I too have a destiny, this death will be art!


Nome: Agape (deriva dal termine greco "αγαπ" ["agape"], che vuol dire "amore", nel senso più puro e spirituale del termine ["amore verso il prossimo", "carità"].
La forma maschile "Agapio" [o Agabio"] viene talvolta ricollegata al nome "Agapito" che, per quanto etimologicamente correlato, ha però significato leggermente diverso)

Cognome: Il cognome di Agape corrisponde ad "Ypsilanti" (greco: "Υψηλάντης"; rumeno: "Ipsilanti"); pare esser una famiglia fanariota, distintasi nella storia dell'Impero Ottomano, dei due principati da esso dipendenti, Valacchia e Moldavia, e della guerra d'indipendenza greca

Età: Oh, sono pronta a distruggere le convinzioni di non poche persone! Ci sarà da divertirsi! Il motivo? Onestamente, osservandola con attenzione, quanto le si potrebbe dare? Quattordici/quindici anni? Sedici, se ci sente benevoli; peccato che si finisca costantemente col prendere un granchio.
Quanti anni avrà dunque, la giovane Agape? Beh, ella pare esser prossima al compimento dei ventisei anni; trauma, non è vero? In ogni caso, nessuno pare esser realmente a conoscenza di questo "segreto"

Nazionalità: Davvero? Davvero davvero? Dopo tutti questi accenni, bisogna seriamente specificare che la donna è di origini greche? Più precisamente, ella è nata a Megara

Aspetto fisico:

[Ok, giuro che la smetto; come prestavolto questi bastano.Forse]

Che dire...Beh, il motivo per la quale venga scambiata per una ragazzina è più che palese: insomma, dove diamine li porta quei ventisei anni? Dove?! Come? Quando? Perché? Li ha forse sognati? Se così fosse, allora anche l'anagrafe dovrebbe fare più attenzione, magari non "addormentandosi" nel bel mezzo del loro lavoro!
Nonostante ciò, è innegabile che Agape sia effettivamente una donna dotata di un fascino bizzarro, di in carisma ammaliante.
Il viso morbido, infantile quasi, mostra tratti giovanili seppur non sia raro che essi possano risultare sconcertantemente severi, austeri, esaltati non poco dalla candida e setosa pelle, che tende ad arrossarsi deliziosamente all'altezza delle guance; il naso ha un setto stretto, perfettamente dritto, dalla punta graziosamente all'insù mentre le sottili quanto morbide labbra paiono tendere ad una forma a cuore, spesso nascosta dal crudele sorrisino che tende talvolta a sfoggiare, esaltato dal loro invitante colorito roseo.
I grandi occhi vengono spesso paragonati a quelli di un cerbiatto, e non vi è nemmeno bisogno di chiedersi il motivo di ciò, seppur gran parte delle volte vengano definiti come "languidi": le sue iridi sono di uno spiazzante -ed ipnotizzante- color rubineo, sanguinolento oserei dire; i morbidi capelli scendono in lisici perfetti fino alle spalle, sfiorandole appena con la loro tonalità "cioccolato al latte", come talvolta Agape si è ritrovata a definirli.
La corporatura della donna si presenta come esile, dall'ingannevole apparenza gracile, seppur essa sia non poco atletica: il suo fisico sembra protendere verso una forma a clessidra che pare unicamente esaltare l'innocente sinuosità della sua figura; le sue forme, com'era facile aspettarsi, si mostrano come quelle di una ragazzina in pieno sviluppo adolescenziale, cosa che effettivamente era stata fino a qualche anno prima.
Sfortunatamente, ella non spicca nemmeno in altezza: per pura bontà divina -o pietà, che dir si voglia- ella sfiora il metro e sessanta; insomma, una quindicenne di ventisei anni, alta un metro e sessanta, composta di pura voglia di uccidere ed uccidersi. Meraviglioso!

