Ho una seria ossessione per Chara
Nome: Dominik (versione polacca dell'italiano "Domenico": esso è un nome molto diffuso in tutta Italia, soprattutto al Sud; deriva dal latino "domìnus", "signore", e assume il significato cristiano di "consacrato al Signore", cioè a Dio, fin dal IV secolo. Secondo la versione inglese ["Dominque", "Dominic"], anch'esso derivante da "Domenico", tale nome pare essersi originato dalla parola latina "dominicus" che significava dapprima "del signore" e poi, con l'affermarsi del cristianesimo "consacrato al Signore")
Cognome: Il cognome di Dominik corrisponde a "Portmann"; esso è ben poco popolare persino nel suo Paese d'origine, ossia la Polonia, alla quale risulta esser particolarmente legata, al punto da parlare costantemente la sua lingua natia, mostrando spesso lievi difficoltà nella comprensione o nella pronuncia dell'inglese.
Il Paese fu abitato inizialmente dai Celti nella Slesia e nella Polonia occidentale tra il IV e il I secolo a.C., quando comparvero anche i Germani; a partire dal V e VI secolo d.C. entrambi i popoli vennero assorbiti dalle popolazioni slave occidentali.
Tuttavia l'antico Regno polacco cominciò a prendere una forma unitaria solo nella metà del X secolo, sotto la dinastia dei "Piast", e per la precisione sotto Mieszko (Miecislao); infatti risulta che nel novecentosessanta, dopo aver riunito intorno alla rocca di Gniezno una prima rudimentale comunità nazionale, qui si scelse anche la bandiera che ancora oggi è quella della Repubblica di Polonia, un'aquila d'argento -di colore bianco- su sfondo rosso.
Secondo la leggenda si scelse questo tema a causa del ritrovamento di un nido di aquilotti durante i lavori di costruzione della città di Gniezno.
Miecislao si convertì successivamente al cristianesimo, secondo alcuni per compiacere sua moglie, una principessa Boema, ma sicuramente anche per godere della protezione della Chiesa ed evitare la colonizzazione germanica.
Nel XII secolo la Polonia si frammentò in molti piccoli stati, che nel milleduecento vennero depredati dalle armate Mongole dell'Orda d'Oro; sotto la dinastia Jagellone, venne accordata un'alleanza con la vicina Lituania, e l'epoca d'oro arrivò nel XVI secolo con l'unione tra i due stati ("Unione di Lublino"), nella Confederazione polacco-lituana. Durante il XVI secolo, a seguito delle vittorie contro la Russia, la Confederazione riuscì ad imporsi come una delle maggiori potenze in Europa; tuttavia la scarsa centralizzazione del potere regio e la natura elettiva di questo, la portò con il tempo ad indebolirsi fino a quando non venne letteralmente spartita dall'Impero austro-ungarico, dall'Impero prussiano e dall'Impero russo.
I sudditi polacchi godevano di grande libertà ed esisteva un sistema parlamentare, anche se i benefici di quest'ultimo erano limitati alla "szlachta" ("nobiltà"); da quel tempo i polacchi si sono dati il nome di Nazione della gente libera.
Nel milleseicento, la Polonia perse la Seconda guerra del nord contro la Svezia, e ciò diede inizio al cosiddetto "Potop" ("diluvio"), che si concluse nel milleseicentosessanta con la "Pace di Oliva", o "Oliwa".
Vi furono inoltre numerose guerre contro l'impero ottomano, la Russia, la Svezia, la Transilvania e la Prussia-Brandeburgo che finirono nel milleseicentonovanta.
Età: Beh...Una ragazzina come lei, dall'aspetto così giovanile, forse un po' troppo piccolo, quanti anni potrai mai avere? Tredici? Quattordici? Quindici, al massimo!
Non è raro cadere in inganno con Dominik, a causa del suo aspetto totalmente intaccato dal tempo: sembra impossibilitata dall'invecchiare, bloccata in una goccia d'ambra! Eppure, quest'apparente ragazzino ha ben venticinque anni
Aspetto fisico:
Beh...Che dire...È impossibile non comprendere il motivo per cui viene costantemente scambiata per una ragazzina -o addirittura un ragazzino, talvolta, a causa del suo presentare caratteristiche prettamente femminili o maschili-: sembra non esser mai stata sfiorata dal tempo, quasi che esso le scivolasse placidamente sulle spalle senza intaccare niente, facendola apparire come poco più di una bambina; nonostante ciò, tuttavia, è innegabile il suo esser dotata di un fascino a dir poco ammaliante, di una bellezza insolita: pare esser la perfetta fusione tra "angelo" e "demone", sfoggiando una maliziosa purezza inequiparabile.
