47.L'indovinello
"Mecenate: Munifico protettore di studiosi e di artisti." Questa era l'unica spiegazione che il motore di ricerca del mio computer sapesse darmi. E poi che diamine significava munifico?
Fu per questo che decisi di proseguire le mie ricerche nella biblioteca - non quella dell'Ephia ma quella normale, ovviamente - anche se già ricordavo vagamente qualcosa in merito all'origine del nome. Se la memoria non mi ingannava, infatti, Mecenate era un romano vissuto all'epoca di Augusto, ed era stato, appunto, il primo a svolgere attività di aiuto e sovvenzionamento agli artisti.
In biblioteca trovai un sacco di informazioni in più in merito, ma nessuna che fornisse curiosità o altre varianti di significato, che invece avrebbero potuto essermi davvero utili. Cosa significava, quindi "mecenate dei perduti" se il mecenate era colui che proteggeva gli artisti? "Protettore dei perduti"? Oppure "Protettore degli artisti perduti"?
Ma poi, chi erano i perduti? Ecco un altro grande dilemma su cui battei parecchie volte la testa, senza riuscire però a dare una spiegazione.
Provai così a concentrarmi sui versi successivi. Il secondo - "protegge gli ingenui, inganna gli sprovveduti" - poteva essere una continuazione o spiegazione del primo e quindi significare che i perduti erano ingenui? Invece non era difficile supporre chi fossero "gli sprovveduti", visto che a quanto pareva R.R.R. depistava gli Arkonanti con trappole e inganni.
Poi c'era "Non segue il sentiero, eppure raggiunge la destinazione", anche questo un bel rompicapo, riuscii a dedurre soltanto che molto probabilmente si trattava di una metafora.
E infine il peggiore di tutti: "Si trova dove non può essere calcolato dall'addizione". Non riuscivo proprio ad attribuirgli un senso logico, o a correlarlo con gli altri versi.
Sbuffai e mi misi le mani nei capelli. Era inutile. Uscii dalla biblioteca senza aver trovato un goccio di spiegazioni. Ma Will non si poteva limitare a dirmi delle indicazioni chiare e concise? Ancora un po' Sandy lo ammazzava e la cosa più geniale che gli veniva in mente era propinarmi un'assurda filastrocca priva di senso!
Erano passate due notti da quando avevo fatto quel sogno, e non lo avevo più visto. Mi svegliavo come al solito con l'ormai familiare musichetta di violino a ronzarmi nelle orecchie, ma niente di più. Mi era quasi venuto il sospetto che Sandy lo avesse davvero fatto fuori, ma avevo escluso quell'opzione quasi subito, perché continuavo comunque a sognare il violino (e non erano solo ricordi di canzoni delle notti passate, perché erano sempre l'una diversa dall'altra). Forse avevano semplicemente aumentato i controlli su di lui?
"Ehi, che fai?" sentii la voce di Padma alle porte del mio Clypeus.
"Sto camminando" risposi mostrandole per un attimo l'immagine della strada che stavo attraversando.
"Okay. Liss vuole fare una riunione di squadra. Che cavolaggine questa cosa della squadra segreta, non credi? Va be' comunque andiamoci, altrimenti quella va in crisi!"
Ridacchiai mentalmente. "Va bene, arrivo." Mandai un sms ai miei, poi saltai su un balcone e da lì mi issai sul tetto di un palazzo, dopo aver controllato che la strada fosse sufficientemente spoglia - non avevo ancora appreso il cebrim delle illusioni con cui nascondermi.
Iniziai a dirigermi verso l'Ephia. Era la prima volta che facevamo una "riunione di squadra" da quando l'avevamo formata. Infatti, da allora ci eravamo praticamente evitati a vicenda, perché Yoann doveva concentrarsi nel cebrim dell'Immunità e dell'Antìlipsi, e io volevo dedicarmi a perfezionare alcuni cebrim di arti marziali in cui durante il test mi ero sentita carente. A essere sincera, in realtà avevo passato poco tempo all'Ephia, per concentrarmi meglio sull'interpretazione del mio sogno.
Mi bloccai improvvisamente. Non avevo ancora parlato a nessuno del sogno! In teoria eravamo una "squadra" e quindi avremmo dovuto collaborare tutti per cercare di capirci qualcosa. Però... Come avrei fatto a spiegargli i miei sogni, se nemmeno io sapevo cosa fossero?
