VIDEO + TAPE N16 - 02/08/24
VIDEO - FUORI ONDA DEL GP D'AUSTRIA
02/08/2024
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Una gru porta la macchina rossa con il numero sedici via dalla ghiaia.
<<Charles, Charles aspetta, Charles cosa pensi di ciò che è successo?>>
La folla di giornalisti cerca di attirare la sua attenzione mentre il ragazzo con la tuta rossa attraversa la pit lane, camminando in fretta per seminarli. Tiene la testa bassa, i pugni stretti.
Io li guardo andar via.
<<Che facciamo? Andiamo anche noi?>> mi domanda il cameraman.
Mi giro verso di lui, cerco il suo sguardo oltre l'obiettivo e scuoto la testa. La mia espressione è parecchio preoccupata e non sembro riuscire a stare ferma sul posto.
<<Non riprendere, ma devo andare a parlarci>>
La camera fa un movimento brusco verso il basso e continua ad inquadrare i miei piedi mentre frettolosamente raggiungo il resto dei giornalisti. Mi segue.
Non mi fermo quando mi aggiungo all'altra decina di persone che continua a chiamare il nome del pilota, ma le circumnavigo fino a fermarmi a qualche passo dal nastro che impedisce l'accesso nel retro del box. Qualcuno è lì davanti, pronto a non lasciar passare nessuno
<<Lexie fammi passare>> dico però, e quando la telecamera alza l'inquadratura rientra nella visuale anche Lexie, la PR di Charles <<Non voglio che stia da solo>>
Lexie mi guarda per qualche attimo, in silenzio. Alle mie spalle un'altra decina di persone cerca di fare la stessa cosa, o di richiamare l'attenzione di Charles che continua a camminare a testa bassa nel paddock, allontanandosi. Ma le altre persone non hanno mai pensato a conquistare la fiducia di Charles, volevano solo la notizia, o si accontentavano di qualche parola sterile nel post gara. Le altre persone non ci tenevano come ci tenevo io e Charles non teneva a loro e Lexie lo sapeva.
Mi fa segno di passare.
<<Per favore, non dire agli altri di questa cosa>> mormoro subito dopo, girandomi verso il cameraman.
Mi allontano in fretta, correndo verso Charles prima che possa chiudersi nella sua stanza.
Gli afferro la mano e poi la lascio andare subito.
Parliamo qualche attimo, subito dopo lo seguo nello spogliatoio.
Buio.
STOP
Ho dato di matto quando ho ricevuto questa ripresa. Giò, il cameraman, me l'ha fatta trovare qualche settimana fa sulla scrivania, poco prima che lasciassi la redazione, probabilmente anche cercando di dirmi qualcosa con quel gesto.
No, non aveva parlato a nessuno di cosa era successo quel giorno, ma pensava fosse giusto dirmi che aveva continuato a registrare anche se avevo dirgli di non farlo e che io avessi quello spezzone. Mi sono arrabbiata tanto, ma non ce l'avevo davvero con lui.
Come potevo fargli una colpa, quando io ero stata la prima ad azionare il registratore che avevo in tasca mentre correvo verso Charles?
Ed è proprio la cassetta di quel giorno che rigiro tra le mani, chiedendomi se sia il caso di sentirla. Niente di ciò che c'è lì dentro potrebbe servirmi per il libro, eppure è un tassello importante.
La metto nel walkman e scivolo dal divano fino a sedermi per terra, tirando le ginocchia al petto.
TAPE N16 - 02/08/24
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Min 00.00
<<Mi dispiace>>
<<Io lo odio Iv, lo odio. Verstappen tira fuori la parte peggiore di me>>
<<Lo so che è irritante, ma non lo vedi che stai facendo il suo gioco? Ormai l'ha capito che se ti stuzzica un po' tu ti deconcentri>>
<<Io non mi deconcentro, cerco di chiudergli la porta in faccia. E' il mio lavoro tenere dietro gli avversari>>
<<Allora perchè sbagli solo quando si tratta di lui?>>
<<Perchè è odioso>>
<<Quindi fai il suo gioco>>
<<Ivy, ti prego, non ho voglia di discutere>>
<<Hai ragione, scusa>>
Sbuffo di Charles.
