2. A TERRA LE MIE ARMI

Realizzare i propri sogni è la priorità di qualsiasi essere umano che abita quel grande e misterioso pianeta chiamato Terra. C'è chi sogna di diventare pilota d'aerei, chi di andare almeno una volta nella vita al concerto del suo cantante preferito; chi di incontrare il proprio idolo per strada, così a caso, magari durante una passeggiata; chi vuole semplicemente mettere su famiglia; chi vuole solo un figlio, mentre altri ne voglio due, tre, e perché non quattro? Ma qualunque sia il sogno, per quella persona che ce lo ha in testa da sempre è speciale, unico, raro, anche se ad altri può risultare infantile.

E anche Alessio aveva un sogno, quello di fare il cantante. Ma nulla viene regalato dalla vita, nulla ci viene servito su un vassoio d'argento. Se si vuole ottenere qualcosa bisogna solo lottare, con tutte le forze che il nostro corpo e la nostra mente ci offrono, così da essere soddisfatti e felici. Bernabei aveva iniziato da giovanissimo a lavorare sodo per quel sogno; gli strumenti musicali che studiava con tanta fatica e devozione lo avevano portato ad avere un briciolo di sicurezza per potersi iscrivere ad X-Factor, restando con l'amaro in bocca dopo l'eliminazione alla fase dei Bootcamp. Ma nulla può fermare un giovane così pieno di vita e di sogni, speranze per un futuro alla sua altezza, un futuro che prima di vivere vuole scrivere come meglio crede. Ma la cosa più sensazionale di quel ragazzo, era che nonostante il secondo posto ad Amici e il premio della critica giornalistica, Alessio non si era perso d'animo, e una volta rimboccate le maniche di quelle felpe extra large che era solito portare, ha dimostrato che anche chi arriva secondo, può tranquillamente sentirsi vincente. Una strada di alti e bassi, di successi e soprattutto musica. Ma non tutto è bello come sembra all'apparenza. Si cresce, si diventa maturi, si apprendono cose nuove, ed è possibile capire che quello che si sta facendo non era come lo si era immaginato. La difficoltà maggiore è staccarsi da quelli che fino a poco facevano parte della tua vita, rinunciare a tutto per ottenere cosa? Solo un forse. Ma la vita non è fatta di forse, e questo Alessio lo sapeva fin troppo bene. Ma quel "forse" per lui era diventata certezza. Una band lasciata senza cantante, due strade che si dividono senza mai più incontrarsi e tanta energia. Ecco cosa aveva portato questo giovane romano a fare musica. L'energia. Quella che ti scorre nelle vene, che ti fa vibrare il corpo quando impugni un microfono per far sentire a tutti la tua voce, quella che ti fa strimpellare un chitarra in modo perfetto, quella che ti fa sentire vivo. Ma non ci può essere energia senza forza. E lui ne aveva tanta, per alzarsi ogni volta dopo una sconfitta, dopo una giornata storta, dopo un secco no da chi fino a prima ti diceva sì.

Ma tutto ciò bisogna anche condividerlo, non solo con i fans, ma con una persona che ti ruba il cuore, lo fa suo e lo chiude a chiave, proteggendolo dal mondo. E molto probabilmente Alessio doveva ringraziare qualcuno, il fato, Dio, il destino, se stesso, chiunque per avergli fatto incontrare una giovane ragazza bionda in una serata d'autunno, in una discoteca di cui Bernabei nemmeno rammenta il nome. Una ragazza dagli occhi talmente profondi da farlo annegare in un mare d'amore. Perché sì, finalmente Alessio si era innamorato. Questa volta sul serio.

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La vita non può essere fatta né da se, ne tanto meno da ma, e questo Catherine lo sapeva fin troppo bene. Ma la sua intera esistenza era sempre stata costellata da questa stupidissima parola. Due lettere così taglienti da far paura anche al peggior serial killer della storia. Se le avessero detto che la vita non è così perfetta come sembra, se le avessero insegnato che la felicità è l'unica cosa che conta davvero, e se l'avessero convinta che l'amore a volte fa male Catherine avrebbe sicuramente riso in faccia a queste persone. Ma soprattutto se qualcuno l'avesse fermata, forse non avrebbe accettato quella proposta di lavoro, e forse non sarebbe in questa situazione.