E poi, mi avrebbero creduta? Yoann sicuramente sì. Padma invece avrebbe probabilmente arricciato il naso senza esprimersi e Liss mi avrebbe dato dell'idiota che si inventava filastrocche inutili.
Avrei anche potuto dirgli che in realtà avevo sentito nominare R.R.R. ancora prima della notte del test, ma in quel caso avrei anche dovuto ammettere di avergli mentito...
Raggiunsi le porte dell'Ephia che ancora non avevo pensato a cosa dire. Sperai solo che non si sarebbe rivelato necessario, magari se Liss aveva voluto indire la riunione era perché aveva trovato qualcosa lei stessa.
«Bonjour, squadra!» esclamò Yoann con l'aria allegra quando fummo tutti arrivati nella biblioteca dell'Ephia, dove avevamo deciso di riunirci. Mi spiegò brevemente via messaggio mentale che quel giorno aveva fatto progressi nel cebrim dell'Immunità. Ne ero felice, significava che presto sarebbe diventato un Ephuro attivo.
«Allora, facciamo il punto della situazione» esordì Liss senza tanti preamboli. «Voi avete fatto ricerche? Beh, io sì. Non ho ottenuto molti risultati, anche se sono sicura che unendo ciò che ha trovato ognuno di noi riusciremo ad avere le idee un po' più chiare.»
Yoann e Pad si scambiarono uno sguardo che però non riuscii a identificare. Liss non sembrò accorgersene e proseguì: «Per prima cosa ho cercato nel settore storico, per vedere se magari si rifacesse a qualche Ephuro passato, ma non ho trovato nessuno che avesse un nome che iniziasse con R.R.R. A questo punto ho dato una sbirciatina di nascosto nello studio dei signori Mindsmith riguardo ai vortici, per vedere se riuscissi a trovare qualcosina in più, ma le informazioni che arrivano dal Consiglio sono talmente frammentate e incoerenti, che mi hanno confuso solo più le idee».
«Scusa,» intervenni io, «ma non basterebbe chiedere direttamente agli Ephianti? Clara in particolare, potrebbe sapere qualcosa da Yordanka...»
«Forse ci siamo dimenticati di specificarti che quello che stiamo facendo è lievemente vietato...» Intervenne Pad. «A occuparsi di questo genere di ricerche dovrebbero essere gli Ophliri oppure gli Ephuri appartenenti alle famiglie del Consiglio. Tutti gli altri Umanenti devono semplicemente combattere meccanicamente gli Arkonanti e proteggere i Letargianti. In caso di informazioni sui frammenti o qualunque altra cosa, devono informare immediatamente il Consiglio che deciderà come intervenire.»
«Quanta...burocrazia!» commentai.
«Ma Clara e Daniel non potrebbero chiudere un occhio? Sono sempre così gentili!» ribatté Yoyo.
«Infatti, lo fanno. Sanno perfettamente che noi siamo più attivi di quello che dovremmo essere, ma non hanno mai fatto nulla per ostacolarci. Gli Ephianti sono costantemente controllati, in particolare loro. È una posizione molto difficile. Se mentissero al Consiglio si metterebbero nei guai», spiegò sbrigativamente Liss. Mi chiesi perché in particolare loro fossero controllati.
«Comunque,» riprese subito dopo, «voi invece? Cosa avete scoperto?»
A quella domanda seguì un totale silenzio, che mi fece comprendere il motivo dello sguardo che poco prima Yoann e Padma si erano scambiati. Significava che non avevano fatto nessun tipo di ricerca. Mi morsi il labbro. Era arrivato il mio momento. Se volevo evitare che Liss scoppiasse, dovevo intervenire subito riferendo quello che avevo scoperto.
Ma come potevo dirlo? Sentivo già il conto alla rovescia prima della sfuriata della ragazza islandese. Cinque: i suoi occhi inquisitori si posarono su Padma; quattro: si spostarono interrogativi su Yoann; tre: si mossero infine verso di me; due: improvvisa comprensione della nostra negligenza; uno: conseguente offesa e poi rabbia sempre più crescente; zero: presa di fiato e imminente strigliata...
«Stop!» intervenni appena in tempo per impedire la tragedia.
«Stop che cosa?» ribatté Liss aggrottando le sopracciglia. Possibile che mi fossi immaginata tutto? Beh, tanto meglio.
«Niente, niente. Ho trovato degli indizi!»
