Capitolo 8.

Volevo cominciare col dire che sto scrivendo nel periodo degli esami(aggiorno in anticipo,amatemi)ai quali sono stata ammessa con 8. Ve lo dico anche se non vi frega,rido. Sorratemi (?)
Detto questo vi saluto,buona lettura.♡
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*il giorno dopo, Celeste'sPow*
Adoro il sabato per il semplice fatto che non si va a scuola. Erano le 10, ed ero ancora a casa di Jen. Luke si era riaddormentato ed Ashton e Jen dormivano ancora. Mi ricordai che Jen in casa aveva un pianoforte,a sua detta del giorno prima. Salii ed emtrai nella stanza dove mi disse che si trovava. Era abbastanza lontana da tutte le altre camere. "Bene" Pensai. "Non mi sentirà nessuno"
Aprii delicatamente la porta e lo vidi:
Era un bellissimo pianoforte bianco immacolato. Appena mi sedetti sullo sgabello, notai che era di marca Weber. Mio padre mi aveva insegnato che non era una delle migliori marche,ma considerato che un pianoforte costa almeno 2000 dollari, provai lo stesso a suonarlo. Appena appoggiai un dito su un tasto,poi due e tutti gli altri a seguire, mi lasciai trasportare dalla melodia. [N/A Vi consiglio di far partire la canzone che ho messo ad inizio capitolo da ora]

What would I do whitout your smart mouth? Drawing me in, and you kicking me out

You've got my Head spinning,no kidding, I can't Pin you down
What's going on in that beautiful mind
I'm on your magical mistery ride
And I'm so dizzy, don't know what hit me,but I'll be alright

My head's under water, But I'm breathing fine

You're crazy and I'm out of my mind.

'Cause all of me

Loves all of you

Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me
I'll give my all to you
You're my end and my beginning
Even when I lose I'm winning
'Cause I give you all of me
And you give me all of you..

*Luke's Pow*

Appena aprii gli occhi, venni colpito subito subito da un forte mal di testa. Poi riaffiorarono le immagini di ieri: La festa,, qualche bicchierino di troppo, Cassandra che mi spoglia..

Nemmeno il tempo di pensare a qualcos'altro che, nel silenzio, sento una voce. E' così leggera, limpida,pura. Sembra quasi angelica. Mi accorgo che quella voce è accompagnata da un pianoforte. Curioso, mi alzo dal letto, e mi dirigo verso l'ultima stanza del corridoio.

*Nobody's pow*

Il ragazzo aprì leggermente la porta.

I'm around through every mood

La vide, era seduta davanti al pianoforte, bianco come l'anima della ragazza, chiaro come la sua pelle.

You're my downfall, you're my muse

My worst distraction, my rhythm and blues

La guardò suonare con quella passione, quella passione che nemmeno lui sapeva definire, ma la capiva, semplicemente perchè provava lo stesso quando entrava nel suo mondo, quando suonava la sua chitarra. Poi notò un luccichio spento nei suoi occhi, sembrava malinconia, mancanza.

My head's under water
But I'm breathing fine
You're crazy and I'm out of my mind

Le si avvicinò leggermente da dietro, ma lei era talmente presa che non se ne accorse.

'Cause all of me
Loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections
Give your all to me
I'll give my all to you
You're my end and my beginning
Even when I lose I'm winning
'Cause I give you all of me
And you give me all of you,

La ragazza si accorse della sua presenza, perchè cominciò a cantare anche lui. Lei si voltò leggermente ma non si fermò. Il ragazzo le si piazzò accanto e sorrise. Lei suonava, trascinata da quella stupenda melodia. Mentre premeva quei tasti, con velocità e decisione, sorrise. Poi guardò il ragazzo, che sorrise a sua volta. Era uno di quei sorrisi con cui comunichi, anima ad anima, non puoi esprimere a parole ciò che dicono. Ma i due ragazzi si capirono. Continuando a cantare, insieme, guardandosi negli occhi, si dedicarono quelle parole, anche se non lo avrebbero mai ammesso. O almeno, non per ora.

'Cause all of me
Loves all of you
Love your curves and all your edges
All your perfect imperfections

E lui, lei, loro. Quei due erano lì,insieme. Cantavano, si lanciavano occhiate furtive, come se farsi vedere fossi quasi un peccato imperdonabile. Quando incrociarono lo sguardo, però, erano una cosa sola. Entrambi si sorridevano, ma non era falso. Parlavano con gli occhi,loro. Erano in grado di capirsi con un solo sguardo. Entrambi provavano qualcosa all'altezza dello stomaco, un dolore quasi piacevole. Si stavano innamorando, lentamente, stavano cadendo nella loro condanna più grande.

