La tensione si poteva tagliare con la lama di un coltello, mentre il cancello dorato si apriva a far entrare un uomo in giacca e cravatta, affiancato da due Ephuri in tenuta rossa, e seguito da una ventina di Ophliri.
Tutta l'Ephia si era assiepata intorno all'ingresso alberato in modo disordinato. Erano presenti anche gli studenti temporanei del primo e del secondo livello, che sicuramente non stavano capendo molto di quel che accadeva, mentre le uniche a mancare erano ovviamente Wala e Mirea, partite poche ore prima, e Michael.
Separandosi da tutti gli altri con un passo in avanti, Clara, vestita in abiti Umanenti forse per l'occasione, accolse l'ospite chinando lievemente il capo. «Padre, è un piacere averti qui.»
Quest'ultimo, i capelli castani striati di grigio, il viso quadrato e gli occhi scuri, si limitò a guardarsi intorno con espressione giudicatoria. «Tutta qui la tua Ephia? Sono solo questi gli Ephuri che sei riuscita a raccogliere da quando gestisci questo posto?»
Un lieve borbottio animò gli Ephuri principianti presenti tra noi, preoccupati da quel "raccogliere".
«Ehi, nonno! Che bello vederti!» esclamò in quel momento Oliver, facendosi avanti per andare ad abbracciare l'uomo con un affetto che non gli avevo mai visto rivolgere ai suoi genitori. «Sì, questa è tutta l'Ephia!» esclamò indicandoci con un gesto plateale, per poi aggiungere, con tono confidenziale: «Impallidirai nello scoprire quante sono le insubordinazioni compiute da tua figlia in tutto questo tempo senza il tuo controllo!»
«Olly, caro, per favore, permettimi di accogliere il nostro ospite, è tradizione che sia un Ephiante a dare il benvenuto a un altro Ephiante in visita alla sua Ephia» intervenne Clara con contegno, seppur il fastidio per il comportamento del figlio fosse ben tangibile dal suo tono.
Clara fece un cenno accomodante verso la strada che conduceva alla Sala Riunioni. «Prego» disse, facendo per incamminarsi.
«Che vengano anche gli Ephuri che hanno trovato il Frammento» disse lui, affiancando la figlia con passo regale. Daniel ci fece segno di seguirlo, così ci distaccammo anche noi dal manipolo di gente lì ferma a guardare, e ci incamminammo dietro a lui e a Oliver, a due a due. La camminata elegante degli Ophliri romani dietro di noi, come una sorta di scorta, a ricordarci della loro presenza snervante.
Padma e io eravamo le ultime a chiudere il nostro gruppo, e sentivo la tensione trattenuta dentro il corpo della mia amica, l'irregolare normalità che doveva mostrare pur avendo quelle persone proprio dietro di sé.
Mentre Clara e Basilio Cervini entravano nell'edificio e la fila si sfaldava, un Ophliro, alto, magro e dal lungo viso affilato, gli occhi dal taglio mandorlato e i capelli color pece raccolti in un codino alto, si avvicinò a Padma con un sorrisino derisorio: «Che hai fatto al braccio, piccola Wang?»
Lei sgranò gli occhi, lieve distorsione al suo viso di pietra, ma non ebbe il tempo di rispondere che quello aggiunse, prima di unirsi in una fila insieme ai suoi compagni e allontanarsi quindi da noi: «Ti saluta la mamma».
Padma non ebbe all'apparenza alcuna reazione, o per lo meno per chi non la conosceva bene, per chi non vedeva come si stava mordendo internamente la guancia per non farsi tradire dal suo dolore e dal suo odio. Da come quell'Ophliro le si era rivolto supposi si trattasse di uno di quelli che facevano la guardia alla prigione in cui era rinchiusa sua madre, che quindi la conosceva bene perché la vedeva ogni mese. Oltre a questo, però, la presenza sul suo petto della spilla che rappresentava un dragone, simbolo della famiglia cinese dei Long, affiancata a quella Ophlira della P con il lupo, mi fece sospettare qualcosa che sperai non fosse vero.
Di sicuro mi stavo sbagliando, si trattava di una semplice una coincidenza.
I tre gruppi da sette Ophliri si disposero lungo gli spalti semicircolari, alla base delle gradinate della Sala Riunioni, mentre a noi fu indicato di posizionarci lungo i gradoni. Non mi ero mai seduta in quella stanza, era sempre stata un luogo di passaggio per andare allo studio dei Mindsmith, così non potei fare a meno di sentirmi in soggezione, con la conformazione a cupola spiraleggiante sopra le nostre teste e le finestre alte e lunghe che garantivano un'illuminazione soffusa, accesa dalle pareti candide, rendendomi conto che ogni particolare della sala era costruito per far sì che anche il più minimo rumore, emesso da chiunque fosse presente al suo interno, venisse risaltato al punto da essere udito anche al lato opposto della sala.
