Le 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘦 scelte
⚠️IMPORTANTE! ⚠️
Non leggete assolutamente questa OS se non avete concluso la lettura del libro libro di Cerebrum!
PRESENZA DI SPOILER GRAVI.
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La stanza è colma d'ombra; si sente vagamente di due bambini il mesto e dolce mormorio.
La fronte si reclina, ancora appesantita dal sogno, sotto la tenda bianca che trema e si solleva...
-di fuori, i passeri, si stringono freddolosi;
l'ala si intorpidisce sotto il cielo grigio;
e l'Anno nuovo, col suo corteo di brume,
strascicando i drappeggi della veste nevosa,
sorride lacrimando e rabbrividendo canta...
-Le strenne degli Orfani-
(Rimbaud)
I nostri piccoli passi, silenziosi e delicati, si inerpicano tra l'erba incolta e appena irrigata per via delle stille su di essa rigettate dal tetto ormai blu sopra le nostre teste, con la quieta ferocia che solo la morte può consentire.
Il silenzio rumoroso che accompagna ogni singolo istante della mia vita è ovviamente presente anche in questo momento, e accarezza me e Hel mentre superiamo lapidi e mausolei per giungere a quello cui noi vorremmo porgere omaggio.
Nessuno può vedere la mia accompagnatrice al momento, perché lei non è altro che un'ombra sul mio cammino, il fiato che d'inverno viene emesso dalla mia bocca, le lacrime che rigano il mio viso nelle ore più buie.
Molti pensano che lei non sia reale, sono convinti che sia io a crearla. Per saper fare illusioni è necessaria una grande immaginazione dicono. Ma per me così non è. Io non creo ciò che non esiste, rendo solo visibile ciò che già c'è senza essere notato dalle menti più superficiali. La mia ispirazione non è l'immaginazione, quanto la realtà stessa che ci circonda.
Anche per porre fine alle sofferenze di Clara e Daniel, dopotutto, non mi sono affidata ad altro che alla realtà. La realtà che più li tormentava, che li inseguiva viscida negli incubi che i due condividevano, che li avvolgeva in un bozzolo di rimpianti e sensi di colpa anche quando i loro stessi occhi potevano essere testimoni delle vittorie da loro ottenute.
«Hai dato loro ciò che più meritavano, dopo tutto quel che hanno passato» mi rassicura la voce di Hel quando sono giunta entro il mausoleo, china, innanzi ai nomi incisi da poco tempo nella pietra bianca:
Clara Cervini
Daniel Mindsmith
Un brivido di puro gelo mi tocca la spalla e da lì zampetta rapido in tutto il resto del corpo, facendomi sussultare lievemente. È sempre così quando Hel mi tocca; nonostante il Cebrim dell'immunità, le sue dita saranno sempre fredde per me, a ricordarmi la vera entità della sua condizione.
«Però la loro famiglia ne è stata distrutta», ribatto con un filo di voce, lievemente tremante. «I figli...»
Non è stato facile assistere a tutto ciò. Anche ora che tutti se ne sono andati, percepisco con insistenza il loro dolore tagliare l'aria opprimente e stantia del mausoleo, come una lama affilata che, con sadica lentezza, mi affonda millimetro dopo millimetro nella pelle, in ogni angolo del mio corpo.
«Sandy, guardami!» quelle dita gelide mi afferrano il mento proprio come facevano quando noi eravamo piccole e quelle dita ancora non erano così fredde, e mi voltano verso di lei.
I baratri che spandono una lieve luce al posto dei suoi occhi occupano adesso il centro del mio campo visivo, il volto scheletrico e i cupi capelli, che ondeggiano al vento come fossero immersi in acqua, altro non sono che un contorno di quello sguardo penetrante.
«Sandy, ricordati chi sei» dice con la voce di tutti i caduti, tra i quali io sono l'unica in grado di distinguere quella vera.
«A cosa credi che sia valso tutto ciò che abbiamo passato? Che senso ha dubitare così delle tue... anzi, delle nostre scelte?»
Scuoto la testa, cercando di ignorare il dolore provocato da quel gelo che ormai mi attraversa tutto il corpo, facendomi fremere per quella che non so più dire se sia paura o rabbia. Rabbia nei confronti di colei che ci ha fatto tutto questo.
«LO SO!» strillo, anche se non ce n'é il minimo bisogno perché io e lei siamo vicinissime. «Devono pagarla. Devono pagarla tutti!»
«È stata una scelta di tutti...» concorda lei, inclinando il viso da un lato.
«...E quindi tutti dovranno patire» completo io con un mezzo sorriso.
Le sue dita si allontanano finalmente dal mio viso e io torno a rivolgermi dunque ai due nomi incisi nella pietra. Altro non sono che un piccolo baluardo per la memoria, un modo come un altro per ricordare qualcuno che adesso non c'è più.
«Che stupida tradizione» la mia voce è quasi schifata mentre accarezzo con delicatezza, una per una, quelle lettere incise con tale cura ed eleganza. Quei nomi sono solo alcuni tra i tanti lì presenti, quasi tutti di caduti nella Guerra dell'Erede, e ognuno non è altro che un frammento di ciò che era.
Cosa può significare, dopotutto, un semplice nome inciso nella pietra? Lettere impilate una di seguito all'altra a formare parole prive di fondamento, identità senza anima, ricordo senza memoria.
Qual è il senso di tutto ciò, quando loro sono in realtà ancora intorno a noi, a soffiare insieme al vento che fischia tra le fronde degli alberi, e a cantare nelle nostre orecchie tramite il canto degli uccelli in primavera?
Clara e Daniel, così come tutte queste persone qui commemorate, sono vivi, più vivi di quanto mai siano stati in vita, eppure sono tutti troppo chiusi e ottusi per accorgersene.
Il dolore altro non è che un mezzo per ottenere l'immortalità.
La morte, un piccolo gradino più su.
Però fa male. Fa tanto male.
E Hel me lo ricorda giorno dopo giorno.
Perché anche lei, dopotutto, non è mai completamente morta.
Lei vive attraverso me. E io vivo attraverso lei.
Ebbene, ecco finalmente un piccolo assaggio del pov di Sandy e Hel. Scenetta breve, ma significativa dato che ancora non era mai stato esplorato il punto di vista di questo personaggio così problematic- Ehm misterioso👀
Cosa ne pensate? Avete teorie (sempre che non vi sia già stato anticipato qualcosa da me ovviamente 🙃)?
Ho pensato di pubblicarla oggi che è Halloween perché... beh, Hel è parecchio da Hel-loween*, non credete anche voi? 💀
E vabbè, spero che un po' vi sia piaciuta, buona Hel-loween a tutti!!!
*Termine azzeccatissimo coniato da GiulSma🖤
꧁ꟻAᴎTAꙅilɘᴎA꧂
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