O porcabubbola


Anonimo o sfigato?: Stranamente, ella risulta essere un'Anonima; perché "stranamente"? Beh...È impossibile affermare che la sua intera vita sia stata baciata dalla fortuna, anzi! Per un periodo fin troppo lungo, sarebbe potuta esser una vera e propria "sfigata"

Nome: Jan (risulta esser la traduzione dell'italiano "Giovanni", a sua volta derivante dal nome ebraico "יוֹחָנָן" ["Yochanan"], forma abbreviata di "יהוחנן" ["Yehōchānān"], grecizzato come "ωάννης" ["Ioannes"] e passato in latino come "Joannes" e poi "Johannes"; è composto da "Yehō-" [o "Yah", abbreviazione di "Yahweh", che è il nome di Dio nella tradizione ebraica] e da "chānān" [o "hanan", dalla stessa radice di "Anna", che significa "ebbe misericordia", oppure "ebbe grazia" o "fu misericordioso"]: il significato complessivo può essere interpretato come "YHWH è misericordioso", "YHWH ha favorito", forse in riferimento alla nascita di un figlio lungamente atteso.
Si tratta di un nome biblico, portato da due importanti personaggi neotestamentari a cui deve la sua iniziale fortuna: Giovanni il Battista, profeta considerato precursore di Gesù, e Giovanni, uno degli apostoli che è considerato anche l'autore del Vangelo di Giovanni e dell'Apocalisse: grazie ad essi il nome venne adottato già dai primi cristiani; inizialmente conobbe più diffusione nell'Oriente cristiano, in particolare a Bisanzio [dove venne portato da otto imperatori bizantini], cominciò ad essere usato comunemente anche in Europa occidentale dopo la prima crociata, ottenendo grande popolarità e finendo per essere portato da numerosissime importanti figure storiche, culturali e religiose, inclusi ventun papi e i sovrani di vari stati fra cui Spagna, Portogallo, Svezia, Danimarca, Austria, Francia, Borgogna, Inghilterra, Polonia, Ungheria, Bulgaria, Russia ed Etiopia [anche se, va detto, la continuata popolarità del nome è stata sostenuta soprattutto dalla miriade di altri santi e beati così chiamati che si sono susseguiti dal Medioevo in avanti].
In Italia, secondo dati raccolti negli anni settanta del novecento, è stato il secondo nome per diffusione, preceduto solo da "Giuseppe" e seguito da "Antonio"; è ben attestato in tutte le regioni [ma con la forma "Giovannico" tipica della Sardegna]. In Inghilterra divenne talmente comune che, nel tardo Medioevo, era portato da circa un quinto di tutti i maschi inglesi; nel XIV secolo rivaleggiava in popolarità con William, ed era utilizzato, al pari dell'italiano Tizio, come appellativo per indicare una persona qualunque.
Da Giovanni e dalle sue varianti derivano numerosi cognomi patronimici italiani, ad esempio "Jannacci", "Iannarilli", "Zanetti", "Vanni"; lo stesso accade anche in altre lingue, ad esempio con "Johansson", "Johnson" e via dicendo)