Forse fu per questo che nessuno osò fiatare fino a quando padre e figlia non furono uno dinnanzi all'altra su delle poltrone disposte a semi-cerchio al centro del palco, mentre Daniel e Lauren sostavano in piedi dietro a Clara, e Oliver dietro a Basilio, insieme ai due Ephuri Umanenti con cui era arrivato.
«Bene, ora che ci siamo messi comodi, possiamo finalmente discutere con calma» esordì il Cervini.
«Sì padre. Posso offrirti qualcosa da mangiare?»
«Pensi in questo modo di allietare il mio spirito irato?»
«Posso provarci» rispose lei, con mia sorpresa, abbozzando un lieve sorriso. Mi chiesi che tipo di legame affettivo ci fosse tra Clara e suo padre. Lui dopotutto, le aveva permesso di gestire un'Ephia, che però lei aveva guidato verso linee lontane da quella originale, da quel che avevo capito. In quel momento, però, mi dettero solo l'impressione di due persone che non si vedevano da molto tempo, ma che una volta si erano anche volute bene, almeno un pochino. Possibile che fosse bastato questo a inasprire del tutto il legame padre-figlia che li univa?
«Va bene, magari più tardi. Prima spiegami che cosa sta succedendo qui dentro. E sappi che se non ho ancora chiamato a raccolta il Consiglio è solo perché sei mia figlia e voglio concederti una possibilità.»
A quelle parole Oliver fece una smorfia, guadagnandosi un'occhiataccia dai due Ephuri che avevano affiancato il nonno. Lui, tuttavia, non se ne curò, come se si sentisse superiore anche a loro. Evidentemente lui era più legato al filo parentale paterno, quello di Bryanna Mindsmith.
"Chiamare a raccolta il Consiglio?" chiesi agli altri Ephuri vicino a me. "Sarebbe disposto a farli venire fino a qui solo per questo?"
"No, ovviamente no, ti pare? Ma può benissimo chiamarli in comunicazione mentale in qualunque momento, sia loro che i rappresentanti di tutte le famiglie" mi rispose Liss.
«Ti ringrazio, conta molto per me» stava intanto rispondendo Clara.
«Forse hai inteso male,» ribatté però lui, «non perché sei mia figlia e ti voglio bene, ma perché la tua resta pur sempre un'Ephia Cervini, pertanto sotto la mia giurisdizione, e ogni tuo errore è un mio errore. Ne va del mio prestigio agli occhi del Consiglio e rischia addirittura di mettere a rischio la mia posizione come futuro Delphino. Ti rendi conto ora di quanto le tue insubordinazioni mettano in difficoltà tuo padre? Avevo fiducia in te, speravo fossi diventata più matura, invece sei sempre la stessa ragazzina insolente e indisciplinata!»
Lei abbassò lo sguardo, ma il tono rimase accomodante e risoluto. «Mi dispiace dal più profondo del cuore, non era mia intenzione mancarti di rispetto, né provocarti tanto dolore. Ho gestito questo posto nel modo in cui io e mio marito ritenevamo più giusto, non certo per nuocere alla tua persona o alla nostra famiglia.»
«Quel Metephro Mindsmith ti fa una brutta influenza, l'ho sempre detto io!» scosse la testa Basilio.
«Daniel non c'entra niente, lo sai, padre.» Questa volta il tono di Clara si era fatto più rigido e meno dolce, quasi minaccioso, a indicare quanto la irritassero i continui affronti a suo marito. Una volta in effetti si era anche messa a gridare contro Oliver quando aveva osato mancargli di rispetto.
Doveva trattarsi di una cosa di cui avevano discusso molte volte, perché quell'inflessione fu sufficiente a fargli cambiare discorso.
«È da anni che tuo figlio tenta di avvertire il Consiglio della disubbidienza ai canoni richiesti della tua Ephia, ma io ti ho sempre difesa, insieme a pochi altri, rammentando a tutti come la mia coraggiosissima e valorosa figlia non avrebbe mai potuto fare nulla del genere! Ti ricordo che è stato grazie alla mia intercessione che ti è stato permesso di tenerti la figlia di Magndis, e inoltre ho pure dovuto custodire quella traditrice orientale nella mia Ephia a Roma! Credi che non mi costi gestire tutte quelle torture e interrogatori continui per estrapolarle informazioni?»
