Dove ero rimasta? Ah, già. Beh, poco male. Ne ho di cose da raccontare ma è meglio se procediamo con ordine. Vi chiederete di quali persone io stessi parlando nelle pagine precedenti. È ovvio, degli adulti. Adulti che guardano altri adulti senza comprendere il perché si comportino ancora come ragazzini. In pedagogia c'è un termine per definirli ma, abbiate pazienza, non me lo ricordo proprio.
Avete tutti letto Peter Pan? O visto il film di Casper? Ecco, giusto per darvi qualche riferimento concreto in stile 1990, io sono così. E scommetto che non sono la sola ad essere così.
Chiudete gli occhi, abbiate fiducia. E focalizzate un fotogramma della vostra vita. Vi riconoscete in questa descrizione? Perché, come penso abbiate già capito, io non credo di essere quel Grande mistero che dicono gli altri, anche se ormai ho imparato a conviverci. 
Io sono solo un'adolescente intrappolata nel corpo di un adulto, una bambina sperduta, un fantasma nel maniero, il Piccolo Brivido dimenticato nella soffitta.  E sapete che c'è? Io sono contenta così. E voi?
Da che parte state? È importante che lo capiate, prima di passare al prossimo capitolo.
Siete bambini sperduti o adulti che credono ad un Grande mistero?

Sylvia L.G. Roth