Cognome: Il cognome della giovane corrisponde al polacco "Nowak"; come si sarà dunque già intuito, ella è nata in Polonia: mantiene da tempo un legame estremamente stretto, quasi morboso col suo Paese natio, al punto da parlare a stento la lingua inglese in casi a di poco sporadici.
Il Paese fu abitato inizialmente dai Celti nella Slesia e nella Polonia occidentale tra il IV e il I secolo a.C., quando comparvero anche i Germani; a partire dal V e VI secolo d.C. entrambi i popoli vennero assorbiti dalle popolazioni slave occidentali; tuttavia l'antico Regno polacco cominciò a prendere una forma unitaria solo nella metà del X secolo, sotto la dinastia dei "Piast", e per la precisione sotto Mieszko ("Miecislao"): infatti risulta che nel novecentosessanta, dopo aver riunito intorno alla rocca di Gniezno una prima rudimentale comunità nazionale, qui si scelse anche la bandiera che ancora oggi è quella della Repubblica di Polonia, un'aquila d'argento -di colore bianco- su sfondo rosso.
Secondo la leggenda si scelse questo tema a causa del ritrovamento di un nido di aquilotti durante i lavori di costruzione della città di Gniezno; Miecislao si convertì successivamente al cristianesimo, secondo alcuni per compiacere sua moglie, una principessa Boema, ma sicuramente anche per godere della protezione della Chiesa ed evitare la colonizzazione germanica.
Nel XII secolo la Polonia si frammentò in molti piccoli stati, che nel milleduecento vennero depredati dalle armate Mongole dell'Orda d'Oro: sotto la dinastia Jagellone, venne accordata un'alleanza con la vicina Lituania, e l'epoca d'oro arrivò nel XVI secolo con l'unione tra i due stati ("Unione di Lublino"), nella Confederazione polacco-lituana; durante il XVI secolo, a seguito delle vittorie contro la Russia, la Confederazione riuscì ad imporsi come una delle maggiori potenze in Europa: tuttavia la scarsa centralizzazione del potere regio e la natura elettiva di questo, la portò con il tempo ad indebolirsi fino a quando non venne letteralmente spartita dall'Impero austro-ungarico, dall'Impero prussiano e dall'Impero russo.
I sudditi polacchi godevano di grande libertà ed esisteva un sistema parlamentare, anche se i benefici di quest'ultimo erano limitati alla "szlachta" ("nobiltà"); da quel tempo i polacchi si sono dati il nome di Nazione della gente libera.
Nel milleseicento, la Polonia perse la Seconda guerra del nord contro la Svezia, e ciò diede inizio al cosiddetto "Potop" ("diluvio"), che si concluse nel milleseicentosessanta con la "Pace di Oliva", o "Oliwa"; vi furono inoltre numerose guerre contro l'impero ottomano, la Russia, la Svezia, la Transilvania e la Prussia-Brandeburgo che finirono nel milleseicentonovanta.

Età: L'età di Jan? Davvero? Ma andiamo! Come se lei ne avesse la più vaga idea! Chi ha voglia di tener conto di tutti gli anni che passano col tempo? Una vera noia, suvvia! Ci sono hobby ben più interessanti come il fissare il nulla per ore ed ore! Un brivido di eccitazione, insomma!
Quanto le si potrebbe mai dare, inoltre? Tredici, quattordici anni? Magari addirittura quindici, se ci si sente magnanimi! Non potrebbe mai esser più grande di così, no? Già il sol pensare che ella possa esser poco al di sopra delle sopracitate età è impensabile! Eppure, questa ventottenne, è estremamente portata per lo sconvolgimento delle fragili menti altrui!

Aspetto fisico:

Che dire...Il motivo per cui ella sia genericamente considerata una ragazzina -talvolta scambiata addirittura per un "lui"- è più che evidente! Sarebbe una blasfemia credere ad un primo sguardo che la polacca possa aver largamente superato la maggiore età! Potrebbe quasi venir paragonata ad un vampiro, o ad insetto irrimediabilmente intrappolato in unna goccia d'ambra: oramai bloccato in esso, non può far altro se non osservare placidamente lo scorrere del tempo. Eppure la sua bellezza, per quanto stranamente giovanile, è a dir poco innegabile: inusuale quanto eterea, Jan non è lontanamente paragonabile agli standard generali in questo ambito; i suoi movimenti aggrazziati, fluidi quanto eleganti potrebbero ipnotizzare chiunque! Un misto tra "adorabilità" e "desiderio" semplicemente irresistibili.
Il viso delicato, fanciullesco, mostra distinti tratti vagamente androgeni quanto estremamente fuggenti, furbeschi a tratti, dalla gelida tranquillità tutt'altro che normale, spesso "distratti", cosa esaltata non poco dal candore immacolato della sua nivea pelle di porcellana: una graziosa quanto perfetta bambolina in carne ed ossa; il naso dal setto stretto, leggermente a patata, termina con una tenera punta all'insù mentre le morbide labbra a cuore sono di un invitante roseo appena accennato quanto sublime.
I grandi, grandissimi occhi sarebbero paragonabili quelli di un dolce, adorabile cerbiatto: le sue iridi sgargianti, ammalianti, potrebbero esser capaci di ipnotizzare, di scavare fin dentro l'anima di chiunque, con il loro inusuale e malizioso color sangue; i corti, folti capelli non sfiorano le spalle solo di qualche centimetro, incorniciandole alla perfezione il visino angelico col loro taglio scompigliato e la loro tonalità "cioccolato a latte", definitiva in tal modo dalla polacca stessa.
La sua corporatura risulta esile, dall'atleticità apparentemente non particolarmente spiccata, forse vagamente debole a tratti, da proteggere oserei dire: il suo fisico snello quanto sinuoso è tuttavia ben più allenato di quanto possa sembrare a primo impatto, dalla vaga forma a clessidra che esalta le non troppo marcate curve e amabili della donna, ben più simili a quelli di una ragazzina in procinto di "sbocciare"; tuttavia, non spicca nemmeno in altezza, giungendo a stento al metro e cinquantacinque.