Sentii Padma vicino a me irrigidirsi ancora di più a quelle parole, così Yoann e io ci affrettammo a darle man forte mentalmente, per farla sentire meno sola.
«Padre, lo sai che ti sono immensamente riconoscente per tutto quello che fai per noi, mi dispiace davvero di cuore se ti ho lasciato intendere il contrario.»
«Questa è la tua Ephia, e non c'è nessuna legge che ti vieti di custodirla nel modo che ritieni più giusto,» continuò lui, guadagnandosi un'altra occhiata accusatoria dal nipote, «ma lo sai che c'è molta gente, nei piani alti, che si sentirebbe assai contraddetta, e quasi sfidata, da una tale sfacciataggine. Finché te ne restavi qui nel tuo piccolo a fare come ti pareva potevo anche passarci sopra, ma adesso? La corona di Arkon, Clara! Ti rendi conto? Le tue mire si stanno spostando troppo in alto, lo capisci questo? E come se così non avessi ancora attirato sufficienti attenzioni sulla tua Ephia, osi addirittura appropriarti del frammento più importante e tenerlo nascosto al Consiglio? A me? Tuo padre, la tua famiglia?!»
«Non erano queste le mie intenzioni, ripeto. Questi avvenimenti sono stati una semplice conseguenza non prevista di atti che non erano rivolti ad attirare alcuna attenzione né disonore in alcun modo. Stavamo svolgendo normali faccende amministrative quando siamo incappati accid-»
«Non osare propinarmi le stesse frottole che hai raccontato in quell'assemblea! Faccende amministrative a Venezia? E adesso pure a Barcellona?»
«Signore, se posso permettermi» intervenne all'improvviso la voce di Liss, risuonando nella sala e provocando il silenzio sbigottito di tutti i presenti. L'Ephura si era alzata in piedi in un movimento fulmineo, lo sguardo carminio glaciale. Daniel le fece segno di no con la testa, l'espressione preoccupata.
«Come potrei negare la parola alla figlia di Magndis Lisbeth Saehildur Krisdòttir?»
Liss sorrise melliflua e prese a scendere lentamente le scale vittoriosa. Quando ebbe raggiunto il palco dove si trovavano gli altri, si pose esattamente a metà tra i due Ephianti Cervini e guardò dritto negli occhi il padre di Clara.
Dall'espressione preoccupata di quest'ultima e dalla rapida occhiata con cui le rispose Liss, supposi stessero avendo un breve scambio mentale, in cui Clara cercava di convincere la ragazza a non esporsi.
«Clara e Daniel Mindsmith non hanno alcuna colpa in tutta questa faccenda» asserì lei. «Sono stata io a guidare sia la spedizione di Venezia che quella di Barcellona, agendo segretamente senza il loro consenso.»
Liss doveva avere proprio una grande fama nella società Umanente, perché Basilio sembrò a dir poco sconcertato a quelle parole, pari all'ossequio con cui le si era rivolto Àlvar Gomis quando si era reso conto di chi si trovava davanti.
«Ma... non capisco... perché?»
«Vede, Clara e Daniel mi hanno cresciuta così bene, narrandomi le nobili gesta di mia madre, di come sia riuscita a sconfiggere l'Erede di Arkon! Tutta la vita ho desiderato raggiugere il suo livello, in modo tale da essere degna del suo nome e della mia famiglia. Le rammento che io sono l'ultima della dinastia dei Detentori del Dono, che, purtroppo, non ho ereditato. Questa mancanza, questa consapevolezza nel sapere che, nonostante la mia discendenza, non posso aiutare in alcun modo la nostra causa, mi devasta lo spirito. Così ho pensato che, se solo avessi disposto di tutte le mie forze per cambiare le cose, fare la mia parte per la sconfitta di quei maledetti che mi hanno portato via la famiglia...»
Liss abbassò lo sguardo e chiuse per un attimo gli occhi, come per trattenere delle lacrime. Stava certamente recitando, su questo non c'era dubbio, eppure sospettavo che almeno parte delle sue parole fossero vere. In effetti Liss era sempre stata la più dedita alla causa, e forse la vendetta su Hel non era l'unica motivazione.
"Di quale Dono sta parlando?" chiesi agli altri Ephuri.
"Di quello che ha permesso a Magndis di sconfiggere Arkon, Lavinia."
Lanciai un'occhiataccia a Ewan, "Grazie, ma questo l'avevo capito!"
"Perché ti interessi tanto?" intervenne invece Elias, con tono scorbutico, al ché mi arresi e lasciai semplicemente stare.
