Oh gwd, mi swnto twash


Nome: Włodzimierz (abbreviato con "Wlad" o "Wladimir", seppur spesso contro la stessa sua volontà: esso risulta esser la versione italiana del  nome "Vladimiro", derivante dal nome in Antico slavo ecclesiastico "Vladimiru", che è composto da un primo elemento proveniente da "vlasti" o "volod", "governare" [presente anche nei nomi "Ladislao" e "Vsevolod"] e da un secondo elemento che viene ricondotto a diverse parole, fra cui "miru" o "mir", "pace" ma anche "mondo" [comune a molti altri nomi, come "Dragomir", "Radomir" e "Miroslavo"] oppure mer, "grande", "famoso"; il significato viene quindi indicato rispettivamente con "governo della pace" [oppure "pace che governa"], "governo del mondo" o "governare con grandezza"
Altre interpretazioni lo indicano come proveniente dalla lingua germanica, da "Valdomar" o "Waldemar", composto da "walt", "potenza", e "mar" o "meri", "celebre": il significato sarebbe quindi "potenza celebre" o anche "celebre re"; alcune identificano però lo stesso "Waldemar" come un derivato germanico di Vladimir, e quindi col medesimo significato.
In Italia rappresenta una ripresa ottocentesca dal russo "Vladimir"; la grafia con la "W" non ha riscontro in nessuna lingua slava, salvo il polacco "Włodzimierz", comunque non pertinente)

Cognome: Molto, molto stranamente il cognome di Włodzimierz corrisponde a "O'Sullivan": "O'Sullivan" (irlandese: "Ó Súilleabháin"), noti anche semplicemente come "Sullivan", furono un clan gaelico irlandese che ha avuto un ruolo prominente in quelle che oggi sono le contee di Cork e Kerry; il cognome è associato alla parte sud-occidentale dell'Irlanda e nacque nella contea di Tipperary prima dell'invasione anglo-normanna. È il terzo cognome più numeroso in Irlanda; a causa dell'emigrazione, è comune anche in Australia, Nord America e in Gran Bretagna.
Gli "O'Sullivans" sono la continuazione medievale e moderna dell'antico sisma "Chaisil" di Cenel Fíngin, essendo discendenti di Fíngen mac Áedo Duib, Re di Cashel o Munster dal seicento al seicentodiciotto, sono quindi considerati di estrazione reale; Fedelmid mac Crimthainn (morto nel ottocentoquarantasette), il celebre re di Munster e quasi alto re d'Irlanda, fu l'ultimo re della linea "Cenel Fíngin"/"O'Sullivan". Più tardi divennero i principi principali sotto i loro parenti stretti la dinastia MacCarthy nel piccolo ma potente Regno di Desmond, successore di Cashel/Munster.