Carattere: (Per caso c'era scritto "obbligatorio"? O p s:
I can't quite contain
Or explain my evil ways,
Or explain why I'm not sane;
All I can say is:
"This is your warning".
I can't quite contain
Or explain my evil ways,
Or explain why I'm not sane;
All I can say is:
"This is you warning".
Duality!
I have a confession
That you will not believe,
That you could not perceive;
This freak, gonna set it off!
I have a confession
Of a side that I hide,
It's a clock or disguise;
Unleashed, gonna get it off!
No!
I'll never get away,
'Cause if I try to stray
It only holds me closer;
No!
I'll never get away,
I love it anyway:
I'll never stop.
I can't quite contain
Or explain my evil ways,
Or explain why I'm not sane;
All I can say is:
"This is your warning"!
I can't quite contain
Or explain my evil ways,
Or explain why I'm not sane;
All I can say is:
"This is your warning"!
Duality!
[Duality!]
[Duality!]
I have an impression
In the back of my mind,
For the black in my tie;
Contains our dirty thoughts.
Make me an obsession
When you lock me inside,
For the ride of your life;
Unleashed, gonna get it off!
No!
Can't count the list of thing
I know are wrong with me:
No need to justify them.
No!
I'll never take the blame;
So I'll just stay the same:
I'll never stop.
I can't quite contain
Or explain my evil ways,
Or explain why I'm not sane;
All I can say is:
"This is your warning"!
I can't quite contain
Or explain my evil ways,
Or explain why I'm not sane;
All I can say is:
"This is your warning"!
Duality!
[Duality!]
[Duality!]
I am good.
I am evil.
I am solace.
I am chaos.
I am human
And that's all;
I've never wanted to be...
No!
Can't count the list of things
I know are wrong with me:
No need to justify them.
No!
I'll never get away,
I love it anyway;
I'll never stop.
I can't quite contain
Or explain my evil ways,
[Or explain my evil ways]
Or explain why I'm not sane;
All I can say is:
"This is your warning"!
[Warning!]
I can't quite contain
Or explain my evil ways,
Or explain why I'm not sane;
All I can say is:
"This is your warning"!
Duality!
[Duality!]
[Duality!]

◆◇◆

Insane,
Inside the danger gets me high.
Can't help myself,
Got secrets I can't tell.
I love the smell of gasoline!
I light the match to taste the heat!
I've always liked to play with fire.
[Play with fire]
I've always liked to play with fire.
I ride the edge,
My speed goes in the red;
Hot blood these veins:
My pleasure is their pain.
I love to watch the castles burn!
These golden ashes turn to dirt!
I've always liked to play with fire.
[Play with fire]
[Play with fire]
I've always liked to play with fire.
Watching as the flames get higher:
I've always liked to play with...
Right of passage classic maverick,
Match the gas tank,
That's wretched;
Unstoppable legendary animals:
I've always liked to play with fire.
[Play with fire]
I've always liked to play with fire.
[Play with fire]
I've always liked to play with fire.
[Fire, fire]
I've always liked to play with fire.
[Always liked to play with fire]
I've always liked to play with...)

