CAPITOLO CINQUE

Una lettera? Una LETTERA!!!?!!! No, no, no, no non può succedere tutto questo a me, la mia migliore amica e il mio fidanzato che scopano e mi hanno mentito, no non ci posso credere, io.. Io.. Io..
Federico:" alessia ecco questa è la lettera che ti volevo dare domani" disse aprendo un cassetto e tirando fuori una busta bianca con su scritto "x Alessia"
La apro.


"Cara Alessia,
Non sai quanto mi dispiace scrivertelo in questo modo, ma non ho proprio il coraggio di dirtelo in faccia...
Tu sei una persona fantastica di cui mi sono innamorato follemente come mi sono innamorato di emily, ma purtroppo ti devo dire... Che l'incontro con emily nella stessa scuola di nuovo, mi ha scoccare di nuovo quel sentimento che io avevo tanto represso dalla rabbia che avevo per la sua partenza e che io forse ti ho usato solo come mezzo per accorgermene, mi dispiace tanto dirtelo in queste parole fredde ma Io Amo Emily e non te, l'ho scoperto quando è uscita la storia della nostra vecchia storia e perfavore perdonami io la amo più di quanto tu non possa immaginare.. La amo, la amo, la amo.
So che non mi parlerai mai più dopo questa lettera perciò ADDIO.
Federico."


All'improvviso mi trovo tutto il viso bagnate dalle lacrime, Federico davanti a me, nudo e emily sul letto coperta a guardarmi ...
<< ti prego dimmi qualcosa?!>> Disse implorandomi
<<Vai. al. diavolo!>> sbratai Mi voltai camminando veloce verso la porta.

<<Alessia aspetta, ti prego>> disse mettendosi un pantalone
<<che vuoi?>>Mi volto ormai inondata dalle lacrime <<vuoi che diventi la tua migliore amica solo perché so uno dei tuoi segreti? No grazio, tu tu eri tutto per me e non l'hai capito e ti sei andato a scopare la mia migliore amica mentendomi pure è facendo mentire pure lei su dove eravate e il tuo maggiordomo mi ha detto che eri in camera tua da stamattina e bene, quindi state scopando da stamattina? Bene fate quello che vi pare, ma non vi azzardate a rivolgermi un sola parole, quando mi vedete ...>> urlo in preda alle lacrime


Mi voltai correndo con ormai tutto il viso inzuppato dalle lacrime e presi il primo pullman che c'era.
Tornai a casa, non mangiai tanto dal nervoso che mi si era chiuso lo stomaco, e andai a letto a guardare il soffitto piangendo. Passai la notte in bianco.
Il giorno seguente a scuola, era il giorno in cui noi decidevamo il posto in cui metterci e io mi misi all'ultimo banco, nella penombra della classe, da sola, guardando fuori la neve.


<<ohhhh ma che cosa ha la nostra piccola alessia? Ha litigato forse con la sua migliore amica o con il suo fidanzatino?! Ahahahahzhah>> dice in modo maligno Marika


La campanella non era ancora suonata, ma non vedevo già la fine della giornata per ritornare sul mio letto a piangere...
<<ehi ragazze, indovinate? Mi sono rimessa con Federico !!!>> Disse Emily balzando in classe
<<ahhhhhhhhhhhh>>urlarono tutte mentre Federico entrò in classe e mi fece uno sguardo di dispiaciuto ma so che in realtà non gli dispiaceva in realtà ....


La lezione inizio e stranamente non ero attenta, di solito stavo attenta visto che io volevo prendere bei voti per non deludere i miei visto che la retta della mia scuola costava tanto....
Toc, toc, toc
È la preside...e dietro di lei ci sono tutti i nostri professori... Come mai??


<<ragazzi, mi dispiace interrompere la lezione, ma abbiamo bisogno di parlare con un alunna, c'è presente Alessia Menenghi ?>> dice la preside


Io? Cosa vogliono da me?!, tutti gli sguardi dei compagni su di me...


