Capitolo 17: L'amore come via di fuga [R]

Francesca

C'è una storia dietro a ogni persona. C'è una ragione per cui siamo quel che siamo. Non si può cambiare il passato, ma dal passato si può imparare sempre. Forse non mi hai capito prima quando ti ho detto che voglio tutto di te. Tutto.

Sono le 6:00.

Ci siamo abbracciati finché non è dovuto andare a casa: rimanere abbracciati. A non dirsi niente. A sentire tutto. È stata la cosa più bella che io abbia mai provato in vita mia.

Non sono mai stata abbracciata. Inizio a piangere. Gli abbracci sono la cosa più bella del mondo. Mentre abbracci qualcuno puoi sentire il battito del suo cuore, per un momento tutto sembra così calmo e ti senti come se niente e nessuno possa farti del male. Le persone danno davvero troppa poca importanza agli abbracci.

Continuo a pensare a ciò che mi ha detto. Mi fa sorridere, ma allo stesso tempo provo paura.

Inizio a pensare a lui. Alla prima volta che l'ho incontrato e ai nostri incontri successivi.

È bello davvero, non in senso fisico. Anche quello, ma solo quello non basta. Lui è bello perché è vero, perché è spontaneo. È bello perché è intelligente, perché è curioso. È bello perché non ha bisogno di usare tattiche per piacere alle persone, perché se piace va bene, se non piace non gli importa. È bello perché è onesto, sincero, diretto. È bello perché quando guarda lo fa con attenzione, è bello perché i suoi abbracci, le sue carezze sostituiscono di gran lunga le parole, è bello perché i suoi silenzi parlano. È bello quando è scettico, è bello quando alza gli occhi al cielo, è bello quando scoppia a ridere. È bello quando mi prende in giro e poi mi abbraccia, è bello quando non è d'accordo con me. È bello perché non ha paura di contraddirmi, ma ascolta quello che ho da dire. Non mi scavalca, non si impone. È bello perché è competitivo, perché non si arrende. È bello perché è caparbio. È bello perché è presente, perché è attento, è bello perché conosce i miei lati odiosi e li accetta comunque. È bello perché non regala la sua fiducia a chiunque, perché nei suoi segreti fa entrare solo me. È bello perché è mio complice, è bello perché mi dà forza, coraggio, mi sprona a dare il massimo. È bello perché può sembrare timido e freddo quando lo vedi per la prima volta, ma solo perché non regala il suo bene a chiunque. Perché se vuole bene ci crede davvero, te ne vuole sul serio e questo non può accadere in un giorno. È bello perchè per gli amici c'è sempre, perché se gli chiedi aiuto non si sottrae mai. È bello perché è possessivo ma non ossessivo, perché mi protegge. È bello perché si preoccupa per me. Per me è così bello che ogni volta che lo guardo mi domando se davvero esista o se sto solo sognando.

Bip! Un nuovo messaggio! È Aeron!

Fa male avere qualcuno nel cuore ma non poterlo avere tra le braccia. Buongiorno.

Rispondo. Vieni qui, sfiorami lentamente, poi stringimi al tuo petto e fammi sentire giusta. Buongiorno a te.

Sorrido tra me e me. Mi vesto: un pantalone nero e una maglietta grigio chiaro. Decido di iniziare a leggere la saga di Harry Potter: prendo tutti i libri, li infilo nella sacca e mi dirigo verso il campo Etrusco. Per circa una settimana quella è la mia routine. Arrivata all'ultimo libro, mi ritrovo in lacrime: non può essere finito così! No! Deve continuare per forza! Perché non li ho letti prima? Ah, già! Perché, nonostante mi piacesse leggere, dovevo seguire Madison come un cagnolino.

Harry, Silente, Hermione, Ron, Sirius, Neville, Luna e persino Draco Malfoy mi hanno insegnato molto più in sette libri di quanto abbia fatto chiunque altro in diciannove anni della mia vita.

La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo ci si ricorda di accendere la luce. Albus Silente, anche se ti detesto un po' sarai sempre il mio mentore.

Harry, tu non sei una persona cattiva, sei una persona buonissima a cui sono capitate cose cattive. Mio caro Sirius Black, tu sì che mi conosci.

Decido di scrivere un messaggio a tema Harry Potter ad Aeron.

Sei il mio patronus in un mare di dissennatori.

Forse non capirà, ma è sempre meglio tentare.

