Federico

<<si! raga.. Usciremo lo stesso... Si si lo so che domani rinizia la scuola, ma raga non vi preoccupate si sboccia lo stesso.. Ci vediamo domani>> chiudo la telefonata mentre il portone di casa mia si apre difronte a me
<<signorino, i suoi genitori le vogliono parlarle.. Il signor, se posso dire mio signorino, era un po' arrabbiato>> dice il vecchio e timoroso Alfredo

"Ecco, sono appena tornato, non è iniziata nemmeno la scuola e già mio padre mi deve rompere le scatole"

<<grazie Alfredo>> sbuffo 
Lui china il capo come segno di risposta e poi si Dilegua verso il salone mentre io a piccoli passi mi dirigo verso l'ufficio di mio padre.

Busso con la testa alta ma con un piccolo tocco delle mie nocche sul legno della porta.
Toc toc

<< Entra>> urla mio padre
Entro chiudendo la porta dietro di me
<<siediti>> mi fa segno di sedermi e anche se non ho voglia di sedermi lo faccio perché sono preoccupato, dalla sua faccia che è tutta arrabbiata
<<ho voluto dare un occhiata ai tuoi compiti che ti abbiamo dato per mantenere il tuo cervello in allenamento e sai cosa ho visto?>> 
"Cazzo!" Non rispondo
<<un foglio bianco tale e quale io e tua madre ti abbiamo dato all'inizio dell'estate e sai cosa ti aspetta ora?>> chiede con un piccolo accenno al divertimento sulle sue labbra
<<niente cena?>> chiedo alzando le spalle.. 
<<non alzare quelle spalle davanti a me ragazzino!>> sbatte le mani sulla sua scrivania<< sai quanto io è tua madre spendiamo per te! per mantenere i studi e altre tue stupide sciocchezze ad esempio quel telefonino?>> dice alzando la voce sempre di più

<<Papa>> sbuffo

<< no! Non dire papa! Ora vai in camera tua a dormire e pensa molto bene a quello che hai fatto, signorino!>> dice in un suo impeto d’ira

Mi alzo e mi affretto ad andare in camera mia ma prima che aprissi la porta sento mio padre tossire, mi volto e mi dice<< e approposito non puoi uscire per due settimane>>

<<Cosa??>> urlo piano

<<vai. In. Camera. Tua>> scandisce bene le parole come se fosse un cane che ringhia

Vado in camera mia borbottando cose senza senso. E sbatto la porta.

<<Signorino! La prego si svegli.. si svegli.. è tardi! La prego!>> è Gwen

Mi sfrego velocemente gli occhi e guardo la sveglia. Cazzo! Sono le 8.00. La scuola! Cazzo!

<<sono sveglio! >> urlo a gwen

“lei non ha colpa di tutti i miei casini”

<<scusami>> chiedo a Gwen mentre mi infilo in pantaloni

Lei mi sorride e si dilegua.

Sono arrivato e prima che l’autista mi apra la portiera mi fiondo in segreteria.

“ringrazio Dio di essere sempre in allenamento”

<<scusi, scusi! Sono di prima ma ho avuto dei problemi e mi sono dovuto presentare ora>> spiego velocemente a una tizia dietro al vetro

<<faccia la fila!>> dice narcisista

Mi metto in coda mentre guardo male la tizia che parla con le 10 persone davanti a me.

“cazzo è tardi” guardo l’orologio appeso al muro

<<il prossimo>>

Tocca a me…

<<come si chiama?>> mi chiede con una puzza sotto il naso che si sente da lontano un miglio

<<Federico, Federico greco>>

<<è in prima d>>

<<grazie!>>

Corro verso la classe ed entro.

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