Il viso morbido, simile a quello di una bambola di porcellana, mostra tratti estremamente fanciulleschi quanto androgeni, seppur non poco armoniosi, per quanto talvolta riescano a risultare decisamente inquietanti: questi sono inoltre esaltati dalla pelle candida, fin troppo pallida, che tende ad arrossarsi teneramente all'altezza delle guance; il naso piccolo, dal setto stretto, è dalla punta lievemente all'insù mentre le morbide labbra a cuore, non troppo carnose, sono di un roseo talmente lieve da esser appena accennato, ma non per questo meno sublime.
I grandi, ipnotizzanti occhi vengono spesso paragonati a quello di un dolce cerbiatto, forse erroneamente: nelle sue sgargianti iridi color sangue non vi è alcuna traccia di dolcezza, non reale almeno, e ciò non fa altro che render strabiliante il loro stupefacente colore, quasi innaturale; i setosi e perfettamente lisci capelli scendono fino al collo, poco sopra le spalle, incorniciando deliziosamente il delicato visino con la loro chiara tonalità castana.
La sua corporatura è esile, snella quanto slanciata, ma non gracile quanto potrebbe apparire a prima vista: il suo fisico sinuoso, ben più atletico di quanto sembra, è dotato di una grazie e di un'eleganza invidiabili; le sue curve, accentuate dalla forma a clessidra appena accennata, risultano più simili a quelle di una ragazzina in piena fase di sviluppo, o forse meno, ma certamente non "inesistenti": questo è qualcosa che tende a valorizzare la teoria secondo la quale ella sia in realtà un ragazzino. Per finire, disgraziatamente, Dominik non spicca propriamente in altezza, per quanto ciò sia quasi un vantaggio: raggiunge appena il metro e cinquant'uno.
Carattere: (Quel meme è morto, uccidetemi:
Will you end my pain?
Will you take my life?
Will you bleed me out?
Will you hang me out to dry?
Will you take my soul in the midnight rain?
While I'm falling apart;
While I'm going...
Will you end my pain?
Will you take my life?
Will you bleed me out?
Will you hang me out to dry?
Will you take my soul in the midnight rain?
While I'm falling apart;
While I'm going...
Insane.
Can you break my bones?
Will you tear my skin?
Can you taste my lust?
Can you feel my sin?
See I'm a waste of life;
I should just kill myself:
Yeah, I could slit my wrists
But it really wouldn't help.
Wouldn't fix my issues
Or change your mind:
Cause I broke your heart
And you buried mine.
Now I'm six feet deep
And I can't breathe;
I got dirt in my eyes
And blood on my sleeves.
But I dig my way up
Through these roots and leaves:
So I can get some air,
So I can finally breathe
And now I'm on my knees.
Oh baby, begging please
Will you...?
Will you...?
Will you end my pain?
Will you take my life?
Will you bleed me out?
Will you hang me out to dry?
Will you take my soul in the midnight rain?
While I'm falling apart;
While I'm going...
Will you end my pain?
Will you take my life?
Will you bleed me out?
Will you hang me out to dry?
Will you take my soul in the midnight rain?
While I'm falling apart;
While I'm going...
Insane.
Goodbye...
Don't you miss me when I'm gone.
[Goodbye...]
'Cause you're the fucking reason that I'm not around.
[Goodbye...]
Don't you miss me when I'm,
Miss me when I'm gone.
[Goodbye...]
'Cause you're the fucking reason that I'm not around;
Fucking reason that I'm not around:,
Bitch:
You're the fucking reason that I'm not around)
Genitore divino: Ella risulta esser certamente una dei pochi figli mortali -probabilmente l'unica- della divinità greca "Erebo".
Erebo (in greco antico: "ρεβος", "Érebos", cioè "tenebre") è una figura presente nei miti della religione greca; divinità ancestrale, figlio di Caos e (in alcune versioni) di Caligine, oltre che fratello della Notte, è la personificazione dell'oscurità: con il termine "Erebo" infatti si possono indicare anche gli Inferi.
