Death and all his friends。・:*˚:✧。

[...]

E cosí lesse,con voce calma e pacata. Le parole gli scivolavano fuori dall'anima,constatò,come se le fabbricasse una ad una intrecciando fili d'oro con pietre preziose di diversi colori. Quelle stesse parole,scarabocchiate con un pennino su un foglio di carta stropicciato e macchiato così tanto che pareva una reliquia,non parevano altro che banali pregrafismi; al punto che il giovane aveva quasi dimenticato di saper leggere,o aveva perso quel poco gusto che ne aveva il farlo dopo aver ascoltato il suo amato declamare le stesse insulse parole.
No,non erano insulse.
Potevano sembrare tutt'altro che eterne,scritte sulla carta fragile,ma sapeva bene che avrebbero infranto la linearità del tempo e dello spazio,e in ogni dove e in ogni quando qualcuno se ne sarebbe ricordato. Gli provocava un po' d'invidia,a dire la verità.
Di lui si sarebbe ricordato?

<<Troppo?>>
Venti gli sorrise dolcemente,intenzionato a prenderlo in giro. Xiao sapeva che gli sarebbe bastato mostrare la ben minima forma di imbarazzo per condannarsi a una mezz'ora di scherno come minimo.
Non che non ne provasse.
Il bardo gli aveva parlato di amore,di spiagge,di eternità,di tramonti e di anime gemelle come se non si riferisse nemmeno a lui,così intento ad ascoltare che si era dimenticato della sua esistenza per qualche tempo, che quando si era ripreso aveva dovuto saltare parecchio in alto per riafferrare i pezzi della sua anima che stavano volando via sospinti dalla brezza insieme ai denti di leone.
Con tanta franchezza,e tanta intensità che per un istinto naturale gli venne da dubitare che le parole scritte su quei pezzi di carta fossero rivolte a lui.
Non gli sembrava nemmeno possibile,realisticamente parlando. 
Nemmeno alla luce luce del tramonto,sdraiato sul bordo del dirupo di Starnatch Cliff,circondato dalle Cecilie,dove la più bella Venti l'aveva rubata per incastrarla nel suo cappello.  Poteva vederla alzando lo sguardo,insieme al volto del ragazzo che non odiava,ma che sempre gli sarebbe sembrato estremamente lontano,non importava quanto fosse vicino; per quanto ora lo tenesse accanto a sè con la testa poggiata sulle sue gambe mentre leggeva per lui.
Nemmeno con le fredde ma delicate dita del bardo fra i capelli,intente ad esplorare ogni ciocca senza badare ai momenti in cui dovevano fermarsi per non fargli male incontrato un nodo.
Non gli sembrava semplicemente possibile.
E questo gli mise una sorta di malinconia,nonostante il momento.

<<Dove sei,Venti?>>
Lo aveva pensato,lo aveva sussurrato.
Gli era venuto spontaneo guardando il suo volto girato verso la luce del tramonto sempre più fioca,un leggero sorriso disinvolto.
E pensava onestamente che non avrebbe mai risposto,che avrebbe continuato a sorridere con la sua aria enigmatica o avrebbe addirittura iniziato a prenderlo in giro per la sua volubilità. Lui,che tanto si era guadagnato la reputazione di persona austera e incorruttibile.
<<Dimmi Xiao,hai mai desiderato di morire?>>
Quella domanda avrebbe dovuto fargli gelare il sangue nelle vene. Invece tutto ciò che fece fu rispondere con falsa fermezza,tradita dalla voce rauca.
<<Tu?>>
Ci fu silenzio per un istante.
Le parole non dette oscillarono intorno a loro sospinte da una ventata fredda,e sta volta entrambi sentirono il gelo.
<<Credi che morire sia libertà?>> chiese ancora il bardo.
<<Libertà.. dalle spoglie mortali?>>
La mano di Venti si fermò a metà nel suo percorso lungo i capelli del giovane Yaksha,come se ciò che stava per dire necessitasse da parte sua tutta l'attenzione e la cura possibile. Ogni tanto lo faceva, e Xiao lo immaginava scegliere con cura le parole con cui iniziare un discorso come se scegliesse i vestiti da indossare la mattina; lo osservava,spiava il modo in cui il suo sguardo si soffermava da un punto all'altro del vuoto cercandovi lettere invisibili con cui comporre le sue frasi.
E alla fine parlò, e le cecilie si mossero al vento portando via la sua voce.
<<Vedi,Xiao,le persone credono spesso che togliersi la vita sia l'apice del libero arbitrio. Sono convinte che non avendo deciso di venire al mondo,decidere di andarsene sia un'atto di pura libertà...ma sai,non è così. Quando muori,tutto ciò che fai è liberare gli altri della tua presenza; perchè sai no? Sei morto,e non esisti più,quindi quello che accade dopo non ti riguarda. Ciò che gli altri scelgono di fare con questa perdità è il loro libero arbitrio,non il tuo. Gli esseri umani sono tristi per definizione,sono stati condannati alla sofferenza nel momento in cui gli Dèi hanno creato la gioia; e ogni giorno tutti noi scegliamo di morire>>
<<Tutti noi?>> fu la domanda che gli venne spontanea. Era così occupato a seguire quel flusso di pensieri che non si era nemmeno accorto che le dita del bardo avevano ripreso ad accarezzargli dolcemente i capelli, e che nel frattempo il sole era tramontato del tutto immergendoli in un placido color pesca che tendeva al blu della notte.
<<Tutti noi>> Venti sorrise leggermente <<tutti noi,continuando a vivere,scegliamo di morire. Perchè non c'è nulla di più certo della morte Xiao. Quando ci togliamo la vita,è come se scegliessimo di negare questa  certezza che davvero ci appartiene.. in un certo senso,neghiamo il nostro unico vero atto di libero arbitrio. Quando ci togliamo la vita,scegliamo di non morire>>
Xiao chiuse gli occhi,vagando con la mente per strade immaginarie di un labirinto che il suo amato aveva disegnato per lui. 
Non si dissero altre parole per quella sera.

Solo il vento freddo sulla loro pelle a contatto, profumo di carta vecchia sulla quale Venti,intanto,continuava a scrivere dolci metafore e a narrare storie di vita vissuta mentre il silenzio sussurrava parole di amore e di morte.

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