CAPITOLO 15 - Spiacevoli incidenti come la rottura dell'unico "passaggio" a casa


"Hai rotto la gemma?" Katja esplose di rabbia e prese Jan per il colletto, scuotendolo con forza. Sembrva come volesse fargli sputare l'anima a forza di scuoterlo come un cocktail.

Cavolo, pensò Niko, quando Katja si arrabbia è peggio di un mostro...

"E adesso come pensi che torneremo a casa, brutto idiota patentato?"
"Io... Io non sapevo..." Jan guardò giù, cercando di nascondersi tra le spalle.
"Tu non sapevi COSA? Come rovinarci la vita? Beh, adesso ci sei riuscito! Contento?"

"Calmati, Katja, troveremo una soluzione, no?" cercò di fare da mediatore Niko, prendendola per la spalla sinistra.
Con uno strattone Katja si liberò, non lasciando andare però il colletto del cugino. "Io non sto calma! Io lo ammazzo questo imbecille, lo appendo sull'appendiabiti!"
"Ormai quel che è fatto è fatto, Katja." disse serio Axel. La guardò serio, scavando nei suoi profondi occhi marroni. Lei poi sbuffò e lasciò andare il cugino, fulminandolo con lo sguardo. Axel osservò i due pezzettini della gemma rimasti ancora nella villa, rigirandoseli nella mano più e più volte. "Forse riusciremo a tornare solo con questi due pezzetti."

"Non è possibile." Si voltarono tutti verso Kaya che li guardava seria. Teneva le braccia incrociate sul petto, arrabbiata non perché l'idiota aveva rotto una cosa preziosissima, ma perché non si sarebbero più tolti dai piedi così facilmente.
"Come non è possibile?" tremò la voce a Jasmina.
Kaya sospirò. "Le rotra hol furono abolite perché pericolose. Quelle gemme, centinaia d'anni fa, furono utilizzate da tutti, sia dalla plebe che dai reali. Questo vuol dire che vennero pure vendute. Intorno agli Artefatti Magici girano sempre tonnellate di denaro: hanno un profitto altissimo. Ma col tempo si scoprì che le gemme dovevano essere intere perché il loro potere funzionasse correttamente - erano tra quei pochi Artefatti Magici leggermente difettosi. Si scoprì che, anche solo semplicemente scheggiate, erano capaci di mandarti in un'altra dimensione o lasciarti intrappolato tra le due destinazioni - anche se la probabilità era veramente scarsa. Capite?"

"Io sono rimasto sulla frase 'furono abolite perché pericolose'." esclamò Niko grattandosi la nuca. Non era mai stato bravo a seguire una conversazione, che fosse una interessantissima storia di oggetti magici o la risoluzione di un problema durante l'ora di matematica. La professoressa lo stava da anni incitando a farsi un test sull'ADHD, dicendo che secondo lei ne era leggermente affetto (? Scusate, non me ne intendo molto), ma lui non volle farlo.

"Ah, lasci stare." Kaya mosse la mano come per scacciare una mosca e continuò: "Il fatto è che, anche se quelle pietricciole fossero in grado di produrre un portale, non si sa dove potrebbero mandarvi. Magari, con un po' di fortuna, a casa, ma molto più probabilmente vi manderebbero in una seconda dimensione. O in un altro posto dove le persone tagliano la gola ai seccatori."

Rimasero tutti in silenzio, soppesando le parole di Kaya. Si sentì il mattiniero cinguettio degli uccellini e il suono della brezza estiva che, dolcemente, pettinava i rami degli alberi. Dalla finestra aperta si vedeva un nido di cinciallegre pieno di uova.

"Quindi che facciamo?" Katja crollò sulla sedia, esausta. Poggiò la testa nel palmo della mano destra e sospirò. "Riusciremo a... tornare a casa?"
Kaya li osservò, gli occhi rosa, freddi e imperscrutabili, guardavano i ragazzi uno a uno. "Non lo so."

"E se trovassimo tutti i pezzi e rimettessimo insieme la gemma?" Niko sorrise guardando tutti. "Che ne dite? Poi usiamo qualche magia per far scomparire le crepe e vuallà, problema risolto!"
"Sei sempre così positivo." gli disse Jan portandosi la mano destra sulla tempia. "Mi stai davvero sui nervi!"
"Come li troviamo, i pezzi? E tanto, ormai, la gemma è andata distrutta." Jasmina poggiò la testa tra le mani. Le veniva da piangere.
"Magari riusciamo a incollare insieme i pezzettini." Niko prese i frammenti della Pietra Portale dalla mano di Axel. "Tipo, se riuscissimo a incastrare i pezzi come in un puzzle... Oppure se usassimo la colla vinilica...?"

"Non funzionerà." Kaya prese le mani di Niko. "Ormai hanno perso il loro potere. È inutile."
"Provare non ci costa niente, no?" Niko si staccò dalla presa dell'Elfa. Andò fino al tavolo, si sedette e iniziò a ruotare i pezzettini su sé stessi cercando di incastrarli. Mise la lingua fuori dalla bocca: questo trucco gli aiutava a concentrarsi meglio in situazioni delicate. Delicate come il test per correggere il cinque meno in fisica. O come questa situazione. "Forse così...?"

In quel momento, i due frammenti si illuminarono, abbagliando tutti. Niko si coprì gli occhi e per poco non restò accecato. Dopo cinque secondi la luce si dissolse.

"Ma cosa..." Jasmina si avvicinò a Niko e gli guardò le mani. "I frammenti! Si... si sono riuniti!"

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