Nazionalità: Oramai è più che scontato, naturale, indagarsi sulla reale nazionalità della donna: insomma! Nome polacco e cognome irlandese; certamente una situazione vagamente curiosa, no?
Risulta facilmente intuibile, se ci si ritiene abbastanza perspicaci, che ella appartiene ad entrambi i Paesi, per quanto risulti infinitamente più legata alla sua amatissima Polonia, al punto da parlare quasi unicamente la sua lingua natia.
Il Paese fu abitato inizialmente dai Celti nella Slesia e nella Polonia occidentale tra il IV e il I secolo a.C., quando comparvero anche i Germani; a partire dal V e VI secolo d.C. entrambi i popoli vennero assorbiti dalle popolazioni slave occidentali; tuttavia l'antico Regno polacco cominciò a prendere una forma unitaria solo nella metà del X secolo, sotto la dinastia dei "Piast", e per la precisione sotto Mieszko ("Miecislao"): infatti risulta che nel novecentosessanta, dopo aver riunito intorno alla rocca di Gniezno una prima rudimentale comunità nazionale, qui si scelse anche la bandiera che ancora oggi è quella della Repubblica di Polonia, un'aquila d'argento -di colore bianco- su sfondo rosso.
Secondo la leggenda si scelse questo tema a causa del ritrovamento di un nido di aquilotti durante i lavori di costruzione della città di Gniezno; Miecislao si convertì successivamente al cristianesimo, secondo alcuni per compiacere sua moglie, una principessa Boema, ma sicuramente anche per godere della protezione della Chiesa ed evitare la colonizzazione germanica.
Nel XII secolo la Polonia si frammentò in molti piccoli stati, che nel milleduecento vennero depredati dalle armate Mongole dell'Orda d'Oro: sotto la dinastia Jagellone, venne accordata un'alleanza con la vicina Lituania, e l'epoca d'oro arrivò nel XVI secolo con l'unione tra i due stati ("Unione di Lublino"), nella Confederazione polacco-lituana; durante il XVI secolo, a seguito delle vittorie contro la Russia, la Confederazione riuscì ad imporsi come una delle maggiori potenze in Europa: tuttavia la scarsa centralizzazione del potere regio e la natura elettiva di questo, la portò con il tempo ad indebolirsi fino a quando non venne letteralmente spartita dall'Impero austro-ungarico, dall'Impero prussiano e dall'Impero russo.
I sudditi polacchi godevano di grande libertà ed esisteva un sistema parlamentare, anche se i benefici di quest'ultimo erano limitati alla "szlachta" ("nobiltà"); da quel tempo i polacchi si sono dati il nome di Nazione della gente libera.
Nel milleseicento, la Polonia perse la Seconda guerra del nord contro la Svezia, e ciò diede inizio al cosiddetto "Potop" ("diluvio"), che si concluse nel milleseicentosessanta con la "Pace di Oliva", o "Oliwa"; vi furono inoltre numerose guerre contro l'impero ottomano, la Russia, la Svezia, la Transilvania e la Prussia-Brandeburgo che finirono nel milleseicentonovanta.

Età: L'età di Włodzimierz? Davvero? Quanti anni potrebbero mai esser affibbiati a questa ragazzina -perché di ciò parrebbe trattarsi-? Quattordici? Quindici? Certamente non si potrebbe superare di molto questa soglia, in quanto di anche solo vagamente riconducibile ad un'età adulta vi è ben poco, in lei; ma siamo totalmente sicuri che ella sia così giovane? Sconvolgere questo o quell'altro sarebbe definibile come uno dei suoi passatempi sporadici e, per così dire, dalla sua parte possiede una genetica sorprendente: e se dicessi che la polacca ha ben venticinque anni?

Aspetto fisico:

Che dire...Credo di esser stata non poco esauriente con la mia premessa sulla reale età della giovane: per quanto non ne mostri quasi nessuno, essi paiono in realtà quasi gravarle sulle spalle chini, che si lasciano scivolare placidamente questi; ma non è questa la sua unica particolarità fisica, assolutamente: è a dir poco impossibile non aver notato la grande, bianca maschera perennemente indossata da questa, la quale a stento permette a qualcuno di sfiorarla. Inutile dire che è particolarmente legata ad essa, che accentua non poco la sua androginità: infatti, non è raro che ella venga scambiata per un ragazzo, in quanto anche la sua voce non sfoggia una tendenza prettamente femminile, senza contare che l'accessorio la ovatti non poco; è però innegabile che la polacca sia dotata di un fascino -e sì, anche di una bellezza- a dir poco ammalianti quanto inusuali, con quelle movenze eleganti, fin troppo silenziose e leggiadre, parrebbe sfoggiare un alone di mistero tutt'altro che indifferente.
Il viso al disotto della citata maschera è delicato, morbido, quanto tremendamente gelido, sfuggente, non a caso sarebbe semplicemente impossibile riportare su carta la sua bellezza, cosa esaltata dalla pelle preoccuoantemente pallida, grigiastra a tratti: su di essa, nei pressi delle guance, della fronte e del mento spiccano delle lieve quanto numerose cicatrici non molto "calcate", per così dire; il naso piccolo, dal setto stretto, termina in una graziossima punta leggermente all'insù mentre le morbidi e sublimi labbra a cuore, non estremamente carnose, sono di un delicato roseo quanto invitante.
I grandi, grandissimi occhi forse paragonabili a quelli di un cerbiatto, nonché unica cosa visibile del suo volto, risultano splendidi quanto gelidi, distanti oserei dire: le sue iridi sono ben più scuri del petrolio, puro ebano laccato, al punto da esser impossibile la distinzione della pupilla, e per questo quasi in grado di scavarti fin dentro l'anima; i soffici, setosi capelli scendono in perfetti boccoli al disotto sotto le spalle, non sfiorando la fine delle scapole di solo qualche centimetro, ma certamente a colpire maggiormente è la loro naturale tonalità: un azzurro sgargiante, incredibile, che arriva ad incorniciare quanto spiccare non sul visino angelico, pallido.
La corporatura è esile, tutt'altro che robusta, per quanto estremamente più atletica di quanto potrebbe apparire a primo impatto: il suo fisico sodo, sinuoso, è definibile come "delicato", non è raro che talvolta abbia involontariamente "attivato" in chicchessia una strana voglia di proteggerla; le sue curve non risultano estremamente generose, ben più simile a quelle di una ragazzina sul punto di "sbocciare", parrebbero avvalorare la convinzione secondo la quale ella sia un membro del sesso opposto. Per finire, inoltre, non ha mai spiccato particolarmente in altezza, al punto da ritrovarsi tutt'ora con un metro e cinquantacinque scarso.

Carattere: (Poveri illusi:
Up on my side,
Where it is felt,
I pack a little pistol on my pistol belt;
I think it might be fear...
Of the world-!
And the way-!
It makes you feel afraid.
Under the skin
Against the skull,
They put a little chip
So that they know it all;
I think I might be scared...
Of the world and the way it
Makes you feel afraid!
And how, yeah, how...
It gets in the way
In the way...
In the way...
In the way...
And now I want brimstone
In my garden,
I want roses
Set on fire!
And I...
Well, I want what's best for me.
And I...
Well, I think I know just what
That means.
[Just what that means]
Today I coo!
Today I caw!
I have a pistol party and I kill 'em all.
I think I might be scared...
Of the man and the man
With their hands inside!
And the woman, oh,
The woman all the do is cry!
And I, yeah, I...
Well, I lose my mind!
I lose my mind!
I lose my mind!
I lose my mind!
And then, now I found brimstone
In my garden,
I found roses set on fire!
And I found Jesus,
What a liar!
So I trade locks with Muddy Waters!
And I...
Well, I found what's best for me.
And now...
I see no tragedy.
And I...
Well, I found a burning rose.
And now...
I won't be packing little pistols;
No, no, no more...)

Perché ha toccato la rosa?: Il motivo per la quale ella ha toccato la rosa? Apparentemente nessuno pare esser a conoscenza delle ragioni che vi erano dietro il gesto tanto avventato, né è chiara come la vicenda si è svolta: è stato un incidente? È stata costretta? Era un atto voluto? Włodzimierz non ha mai parlato di questo, e tanto meno sembra intenzionata a farlo; d'altronde sono cose che riguardano solo ed esclusivamente lei, gli altri dovrebbero decisamente imparare a farsi gli affaracci loro, a suo modesto parere

