamente "sbagliato", considerando che effettivamente non è così,  ma ne è terribilmente spaventata; che sia per il modo in cui è cresciuta, per timore di venir emarginata ancor di più -cosa che, in fondo in fondo, non le spiacerebbe- o chissà per cos'altro, è qualcosa alla quale su rifiuta categoricamente di pensare ed addirittura di parlarne.
È proprio per questo che Amaryllis tenda a farsi passare, o ad esser etichettata, come Asessuale Aromantica: quasi ne è convinta anch'ella, finendo per utilizzare questa "scusa" come una sorta di "protezione";
-Nulla di discriminatorio, per carità, ma ella è letteralmente schifata -terrorizzata, quasi- dai peni/peni-muniti: il motivo? Orribili trascorsi, davvero orribili; cosa sia potuto accaderle è facilmente intuibile, non c'è bisogno che stia a spiegarlo, ma questa è una delle numerose cose della quale ella si rifiuta categoricamente di parlare: sostiene che non siano affari altrui -cosa non totalmente sbagliata, effettivamente-; insomma, non è che Amaryllis sia una persona estremamente aperta, come si può pretendere che ella parli dei suoi trascorsi? Detesta alla follia quando tentano di costringerla a parlarne, a farle cambiare idea, o chissà cos'altro! Non è difficile che per la rabbia ella perda il suo atteggiamento posato e pacato per rivelare una furia quasi animalesca, ricorrendo addirittura alle mani: è decisamente molto più forte di quel che si tende a credere;
-Ha una sopportazione del dolore spaventosamente alta: la sua sensibilità ad esso pare essere quasi nulla; certo, porta talvolta dei benefici, non posso negarlo, ma non posso nemmeno negare che ciò sia qualcosa di piuttosto negativo: potrebbe addirittura arrivare a non accorgersi di avere un'arto rotto! E ciò non è certamente un bene!

Paura: Amaryllis è affetta da una lieve forma di Agorafobia.
L'agorafobia (dal greco "αγορά" ["piazza"] e "φοβία" ["paura"], etimologicamente "paura della piazza") è la sensazione di paura o grave disagio che un soggetto prova quando si ritrova in ambienti non familiari o comunque in ampi spazi all'aperto, temendo di non riuscire a controllare la situazione. Questo lo porta a sentire il bisogno di una via di fuga immediata verso un luogo da lui reputato più sicuro.
L'agorafòbico cerca di evitare luoghi pubblici o luoghi non familiari, ha difficoltà ad uscire di casa e viaggiare.
La gravità dell'ansia e dei comportamenti evitanti sono variabili; l'agorafobia è una delle manifestazioni ansiose più invalidanti, in quanto chi ne soffre spesso diventa completamente dipendente dalle mura domestiche, oppure è costretto ad uscire di casa solo quando è accompagnato.
L'oggetto dell'agorafobia può riguardare l'uscire di casa, l'entrare nei negozi, nei luoghi pubblici, il viaggiare da soli nei bus, nei treni o negli aerei; gli attacchi di panico possono riguardare la paura di avere un collasso o di essere lasciati senza aiuto in pubblico, oppure derivare dalla mancanza di un'uscita di sicurezza immediata (una delle caratteristiche chiave delle situazioni agorafobiche). Il timore delle conseguenze sociali di una crisi di panico dovuta ad agorafobia spesso diviene esso stesso un'ulteriore causa di difficoltà emotiva.
Il timore di uscire dalle mura domestiche e di relazionarsi con il mondo esterno, evidenzia una difficoltà a confrontarsi con eventi, persone, situazioni nuove e sconosciute, privi di quella "protezione", in questo caso rappresentata dall'ambiente familiare, dove l'individuo non rischia di immergersi nell'anonimato della caotica folla

Maoko24 Spero ti piaccia!

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