Storia: (Sono così pigra che non ho nemmeno voglia di andare a cercare delle canzoni; desidero un premio per questa mia innata dote, grazie:
They're coming,
C

reeping from the corner
And all I know is that I don't feel safe!
I feel the tapping on my shoulder!
I turn around in an a alarming state.
But am I losing my mind?
I really think so.
Not a creature in sight,
But what you don't know is that...
My breathing gets faster
And so does my heartbeat;
I wish this was over,
I wish that this was a dream,
But...
I created a monster,
A Hell within my head! 
Nowhere to go,
I'm out on my own!
Oh, I'm so scared!
I created a monster,
A beast inside my brain!
Nowhere to go,
I'm not on my own!
My mind impaired to wake me
From my nightmare!
Wait!
Something doesn't feel right...
No!
Something seems wrong!
And I've been feeling this way,
[Oh, that's so bad!]
For far too long!
As my vision gets blurred,
My skin's getting colder:
Appearing young,
While I'm growing older.
I collapse to the floor and scream:
"Can anybody save me from myself?!"
I created a monster,
A Hell withing my head!
Nowhere to go,
I'm not on my own!
Oh, I'm so scared!
I created a monster,
A beats inside my brain!
Nowhere to go,
I'm out on my own!
My mind impaired to wake me
From my nightmare!
Walking to the ledge,
I find myself looking down;
Frozen still with fear,
Now I'm plunging to the ground!
If only I know how to fly,
Then I could convince myself:
This isn't my timo to die!
Instead I'm rocketing faster
And faster!
I dive, fall to the floor!
And when my body crashers
To the pavement,
I'm right back where I was before!
I created a monster,
A Hell within my head.
Nowhere to go,
I'm out on my own:
Oh, I'm so scared!
I created a monster,
A Hell within my head!
Nowhere to go,
I'm out on my own!
Oh, I'm so scared!
[No!]
I created a monster,
A beast inside my brain!
Nowhere to go,
I'm not on my own!
My mind impaired to wake me
From my nightmare!
[I'm so scared]
Awake me from my nightmare!
[I'm so scared]
Awake me from my nightmare!
[I'm so scared]
Awake me from my nightmare!)