In questi giorni ci siamo visti poco, ma quel poco mi fa stare bene sempre. Mi ha chiesto ufficialmente un appuntamento: indossavo un vestito rosso e lui era splendido nel suo completo nero. Mi ha portata in un ristorante in stile anni '20 a Macerata. A fine serata mi aspettavo un bacio, ma niente: nonostante ciò, non sono rimasta delusa, perché con lui è tutto più magico e vorrei fare le cose con calma. Alla fine del nostro primo appuntamento mi ha lasciato un messaggio con scritto: "Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all'improvviso, in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata". Negli appuntamenti successivi mi ha portato nel giardino della scuola Le Blanc, ormai chiuso al pubblico, e una sera siamo andati a teatro. Per la prima volta mi sono sentita felice, finalmente desiderata, e senza la paura di non essere all'altezza. Lui è fin troppo perfetto e io al suo fianco non sono altro che una scimmietta goffa.

Bip!

Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo.

Hai letto HP?

Certo. Hai finito di leggere la saga?

I libri sono completamente diversi dai film.

<<Sapevo che li avresti adorati>>. Alzo di scatto la testa e me lo trovo davanti in tutta la sua luminescenza. Aeron. È vestito con dei jeans neri e una maglietta semplice, anch'essa nera. I suoi capelli sono legati come al solito. Vorrei tanto vederlo con i capelli sciolti per una volta.

Mi porge una mano e mi aiuta ad alzarmi. <<Grazie>>.

<<Se fosse stato per me, ti avrei già lasciata stare, solo che il cuore è testardo e non me lo lascia fare>>. Mi accarezza la guancia e poggia la sua fronte sulla mia.

<<Tutto bene?>>

Lui annuisce: <<Il processo contro Alessandro non va molto bene. Parliamo d'altro. Ti va di andare a cavallo?>>

<<Non ci so andare>>, rispondo imbarazzata.

Mi prende per mano, mi toglie lo zaino dalle mani, se lo porta sulla spalla e mi porta dentro il bosco. Due grandi cavalli, uno nero e uno bianco, ci aspettano tra i grandi alberi. <<Voilà, Mia Principessa>>. Mi prende in braccio con leggerezza e mi fa salire sul cavallo bianco.

Sono terrorizzata: ora mi butta giù.

<<Devi rilassarti. Loro capiscono quando siamo nervosi. Ora guiderò io il tuo cavallo, quindi l'unica cosa che devi fare è rimanere in equilibrio>>. Mi sorride. <<Ho una sorpresa con me>>.

Sono le 20:30.

Stiamo cavalcando con calma, in silenzio. Lui è davanti e trascina il mio cavallo lentamente. Osservo il paesaggio: il cielo si è tinto di un misto di colori arancio, rosa e rosso.

Mi porta a vedere il tramonto!

Mi piacciono i tramonti, perché sono la dimostrazione che a volte anche la fine di qualcosa può essere spettacolare. Non ho mai visto dei colori così accesi. Le nuvole si perdono all'orizzonte e con gli ultimi raggi del sole si possono già ammirare piccoli puntini luminosi nel cielo. Le stelle! Ed ecco che dalla parte opposta appare la luna. Il solo guardarla mi tranquillizza, mi fa capire che la sera è arrivata e con essa anche la notte, sinonimo di riposo e di consiglio. Ed è bellissimo farsi illuminare il viso dagli ultimi raggi del sole mentre tutto intorno a te sembra diventato magico.

Ci fermiamo in un punto che rende l'idea della bellezza dinnanzi a noi. Lui scende dal suo cavallo e con un movimento repentino viene dietro di me, abbracciandomi.

Mi bacia sulla punta dell'orecchio. <<Ma è normale restare a guardare il cielo che sfuma dall'alba al tramonto e non smettere di pensare a te nemmeno per un secondo?>>

Mi volto verso di lui e sorrido. <<Cosa ne hai fatto di quell'antipatico di Mr. Cappotto?>>

<<Sono sempre qui>>. Sorride e mi abbraccia.

Aeron

Esiste una parola gallese, si chiama "Cwtch" ed è intraducibile in altre lingue. Significa l'abbraccio in cui ci sentiamo protetti, il posto sicuro che ci dà la persona che ci ama. È un posto in cui niente ti turba, niente ti ferisce, niente può colpirti. È un posto speciale, un posto unico che puoi trovare solo tra quelle braccia. Si chiama Cwtch. Lei è la mia Cwtch.

...

Francesca

La vibrazione del telefono mi sveglia. Sono le 8:00. È Aeron.

Non hai idea di quanto riesca a essere scostante con le persone che non mi vanno a genio. È un'arte che ho affinato. Tu, però, hai sgretolato le mie difese. E a me non dispiace affatto. Buongiorno. CI vediamo al campo alle 15:00?

Sorrido. Continuiamo a parlare a suon di citazioni la maggior parte delle volte: è molto profondo.

Mi faccio una doccia, mi vesto e mi preparo per uscire, ma all'improvviso il telefono squilla.

Numero sconosciuto.

<<Pronto?>>

<<Pronto, Evelyn. Sono Madison>>.

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