Notai con soddisfazione lo stupore che affiorò sul suo volto, chiaro segno che non si fosse aspettata che qualcuno tanto inesperto come me fosse riuscito a trovare qualcosa dove lei non era riuscita.
Mi godetti per un attimo la suspence creatasi e poi tirai fuori il fazzoletto nel quale avevo scritto la filastrocca. Lo piazzai fiera sul tavolo, dove fosse ben visibile da tutti:
R.R.R. è il mecenate dei perduti,
protegge gli ingenui, inganna gli sprovveduti.
Non segue il sentiero, eppure raggiunge la destinazione,
si trova dove non può essere calcolato dall'addizione.
«Mi dispiace, Livvy... Non riesco ancora a leggere bene l'italiano.» Yoann si passò un dito sulla tempia, in difficoltà. Melissandra e Padma dovevano avere qualche cebrim del poliglottismo probabilmente - oppure conoscere semplicemente l'italiano - perché invece non batterono ciglio.
«Tranquillo, non ti sei perso niente», rispose Liss dopo aver letto, poi rivolta a me: «Cos'è, uno scherzo?»
«Io trovo che sia carina» disse invece Pad. «Non sei male con le rime! Hai mai preso in considerazione l'idea di fare la poetessa?»
«Ma non le ho inventate io!» ribattei.
«Lo vuoi capire che non è un gioco, questo?» continuò invece imperterrita Liss, gli occhi dalle iridi rosse che diventavano sempre più lampeggianti.
«Posso sapere cosa c'era scritto? Per favore...» implorò intanto Yoann, che probabilmente, viste le reazioni delle altre due, stava morendo dalla curiosità.
«Non me le sono inventate, Liss. Ho sviluppato giusto questa mattina un nuovo cebrim.» risposi con tono più sincero possibile.
«E cosa sarebbe? Il cebrim dei versi?»
«Il cebrim... dell'intuito!» esclamai soddisfatta della mia scusa. Forse avrebbe anche potuto funzionare! «Praticamente mi sono svegliata con queste parole nella testa, e ho la sensazione...anzi, la certezza, che siano una specie di indovinello per scoprire qualcosa a cui il mio subconscio è arrivato, ma io non ancora. Credo che la parte di me stessa che sa queste cose abbia trovato un modo per farmi arrivare alla risposta ragionandoci sopra, in una forma semplificata, per attutire l'impatto della verità.»
Non sapevo nemmeno come avessero fatto a uscirmi quelle parole dalla bocca, però erano semplicemente geniali. Talmente geniali che mi venne il dubbio che potessero essere vere... E in tal caso mi era venuta naturale quest'idea proprio perché il mio subconscio voleva in qualche modo dirmi la verità, ovvero che io mi ero inventata tutto? Oppure che io già sapevo la risposta all'indovinello, senza in realtà saperla veramente?
Decisi di frenare i miei pensieri prima di mandarmi in pappa il cervello.
«Mi sa che hai passato troppo tempo con Michael» commentò Liss, dopo il primo attimo di sbigottimento iniziale.
«Ma se invece fosse un cebrim da oracolo?» ipotizzò Yoann. Cebrim da oracolo...con tanto di profezia in versi! Accidenti! Perché diavolo non ci avevo pensato subito? Sarebbe stato decisamente più ragionevole rispetto a quella cavolata in stile freudiano che mi ero inventata su due piedi!
«Potrebbe essere» ammisi, pensosa. «So solo che mi sono svegliata con queste parole in testa e che sono importanti.»
Dopo di che ripetei le parole della filastrocca a Yoann, senza nemmeno guardarle dal foglio perché ormai le avevo imparate a memoria.
Alla fine, persino Liss cominciò a credere alla storia del cebrim dell'oracolo, e ci mettemmo al lavoro. Con i vari cebrim delle due Ephure più esperte riuscimmo a fare parecchi progressi, ma soprattutto unendo i nostri quattro cervelli e condividendo le nostre ipotesi.
Spesso, infatti, magari a qualcuno poteva venire un'idea che però veniva scartata subito, prima che essa potesse prendere forma con le parole. Invece noi aprimmo completamente le porte delle nostre menti e dei nostri Clypeus agli altri, in modo che ogni singolo pensiero venisse udito, condiviso e magari approfondito da tutti.