<<No scusa tu, è che sono stanco>>
<<La sconfitta di oggi non farà di te un perdente. Sei un campione, ricordatelo>>
<<È che sembra andare tutto storto ultimamente, avevo davvero bisogno di fare almeno qualcosa di giusto, di vincere>>
<<Cosa potrebbe mai esserci di storto? Sei in testa al campionato, hai Jo, tutti ti amano>>
<<Certo, come no. La verità è che con Jo non funziona, che io e te non siamo più quelli di un tempo e persino quello che è rimasto della mia famiglia sembra evitarmi>>
<<La tua famiglia è preoccupata perchè, non so se l'hai notato, ma sei intoccabile ultimamente. Sei triste e scontroso e sai cosa? E' colpa di Jo. Non fate altro che incasinarvi la vita quando potreste essere una coppia normale e non litigare sulle piccole cose>>
<<E tu?>>
<<Cosa?>>
<<Perchè non mi guardi più? Io ti cerco sempre tra la folla Iv, ma tu distogli lo sguardo>>
<<Sono qui ora, mi sembra che dopo tutto io ti cerchi molto più di quanto faccia tu. E' giusto così però. Pilota, giornalista. Questo è quello che siamo>>
<<Non lo siamo mai stati>>
<<Per me si>>
<<Io per la maggior parte del tempo pensavo a come avrei potuto baciarti>> silenzio <<Vuoi sapere perchè con Jo non facciamo altro che litigare? Perchè è una relazione nata sbagliata. La prima volta che l'ho portata in pista è stato per far ingelosire te. Forse hai ragione a dire che sono un idiota. Cosa potevo fare però, se non provare ad ottenere una tua reazione? Stavo impazzendo. E alla fine tutto ciò che ho fatto è stato allontanare te e affezionarmi a lei>>
<<Charles non le voglio neanche sentire queste cazzate>>
<<Come se non te ne fossi mai accorta>>
<<Ma di cosa?>>
<<Di quanto mi piaci>>
Silenzio.
<<Dovrei davvero andare ora>>
<<Lascia stare, dimentica tutto>>
<<Come se fosse facile>>
<<Potresti sempre darmi una chance>>
<<Peggio>>
<<Potresti almeno darmi un bacio>>
PAUSA
Ciò che segue non è altro che un insieme di suoni amalgamati tra loro, schiocchi, scontri, sospiri.
È stato lui ad avvicinarsi, ma io non mi sono certo tirata indietro. A parole sarei stata capace di resistergli e di allontanarlo all'infinito, come ho sempre fatto. Le parole sono il mio campo. Quanto al vedere Charles allungarsi fino a far combaciare le sue labbra con le mie, quello è stato qualcosa alla quale ero totalmente impreparata. Sopratutto, qualcosa di così bello che mai avrei potuto o voluto trovare le forze per sottrarmene.
È solo un bacio, mi sono detta.
Tanto ero già perdutamente innamorata di lui, che differenza avrebbe mai potuto fare un bacio?
Questo almeno è quello che pensavo. In realtà aveva fatto tutto. Perché da quel giorno, non è passato un momento, un secondo, un attimo, durante il quale il mio corpo non desiderasse di tornare a sentirsi vivo come quando Charles l'aveva stretto tra le braccia. Perché sarebbe stato meglio non sapere cosa si prova a sentirsi finalmente al posto giusto, con la persona giusta, con la consapevolezza di non poterci restare, e la paura di rimanere un attimo di troppo ma anche quella di andar via.
È stato solo un bacio, ma ha significato tutto.
Per due come noi non sarebbe potuto essere altrimenti. Due romantici, due sensibili, due che si sono sempre appartenuti.
Due che in fondo potevano accontentarsi solo di quello.
Solo un bacio.
🌸🌸
Per non perdere il filo:
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