«Capisco» annuì il signor Cervini. «Non possiamo certo darti la colpa per questo.»
A quelle parole Oliver sollevò le sopracciglia, esterrefatto, e poi con un sorrisino nervoso si abbassò per sussurrare all'orecchio del nonno, pur venendo udito da tutti: «Non vorrai mica dare ascolto a questa ragazzina? È evidente che è stata deviata da Clara e Daniel, e ora sta approfittando della sua posizione prestigiosa solo per scagionarli dalle colpe che meritano. Dopotutto, sono stati loro a addestrarla, avranno di sicuro anche convertito la sua giovane mente malleabile a-»
«Silenzio Oliver!» lo rimbrottò però Basilio. «Non ti trovi in una posizione sufficientemente elevata da poterti permettere di interrompere in questo modo una riunione ufficiale.»
Oliver ebbe un guizzo pericoloso nello sguardo, ma si limitò a tornare composto alla sua posizione iniziale. «Vedremo cosa ne penseranno i Mindsmith in merito a questa faccenda, nonno.»
Mi ricordai che in effetti Oliver una volta aveva accennato al fatto che fosse stato nominato Primo Ambasciatore del Consiglio, qualunque cosa questo significasse, di certo si trattava di un titolo importante e che quindi non era da sottovalutare.
«Va bene, signorina Dùnndòttir,» continuò il signor Cervini, «la ringrazio per la sua testimonianza e la sollecito a non indulgere ulteriormente in comportamenti così scorretti, le ricordo che è destinata a diventare Delphina come me un giorno, pertanto la sua parte per la causa Umanente la farà in ogni caso.»
Sgranai gli occhi, sorpresa. "Cosa? Liss farà parte del Consiglio?"
"Beh, è l'ultima della sua famiglia, dopotutto," notò Yoann, "e trattandosi di una delle sette famiglie del Consiglio..."
"E comunque tranquilli, Liss è sempre stata convinta che riuscirà a evitare questa carica, anche se non ho idea di come" aggiunse Ewan, ridacchiando.
Dopodiché Liss ringraziò e promise che si sarebbe comportata di conseguenza. Basilio sembrò perdonare anche Clara, decidendo che, terminata la pratica, se ne sarebbe andato insieme ai suoi Ophliri senza arrecare alcun cambiamento, con grande disappunto di Oliver.
Se non si considerava il maggiore dei Mindsmith, mi resi conto, la riunione stava andando meglio di quel che mi ero aspettata.
«Bene, inizio a essere stanco, consegnatemi il frammento e dopo potrò finalmente andarmene, magari dopo aver mangiato qualcosa!» concluse il Cervini assumendo una posizione più rilassata.
«Ma certo, l'abbiamo custodito nel modo più sicuro possibile, con tutte le protezioni di cui disponevamo» sorrise Clara, mentre Daniel faceva un cenno a Lauren, che uscì dalla sala con passo rapido, probabilmente per andare a prendere il frammento.
Trascorsero alcuni minuti, nella sala nessuno osava fiatare, ma l'umore generale era meno teso rispetto che all'inizio. Dopodiché passarono altri minuti, e poi altri ancora, e quando questi si trasformarono in circa una mezz'ora di tempo in cui Lauren non era ancora tornata, iniziarono a sollevarsi mormorii confusi e preoccupati.
Dov'era il problema? Non capivo, perché Lauren ci stava impiegando così tanto?
A un certo punto sia Daniel che Clara sgranarono gli occhi e si scambiarono un'occhiata preoccupata, dalla quale supposi che Lauren gli avesse comunicato qualcosa.
«Arrivo subito» disse Daniel con una strana voce quasi stridula, prima di schizzare verso l'uscita.
A quel punto iniziai ad agitarmi per davvero, e nuovo nervosismo iniziò a turbare gli animi dei presenti.
Daniel e sua figlia tornarono dopo appena un minuto, un'espressione sgomenta in volto, sudati e affannati.
Lauren deglutì, e poi con voce lieve, terrorizzata come non l'avevo mai vista, riferì: «Abbiamo perso il frammento».
OPS, FRAMMENTO SCOMPARSO.
Come sarà successo? Qualche ipotesi??
Lo scoprirete tra un paio di capitoli, ma intanto cosa ne pensate di Basilio? A me sotto sotto piace, dopotutto è solo un po' indottrinato e codardo, ma almeno ci tiene alla figlia, vi consiglio di non giudicarlo troppo male 🥺
E ora... prossimo capitolo, rivediamo qualcuno che non si faceva sentire da un po' 🙄🎻
꧁ꟻAᴎTAꙅilɘᴎA꧂
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