Scartammo un sacco di ipotesi, ma ne facemmo anche molte così sensate da poter risultare addirittura vere. Ovviamente non avremmo potuto verificare la veridicità delle nostre soluzioni, però intanto erano già dei passi avanti. Alla fine, avevo fatto bene a parlare ai miei amici degli indizi che ero riuscita a racimolare. Certo, forse sarebbe stato ragionevole anche riferire da dove venissero veramente quegli indizi... ma per ora non me la sentivo ancora, anche se non sapevo bene perché.
Dopo un paio di ore, facemmo un resoconto finale delle ipotesi più sensate. Eravamo arrivati alla soluzione che "i perduti" fossero i frammenti rimasti della corona di Arkon, dei quali in qualche modo R.R.R. conosceva la collocazione, e li proteggeva, proprio come se fosse un mecenate.
Oltre a ciò, proteggeva anche noi Umanenti in qualche modo, che risultavamo appunto "ingenui" perché non sapevamo nemmeno della sua esistenza. Non ci era ancora chiaro in che modo esattamente ci proteggesse, ma dovevo riconoscere che per molti versi aveva senso.
Inoltre, R.R.R. era, molto probabilmente, un Ephuro Indipendente, ma in accordo con la causa degli Umanenti. Questo perché non seguiva le indicazioni principali e "legali" del governo degli Ephuri, ma agiva di sua iniziativa, raggiungendo quindi quello che chi "seguiva il sentiero" già tracciato dagli Umanenti, non avrebbe visto nemmeno da lontano, ovvero, trovare i frammenti prima degli Arkonanti.
Di quest'ultima soluzione a cui eravamo arrivati ero particolarmente fiera, anche se ovviamente era solo un'interpretazione, perché non potevamo esserne sicuri. Ma altrimenti come si sarebbe spiegato il fatto che non avessimo mai sentito parlare di R.R.R. tra gli Umanenti e il fatto che sembrava agire solo per conto suo?
L'unico grande dilemma rimaneva il verso finale e anche il più importante. Capire all'incirca chi fosse era già qualcosa, ma ciò che veramente importava era trovarlo prima degli Arkonanti! Riuscimmo infatti solo a capire che non si poteva proprio capire dove si trovava, perché non poteva essere trovato in modo razionale, concreto, con la logica - la logica corrispondeva alla matematica e quindi all' "addizione" - ma bisognava rivolgersi al caso, come già sapevamo, siccome i vortici spuntavano sempre in luoghi diversi in modo del tutto casuale.
«Bene, per oggi basta, sono stanca!» disse a un certo punto Liss, stupendo tutti noi. «Dopotutto abbiamo già risolto gran parte dell'indovinello.» Si lasciò andare ad un sonoro sbadiglio. In effetti dovevo ammettere che anch'io ero piuttosto stanca, avevo utilizzato fin troppo il mio povero cervellino per quel pomeriggio.
Iniziammo ad alzarci, attingendoci a uscire, quando si udì un rumore. Ci facemmo tutti subito attenti, improvvisamente di nuovo svegli, come attraversati da una scarica di adrenalina causata dallo stupore. Eravamo convinti di essere soli! Mi sporsi oltre lo scaffale dietro cui ci trovavamo per vedere di cosa si fosse trattato, ma vidi soltanto la porta della biblioteca che si chiudeva.
Liss e Padma scattarono, e Liss fu la prima a raggiungere la porta e a guardare fuori. Il cortile davanti alla biblioteca era completamente spoglio. Ci scambiammo tutti e quattro uno sguardo preoccupato. Chi era in biblioteca insieme a noi? E soprattutto, da quanto? Cosa aveva sentito?
"E se fosse..." Yoann non proseguì la frase, anche se la conclusione era più che chiara a tutti di noi: "...La spia".
Liss guardò Padma, e pensai che quella fosse forse la prima volta che non stava sospettando di lei - anche se ero sicura che un po' si fidasse anche prima, altrimenti non avrebbe formato la squadra di ricerca insieme a lei.
"Secondo voi chi era?" chiesi, ma nessuno di loro ovviamente conosceva la risposta. Chiunque ci avesse spiati per tutto quel tempo senza farsi percepire da nessun nostro cebrim aveva sentito l'indovinello e anche tutte le nostre ipotesi.
C'era solo da sperare che non si trattasse davvero di quella fantomatica spia, anche se era quasi sicuramente così. Una cosa era ovvia però, nonostante io ne fossi sempre stata più che certa: la spia non era nessuno di noi quattro.
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