Abilità:
~ Per quanto piccola ed apparenza delicata, Jan sarebbe in grado di rompere una gamba a qualcuno con un solo calcio; da sempre praticante della kickboxing, in uno scontro viene spesso avvantaggiata dalla sua scarsa sensibilità al dolore, che potrebbe portarla a faticare persino il riconoscimento di esser stata pugnalata o meno.
La kickboxing è nata in Giappone negli anni sessanta: in quel periodo le uniche forme di combattimento a contatto pieno erano il "full contact karate", il "muay thai" thailandese, il "Sambo" russo, il "taekwondo" coreano, il "karate contact" ed il "sanda" cinese; i giapponesi iniziarono a organizzare gare di karate a contatto pieno ("karate full contact"): questo genere di combattimenti stava acquisendo interesse sempre maggiore finché negli anni settanta, alcuni maestri di arti marziali provarono a sperimentare una nuova formula unendo le tecniche di pugno del pugilato alle tecniche di calcio del karate e nacque così il "Full Contact Karate".
Tuttavia vi fu una certa confusione dei nomi e degli stili, anche in virtù del fatto che nel Full Contact Karate si colpisce con i calci, dal busto in su, mentre nella kickboxing giapponese si potevano dare calci anche alle gambe; a cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta con il termine "kickboxing" spopolò negli Stati Uniti una forma di full contact karate dove gli atleti vestivano dei lunghi e larghi pantaloni e delle apposite scarpe, ed inizialmente era vietato colpire con calci portati sotto la cintura; tra i più importanti enti ed organizzazioni vi erano "WKA" ed "ISKA".
Successivamente, sempre in Giappone, nel millenovecentonovanta venne organizzato un torneo chiamato "K-1", in cui "K" sta per "Karate", "Kempo" e "Kickboxing": in questo torneo le regole sono quelle della kickboxing, ma sono valide anche le ginocchiate senza presa e i pugni saltati e girati; lo scopo era mettere sullo stesso ring atleti di diverse arti marziali e sport da combattimento e che avesse un regolamento sportivo che permetteva loro di confrontarsi. Visti i capitali elevatissimi e l'entusiasmo enorme dei giapponesi, in questi avvenimenti, il K-1 (diviso in due tornei: il "K-1 World Grand Prix", riservato ai pesi massimi e il "K-1 MAX", riservato alla categoria dei pesi medi) divenne il più importante torneo al mondo.
Il termine "K-1" ha assunto attualmente l'accezione di uno sport da combattimento a sé stante, benché vi partecipano atleti provenienti dal "muay thai", dalla kickboxing o da altri sport simili; il regolamento del torneo è chiamato "K-1 Style";
~ Oltre al polacco, parla fluentemente il francese, lingua che apprezza particolarmente dopo il polacco; infatti, la Francia è certamente uno dei pochissimi Paesi da lei apprezzati, per quanto non estremamente amati.
Il francese (nome nativo "français", in "IPA" ["fʁɑ̃ˈsɛ"]) è una lingua appartenente al gruppo delle lingue romanze della famiglia delle lingue indoeuropee; diffusa come lingua materna in Francia metropolitana e d'oltremare, in Canada (principalmente nelle province del Québec e del Nuovo Brunswick, ma con una presenza significativa anche in Ontario e Manitoba), in Belgio, in Svizzera, presso numerose isole dei Caraibi (Haiti, Dominica, Santa Lucia) e dell'Oceano Indiano (Mauritius, Comore e Seychelles), in Lussemburgo e nel Principato di Monaco, è lingua ufficiale di circa trenta stati ripartiti su tutti i continenti (come eredità dell'impero coloniale francese e della colonizzazione belga), oltre che di numerose organizzazioni internazionali come "l'ONU", la "NATO", il "Comitato Olimpico" Internazionale e l'Unione postale universale. Costituisce inoltre, insieme con l'inglese e il tedesco, una delle tre lingue di lavoro dell'Unione europeab; in Italia è parlato e tutelato in Valle d'Aosta, dove gode di uno status di coufficialità con l'italiano.
Sebbene non sia ai primissimi posti tra le lingue più parlate del mondo per numero di madrelingua (circa novanta milioni), essa costituisce invece la seconda per diffusione, dopo l'inglese, per numero di paesi in cui è ufficiale e per numero di continenti in cui è parlata; le stime dei locutori totali sono difficili a causa della diffusione maggiore del francese come lingua seconda che come lingua materna e del grosso peso che hanno nella demografia di questa lingua i vasti territori dell'Africa francofona, in cui l'avanzare della conoscenza del francese è in costante crescita grazie alla scolarizzazione e per i quali non sono sempre disponibili statistiche precise o aggiornate. Tuttavia secondo le stime dell'Organizzazione Internazionale della Francofonia, vi sono nel mondo circa trecento milioni di locutori.
Attualmente il francese è la seconda lingua più insegnata al mondo dopo l'inglese, anche grazie a una capillare rete di servizi linguistici e culturali incentrati sui "CCF" ("Centres Culturels Français", dipendenti dalle Ambasciate) e sulle sedi dell'"Alliance Française".