Carattere: (The people was speak of this day from fear and afar!
This event will be history, and I'll be great too; I don't wanna what you have, I wanna be you!
Sì, mi è partita la fissa)

Mutazione subita: Che dire...La mutazione di Agape? Volete davvero sapere quale mutazione ella abbia dovuto subire?
Apparentemente, se vogliamo esser onesti, sembra non avere niente di strano rispetto a qualunque altro "essere umano": pelle normale, capelli normali, niente coda né corna né zampe -o chissà cos'altro-, persino i suoi comportamenti non risultano mutati da quando è entrata in quel posto! E dunque, non le hanno fatto niente?
Oh, no, assolutamente: la sua mutazione consiste nel non poter più subire mutazioni; esattamente, resterà costantemente bloccata all'età di quindici anni, ossia il periodo dove ha subito la prima iniezione, con lo stesso identico aspetto di sempre in quanto non può subire nemmeno cambiamenti esterni. Tu le tagli un braccio? Eh no, durante l'iniziezione lo aveva, adesso ricresce!
Come? Vuoi tingerti i capelli, Agape? Eh no! Povera illusa!

Orientamento sessuale: Potrei iniziare a sproloquiare su quanto ella sia a malapena consapevole di cosa voglia dire "orientamento sessuale", su quanto non sia interessata a darsi una "definizione" -e non capisce nemmeno il motivo per la quale debba farlo- e cosa del genere; insomma, il concetto è chiaro, esattamente com'è chiara la sua apparenza Asessuale-Aromantica. "Apparenza", sottolineo apparenza: insomma, è pur sempre una mia Oc! Cos'altro potrebbe esser se non Omosessuale Omoromantica? Eh? Bah!