Give your all to me
I'll give my all to you
You're my end and my beginning
Even when I lose I'm winning
'Cause I give you all of me
And you give me all of you

I give you all of me

And you give me all of you,

*Luke's Pow*

"I give you all of me
And you give me all of you, oh oh.."

Cantammo gli ultimi versi, poi le sue dita smisero di premere i tasti, e le nostre corde vocali non si muovevano più in sintonia.

La guardai, mentre fissava ancora le sue dita sui tasti del pianoforte di Jennifer.

La odiavo, ma era bellissima, soprattutto con le guance leggermente arrossate.

Alzò finalmente lo sguardo, permettendomi di guardare i suoi occhi. Erano un misto tra il celeste ed il grigio, molto più limpidi dei miei. Ci guardammo per quelli che non ho idea se fossero secondi, minuti, ore. Però provavo una strana sensazione, che mi fece sorridere d'istinto mentre la guardavo.

"Però.. Intonata la ragazza, eh?" Le dissi, con un ghigno sul volto.

Arrossì più di quanto non lo fosse già. Era.. tenera?

"Ti.. ti va di andare a svegliare Jen e Ashton?"

Come cazzo sapeva il suo nome?

"Come sai il suo nome?" Diedi voce ai miei pensieri. "Me lo ha detto Jennifer.." Disse, abbassando lo sguardo. Le alzai il mento con due dita. "Hai per caso paura di me? Non mordo, tranquilla" Ridacchiai.

"Ehm.. no, non ho paura di te" Esclamò, più che convincere me, sembrava voler convincere sé stessa. La guardai. "Che c'è?" Mi chiese.

"Sei bellissima, ragazzina". Solitamente lo dicevo per portare le altre ragazze a letto, ma stavolta stranamente no. Sentivo il bisogno di proteggerla da qualsiasi cosa, ma non lo avrei mai e poi mai ammesso. Avrei tenuto nascosti tutti i sentimenti per me, come facevo sempre. Non mi sarei mai innamorato di nessuno, infondo nemmeno so che cosa è, l'amore.

"Ehm.. g-grazie, ora scendiamo" Si liberò dalla mia presa e scese le scale. Rimasi imbambolato per dieci secondi, poi scesi.

*Celeste's Pow*

"Sei bellissima, ragazzina"

Stavo fissando i suoi occhi, erano un bellissimo gioco di colori. Azzurri come il cielo, blu come il mare. Erano qualcosa di stupendo, ma non glielo avrei mai detto, me lo avrebbe rinfacciato a vita, facendosi strane idee. Li avrei fissati per ore, ma non riuscii più a reggere il suo sguardo profondo. Uno sguardo indagatore, che cercava di penetrarti nell'anima e leggerla da cima a fondo come un libro aperto. Non avrei resistito un secondo di più, in quella stanza. Mi ritrassi dal suo sguardo, scappai da ciò che, per un secondo, fu la mia certezza.

"Ehm.. g-grazie, ora scendiamo"

Continuavo a pensare al suo "Sei bellissima". Detto da lui, in quel contesto. Era tutto così strano, ma sembrava così fottutamente sincero. Detto da qualcun altro, in quel momento, non ci avrei creduto. Quando me lo dicevano Jen o Michael gli ridevo in faccia, dicevano che avevo un fisico da modella e che migliaia di ragazzi sarebbero dovuti correre dietro a me. Ma detto da Luke, ci ho creduto. Ho creduto, per un secondo, di essere bellissima per davvero. Ma non volevo illudermi, sapevo sarebbe durato poco e niente.

"Buongiorno Jen, da quanto sei sveglia?"

"Oh ciao Cel, vuoi dei pancakes? Comunque da dieci minuti, in realtà.

Poi Ashton fece la sua comparsa. "Buongiorno, ora mi spiegate che cazzo ci faccio qui".

"Amico, intanto ti calmi" Gli rispose Jen. "E comunque ringraziaci, tu ed il tuo amichetto Lucas ieri sera eravate tutti fatti, così vi abbiamo fatto dormire qui. Non vi abbiamo stuprati o cose del genere, tranquilli" Rise lei, con aria di sfida. Sapeva tenere testa a tutti, quella ragazza era spettacolare.

"Oh okay Baby, calmati o vuoi che lo faccia a modo mio?" Sorrise maliziosamente il ragazzo dai capelli biondi.

"Non voglio vedere atti sessuali di prima mattina, sto passando un dopo-sbornia, grazie"

Intervenne Luke, entrando in cucina.

Wow, mi hai tolto le parole di bocca, Lucas.

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*Due ore dopo*

"E così se ne sono andati.. però ammettilo Cel, sono esilaranti"

"Umh?" Dissi, guardando fuori i due ragazzi mentre salivano in macchina di Luke. "Ehm.. si, già.." In fondo lo erano. Potevano essere stronzi quanto volevano, certo, ma sanno anche come far ridere le persone.