Malgrado la sua bellezza, Catherine Antonelli era sempre stata una ragazza talmente seria per la sua giovane età da sembrare un'anziana intrappolata nel corpo di una ventenne. I valori che i suoi genitori abilmente le avevano insegnato l'avevano spinta a dover fare le cose con un certo ritmo e in un specifico ordine: studio, lavoro, matrimonio e figli. Niente di più, niente di meno. Ogni novità che Cat incontrava nella sua vita la esaminava accuratamente, la studiava, ne capiva i meccanismi e solo alla fine decideva se poteva servirle per una vita migliore oppure no. E se questa cosa la considerava inutile, di certo non l'avrebbe più nominata. Trasgredire alle regole? Quella di certo non era una priorità, ma se incontri una persona che ti affascina, allora è bene rischiare. Ed era la prima volta, anzi era l'inizio di una lunga serie di prime volte. Primo lavoro, priva volta che si trasferiva, prima volta che rinunciava alla sua famiglia, prima volta che si innamorava. E questa era la cosa che le aveva fatto prendere quella decisione. Non doveva innamorarsi di lui, il ragazzo sbruffone, tenebroso, donnaiolo. Ma ciò che sembra illegale, sbagliato, beh è altrettanto eccitante. Eccitazione, parola sconosciuta a Cat fino a quando non era entrata in quella discoteca. Le luci psichedeliche avevano portato la giovane dritta davanti ad Alessio, e da lì le cose sono precipitate. Il sesso, la lussuria, il proibito, tutte cose che Catherine non aveva mai provato per colpa sua, per colpa della famiglia. Ma le stavano talmente bene attaccate addosso che l'avevano cambiata completamente. Ripudiata dalla sua famiglia perbenista, si era ritrovata a dover fare leva su stessa e continuare imperterrita ad amare lui. Lui che l'aveva fatta innamorare, lui che l'aveva sottomessa, lui che l'aveva manipolata, lui che l'amava. Per se una cosa era certa, era che tra i due c'era l'amore. Il sesso era un tasto dolente per la bionda, ma Bernabei era riuscito ad aprirle un mondo a lei sconosciuto, e le aveva insegnato quanto bello potesse essere concedere anima e corpo ad una persona. Aveva perso tutto, ma per una volta era riuscita a mettere davanti se stessa e la sua felicità. Che sentimento insidioso, fastidioso, uno di quelli che ti porta a rinunciare a qualsiasi cosa solo per essere contento e spensierato. Ma può bastare solo la felicità? Era sempre stata presa dalla ricerca della perfezione e dall'impegno di soddisfare i suoi genitori, di sembrare la figlia modello, da dimenticare completamente cosa davvero stava cercando. E poi, improvvisamente, l'elemento mancante le era balzato davanti. Uno stupidissimo spiraglio di felicità, che anche se talmente piccolo la faceva sentire viva. E Catherine non desiderava altro in quel momento, stretta tra le braccia del fidanzato, i corpi nudi e bagnati a contatto, lì sotto l'acqua bollente della doccia. Questa era la vera bellezza che tanto cercava.


❌SPAZIO AUTRICE❌

Buonasera mondo. Mi apro questa piccolissima parentesi per scusarmi se questo capitolo è abbastanza corto, ma diciamo che è solo di passaggio. A cosa mi è servito? Semplicemente a farvi capire a grandi linee i due protagonisti, anche se man mano che la storia proseguirà, conoscerete tutte le varie sfaccettature dei loro caratteri. Non ho voluto soffermarmi più di tanto sul discorso "band lasciata" perché io ho una mia personale teoria che magari a voi non può piacere. Dico solo che io seguo esclusivamente Alessio, mentre i Dear Jack sono un capitolo chiuso della mia vita. Ma ciò che è ovvio per me, magari è in discordia col pensiero di alcuni di voi, e per non creare polemiche di alcun tipo ho deciso di astenermi e riportare il fatto principale e fine della storia. Detto ciò mi dileguo, e spero di ritrovarvi nel prossimo capitolo.

Jen 🐻

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