CAPITOLO UNO

L'estate l'ho passata bene purtroppo è terminata troppo in fretta, mi mancherà la spiaggia, gli amici ed è arrivato il momento in cui devo ritornare a scuola.
Domani è il 12 settembre, il giorno in cui io inizierò un nuovo cammino: le scuole superiori, chiamate anche da me stessa le carceri minorili, dove perfidi insegnanti costringono a fare a noi, piccoli angeli di studenti cose che non vogliamo, ad esempio STUDIARE.
Vado a letto. Ho tutto pronto per domani: vestiti pronti, borsa pronta, che altro devo preparare?
Sono pronta.

Mi giro e rigiro nel letto...
Accidenti, perché non riesco a dormire? sarà l'agitazione?
No basta, alessia calmati, è solo il primo giorno di scuola quindi ora girati e dormi contando le pecore...
uno
due
tre
quattro
shhhhhhhhh
Cado nel sonno profondo dimenticando ogni preoccupazione per il giorno successivo.

<<Ale, ale, ale svegliati se no farai tardi gia il tuo primo giorno. dai alzati, vuoi fare tardi il tuo primo giorno di scuola?>>Mi scuote gentilmente mia madre.
<<no no sono sveglia. ora mi alzo!>>Cerco di dire. Ma penso che non l' abbia capito.

Mi alzo dal letto con totale calma, mi lavo,mi vesto con pantaloncini di jeans, calze nere, una maglietta blu e vado in cucina a fare colazione.
Appena entro in cucina, mia madre si gira e rimane a bocca aperta, come se non mi avesse mai vista in vita sua.

<<Oddio, Ale sei ... bellissima>>
<<Mamma non è vero dai smettila ...>>

Diciamo che io non sono un gran che, a discapito da tutte le mie cugine che sono bellissime io sono la pecora nera della famiglia se guardiamo dal lato estetico: loro sono alte, magre e belle e io sono bassa,tozza,cicciona e brutta.. mah i miei genitori per farmi alzare l'autostima che è praticamente a terra mi riempono sempre di bei complimenti anche se tutte queste bugie fanno un po' male perché ti danno una piccola opinione che non potrai andare più in la e resterai così,ma da un verso bene perché questo mi da segno che mi vogliono bene...
Per loro posso essere bella quanto vogliono certo, certo sono loro figlia, potrebbero mai dire che sono brutta?
Per me e tutto il resto del mondo sarò brutta, e tutte queste bugie a volte fanno male perché ti fanno pensare sempre di più che non potrai mai raggiungere la perfezione ma invece guardando la storia da un'altro punto di vista vedo che i miei genitori mi dimostrano il loro affetto...
Finita la colazione metto il piatto nel lavello dove la mamma sta già lavando il suo piatto e quello di papà.

<<Tesoro.. sei pronta? Ti accompagno io oggi, prima di andare in ufficio>>
<<uhm, si papa arrivo subito>>

..........

Arrivata a scuola, scendo dalla macchina, chiudo la portiera e faccio un sorriso di tranquillizzazione a mio padre che sembra essere più nervoso di me.
<<ciao papa>>sorrido tranquillamente cercando di nascondere il nervosismo dalla mia mente
<<ciao tesoro>>mi scruta cercando nei miei occhi  qualche segno di paura e nervosismo come scusa per riportarmi subito a casa.. mio padre è molto protettivo verso di me.

Oggi, a quest'ora dovrebbero esserci solo le prime.
Mi guardo intorno e noto che tutti sono piu alti di me... I ragazzi cavolo se sono dei gran fighi e le ragazze sembrano delle grandi.......ma non voglio giudicare dall'apparenza.
" Ale stai zitta che è meglio! "
Continuo a osservare il luogo circostante e mi accorgo che le persone sono divise in piccoli gruppi situati in parti diverse del cortile: come le classi sociali nel Medioevo. Gli studenti sono posizionati nel cortile dai più bravi a scuola ai più popolari. I "nerd" gli studiosi della scuola( nel medioevo chiamati i servi della gleba) i "normali" coloro che sanno meno in fatto di scuola( nel medioevo chiamati i vassalli minori),i più fighi della scuola( nel medioevo chiamati vassalli) e infine il ragazzo e la ragazza più popolari che conoscono tutti per la bellezza(sovrani). I servi sono seduti sul marciapiede, i vassalli minori con le spalle al muro, vassalli in piazzetta e i sovrani sulla unica panchina della scuola, circondati da molte persone . "ovvio." Io faccio parte dei servi della gleba.

