CAPITOLO VENTI
Mi guarda inorridito dai tagli che vede sul mio corpo mentre arretra lentamente da me.
Mi sento di pietra, non riesco a muovermi, sono petrificata sotto il suo sguardo che si fa sempre più duro e chiuso.
<<Che cosa sono questi?>>sibila scandendo ogni parola
Non so che dire, sono immobile. Non rispondo.
<<NOn ci posso credere! ALESSIA! CRISTO!!!Tu...>> si alza dal letto sbraitando contro di me
Le lacrime iniziano a formarsi negli occhi.
<< Tu sei malata di testa! Alessia queste cose le fanne le persone malate! Tu.. Tu.... hai seri problemi mentali... Cristo in che guaio mi sono messo... Perchè Alessia Perchè?!!!>> continua a sbraitarmi contro gesticolando con le mani
"Perchè me lo merito, io sono un mostro"Continuo a stare immobile. Non ho la forza ne il coraggio di rispondere mentre lui continua a camminare avanti e indietro per la stanza.
A un certo punto si ferma, si gira verso di me.
<< Addio! Non osare più cercarmi! Cancella il tuo ricordo di me! Non ti voglio mai più vedere sei diventata orribile>> e esce dalla porta, sbattendola
" Quelle parole fanno ancora più male dette da lui. aveva ragione Federico, aveva ragaione la mia vocina interiore! Non dovevo fidarmi!"
Le lacrime sono scese sul mio viso copiose e senza fermarsi, sono sopraffatta dai singhiozzi e dall'angoscia che provo.
Sono le 22.45. e ho gli occhi gonfi. Sono sul letto fissare il soffitto, mi fanno male gli occhi.
"Non voglio vivere un altro giorno su questo pianeta"
Finalmente ho deciso di alzarmi dal letto e vado verso la scrivania. Ci sono ancora i biglietti per Londra mi ha regalato Marika. Mi siedo. Prendo un foglio e una penna e inizio a scrivere...
"Ciao Marika,
come va?
spero che tu abbia trovato la pace perché io non l'ho ancora trovata in questo mondo, le cose vanno male da quando te ne sei andata ma è colpa mia perché non ti aiutata.
Mi manchi tantissimo, ma stai sicura fra poco ti raggiungerò, perché non voglio vivere un altro giorno in questo mondo dove ti giudicano e incolpano..
Mi manchi.
Qui dentro c'è il tuo biglietto per Londra.
Ci rivedremo stanne certa
Alessia"
Prendo una busta e metto dentro la lettera e il biglietto aereo...
La luce che viene da fuori mi sveglia. Sono le 9.30 del mattino. Mi sono addormentata sul letto con la lettera al petto.
Mi alzo dal letto come se non valesse la pena fare ciò e mi vesto.
" devo dare la lettera a Marika"
Il mio traguardo di oggi è arrivare al cimitero per dare la lettera Marika.
Sono arrivata al cimitero e appena sono entrata ho individuato immediatamente la tomba di Marika.
<< ciao Marika>> sussuro
Nessuno risponde...
" aspettavi che rispondesse qualcuno?"
<< lo so che non ti sto facendo visita molto spesso però vorrei essere io il tuo posto.... Ti ho portato questo regalo spero che ti piaccia>> lascio cadere la lettera sulla tomba e piano piano mi avvio verso l'uscita....
Continuo a camminare senza fermarmi. I miei pensieri mi hanno ormai intasato la testa tanto tali sono. Cammino calciando i sassolini per strada con lo sguardo fisso per terra, non alzo lo sguardo niente che mi circonda... non voglio....
A un certo punto mi fermo, alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti all'edificio che mi ha regalato Mattia per il mio compleanno...
" tutto mi ricorda lui!"
Frugo nella borsa per cercare le chiavi e dopo due minuti le trovo. Apro il portone e vado su per le scale fino ad arrivare al tetto....
Sono sul cornicione, del tetto dell'edificio... Sono a un passo dalla morte certa e io voglio assicurarmi di raggiungerla velocemente.
Continuo a camminare avanti e indietro sul cornicione a decidermi se farlo o no. Ma io voglio farlo, devo farlo!
Sporgo un piede all'aria, stando in Equilibrio con l'altro.
<<Cosa fai!?>>
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