CAPITOLO UNDICI
Non so che fare. Alle 22.30 di domenica sera, la mia migliore amica mi scrive dicendo che è successo una cosa bruttissima e che devo aiutarla e io non so che cosa fare.!
Cosa devo fare?
Si certo, la prima devo cercare di aiutarla.
"Devi aiutarmi, devi trovarmi" mi riaffiorano le sue parole.
Okay, trovarla. Ma dove? In che modo?
GPS! Non so come si usa! Federico! Lui sa usare queste cose!
Mi affretto a vestirmi e corro subito in camera di Federico.
"Fa si che non stia dormendo per favore Dio!" Prega in me la mia vocina mentre vi vesto.
Sono davanti alla porta, no.. Non sta dormendo, per fortuna. Busso.
<< posso entrare?>>sussurro facendomi sentire
Lui appena mi vede, gli si illumina il viso con un bel sorriso.
<< si certo. Dimmi di che cosa hai bisogno?>> dice molto disponibilmente con unsorriso sulle labbra
Ma come ha fatto ha capire che ho bisogno di lui?
"Be' forse perché non vai mai nella sua camera" risponde il mio io interiore.
<<ho bisogno che mi rintracci il telefono di Marika, per favore!>>Mi affretto a dire.
<<perché?>>mi chiede mentre prende il pc e attiva subito il localizzatore con i dati di Marika.
Non ho tempo di rispondere che lui dice<<che cosa ci fa in un quartiere malfamato di Quarto Oggiaro?>>
<< dimmi in che via è ti prego>> supplico
<< è vicino al cimitero!>> dice con un espressione perplessa sul volto
La via cazzo ti ho chiesto? Non la vicinanza con qualcosa!
<< okay grazie>>sto per uscire per la porta.
<< dove hai intenzione di andare a quest'ora, in quel quartiere sopratutto!>> mi ferma all'istante Federico
<< ascolta, non iniziare a comportarti da buon fratello iperprotettivo perché io anche se tu cercherai di fermarmi andrò la fuori e cercherò la mia migliore amica. Perché ha bisogno di me!>> Le lacrime mi stanno per affiorare gli occhi.
No, non devo piangere.
Federico esasperato, si passa una mano nei capelli come fa lui di suo solito e dice <<almeno posso venire con te?>>
Okay. Si lui può venire.
<< va bene. Ma dobbiamo muoverci!>>
<< okay, ma non dobbiamo farci vedere da nessuno... Se mia madre e mio padre lo venissero a scoprire per noi sarebbe la fine della nostra vita. Ora chiamo un taxi.>> dice
Usciamo dalla porta del retro e camminiamo fina alla fine del vialetto buono che porta alla strada principale. Dove arriva il taxi.
<< che cosa sta succedendo a Marika?>> Mi chiede quando ci siamo accomodati bene nel taxi.
Gli racconto la chiamata.
<< uaoo. Allora pare una cosa seria. Sei preoccupata?>> dice molto preoccupato più per me che per Marika
Io annuisco e lui mi cinge in un caloroso abbraccio che non so quanto dura.
Arriviamo davanti al cimitero, come stabilito. Ci sono almeno cinquanta condominii dove diamine vado a cercarla?
<< vieni>> dice mentre mi prende per il braccio trascinandomi verso dei condominii verdi scuro abbandonati da tutti.
Raggiungiamo l'entrata velocemente e appena arriviamo davanti, ci sono delle macchine di polizia, almeno 3, e un camion dei pompieri.
"Ma cosa?"
Io devo entrare!
Cerco di oltrepassare la strisce gialla della polizia.
<<mi dispiace signorina, ma qui non puo entrare!>> dice un tizio là davanti
<<io devo entare, c'è la mia migliore amica!>> gli sbraito in faccia!
A quel punto la faccia di quel poliziotti si fa cupo e triste. Si guarda intorno e poi non notando che nessuno lo stava guardando ci fece passare.
Salgo velocemente le scale " accidenti Marika, cosa è successo?"
Continuo a salire velocemente. Arrivo all'ultimo piano. E vedo che due polizziotti sranno uscendo. " No! Christian! Marco!" vedo i due polizziotti uscire con Marco e Chriatian ammanettati. Apro la porta e vedo la cosa temevo tanto. Una cosa che non volevo vedere!
Per terra, in mezzo al pavimento, c'era il corpo di Marika. Li fermo immobile, pallido, intorno a esso ci sono quattro poliziotti che esaminano il corpo e l'appartamento circostante.