Io e Jen ci guardammo.

"Film?" "E Film sia" Sorridemmo ed io mi buttai a peso morto sul divano.

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"N-non è giusto" Singhiozzò Jen. Finiva sempre così, ogni volta che guardavamo quel film. "Perchè sono sempre i cani a morire? Una cazzo di volta non possono lasciare vivo un animale?!" Quasi urlò Jen, piangevo anche io. Eravamo solite a guardare film strappalacrime, e "8 Amici da salvare" era uno dei nostri preferiti.

"L-lo so Jen, lo so" Eravamo così fottutamente sentimentali, eppure dopo aver pianto, nonostante fosse per un film, mi sentivo meglio. Io e lei, anche se sono qui da una sola settimana, ci capivamo al volo, era già speciale per me.

Ad un tratto mi vibrò il cellulare. Lo presi dal comodino.

"Pronto, mamma?"

"Cel, tutto bene da Jennifer?"

"Sì mamma, tutto bene"

"Bene. Ti aspetto a casa per pranzo, mi raccomando"

"Okay. Posso portare Jen?" E sorrisi a quest'ultima. "Certo tesoro, a dopo"

"A dopo mamma" Sorrisi di nuovo e chiusi la chiamata, poggiando il mio I-Phone 5S Sul comodino.

"Vieni a pranzo da me, renditi decente" Ridacchai. Con Jen, che tu lo volessi o no ridevi sempre, forse un pò per le sue battute, o per la sua impacciataggine nel fare alcune cose.

Lei andò su a prepararsi, io telefonai a Victoria.

"Ehi Myriam!"

"Ehy Violet, tutto bene a Londra?"

"Sì! Ti stavo appunto per chiamare, devo darti una notizia stupenda!"

"Oddio, cosa?"

"Vengo a Sydney, per un mese!" Gridò, eccitata. Tirai un urlo così forte, che Jen scese di corsa e "Cel, porca puttana che cazzo urli?!"

"La finezza in persona,dicevano. Comunque Victoria viene qui a Sydney per un mese!" Urlai, e lei si aggiunse, strappandomi il telefono di mano. "Ehy Vic sono Jen, l'amica di Celeste! Non vediamo l'ora che tu sia qui!"

"Non vedo l'ora! Ah, e non è finita qui!" Parlò la ragazza, dall'altra parte del mondo.

"Spara" Esclamammo all'unisono io e la mora accanto a me. "Faccio una prova di studio nel vostro college, se tutto va bene mi trasferisco lì per un anno o due!" Mi misi a piangere di gioia. Sarei stata con le due ragazze alle quali ero più affezionata.

"Quando parti?"

"Vediamo.. domani è il 10 novembre.. okay Cel non urlare ma.." Disse. "Ma?" Esclamai, non sapevo se essere eccitata o no. "Parto tra due giorni!" Come non detto, lasciai il telefono a Jen, poi urlai e ballai per casa. Vic era in vivavoce mentre Jen faceva un video, mentre mi muovevo in modo strano. "Credo che te lo manderò Vic, hahah" Scoppiarono in una fragorosa risata, ed io feci il broncio. "Ehi, non è divertente!"

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Erano le 03:00. Non avevo sonno,ero a casa mia. Mi alzai dal letto e mi affacciai, prendendo a fissare l'oceano, e la luna sopra di esso, nel cielo. Mi chiesi cosa stesse facendo Luke, ma mi rimproverai subito. Non dovevo pensare a lui. In quel momento mi arrivò un messaggio.

Numero non salvato: << Cpmr sri brlla puccola Cel, dei lz lucr deo myei occgi. -LukeXx"

Sbarrai gli occhi. Il messaggio era incomprensibile, ma mi sorpresi quando lessi la firma in fondo,probabilmente impostata dal cellulare, dato che sembrava fatto. Parecchio fatto. Non so con quale coraggio, ma salvai il suo numero, e poi lo digitai sulla tastiera.

Uno squillo.

Due squilli.

Tre squilli.

"Prondoo?" Rideva.

"Lucas, dove cazzo sei." Chiesi, arrabbiata.

"Sono nudooo eheh" Poveri noi.

"Sto arrivando" Sbuffai, e chiusi.

Mi vestii, poi guardai qualcosa a cui aggrapparmi durante la mia eroica discesa dalla finestra. Dopo essermi quasi rotta una gamba, atterrai sulla siepe sotto la mia finestra e corsi. Poi un'idea mi balenò in mente, e afferrai di scatto il cellulare dalla tasca.

Perfetto. Inviato da Danny's Pub alle 03:13.

Dopo svariati minuti di corsa lo trovai. Era solo sta volta. Lo raggiunsi e quasi non gli tirai uno schiaffo, a vederlo così.

