CAPITOLO 33 - Colui che viene controllato


"Siamo nervosi, oggi?"

Naazul non si voltò. Continuò a guardare avanti, il corridoio abbracciato dalla semi-oscurità si allungava davanti a lui. Poi finalmente spostò lo sguardo sull'interlocutore. "Laval. Cosa vuoi?"

Laval, coperto dal solito mantello nero, si staccò dalla colonna alla quale stava appoggiato. Durante il movimento la sua armatura produsse un suono metallico e la spada sbatté contro il cosciale. Alzò lo sguardo. I suoi deboli occhi rossi con la pupilla leggermente accennata dal bordo guardavano calmi quelli di Naazul. "Stavo camminando per il corridoio quando ho visto quei due venire brutalmente uccisi. Senza dubbio opera tua. Non uccidi spesso dei Cavalieri Ombra, ma quando lo fai superi te stesso."
"Mi stai prendendo in giro o cosa?" grugnì l'uomo col giubbotto.
"Oh, no." Laval scosse la testa facendo oscillare i suoi capelli rossastri. "Veramente ti stavo cercando perché volevo parlarti. Hai attaccato uno dei miei, non pensi che tu debba scusarti?"
"Chi, Fulminous?"
"Già. Aveva segni di strangolamento sul collo."

Naazul sospirò lentamente. Si voltò e stava per andarsene, quando Laval glì posò la mano avvolta dal guanto d'arme sulla spalla.
Cercò di scrollarselo di dosso. "Senti, dì ai tuoi sottoposti di stare lontano da me e andrà tutto bene, ci siamo capiti?" Quando non funzionò, una fiamma del fuoco azzurro avvolse la sua spalla e l'uomo dai capelli rossi spostò veloce la mano.
Laval alzò le mani in segno di resa. "Ho capito, calmo. Ti vedo molto teso, il tuo cuore pompa il sangue molto velocemente." Per un momento, gli occhi gli brillarono, come quelli di un bambino quando riceve un biscotto. Poi ritornarono di nuovo pallidi. "Hai parlato con il Lord?"
"Sì, stavo appena tornando."
"Io ci sto andando. Sono stato convocato."
"Comunque, più che altro, mi ha fatto incazzare il suo fottuto cane da guardia."
"Vuoi dire la sua mano destra? Quello è un bel tipo, non riesco a capirlo. Ma è forte e assicurerà al Lord una vittoria facile."
Naazul fece una smorfia. "In questo stato non sei niente meglio di quel cane. Sei accecato e controllato." Avvicinò le proprie labbra all'orecchio di Laval e mormorò: "Dovresti svegliarti." Poi voltò i tacchi e se ne andò, lasciando l'uomo bloccato in piedi come in trance.

"Naazul... Adesso che facciamo?" mormorò Serpio con la testa bassa quando raggiunsero la porta della loro camera.
"Quello che facciamo di solito." rispose Naazul abbassando la maniglia. "Aspettiamo gli ordini."

N.A.

È un po' corto, ma sapete com'è... Comunque ecco a voi la continuazione del capitolo 32! Wow, non avevo intenzione di fare Naazul così violento, ma ok.

Ci vediamo al prossimo capitolo, ragazzi!

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