<<si signora ci sono" mi alzai e andai fuori dall'aula, mentre la prof di sostegno badava alla classe...
<< allora alessia, noi ti volevamo solo dire, ah caspita non so come dirglielo...>> si lamenta la Coordinatrice
<<ah di rosso, perché fai così difficile una cosa così semplice.... Alessia i tuoi genitori sono morti in un incidente, tua madre stava tornando dall'ospedale per venire a casa da te e ha avuto un incidente e tuo padre è morto in ospedale di infarto...>>dice tutto d'un fiato il prof di fisica-chimica
......... Tutti i professori mi diedero un abbraccio o una pacca sulla spalla come segno di conforto, e resto la prof si turno..
<<Alessia sei diventata pallida, vai in classe e dormi non ti faccio la verifica oggi, è un duro colpo per po' non ti interrogo neanche penso che avrai un po' di problemi e penso che faranno come me tutti gli altri professori..>> dice la prof rimasta


Rientrai in classe e faccio quello che mi ha detto la prof mi metto sul banco e mi riprendo... I miei genitori, i miei genitori sono morti, mia madre, è colpa mia, se mia madre è morta, è solo colpa mia, colpa mia...
Sono passate due ore e l'idea che io abbia fatto uccidere mia madre non mi è ancora passata perché lei stava venendo da me, da me perciò è colpa mia e io poi non mi sono preoccupata di niente, io pensavo che restava in ospedale anche stanotte no no è morta perché stava venendo da me.... E mio padre è morto di infarto, no no non è possibile.
Intervallo di dieci minuti, io a guardare la neve cadente e tutti gli altri a chiacchierare e normalmente emily e Federico a baciarsi e poi a rivoltar uno sguardo di pena?
Ora successiva, l' ora di fisica-chimica...entra senza salutare come fa solitamente e si siede sulla scrivania e guarda il suo registro per vedere chi deve interrogare oggi...

<<bene ragazzi, oggi devo interrogare solo due persone..Marika buldoc e alessia Menenghi ..
Allora studentesse venite qui..>> dice il professore
Andammo lì piano io e Marika ci guardavamo a vicende come dire "tu hai studiato?"
No io non avevo studiato perché ho pensato a tutto il tempo Federico e a emily e ha cosa mi hanno fatto"ferita" e ora i miei genitori, ciò che è successo non me lo perdonerò mai a me stessa. MAI!


<<allora Menenghi parlami dell'aereo Dinamica..>> dice il prof
<< prof ascolti, io.. Io.. Non ho studiato>> inizio a dire
<< ascolti carissima Alessia Menenghi, il fatto che i tuoi genitori siano morti non è una scusa per non studiare ok?>> dice con la puza sotto il naso il prof


Tutti mi guardavano e bisbigliavano e io annuii


<< vai al posto e ti becchi un 2>> borbotta


Dopo quell'2 non volli andare a scuola, non c'è la facevo come d'altronde non lo sono ancora oggi.
per almeno 3 giorni perché a casa c'erano sempre 3 assistenti sociali che continuavano a farmi domande e a segnare risposte....


29 gennaio 2014
Caro diario,
Oggi hanno chiamato gli "cosi"sociali e mi hanno detto che mi hanno trovato una famiglia benestante
Io non so se sono pronta ad andare in un altra famiglia, non mi sento pronta!
Alessia
Coso sociale:" Alessia, ti abbiamo trovato una famiglia bellissima, appena hanno visto che tu eri in adozione hanno voluto prendere te al posto di un bambino di 3 anni ed è una cosa strabiliante come il loro figlio unico abbia fatto così tanto casino per farti adottare dai genitori"
Dimmi che non è la famiglia di Federico, dimmi che non è la famiglia di Federico ...
Coso sociale:" allora la madre si chiama Cristina, il padre Ronaldo e il figlio, tuo prossimo fratello F-E-D-E-R-I-C-O
No, no no, la famiglia di Federico no uccidete mi uccidetemi vi prego!