Con la sorella generò Emera -personificazione del giorno- ed Etere -personificazione del cielo più alto, dove c'è la luce pura-, Ipno dio del sonno- e anche Caronte; oltre a questi, Erebo generò con la Notte anche le tre Moire, ovvero Cloto, la tessitrice del filo della vita degli uomini, Lachesi, la misuratrice del filo stesso e per ultima la più temibile (Atropo), colei che recide il filo.
Questo mito simbolizza, secondo i filosofi antichi, la manifestazione del cosmo a partire dal caos o essenza immanifesta; la luce dell'etere e del giorno è il Logos; essendo il Caos l'ombra del principio supremo, la luce è il principio spirituale, sua prima manifestazione.
È considerato una divinità primordiale in quanto nacque dall'unione tra le Tenebre e il Caos e dal momento che non esisteva ancora né la Luna né il Sole, i genitori procrearono anche il Giorno e la Notte; fu una divinità particolarmente prolifica, infatti dalla sua unione con sua sorella Notte nacquero il Fato, l'Aria, la Vecchiaia, la Morte, l'Assassinio, la Continenza, il Sonno, i Sogni, la Discordia, la Miseria, l'Ira, l'Amore, la Nemesi, la Gioia, l'Amicizia, la Pietà, le tre Esperidi, Caronte e le tre Moire: Cloto, Lachesi e Atropo. Insomma, si è dato parecchio da fare!
Arma: L'arma, o "le armi", di Dominik corrispondono ad una vasto set di pugnali dalle sfumature dorate appena accennate, della quale alcuni son costituiti dal ferro della Stige; queste armi bianche, nella loro versione "normale", si uniscono fino a formare un delizioso ciondolo a forma di cuore, d'oro puro, alla quale la donna è particolarmente legata: tali pugnali, inoltre, si "unificano" sotto un unico nome, ossia "Cienie", dal polacco "Ombre".
Probabilmente di origine antichissima, il pugnale, sicuramente è stata una delle prime armi di cui l'uomo si è servito per cacciare e difendersi. Inizialmente era costituito dalla lama in pietra (selce), poi successivamente in metallo; nel corso dei millenni praticamente non ha subìto modifiche sostanziali conservandone gli scopi e le dimensioni.
Dal primo conflitto mondiale divenne anche parte dell'armamento del soldato degli eserciti belligeranti e tuttora è quasi sempre presente al fianco del soldato moderno: si differenzia dal coltello per la presenza del filo anche nella parte superiore della lama.
Residenza: Per quanto ella ami la Polonia, per quanto ne senta costantemente la mancanza, la donna ha deciso di vivere al Campo Mezzosangue; non è raro, tuttavia, che vada a far un breve salto a Varsavia
Altro:
~ È estremamente brava nella kickboxing, seppur ciò sia ben poco credibile: una ragazzina dall'apparenza tanto fragile e delicata, seppur provvista di un'odio allarmante, come potrebbe mai far del male anche solo ad una mosca?
La kickboxing è nata in Giappone negli anni sessanta: in quel periodo le uniche forme di combattimento a contatto pieno erano il "full contact karate", il "muay thai" thailandese, il "Sambo" russo, il "taekwondo" coreano, il "karate contact" ed il "sanda" cinese.
I giapponesi iniziarono a organizzare gare di karate a contatto pieno (karate full contact): questo genere di combattimenti stava acquisendo interesse sempre maggiore finché negli anni '70, alcuni maestri di arti marziali provarono a sperimentare una nuova formula unendo le tecniche di pugno del pugilato alle tecniche di calcio del karate e nacque così il "Full Contact Karate".
Tuttavia vi fu una certa confusione dei nomi e degli stili, anche in virtù del fatto che nel Full Contact Karate si colpisce con i calci, dal busto in su, mentre nella kickboxing giapponese si potevano dare calci anche alle gambe.
A cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta con il termine kickboxing spopolò negli Stati Uniti una forma di full contact karate dove gli atleti vestivano dei lunghi e larghi pantaloni e delle apposite scarpe, ed inizialmente era vietato colpire con calci portati sotto la cintura; tra i più importanti enti ed organizzazioni vi erano "WKA" ed "ISKA".
Successivamente, sempre in Giappone, nel 1993, venne organizzato un torneo chiamato K-1, in cui "K" sta per Karate, Kempo e Kickboxing; in questo torneo le regole sono quelle della kickboxing, ma sono valide anche le ginocchiate senza presa e i pugni saltati e girati: lo scopo era mettere sullo stesso ring atleti di diverse arti marziali e sport da combattimento e che avesse un regolamento sportivo che permetteva loro di confrontarsi. Visti i capitali elevatissimi e l'entusiasmo enorme dei giapponesi, in questi avvenimenti, il K-1 (diviso in due tornei: il K-1 World Grand Prix, riservato ai pesi massimi e il K-1 MAX, riservato alla categoria dei pesi medi) divenne il più importante torneo al mondo.