Abbigliamento: Quanta frivelozza, quanta frivolezza! Davvero qualcuno si sofferma sull'abbigliamento di questo o quell'altro, oltre che sul proprio? Cosa vi è di così tanto interessante? È forse una sorta di parafilia per gli abiti, celato da vaga curiosità? Potrebbe rabbrividire al solo pensiero, onestamente; è palese che ella non presti la minima attenzione al vestiario usato, a stento è consapevole di cosa abbia indossato, ma non si è mai creata alcuna sorta di problema riguardo questo: i suoi capi d'abbigliamento standard sono una fin troppo grande, logora felpa nera, palesemente da uomo, seguita da un largo pantalone rossastro, dalle ginocchia vagamente strappate, con l'aggiunta di un paio di semplici, vecchissimi stivali anch'essi neri. Nulla di più semplice, insomma

Arma: "Arma"? Davvero? Solo una?! Diamine, Włodzimierz è un vero e proprio armamentario, una macchina da guerra quasi!
~ È un'abile spadaccina, per quanto questa sia certamente una capacità fin troppo sottovalutata per i reali standard di questo "sport"; sin dalla più tenera età, infatti, le è stato insegnato a difendersi in più e più modi, partendo dalle basi di una cultura oramai morta. Per questo, la donna possiede ben due Claymore con elsa a cesto.
La "claymore con elsa a cesto" fu la variante scozzese delle "Spade con Elsa a Cesto" diffusesi in Europa nel corso del XVII secolo; la peculiare controguardia di quest'arma, un cesto in metallo che avvolgeva completamente la mano dello schermidore, rivestito, al suo interno, di velluto, spesso di colore rosso, era stata derivata da un modello europeo, importato in Scozia ai primi del Seicento dalle truppe del capitano di ventura George Sinclair: la cosiddetta "Spada con guardia alla Sinclair" (probabilmente un "dussack" tedesco).
Divenuta un simbolo della Scozia dopo l'Insurrezione giacobita, la claymore con elsa a cesto viene utilizzata nella "Danza della spada" scozzese ed è parte integrante dell'alta uniforme del reggimento Highlanders della British Army; l'arma era ancora in uso al tempo dello Sbarco in Normandia, durante la seconda guerra mondiale: pare ne portasse una il tenente colonnello Jack Churchill;
~ Oltre alle Claymore, Włodzimierz possiede numerosissime almarade, alcune delle quali porta costantemente con sé, in atto quasi paranoico si potrebbe dire.
L'almarada è un coltello da taglio di origine spagnola utilizzato a cavallo tra il seicento e il settecento, in genere di acciaio, con manico in legno e una punta molto acuta di sezione triangolare priva di bordo; la caratteristica che la contraddistingue è la capacità di produrre una ferita di punta poco dolorosa e con una lievissima emorragia esterna, ma che può provocare gravissimi danni interni che portano rapidamente alla morte. È noto anche come "chupasangre" o "succhiasangue"; in Spagna viene chiamata anche "almar" o "almaraz" come un tipico ago usato in antichità per cucire le scarpe