<<la casa è molto grande solo che è fuori città ma penso che la famiglia faccia accompagnare il figlio in limousine e penso che ci andrai anche tu. Tranquilla la famiglia è una bella famiglia e ci andrai da domani mattina, la casa andrà venduta e i soldi sul tuo conto corrente... Domani alle 6.00 ti verrò a prendere per portarti e presentarti...>> 


<< io la famiglia la conosco già signore>> dico

<< bene allora ti porto soltanto, non c'è bisogno delle presentazioni.. Arrivederci>>
<<ciao>>


Dio, quanto li odio quei ceffi...
Ho messo la sveglia per le 5.00 anche se la valigia lo già fatta, voglio essere bella vestita, truccata e psicologicamente pronta...
........
Ok, sono pronta..
Toc, toc.. La porta è il Coso sociale....
.......
Toc toc, aprono la porta Cristina e Ronaldo, Federico non c'è ... Dorme, dicono i suoi...faccio i saluti e mi portano in una stanza enorme che di certo hanno detto sarà la mia..
<< tesoro, sistema la tua roba ti lasciamo e libera...>> dice Cristina E se ne andarono...
Toc. Toc. Mi volto e sulla porta c'era Federico ...e come promesso non gli rivolgo la parola e mi volto tirando fuori dalla valigia i miei vestiti...
<<Alessia, ti prego, perdonami>> mi prega Federico


Mi volto e aveva una faccia da dispiaciuto che non avevo mai visto, era sincero.
Io faccio cadere una lacrima , e mi ritrovo abbracciata a lui..

<<ehi, ora andrà tutto bene.. Perfavore non piangere >> dice tutto preoccupato
<<io non sono arrabbiata con te, si anzi lo ero ma Mi è passata ma sono ancora arrabbiata con emily e penso che non potrò mai perdonarla..>> dico
E sulla soglia di camera mia indovino indovinello chi c'era? emily ...
Lei sentendo quello che ho detto abbassa lo sguardo e se ne va.. Io inizio a rimette a posto la mia camera e Federico se ne va a consolare Emily per le Mie parole le offensive..
Ok. Camera sistemata...e sono le 7.55
Autista:" signorina alessia dobbiamo andare" busso alla porta e scesi velocemente insieme a lui verso la limousine..
.....
<<la accompagnerò tutti i giorni io...quindi vuole come il signorino a 10 minuti o davanti? >> dice l'autista
<< davanti grazie>> rispondo gentilmente
Ci sono due autista differenti uno per me e uno per Federico...
Entro a scuola, in classe, tutti erano già la, mancavo solo io... Quando sono entrata tutti mi chiedevano come stavo? Ma non rispondevo a nessuno a causa del troppo taratassamento di domande e invece il gruppo di emily insieme a Federico mi guardavano...
Ma come? Federico non si è cambiato??? Ma di solito non si cambiava?
Non capisco.
Distolsi il mio sguardo da loro che era rivolto verso di me e guardai il mio banco e il banco accanto. Vicino a me nel mio angolo buio c'è Marika, la vipera.
Perché è qui nel banco affianco al mio.
Il mio IO interiore prova quel pizzico di paura nel sapere cosa ci fa Marika nel banco accanto al mio.
<<perché sei vicino a me?>>dico mentre mi siedo

<< l ho chiesto io ai professori e hanno detto che ti farebbe bene avere qualcuno affianco..>>
<<si, e che mi rompe..">>Mi scappa dalla bocca.
<<Alessia, no, smettila! Voglio una tregua!>>
("tregua" quella parola uscita dalla sua bocca fa un certo effetto)
ti volevo dire solo che ti capisco, capisco tutto quello che stai passando perché ci sono passata pure io. I miei genitori sono stati uccisi da un ladro mentre io mi ero nascosta dietro al divano e sono stata adottata da una famiglia ricca, non abbastanza ora come la tua ma sono ricca
(Come fa a sapere che sono stata adottata dalla famiglia di Federico?)
e ti volevo dire che se hai bisogno io ci sono"

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