Altro:
~ Parrebbe soffrire di una lieve forma di piromania sin dalla più tenera età, da lei "gestita" con forza di volontà ammirevole, seppur spesso non possa negare che la tentazione sia quasi irresistibile.
La piromania, dal greco "π ρ" ("pyr", "fuoco") e "μανία" ("mania") è un'intensa ossessione verso il fuoco, le fiamme, gli esplosivi in genere e gli effetti a ciò correlati, che spesso si attua con l'accensione intenzionale di incendi; un piromane in senso clinico non ha generalmente altri sintomi esclusa la fissazione per il fuoco, che è la causa del suo comportamento: il fuoco viene utilizzato solo per indurre euforia, e coloro che sono affetti da questa sindrome hanno spesso dei legami con istituzioni che controllano il fuoco stesso. A partire dal milleottocentocinquanta, si sono fatte svariate supposizioni sulle cause della piromania: se la condizione di piromane nascesse da una malattia mentale più che da una scarsa moralità/devianza sono ipotesi che sono state modificate a seconda degli sviluppi della psichiatria e della cura delle malattie mentali in genere.
I piromani hanno spesso comportamenti altalenanti fra la tristezza e la solitudine fino alla rabbia, cosa che potrebbe portare all'accensione di incendi come uscita/sbocco e alla voglia di tagliarsi le vene; per avere una diagnosi positiva, si devono avere almeno due casi di incendio appiccato intenzionalmente. C'è generalmente tensione o eccitazione prima dell'azione in sé, e gratificazione o sollievo dopo, il malato agisce per il proprio bene, senza nessun'altra motivazione: in qualche caso si tratta solo del piacere di vedere cosa le proprie azioni provocano nelle altre persone, i comportamenti necessari per estinguere gli incendi scatenati: c'è alcune volte anche il piacere di leggere nei quotidiani o di sentire parlare da parte dei media delle proprie azioni degli effetti. Alcuni incendiari dichiarano che il loro piacere in questa azione risiede solo nell'accendere il fuoco per il gusto di farlo, nella visione delle fiamme dardeggianti: altri si sentono sollevati dalla tensione mentre guardano gli oggetti sciogliersi, bruciare, e il tutto si autoalimenta;
~ Sin dalla più tenera infanzia le è stato insegnato a suonare l'arpa, strumento sottovalutato quanto splendido, per la quale ella è particolarmente portata, per quanto non abbia mai dato sfoggio delle sue doti.
L'arpa (dal latino tardo "harpa", di origine germanica) è uno strumento musicale cordofono a pizzico.
Per quello che riguarda la musica popolare e tradizionale, molte culture e geografie hanno tra i propri strumenti qualche variante di arpa: si ha così l'arpa celtica, le varie arpe africane, indiane, ed altre ancora; in ambito occidentale, invece,  il termine "arpa" non altrimenti specificato si riferisce quasi sempre all'arpa da concerto a pedali, della quale esistono varianti acustiche ed elettriche.
L'arpa da concerto a pedali è dotata di quarantasei-quarantasette corde tese tra la cassa di risonanza e una mensola detta "modiglione", con un'estensione di sei ottave e mezzo e intonata in "do" bemolle maggiore; i suoni estranei a questa tonalità si possono ottenere agendo su sette pedali a doppia tacca: ogni corda è in grado di produrre tre note diverse ed è possibile costruire una scala cromatica.
L'arpa ha un'origine antichissima: deriva dal cosiddetto "arco musicale": i primi ad avere in uso l'arpa furono i Sumeri nel III millennio a.C.; le raffigurazioni sui monumenti risalenti all'Antico Regno, descrivono strumenti di media grandezza, alti circa un metro, forniti di sei od otto corde, formati grazie ad un fusto di legno arcuato, aventi l'estremità inferiore a forma di losanga, parzialmente concava e convessa, mentre il suonatore appare accosciato o inginocchiato.
Nelle epoche successive, ad esempio nel Medio Regno, lo strumento assume dimensioni più grandi ed il suonatore viene raffigurato in piedi, la cassa sonora appare più ampia ed anche il numero di corde sale fino a venti; se ne conserva un esemplare che è stato datato circa al duemilasettecento a.C. ritrovato a Ur -nell'odierno Iraq- da sir Leonard Woolley. L'arpa di cui parliamo era curvilinea e viene ancora costruita in Africa.