Altro:
~ Parrebbe soffrire di una lieve forma di disturbo schizoide della personalità, per quanto non estremamente marcata e che tende spesso e volentieri a trarre in inganno, magari scambiata per futile timidezza.
Il disturbo schizoide di personalità (così come definito secondo i criteri diagnostici del "DSM" e, similmente, nell'"ICD-10") è un disturbo di personalità del "Cluster A", il cui tratto principale è la mancanza del desiderio di relazioni strette con altri esseri umani, e il “distacco” emotivo del soggetto rispetto alle persone e alla realtà circostante; la sua prevalenza è bassa rispetto ad altri disturbi della personalità ed è stata valutata inferiore all'uno per cento nella popolazione generale.
La personalità schizoide manifesta chiusura in sé stessa o senso di lontananza, elusività o freddezza; il soggetto tende all'isolamento oppure ha relazioni comunicative formali o superficiali, non appare interessata a un legame profondo con altre persone, evita il coinvolgimento in relazioni intime con altri individui, con l'eccezione eventuale di parenti di primo grado.
Il soggetto schizoide, all'esame clinico mostra una tendenza pervasiva a vivere emotivamente in un “mondo proprio” rigidamente separato del mondo esterno delle relazioni sociali, e la sua stessa idea del sé è affetta da incertezze.
In alcuni casi manifesta "freddezza" all'esterno con atteggiamenti di rifiuto, disagio, indifferenza o disprezzo (rivolto magari a personalità non affini a sé), o comunque altre modalità di chiusura, elusività, blocco emotivo o distacco; le situazioni che scatenano la risposta schizoide, cioè la manifestazione dei sintomi, sono in genere quelle di tipo intimo con altre persone, come ad esempio le manifestazioni di affetto o di scontro. La persona schizoide non è in grado di esprimere la sua partecipazione emotiva coerentemente e in un contesto di relazione; in contesti dove è richiesta spontaneità, simpatia o affabilità appare rigida o goffa. Nelle relazioni superficiali e nelle situazioni sociali formali -come quelle lavorative e quelle abituali- il soggetto può apparire normale.
Il soggetto schizoide spesso appare una persona tendenzialmente poco sensibile a manifestazioni di partecipazione emotiva o giudizi di altri -ad esempio incoraggiamenti, elogi o critiche- cioè può apparire una personalità “poco influenzabile”; anche una scarsa paura in risposta a pericoli fisici, o una sopportazione del dolore più elevata del normale, possono far parte del quadro.
Il soggetto introverso/schizoide presenta spesso una immaginazione ricca ed articolata ed un vissuto emozionale intenso, concentrando molte delle sue energie emotive coltivando un mondo interiore "fantastico". Rievocando ricordi di eventi che riguardano la sua vita emotiva in qualche modo appaga alcuni bisogni senza partecipare attivamente al mondo reale; la risposta schizoide sarebbe cioè un meccanismo difensivo profondo rivolto verso la realtà in quanto tale, inconsciamente percepita come fonte di pericolo o di dolore.
Il paziente schizoide si distingue nettamente dallo schizofrenico per il fatto che il disturbo schizoide non intacca le capacità logico-cognitive: il soggetto è pienamente consapevole della realtà benché non vi partecipi emotivamente; la psicosi, stato mentale la cui persistenza è un sintomo della schizofrenia, nello schizoide è assente, oppure circoscritta a brevi episodi caratterizzati da forte tensione. Si potrà allora parlare di attacchi psicotici -o "disturbo schizofreniforme"- come reazioni dello schizoide a stress emotivi.
Può apparire riluttante a parlare degli aspetti intimi del proprio sé o a conoscere quelli del sé di altri individui.
Come segue, la diagnosi può essere posta solo nell'età adulta, poiché l'evoluzione della sintomatologia è compiuta al passaggio dall'adolescenza alla maturità; i caratteri espressi dalla personalità del bambino -come timidezza, aggressività, ...- perlopiù non sono indicatori attendibili di un futuro sviluppo del disturbo.
Come nel caso della schizofrenia, anche nel disturbo schizoide è spesso difficile convincere l'individuo dell'esistenza del disturbo e della necessità di intervento, in quanto se nello schizofrenico sono intaccati i processi logico matematici, e dunque non è in grado di capire che vi è un problema, nello schizoide invece, pur essendo un soggetto lucido, avendo egli una certa riluttanza all'apertura del suo sé di fronte ad altri, il tentativo di avvicinamento all'argomento può generare una forte chiusura o una reazione anche psicotica: ciò è aggravato dall'immagine distorta del suo sé che il soggetto può aver costruito negli anni.
Eppure, come già ribadito più e più volte, la donna presenta sintomi di questo genere non estremamente accentuati, quasi nulli per quanto riguarda questo o quel tratto, ma non per questo inesistenti;
~ Molto stranamente, ella pare possedere una particolare inclinazione per la musica: più precisamente è una chitarrista a dir poco eccellente, seppur raramente dia sfoggio alle sue capacità; è per questo possiede da numerosi anni ormai una Fender Stratocaster "rosse mezzanotte", alla quale pare tendere particolarmente.
La Fender Stratocaster, informalmente anche "Strat" o, in Italia, "Strato", è una chitarra elettrica "solid-body" (priva di cassa armonica) ideata da Leo Fender negli anni cinquanta e tuttora prodotta dalla "Fender Musical Instruments Corporation";  assieme alla "Gibson Les Paul" è considerata la chitarra elettrica per antonomasia, per la sua popolarità e la sua diffusione, come per l'influenza esercitata sul panorama musicale e sull'immaginario collettivo.
Nelle intenzioni di Fender, alla base della creazione di una nuova linea di chitarre che affiancasse il successo del modello "Telecaster", c'era l'aspirazione a realizzare una chitarra che introducesse innovazioni sia di carattere tecnico (fra le quali un maggior numero di pick-up e l'introduzione della leva del vibrato), sia di carattere progettuale (l'abbandono della tradizionale forma della chitarra verso soluzioni più ergonomiche); il risultato è un progetto rivoluzionario: grazie alla forma innovativa, alla leggerezza dello strumento e alla maggiore facilità ad accedere alle note più acute della tastiera dovuta alla particolare forma scavata della spalla, la Stratocaster è considerata la più evoluta fra le chitarre elettriche dell'epoca.
Il montaggio di una leva vibrato di nuova concezione integrata nel corpo della chitarra ha permesso di sfruttare originali effetti sonori, mantenendo un notevole sustain; inoltre, la nuova concezione del ponte con sellette regolabili per lunghezza ed altezza delle corde permette una regolazione accurata dello strumento.
Una ricerca attenta fu eseguita nella disposizione dei pick-up, piazzando i due superiori perpendicolarmente alle corde, mentre quello al ponte presenta un'angolazione di circa venti gradi in grado di enfatizzare i toni alti; i primi pickup ad essere stati utilizzati furono in "Alnico 3" ma già alla fine del millenovecentocinquantasei vennero sostituiti da quelli in "Alnico 5". Le modifiche immediatamente successive furono suggerite dai musicisti dell'epoca, che, spostando il selettore in posizione intermedia si accorsero che ne nasceva un suono nasale particolarmente interessante (tipico di due pick-up in parallelo); in seguito alle numerose segnalazioni la Fender alla fine degli settanta del novecento sostituì il selettore a tre posizioni con uno a cinque posizioni che permette, in maniera semplice, di utilizzare anche due pick-up contemporaneamente: questa è, in pratica, l'unica modifica tecnica considerevole al modello originale