Il termine "K-1" ha assunto attualmente l'accezione di uno sport da combattimento a sé stante, benché vi partecipano atleti provenienti dal muay thai, dalla kickboxing o da altri sport simili; il regolamento del torneo è chiamato K-1 Style;
~ Sembra soffrire di una lieve forma di misantropia, non estremamente accentuata, per quanto sia piuttosto presente, nonostante il suo mantenerla ben celata.
La misantropia (dal greco antico: "μίσος", "mísos", "odio" e "νθρωπος", "ànthrōpos", "uomo, essere umano") è un sentimento e un conseguente atteggiamento d'odio, disprezzo o mancanza di fiducia nei confronti del genere umano, caratterizzato talora dall'isolamento materiale o morale dagli altri; essa comunque non implica necessariamente sadismo, masochismo o depressione, o una disposizione antisociale e sociopatica verso l'umanità.
Benché i misantropi non esprimano fiducia per l'umanità in generale, tendono ad avere relazioni personali normali con altri individui. la misantropia può essere motivata da sentimenti di isolamento o alienazione; essa può assumere talvolta forma di arroganza culturale, quando una persona prova avversione verso l'umanità per una superiorità mentale sugli altri.
Può assumere diversi aspetti anche "temporanei", specialmente in individui affetti da forti depressioni o da altri disturbi; l'aspetto più comune è classificabile come un desiderio di solitudine, alienazione o anche sentimenti estremi non necessariamente legati a qualche disturbo, come il distruggere gli oggetti o fare del male alle altre persone, spesso attraverso la violenza.
La misantropia difficilmente riesce ad attecchire completamente nella personalità di una persona: nei misantropi estremi spesso non esiste rimedio o soluzione in grado di far cambiare pensiero, mentre può essere una valvola di sfogo per quelle persone non propriamente misantrope, ma che ne abbracciano tale sentimento solo per questioni temporanee e provvisorie, spesso correlate appunto a disturbi psichici oppure a filosofie personali.
La misantropia tende a rivelarsi nell'individuo prettamente durante il transito dall'età medioadulta (quaranta-cinquant'anni) alla terza età, anche se non rari sono i casi di misantropia adolescenziale, essendo l'adolescenza un periodo di grande arricchimento mentale e filosofico: infatti, molte persone nell'età compresa dai sedici ai ventun'anni con problemi psichici o eccessiva emotività personale sono inclini alla misantropia. In ambito psicologico un misantropo può talvolta essere sofferente di disturbi della personalità (ad esempio l'evitante, schizotipico, schizoide, paranoide), di depressione, fobia sociale o disturbi come l'hikikomori.
Rappresentazioni di misantropia sono comuni nella satira e nella comicità, anche se rappresentazioni estreme sono generalmente rare, espressioni sottili sono più comuni, specialmente quelle che evidenziano i difetti e i limiti dell'umanità.
In casi estremi, i misantropi possono ritirarsi dalla società, diventando eremiti; spesso vengono esclusi da certi tipi di società o altamente penalizzati, in quanto visti diversi o semplicemente dei folli. Tuttavia, la misantropia è stata largamente emancipata da numerosi filosofi e sociologi della storia umana, come Platone, Diogene di Sinope, Aristotele, Jonathan Swift, Immanuel Kant, Arthur Schopenhauer o Emil Cioran
Orientamento sessuale: A dire il vero, Dominik pare non essersi mai interrogata riguardo quest'argomento: non l'ha mai ritenuto di grande importanza, né di degno di interesse; perché dovrebbe sprecare la propria vita nel tentativo di comprendere cosa preferisce? E perché mai a qualcuno dovrebbe interessare cosa vuole nel letto -o meglio, "nelle proprie mutande"-? Non riesce assolutamente a comprendere e tanto meno ci tiene a capire, almeno per ora; nonostante ciò, se mai dovesse venire etichettata in qualche modo, ella risulta esser Omosessuale Omotomantica Poliamorosa, e sì, è disponibile ad una relazione, anche a più di una!
AndryLaBlack Spero vada bene!~~
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