I saluti

Ci separano e ci portano in due stanze separate del palazzo di giustizia.Entro e mi siedo sul divano nell'angolo cercando di non pensare a Cato.Dopo qualche minuto entra mia mamma in lacrime,patetico i guerrieri non piangono mai,e mio fratello di otto anni,Jack,mi abbraccia,non ricambio subito,non sono mai stata brava con i gesti dolci,ma poi penso che sia la cosa giusta visto che quella potrebbe essere l'ultima volta che lo vedo,"Vinci,tu puoi farcela,fallo per papà"mi dice con la voce spezzata.Mio padre è morto qualche anno fa in un incidente in fabbrica."Lo farò,lo giuro"anche se  non ne sono più tanto sicura.Poi vado da mia madre e prometto anche a lei che vincerò,poi la abbraccio,da quando è morto papà non è più stata la stessa,non lavorava più,e allora io ho iniziato a prendere le tessere perché il cibo che scambiavo al mercato non bastava a sfamare tre persone.Un pacificatore ci avverte che i tre minuti a nostra disposizione sono finiti ci salutiamo un ultima volta e poi loro escono.So che non verrà nessun altro a salutarmi,non ho amici,in realtà uno ce lo,solo che in questo momento è nella stanza vicino alla mia,in una situazione molto simile a quella che sto affrontando io,solo che lui ha molte più persone da salutare.Mi siedo sul divano e aspetto che il tempo passi.Con gli occhi fisso le nuvole che formano forme strane nel cielo."Perché l'hai fatto Cato?" penso ad alta voce,me l'ho chiedo veramente.Prima ero sicura che avrei vinto ma ora no,voglio che vinca lui.Mi chiedo cosa succederà se rimaniamo solo noi due,mi chiedo se lui avrà il coraggio di uccidermi,io sicuramente no,non ce la farei a ucciderlo.

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