Rido.
Le ragazze del gruppo dei vassalli sono vestite con abiti molti corti dove si può vedere molta pelle scoperta ( per lo più come prostitute) e non ragazze delle mie età...

"ma basta! giudicare no! se non voglio essere giudicata non devo giudicare anche se loro lo fanno!"

Aprono le porte dell'auditorium dove c'è scrito in che classe siamo e io mi faccio strada in mezzo alla marea di studenti che spingono.
Dopo vari minuti, tra spintoni e urli, scopro di essere nella 1D
"uhaoo"
"dai andiamo nella mia nuova classe con nuovi compagni." Penso con un entusiasmo sarcastico.

La classe è enorme, con I muri verdi e con le sbarre alle finestre, I banchi bianchi e rossi con la loro forma quadratica e la cattedra, rossa e bianca rettangolare dove ogni simile degli insegnanti si siede e inizia a parlare.. si, sono brava a scuola, ma non ho mai detto che mi piace...
L'insegnante di riferimento che abbiamo è la prof di matematica.. la signora Di Rosso, da come si veste e parla sembra una strega.. ma soprattutto per quel suo strano foruncolo gigantesco sul naso...
I compagni, bhe' ... i compagni sembrano simpatici, no basta ma che, mi sto prendendo in giro, i maschi sembrano dei gran drogati con le loro faccie e i pantaloni fino al culo e bhe' le ragazze sembrano delle.... ma non tutte.
Le due ore prima dell'intervallo la prof Di Rosso spiegó le regole e tutto il resto delle informazioni su come funziona questa scuola, una noia mortale tanto da ridurmi a parlare da sola.

DRINNNNN : la campanella della scuola che indica la fine della lezione suona e concede a noi studenti un piccolo intervallo.

Sfoglio il libro che avevo portato con me, mentre la maggior parte delle altre persone sono fuori dall'aula. Alzo la testa e Mi si avvicinano un gruppo di ragazze che sembrano piuttosto normali.
<<C-c-iao>> balbetto
<<ciao, io sono Emily>>dice con disinvoltura
<<a-m-ammmmm>> cerco di dire qualcosa ma non riesco..

"Perché non riesco a parlare?"
"Coraggio Alessia il gatto non ti ha mangiato la lingua."

<<Ehi, non ti preoccupare, sei timida?? Come ti chiami?>>
<<hm no, mi chiamo Alessia e scusa mi ero impallata, non mi è mai successo>>
" bugia"

<<Non ti preoccupare, succede, loro sono Giada, Maya e il resto te lo presento dopo, vieni con noi che usciamo?>> mi propone
<<ciao, piacere si si>>

Emily è una ragazza abbastanza alta, capelli lunghi e neri proprio come i suoi occhi. Ha il naso a patata, una fronte piccola e senza brufoli. Ha la carnagione chiara.

Andiamo fuori in giardino e il 95% delle persone fumavano. Non ci posso credere!!
io sono nel piccolo 5% ma bhe ....

<<Vuoi?>> dice giada porgendomi una sigaretta, scossi la testa come segno di no...
<<bhe più per noi>> dice Maya con un tono allegro
<<ALE, loro sono Sasha, Carla e Ginevra>> dice Emily presentandomi altre ragazze
<<piacere>> faccio un piccolo cenno di saluto

Tutto sembra tranquillo, loro fumano e io mi guardo intorno. A un certo punto vedo una delle ragazze che ho in classe dirigersi verso di noi.
<<ehi, voi!>> grida

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