Altro:
-Ella, sin dalla più tenera età, pare soffrire di attacchi di panico occasionali, dalla frequenza imprevedibile.
Gli attacchi di panico o disturbo da panico, classificati ed inseriti come "panic attack/s (PA/s)" o "panic disorder (PD)" nel "DSM" (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), sono una classe di disturbi d'ansia caratterizzati da intensi stati di ansia accompagnati da altri sintomi psicologici e somatoformi.
Rappresentano uno dei più comuni disturbi psichiatrici e costituiscono un fenomeno sintomatologico complesso e piuttosto diffuso (si calcola che 10 milioni di italiani abbiano subito uno o più attacchi di panico).
Il disturbo di solito esordisce nella tarda adolescenza o nella prima età adulta ed ha un'incidenza due a tre volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini.
Non è infrequente che tale disturbo non venga riconosciuto dal paziente e di conseguenza non venga trattato; la terapia è sia di tipo psicologico che, nei casi più gravi, di tipo farmacologico a base di ansiolitici sedativi e non.
La maggior parte delle persone guarisce mentre una minoranza sviluppa invece un disturbo da recidiva di attacchi di panico.
Sebbene spiacevoli (a volte in grado estremo), gli attacchi di panico non sono pericolosi.
Gli attacchi di panico e il disturbo da attacchi di panico, tuttavia, possono essere talmente gravi e dirompenti da provocare depressione; in altri casi, questi disturbi d'ansia e la depressione possono coesistere (comorbilità), oppure la depressione può insorgere per prima e i segni e sintomi dei disturbi d'ansia possono manifestarsi successivamente. Stabilire se questi attacchi siano talmente gravi da configurarsi come disturbo è una decisione che dipende da numerose variabili e i medici divergono nel porre la diagnosi; se causano molta sofferenza, interferiscono con il funzionamento e non cessano spontaneamente entro pochi giorni, è presente un disturbo d'ansia che merita una terapia.
La diagnosi di uno specifico disturbo d'ansia si basa in larga parte sui suoi segni e sintomi caratteristici; un'anamnesi familiare di disturbi d'ansia (eccetto il disturbo post-traumatico da stress) è d'aiuto, poiché molti pazienti sembrano ereditare una predisposizione agli stessi disturbi d'ansia da cui sono affetti i propri familiari, così come una vulnerabilità generale ad altri disturbi d'ansia.
Il panico è una sensazione di paura o terrore per lo più collettivo e improvviso, non soggiogato dalla riflessione, che nasce a fronte di un pericolo reale o presunto, portando irresistibilmente ad atti avventati o inconsueti, il panico generalmente può anche dominare sulla ragione e sulla logica di pensiero, sostituendosi a queste con travolgenti sensazioni di ansia e agitazione frenetica; quando coinvolge un gruppo di persone si può parlare anche di isteria di massa.
Letteralmente il termine deriva dal greco "πανικός", che vuol dire "che si riferisce al dio Pan", preso a simbolo della natura e dell'universo, in quanto è anima e fermento di ogni cosa creata.
Qualora il panico fosse diffuso a molti individui senza una ragione sensata per tale paura si può parlare di panico morale;
-Non è una grandissima amante delle folle, o comunque di luoghi estremamente popolati: insomma, gran parte dei suoi attacchi di panico sono stati scaturiti dalla presenza di fin troppe persone per i suoi gusti; insomma, non feaintendiamoci, non teme luoghi del genere ma arriva a disgustarli a tal punto da potersi sentire fisicamente male -per quanto la sua scarsa sensibilità al dolore possa consentirglielo-.
Possiamo dunque affermare che mostra lievissimi sintomi di Misantropia, che tuttavia tende maggiormente ad estendersi in presenza di "grande compagnia":
La misantropia (dal greco antico: "μίσος", "mísos", "odio" e "νθρωπος", "ànthrōpos", "uomo, essere umano") è un sentimento e un conseguente atteggiamento d'odio, disprezzo o mancanza di fiducia nei confronti del genere umano, caratterizzato talora dall'isolamento materiale o morale dagli altri; essa comunque non implica necessariamente sadismo, masochismo o depressione, o una disposizione antisociale e sociopatica verso l'umanità.
Benché i misantropi non esprimano fiducia per l'umanità in generale, tendono ad avere relazioni personali normali con altri individui. La misantropia può essere motivata da sentimenti di isolamento o alienazione; essa può assumere talvolta forma di arroganza culturale, quando una persona prova avversione verso l'umanità per una superiorità mentale sugli altri.
Può assumere diversi aspetti anche "temporanei", specialmente in individui affetti da forti depressioni o da altri disturbi; l'aspetto più comune è classificabile come un desiderio di solitudine, alienazione o anche sentimenti estremi non necessariamente legati a qualche disturbo, come il distruggere gli oggetti o fare del male alle altre persone, spesso attraverso la violenza.
La misantropia difficilmente riesce ad attecchire completamente nella personalità di una persona: nei misantropi estremi spesso non esiste rimedio o soluzione in grado di far cambiare pensiero, mentre può essere una valvola di sfogo per quelle persone non propriamente misantrope, ma che ne abbracciano tale sentimento solo per questioni temporanee e provvisorie, spesso correlate appunto a disturbi psichici oppure a filosofie personali.
La misantropia tende a rivelarsi nell'individuo prettamente durante il transito dall'età medioadulta (quaranta-cinquant'anni) alla terza età, anche se non rari sono i casi di misantropia adolescenziale, essendo l'adolescenza un periodo di grande arricchimento mentale e filosofico: infatti, molte persone nell'età compresa dai sedici ai ventun'anni con problemi psichici o eccessiva emotività personale sono inclini alla misantropia. In ambito psicologico un misantropo può talvolta essere sofferente di disturbi della personalità (ad esempio l'evitante, schizotipico, schizoide, paranoide), di depressione, fobia sociale o disturbi come l'hikikomori.
Rappresentazioni di misantropia sono comuni nella satira e nella comicità, anche se rappresentazioni estreme sono generalmente rare, espressioni sottili sono più comuni, specialmente quelle che evidenziano i difetti e i limiti dell'umanità.
In casi estremi, i misantropi possono ritirarsi dalla società, diventando eremiti; spesso vengono esclusi da certi tipi di società o altamente penalizzati, in quanto visti diversi o semplicemente dei folli; tuttavia, la misantropia è stata largamente emancipata da numerosi filosofi e sociologi della storia umana, come Platone, Diogene di Sinope, Aristotele, Jonathan Swift, Immanuel Kant, Arthur Schopenhauer o Emil Cioran.

-MaydayLatios- Spero vada bene~

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