Capitolo 7

Erano a far la prova costume per l'ennesimo concerto e si erano cambiati una marea di magliette e pantaloni, ma loro non perdevano l'entusiasmo e la voglia di giocare, soprattutto Harry che adorava far esasperare la stilista e la sua assistente. Il suo umore era nettamente migliorato da quando aveva scoperto che la sua bodyguard era single.

<<Harry stai fermo>> disse la stilista, Caroline, mentre lui saltava un attimo prima che venisse scattata la foto.

<<Se non la pianti...>> disse, ma lui continuò imperterrito.

<<ANGIE!!!!>> tuonò la donna.

La bodyguard era fuori a sorvegliare la porta del camerino insieme agli altri quando si sentì chiamare.

<<Dimmi>> disse entrando.

<<Fallo smettere!!!>> rispose la donna esasperata indicando Harry.

Angie guardò il suo protetto.

<<Harry. Piantala>> disse rivolta al ragazzo che si fermò.

<<Grazie>>

<<Prego>> Angie alzò le spalle e fece dietro front verso la porta.

Lui intanto le guardava divertito, se pensavano che ci volesse così poco per tenerlo a bada si sbagliavano di grosso.

<<Ok, stai fermo così...>> disse Caroline mentre scattava la foto.

Ma lui invece decise di muoversi.

<<HARRY! ANGIE!>> urlò la stilista.

Angie si fermò con la mano sulla maniglia della porta mentre gli altri li guardavano divertiti e ritornò dalla donna.

<<Dimmi>>

<<Fallo stare fermo!>>

<<E come pensi che....>> iniziò la ragazza.

<<Non importa come, l'importante è che stia fermo!!!>> la interruppe esasperata la stilista.

Angie guardò Harry che la fissava con sguardo divertito.

<<Se ti muovi, ti sparo>> lo avvertì, era obbligata a farlo ogni volta prima di aprire il fuoco.

<<Prova>> Caroline provò e lui cambiò posizione.

<<Ok>> disse estraendo la pistola e puntandola verso il ragazzo.

Harry sbarrò gli occhi e non osò muovere un muscolo, così come tutti gli altri.

<<Prova adesso>> ripeté a Caroline.

La stilista fece le foto che le servivano ed Angie abbassò la pistola.

<<Visto? È stato facile>> disse ad Harry.

<<Gli avresti sparato?>> chiese Zayn spaventato.

Angie si girò verso di lui.

<<Con questa non avrei potuto sparare nemmeno ad un birillo>> rispose.

Tutti la guardarono confusi.

<<È fatta di liquirizia, Baldie è andato in pasticcera, le ha viste e le ha comprate, poi me ne ha offerta una. Stavo per mangiarla quando Caroline ha strillato>> spiegò.

Tirarono un respiro di sollievo tutti quanti, per un attimo avevano pensato che Angie fosse impazzita di botto.

<<Non fare mai più scherzi del genere>> disse Harry, per nulla divertito, mentre andava verso il tavolino vicino alla porta.

<<Ti sei spaventato eh?>> rispose Angie che se la stava ridendo sotto i baffi mentre andava alla porta.

In quel momento entrò Simon.

<<Ragazzi>> disse salutando i One Direction.

<<Angie>>disse salutando la ragazza.

<<Che ci fai qui Simon?>> chiese Louis sorpreso.

<<Sono venuto per Harry>> rispose <<Ti è arrivata una lettera>> disse più rivolto alla bodyguard che al ragazzo.

Angie tolse la mano dalla maniglia e si girò verso Simon che aveva in mano la lettera.

<<Quando?>> disse in tono deciso la bodyguard.

<<Stamattina>> rispose.

<<A che ora?>> chiese Angie mentre prendeva la lettera, aveva bisogno di informazioni il più possibile accurate.

<<Non lo so, la mia segretaria ha trovato la posta sulla scrivania e lei è la prima che arriva in azienda>>

<<Allontanatevi>> disse mentre accendeva la lampada e guardava bene la busta: non c'erano francobolli né intestazioni, nessun mittente, nessun indirizzo, nessuna macchia, niente, solo il nome del destinatario scritto al computer e stampato sulla busta.

Deve aver usato dei guanti....

Nella stanza era calato il silenzio.

Tutti sapevano che da un po' di tempo Harry riceveva strane lettere minatorie dove lo si minacciava di morte e Simon aveva paura che non fossero semplici minacce campate in aria, tuttavia Harry non voleva crederci, non poteva crederci, e non perché tentasse di vedere il bicchiere mezzo pieno, ma perché sapeva che se avesse dato modo a quelle minacce di avere la meglio su di lui, non avrebbe più vissuto. Era meglio far finta di niente e vivere come se il problema non esistesse e lasciare gli attacchi di panico, l'ansia e gli incubi alla notte.

<<È andato dalla scrivania della sua segretaria e ha messo la lettera personalmente>> disse Angie, girandosi verso Simon e interrompendo il flusso dei pensieri di Harry.

<<Cosa!?! Com'è possibile?>> disse Simon.

<<Vede la busta? Niente francobollo né indirizzo, tanto meno il mittente>> spiegò la bodygurad. <<Ce l'ha messa prima che arrivasse la sua segretaria>>

<<Cosa bisogna fare?>> chiese

<<Controllare le videocamere di sorveglianza>>

<<Erano spente, c'è stato un blackout durante la notte e il sistema è saltato>>

Era impossibile rintracciarlo adesso.

<<È solo una lettera>> disse Harry strappando la busta di mano ad Angie <<E bisogna aprirla. Non sarà nulla di pericoloso>> continuò iniziando a rompere l'estremità della carta.

<<Dammi quella lettera>> disse Angie severa mentre tentava di togliergliela di mano.

<<NO>> rispose lui aumentando la presa <<È solo una lettera>> e la tirò di nuovo.

Angie gliela sfilò una volta per tutte dalle mani e quando si riavvicinò al tavolo, lontano da tutti, si accorse che l'estremità si era rotta.

In quel momento la lettera esplose.





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