Presso gli Egizi e gli Assiri venivano costruite arpe di varia foggia ed aventi un numero tra loro differente di corde (sembra che se ne avessero fino a ventidue); l'uso dell'arpa era anche conosciuto dal popolo ebraico mentre fu disdegnato dai Greci e dai Romani a tutto vantaggio della lira e della cetra.
L'arpa ricomparve in Europa, durante il IV secolo, presso le popolazioni nordiche (in particolare irlandesi ed anglosassoni) e da lì si diffuse nel resto del continente dove venne particolarmente usata nel genere musicale del Minnesang nel XII secolo; dal IX secolo al XIV secolo l'arpa in Irlanda fu usata dai cantori girovaghi.
L'arpa divenne molto comune nel XIV secolo come accompagnamento per i canti o le danze.
Questo strumento ha subito notevoli modifiche nell'arco dei secoli: Michael Praetorius, nel milleseicentoventi descriveva i tre tipi di archi diffusi al suo tempo -l'arpa comune, di ventiquattro corde diatoniche, avente un'estensione da fa a la; l'arpa irlandese, di quarantatrè corde, da "do" a "mi" e l'arpa doppia, cromatica, di cinque ottave, "do - do"-.
A partire dall'inizio del XVII secolo fu utilizzata per la realizzazione del basso continuo, in particolare nell'accompagnamento del canto, e fu quindi inserita immediatamente nel gruppo strumentale utilizzato nelle prime opere; nel milleseicentosette Monteverdi le dedicò un ruolo solistico nell'Orfeo, dove simboleggia la lira suonata da Orfeo.
Proprio in questo secolo furono effettuati vari tentativi per estendere le possibilità esecutive dell'arpa: dapprima fu fatto il tentativo di ridurre le arpe a due tipi di accordature; Antonio Stachio aggiunse cinque corde per ciascuna ottava e quindi estese la gamma dell'arpa a sei ottave più due note. Patrini realizzò un'arpa doppia, in cui una fila di corde emetteva i toni della scala diatonica, mentre l'altra i semitoni intermedi. Solamente negli anni venti del settecento, il costruttore bavarese Hochbrucker inserì i pedali, prima quattro e poi sette, azionanti una serie di leve collegate ai piroli delle corde; alla pressione del pedale corrispondeva una maggiore tensione della corda, equivalente al rialzo di un semitono.
Con l'aggiunta di varie modifiche tecniche l'arpa conquistò secoli e Paesi; la scuola d'arpa fu particolarmente brillante nella seconda metà del XVIII secolo in Francia, dove furono fabbricate arpe decorate in modo sfarzoso, alcune delle quali sono ancora conservate presso il Museo del Conservatorio di Parigi, il Museo della Scienza e della Tecnica di Monaco, il Museo dell'arpa Victor Salvi di Piasco ("CN"). Furono due liutai parigini, i Cousineau, negli anni sessanta del settecento, a perfezionare il meccanismo dei pedali, applicando il sistema a uncinetto, che si rivelò molto più pratico dei precedenti e che si basava sull'azione del pedale su un tirante che - tramite una serie di leve - esercitava un'azione di attrazione sugli uncinetti e grazie a questi ultimi la corda veniva trascinata sui capotasti supplementari.
Nel Regno di Napoli, Giuseppe Antonini riportò la testimonianza di un visitatore che, intorno al millesettecentoquarantacinque narrò la presenza di suonatori dello strumento a Viggiano, in provincia di Potenza; il viggianese Vincenzo Bellizia, considerato dal contemporaneo Francesco De Bourcard come «valentissimo costruttore d'arpe», fu uno dei primi artigiani a produrre arpe meccaniche nel reame partenopeo e, per i suoi meriti musicali, fu premiato dal Real Istituto di Incoraggiamento con una medaglia d'argento.
Nicolas Bochsa fu uno dei più grandi arpisti del XIX secolo così come il suo allievo Elias Parish Alvars

Orientamento sessuale: Se mai le venisse posto un quesito su quest'argomento, Jan non potrebbe fare a meno di scoppiare a ridere in faccia a chi le ha posto questa domanda o, eventualmente, fisserebbe con occhi colmi di confusione l'interessato: orientamento sessuale? Davvero? Che cosa stupida! E lei come potrebbe mai saperlo se a sento ha mai preso in considerazione ciò? Non ha mai mostrato particolare interesse nel voler scoprire cosa apprezzarebbe maggiormente avere nelle proprie mutande e la curiosità morbosa talvolta mostrata da non pochi la turba e disgusta oltre l'inverosimile; eppure sarebbe etichettabile come Omosessuale Omoromantica Poliamorosa, per quanto ogni tentativo di far ciò siano fortemente sconsigliati

AriannaRhcp Spero vada bene!

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