CAPITOLO VENTIDUE
Mi sveglio di soprassalto. Sono in camera mia, nel letto... Non ricordo cosa stavo sognando.... Miri sbaglio sul letto perché sono le sei, tanto non vado a scuola, e mi metto a pensare A quello che è successo ieri...
"Luca?" Eh vabbe' che incontro che abbiamo fatto ieri.... Mi ha salvato la vita, ma io non volevo essere salvata.."
<<Ehi, stai a fare colazione! Sei troppo magra!>> borbotta Ronaldo
<<Io mi piaccio così>> borbotto
<<Sei troppo magra, non obbiettare. Sembra che.. tu...>> si blocca alzando la testa con gli occhi aperti
<<che io cosa?>>
<<niente>> borbotta abbassando la testa
"Ero a un pelo ad essere scoperta! Non ci posso credere! Sono riuscita a scamparla!"
<<Siediti>> ordina
Okay. Devo farlo contento perciò mi siedo e faccio colazione.
Finita la colazione.
<<Brava>> sorride maliziosamente
Cristina e Ronaldo sono dentro lo studio di Ronaldo a parlare con il detective Mark, che ci ha fatto una visita inaspettata. Io e Federico siamo in salotto, lui legge il giornale e io sono con le ginocchia al petto con lo sguardo verso la porta dello studio, chiusa.
"Cosa si staranno dicendo? Voglio sapere cosa sta dicendo quell'individuo a Cristina e Ronaldo! Ora!"
All'improvviso la porta dello studio si apre, i miei occhi appena sento quel piccolo suono della maniglia che si piega si voltano verso la porta. Il primo a uscire è Ronaldo, con la sua normale faccia di serietà, poi lo segue il detective Mark e poi Cristina. Prima di entrare in quell'ufficio con il detective la sua faccia era piena di allegria, era luminosa e raggiante, ora è pallida, gli occhi gonfi "ha sicuramente finito di piangere" trasporta con se quel sentimento di malinconia e tristezza.
"ecco ho rovinato pure la loro di vita! Non dovevano adottarmi! Quelle lacrime sono versate per me. È colpa mia. Solo mia."
Mi stringo sempre di più le ginocchia al petto, come scudo.
<<Ragazzi dobbiamo parlarvi>> dice in modo severo Ronaldo
Federico chiude il giornale e lo appoggia sul tavolino. Ronaldo si siede e di sua conseguenza, trattenendo le lacrime, Cristina si siede.
<<come avete appena visto, il detective è appena uscito da questa casa e ci ha riferito delle cose..>> inizia a parlare Ronaldo
<<Ha scoperto qualche verità o è venuto a dire altre Stronzate?>> interrompe Federico
Cristina inizia a singhiozzare più velocemente e rumorosamente di prima e dopo due secondi passa ad un pianto sfrenato. Ronaldo la abbraccia.
<< Hanno detto di aver trovato delle prove, domani verranno ad arrestare Alessia ...>> chiude gli occhi per ribrezzo.
"Non ho fatto uccidere io Marika!NO NO NO NO NO Non sono stata io, no vi prego."
Cristina continua a piangere, Ronaldo consola Cristina e Federico resta immobile seduto come era, come sono io immobile. Non so cosa pensare.... Quali prove avranno mai trovato! Sono false! Non sono stata io!
<<io- vado in camera mia>> balbetto alzandomi lentamente dal divano.
Sono in preda alle emozioni. Non so devo piangere o no, non so come devo comportarmi..
Sono distesa sul mio letto.
"TOC TOC" Qualcuno bussa la porta.
<<Posso entrare?>>
Mi alzo e vedo alla porta Luca.
Annuisco e lui entra.
<<ho sentito in giro che ti stanno per arrestare, hai bisogno di un' amico?>> chiede entrando
<<come lo sai?>> dico asciugandomi le lacrime
<< Sai, io conosco tutto di te, eppure tu non conosci niente di me...>>
<<Non capisco>> sono confusa.
<<Ho 18 anni, lavoro al centro di polizia con mio padre..>>
<<tuo padre è...>>
<<il detective Clark? Si, è mio padre>> si sta quasi per sedere sul letto
<<Quindi sei un poliziotto?>> mi alzo impulsivamente incazzata nera.
"un poliziotto mi ha visto che mi volevo suicidare? Ecco come è riuscito ad entrare nell'edificio, ora si spiega tutto! È tutto collegato! Non ci posso credere!"
<< mio padre mi ha assegnato questo ruolo al mio compleanno anche se lo aiutavo prima nelle faccende>>
<<sei qui per arrestarmi?>> chiedo urlando in preda all'ansia, al panico.
<<No>>
Quel "No" riesce a calmarmi almeno in parte ...
<<allora perché sei qui?>> chiedo con uno spiraglio di voce
<< Alessia io credo nel tuo caso, credo che tu non c'entri niente... ho letto di nascosto la tua cartella e ho visto che ne hai affrontate tante in un arco di tempo piccolissimo e per questo sono del tutto motivato ad aiutarti... ho visto anche cosa hai affrontato a scuola, ero sotto-copertura in quel tempo>>
"Fantastico"
<< e allora perché mi volete arrestare! Io non centro niente!>> urlo
<<mio padre ha trovato un dato che collega a te e io non so come smentire..>> abbassa la testa
" se lui non sa cosa deve fare, lui che è un poliziotto... io? Cosa dovrei pensare? Cosa dovrei pensare?!"
È tardi e Luca se n'è andato.
<<Posso entrare?>> è Ronaldo
<< certo>> dico gentilemente
<<Alessia..>> ha un tono lieve
<<no, Ronaldo. Scusatemi vi prego. Vi sto causando un sacco i problemi.. non dovevate adottarmi>>
<<Non dire un'altra volta una cosa del genere, adottarti è stata una delle scelte più belle della mia vita. Alessia, tu non stai causando nessun problema sono le altre persone che sono gelose di te e fanno ciò che fanno per metterti in difficoltà. Tu sei fantastica. Non dimenticarlo mai!>>
Fa una breve pausa.
<<Ho chiamato il mio avvocato ed è riuscito in meno di un'ora ad ottenere un udienza con il giudice e perciò potremmo cercare di risolvere e capire un po' di cosa, non ti pare?>> sorride
<<Grazie>>
<<prego piccola>> mi bacia la fronte e esce dalla mia stanza
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