Capitolo 3
Una bodyguard, una nuova bodyguard, pensò Harry mentre camminava per il corridoio dell'hotel dove avrebbero alloggiato i One Direction. E Angie.
Già, Angie.
Angie che lo ignorava, Angie che lo sfidava, Angie che era rispettata dagli altri bodyguard, Angie che era bellissima.
Angie, Angie e ancora Angie. Sempre e solo Angie.
Aveva passato con lei solo ventiquattro ore, non osava immaginare come sarebbe stato passare con lei undici mesi.
<<Hai intenzione di rimanere impalato lì ancora per molto?>> si sentì dire ad un tratto.
Scosse la testa e si risvegliò dalla trance in cui era caduto ritrovandosi davanti alla porta della sua stanza, con la tessera magnetica in una mano e la valigia nell'altra, pronto ad aprire.
Angie aveva appoggiato la sua valigia sul pavimento e aspettava appoggiata al muro con le braccia conserte.
<<Cosa stai facendo?>> chiese guardandola.
<<Aspetto che tu ti tolga da lì>>
<<Perché?>>
<<Perché così posso aprire ed ispezionare la tua stanza>> rispose.
<<E se io non volessi?>> chiese Harry.
<<Non importa cosa vuoi o non vuoi, io devo svolgere il mio lavoro>> disse <<Allora ti levi?>> chiese.
<<No>> rispose Harry.
Non svolgerai il tuo lavoro.
Lei sospirò.
<<Come vuoi>> disse e si allontanò dal muro.
Harry pensava di aver vinto la battaglia, e invece...
Angie si avvicinò a lui, e, senza farsi molti problemi, gli sfilò la tessera magnetica dalle mani e lo spintonò lontano dalla porta, poi entrò nella stanza.
<<Entra e chiudi la porta>> gli ordinò.
Controllò se c'era qualcuno in bagno, nell'armadio o sotto al letto, se c'erano lettere o altro nei cassetti e nel letto e se le finestre erano bloccate; una volta che ne ebbe la conferma, ispezionò il balcone: vuoto. Poi si affacciò, si trovavano all'ultimo piano, l'unica possibilità per entrare era calarsi dal tetto, troppe possibilità di essere scoperti scalando, così chiamò Baldy e gli disse di andare a controllare lassù, lei non poteva lasciare Harry da solo almeno fino all'arrivo di qualcun'altro.
Harry aveva fatto quel che gli era stato detto - anche se non sapeva perché - ed era rimasto ad osservarla affascinato mentre controllava la stanza, certo i suoi modi di fare non erano dei migliori, ma c'era qualcosa che lo attirava come le api venivano attirate dal polline, il che era assurdo visto che poteva avere qualsiasi ragazza del pianeta ed era uscito con le più belle ragazze in circolazione, ma lei aveva qualcosa, qualcosa che alle altre mancava. Forse erano i suoi occhi o il suo carattere determinato o forse la calma che emanava - lui che la calma non sapeva più che cosa fosse tra tour, concerti, party, minacce di morte e incubi tutte le notti - o forse ancora la sensazione che lei avesse tutto sotto controllo e non ci si dovesse più preoccupare di niente. Non sapeva cos'aveva di tanto speciale Angie, ma sapeva che gli piaceva avere quella sensazione di protezione addosso anche se non gli piaceva averla intorno. Non avrebbe smesso di litigarci, certo, e avrebbe fatto di tutto e di più per levarsela dai piedi ma forse quel tour sarebbe stato bello e rassicurante.
Angie rientrò in stanza, dopo essere stata informata da Baldie che non c'era niente di sospetto e che Paul sarebbe stato di guardia alla porta, e appena Harry la vide, le rivolse un bellisimo sorriso mettendo in mostra le fossette.
Lei lo guardò con un sopracciglio alzato.
<<Ti senti bene?>> chiese.
<<Alla grande>> rispose lui, sempre con il sorriso. Se prima era arrabbiato, adesso, che aveva tratto le sue conclusioni, era felice.
<<Ok>> rispose scettica <<Qui è tutto a posto, se hai bisogno di qualcosa sono nella camera a fianco. Ci vediamo dopo>> disse e si avviò verso la porta.
Poi si fermò e si girò verso di lui.
<<Se esci prima, avvertimi>> lo ammonì e aprì la porta ritrovandosi davanti una bambina piccola che stava per bussare e una donna.
<<CIAO HARRY>> urlò la bambina, catapultandosi addosso ad Harry. Era bionda con gli occhi azzurri ed un sorriso sdentato.
<<LUX!>> strillò lui di rimando abbracciandola <<Come stai?>>
<<Bene e tu?>>
<<Alla grande>>
Angie li guardava, l'ombra di un sorriso sulle labbra, Harry sembrava sereno, non come sull'aereo e fuori dalla stanza che era in perenne agitazione. Si girò e vide la donna che la fissava.
<<Ciao, io sono Lou Teasdale, la mamma di Lux e l'hair stylist dei ragazzi>> le disse porgendole la mano e sorridendole.
Era una bella donna, con un bel sorriso, i capelli tinti e gli occhi azzurri come la figlia.
<<Piacere Angie, la nuova bodyguard di Harry>> rispose cortese, stringendogliela.
<<Harry quella è la tua ragazza?>> disse Lux innocentemente indicando Angie. <<è molto carina>>
Angie scoppiò a ridere, non se lo aspettava.
<<Scusa piccola>> disse ricomponendosi <<No, non sono la sua ragazza>> negò sorridendole,un sorriso dolce e gentile, in contrasto con la ragazza seria e senza emozioni che avevano conosciuto i membri della boyband il giorno prima.
Harry la guardò come non aveva mai fatto con nessuna, il cuore gli aveva fatto una capriola nel petto al suono di quella risata e, alla vista di quel sorriso, gli erano venute le farfalle nello stomaco. Per lui in quel momento non c'era visione più bella.
<<E allora, se non sei la sua ragazza, chi sei?>>
<<Io sono la sua nuova bodyguard>> rispose dolce.
<<Cos'è un bodyguard?>>
<<È una persona che protegge le altre persone>>
<<E lo proteggi da tutti?>> disse, scendendo dalle braccia di Harry e andando in braccio ad Angie.
<<Tutti tutti>>
Lou andò da Harry, che, imbambolato, fissava la sua bodyguard e la sua mini- amica che si presentavano e chiaccheravano.
<<È carina no?>> disse.
<<Già, molto>> rispose lui incantato.
Lou se la rideva di nascosto, non aveva mai visto Harry così.
<<Senti, io adesso devo andare>> disse Angie a Lux.
<<E dove?>> chiese la bambina triste.
<<In camera mia a disfare la valigia>> le spiegò.
<<Ma poi ci vediamo di nuovo?>> chiese sempre triste.
<<Certo, io devo stare sempre con Harry e quando lo vieni a trovare, trovi anche me>>
<<CHE BELLO>> strillò Lux.
Angie la mise giù, salutò ed andò via.
Lux contenta saltellò per tutta la stanza.
<<Quand' è che la sposi?>> chiese la bambina a Harry.
Lui rimase in silenzio a fissare la porta.
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