"Luke, cosa cazzo speri di ottenere riducendoti così?!" Gli Urlai.

"Mia bellissima Celestee! Perchè ti chiami così? Il tuo nome si chiama come il cielo limpido ahah. Vieni qui, avvicinati ho freddo"

Era ubriaco, ma non glielo negai. Mi sedetti accanto a lui, ed in men che non si dica, mi ritrovai lui che mi abbracciava. Poggiai la testa sul suo petto e lo guardai.

"Sono le tre e mezza, perchè sei qui?" Rise.

"Stupido, sono qui perchè.." Mi zittii. Non se lo sarebbe ricordato, quindi perchè non dirglielo? "Perchè mi hai fatta preoccupare." Sospirai.

"Piccola.. scusami. Scusami se sono così stronzo, io non voglio esserlo con te. Però lo sono e" Singhiozzò. Lo scansai, vidi che piangeva. "Ehi Luke..che succede?" "Mi mancano" "Vuoi parlarne?" Sorrisi, accarezzandogli la guancia. Sembrò rassicurarsi, lo guardai in quelle pozze profonde. Prima che parlasse, sapevo già cosa volesse chiedermi. "Sì Luke, puoi fidarti." Gli sorrisi. "I miei genitori, sono morti. Eravamo a casa, era un tranquillo giorno di novembre. Esattamente la notte del 10 novembre.." Mi guardò, con gli occhi vuoti. "Ma.. è stanotte..." Sussurrai, anche se sapevo che mi avesse sentita lo stesso. "Erano le 04:30, lo so perchè non riuscivo a dormire. Avevo 13 anni. Nonostante una brutta sensazione, mi addormentai. Alle 10, mi suona il cellulare e.. era una chiamata.." Si interruppe, prendendo aria. "Di Michael." Rimasi sbigottita. "Michael Clifford?" Chiesi. "Sì.. lui. E.. e mi propose di andare a giocare alla play alle 16, come ogni giorno. Era il mio migliore amico, lo conosco da quando eravamo nelle pance delle nostre mamme, in pratica. Solo che, appena chiusa la chiamata, guardai fuori dalla finestra. C'era un furgone bianco, dal quale scendevano degli uomini con un passamontagna. Essendo un ragazzo sveglio, riuscii a capire ciò che stava per succedere..e chiamai i miei, urlando.". Si fermò, io lo ascoltavo, incantata. Notai che una lacrima si era riversata sul suo bellissimo viso, cosi gliela asciugai. "Luke, se non ce la fai non importa" Non so come, ne perché, ma il mio istinto mi disse che lui si era lentamente costruito una corazza, uno scudo protettivo dal mondo. Lo abbracciai, ne aveva bisogno quanto me.

"Ma era tardi Celeste, era tardi!" Urlò, facendomi sobbalzare. "Scusa.." Disse, poggiando la sua mano sulla mia. Mi sorpresi, ma la strinsi, volevo capisse che io c'ero. Nonostante tutto il dolore che mi aveva procurato fino a quel momento.. io ci sarei sempre stata.

"Il tempo di scendere giù, che dovetti risalire per nascondermi. Solo che non avrei dovuto farlo. Mio padre si mise davanti a mia madre, per difenderla. Purtroppo quei figli di puttana erano armati e.." Lo guardai. le lacrime scendevano più copiosamente sul suo viso, ora. "E hanno sparato." Sussurrò. "Così mia mamma, tentando di rianimare mio padre, subì un colpo fatale, alla tempia. E io rimasi immobile, non feci nulla per salvarli, ero paralizzato. Solo dopo che se ne furono andati, chiamai la polizia, poi Michael. Quando arrivarono gli sbirri, e poi lui, gli chiese se poteva adottarmi la sua famiglia, così che io avessi potuto rimanere con lui. Ma quei figli di troia mi trascinarono in orfanotrofio, dove sono cresciuto solo, a suon di botte e trattato malamente. Ma me lo sono meritato, li ho lasciati morire davanti a me" Si rannicchiò su sé stesso. Piangevo con lui, la sua vita era stata davvero dura.

"Luke.. hey Luke, ci sono io" Sussurrai al suo orecchio. Si alzò,mi tirò su in piedi,Poi mi abbracciò. Era un abbraccio bisognoso, come se mi chiedesse di salvarlo. "Non te ne andare Cel.. ho bisogno di te."

LE MIE MANI SONO ANDATE A PUTTANE

Okay, Buonasera. Sono le 23:40, sto scrivendo dalle 20.40 e domani devo fare l'esame di francese. Sarà colpa vostra se prendo 5, vi amo. <3 Ho aggiornato prima perchè sono veramente un uragano di idee in questi giorni. Grazie a chi legge questa insulsa storia, vi adoro, dal primo all'ultimo lettore/lettrice,chi silenzioso e chi no. <3

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