Orientamento sessuale: Davvero? Ma allora ci provate davvero gusto nel porre quesiti così...Così...Argh! Come potrebbe mai esser a conoscenza del proprio orientamento sessuale se a stento ne conosce due?! Suvvia, siamo onesti! L'interesse da lei sfoggiato per tale argomento è ben più che nullo, in quanto mai nella sua adolescenza di è realmente soffermata per porsi interrogativi simili: lei sta bene così, certamente non ha bisogno di definirsi in questo o quel modo per definire la propria vita "completa e degna d'esser stata vissuta"!
Eppure risulta talvolta, sporadicamente, intuibile la sua vena Omosessuale Omoromantica, per quanto lei a stento paia esserne a conoscenza; è, inoltre, disponibile ad una relazione, seppur prettamente in ambito sessuale o eventualmente anche romantico. Il motivo? Non trova alcuna utilità nel possedere una marea di "amici", né ne desidera alcuno: ciò non significa che non ne abbia avuto nessuno, anzi, rimembra con rammarico "altri tempi", più che certa che nessuno possa mai esser degno di stringere un rapporto simile con lei; la sua è una vera e propria repulsione, fosse una paura addirittura, per ciò, dunque dubito fortemente che possa esser disposta a relazioni simili

-Exzadys Spero vada bene!

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