"NO! Marika! Tu non puoi Morire! No. No. No. Non puoi lasciarmi anche tu! Ti prego!
Le lacrime, ormai, mi coprono il viso. Non posso sopportare di perdere una persona a cui tengo. Non un'altra!
Federico mi appoggia una mano sulla spalla, cercando di avvicinarsi sempre di più a me.
Devo andare via da qui.
Esco dalla stanza. Scendo le scale, lentamente. Federico non si avvicina ma lo sento proprio dentro di me.
<<Ale, stai bene?>> Mi chiede preoccupato Federico mentre io scuoto la testa.
Lui sa che non sto bene. Sa quanto sono docile io in queste cose, lui mi conosce meglio di chiunque altro. Ma non si avvicina.
Ha iniziato a piovere ed è mezzanotte passata.
Sono alla fermata dell'autobus ad aspettare che il pullman passi, cercando di ri-assemblare tutte le immagini e emozioni che ho provato in queste poche ora.
Marco e Christian arrestati? Perche? Centrano qualcosa? Non riesco a immaginarmi che marco abbia fatto qualcosa a Marika, anzi non riesco ad accettarlo. Lui diceva di amarla. Stavano insieme. Quando li vedevo insieme sembravano felici, e ora? Non capisco!
L'unica cosa che capisco è che ora Marika è morta.
Morta! Come i miei genitori!
Era li distesa sul pavimento. Circondata da 4 poliziotti che la fissavano come se fosse solo carne da macello. Lei non è carne da macello! Lei è la mia migliore amica. Era la mia migliore amica e aveva bisogno e io non c'ero. Aveva bisogno di me e io ero nella mia nuova bella casa a leggere, mentre la mia migliore amica era in pericolo!
Mi odio! E' colpa mia se Marika è morta, è colpa della mia presenza, non doveva conoscermi! Non doveva essere così gentile con me! È tutta colpa della mia esistenza se è morta! Colpa mia. Colpa mia. Sarà sempre colpa mia.
Trattengo le lacrime a stento. È arrivato il pullman.
*sogno*
X:" Alessia ... Alessia ..."
Qualcuno mi chiama ma non so chi. È tutto buio, non si vede niente. All'improvviso in fondo della lunga stanza buia, compare uno spiraglio di luce. Un puntino direi.
X:" Alessia ... dovevi aiutarmi!... mi hai detto che ci saresti sempre stata!"
La luce scompare. Non vedo più niente.
Io:" chi sei?!" urlo
Passano secondi, minuti e ancora niente!
A un certo punto, a pochi passa da me appare una ragazza pallida, con i capelli lunghi e sporchi che gli ricoprono il capo basso.
X:" chi sono io?" dice ridendo come una scolaretta di 8 anni
L'adrenalina e la paura mi scorrono nelle vene nello stesso tempo.
Alza lo sguardo.
"Marika!"
Divento pallida. *
IO:" no. No. No. Marika. È colpa mia. Ti prego perdonami. È solo colpa mia!" sto ancora dormendo, ma riesco a sentire ciò che dico nel sonno.
Mi sveglio di soprassalto. Mi guardo intorno. Sono ancora confusa. C'era Marika! Ne sono sicura, l' ho vista e l'ho sentito. C'è Federico e Ronaldo in piedi vicino al mio letto e Cristina seduta sull'angolo che mi guardano. Ho tutto il viso bagnato e sono sudata.
Cerco di parlare. Non ci riesco!
<<Alessia stai bene?>> dice tutta preoccupata Cristina
<<ti abbiamo sentito urlare>> aggiunge Federico
<< e Federico ci ha detto tutto>> dice Ronaldo con un tono severo
Cerco di alzarmi dal letto <<mi dispiace>> dico veramente convinta di ciò che dico
Cristina guarda torva Ronaldo e poi dice << non preoccuparti tesoro, è tutto a posto. Abbiamo capito. Ora devi stare calma. Oggi non vai a scuola. Stai a letto. Hai 38.5 di febbre.>>
Io:"i- i- io" e ri-scoppio a piangere.
Marika! È tutta colpa mia!
Gwen mi porta a letto una zuppa di pollo e una tacpirina. La zuppa di pollo è buona.
Mi sveglio di colpa con un mal di testa terribile. Guardo l'orologio, sono le 15.30. Ho dormito tanto.
"Marika" mi rientra i mente due secondi dopo aver ripreso conoscenza dal mio stato da zombie.
Lei è morta. Per colpa mia. I miei genitori sono morti per colpa mia. Io sono una colpa. Io sono un problema.
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