Capitolo 27

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Courtney e Jessie sono qui, a parlare amabilmente con Mike Jacobs. Un'onda di vergogna mi investe in pieno e desidero soltanto sparire, soprattutto quando gli occhi di Jessie incontrano i miei.

Mi sorride, raggiante. Il fotografo continua a parlargli, ma lui annuisce distratto perché rivolge tutta l'attenzione su di me.

Non ha più le labbra gonfie o l'occhio nero, ma non riesco comunque a reggere il suo sguardo e, istintivamente, abbasso il mio. I granelli di sabbia sono improvvisamente interessantissimi.

«Ciao, ragazze!» una voce squillante e allegra mi fa quasi spaventare. La ragazza si avvicina, agitando con forza la mano. I suoi capelli, di un rosa fenicottero vibrante, catturano tutta la luce. «Sono Natasha, vi stavamo aspettando. Lo shooting inizia tra una manciata di minuti quindi vi suggerisco di andare a infilare i costumi da bagno e passare da Ryan per ritoccare il makeup» parla velocemente, mangiandosi quasi le parole.

Sento ancora lo sguardo di Jessie addosso ma costringo i miei occhi a restare fissi su Natasha, sulla pelle abbronzata e i minuscoli tatuaggi che le decorano le braccia come un'opera d'arte e si fondono con la sua personalità esuberante.

«Se avete domande, dubbi o problemi potete chiedere a me» finisce lei, facendosi da parte per permetterci di raggiungere la casa.

In appena dieci minuti siamo pronte, con i costumi della nuova collezione addosso. Ryan, un ragazzo con i capelli perfettamente ingellati e un sacco di illuminante sugli zigomi, mi riempie di blush pescato  e, con una velocità che mi sorprende, mi acconcia i capelli in morbide onde. Ci spruzza sopra una lacca al profumo di vaniglia e un glitter spray per capelli.

Mi sento una sirena con il costume a fascia azzurro. La trama è molto semplice e richiama il fondale dell'oceano, con parti più chiare e altre più scure.

Raggiungo Maila e Stormie proprio quando anche Mike Jacobs si avvicina a loro. Il costume di Stormie è la quintessenza del sole: di un giallo acceso che si fonda perfettamente con la sua pelle e piccole medagliette dorate agganciate alla base dei triangolini.

Maila, invece, sembra la regina dell'isola. Indossa un costume intero bianco con piccoli fiori di ibisco rosa. All'apparenza é molto semplice, ma sono i capelli i veri protagonisti del suo look: una voluminosa treccia in cui sono incastonati fiori freschi e forcine di perle d'avorio.

«Bene ragazze» esordisce Mike Jacobs. Rispetto alla sera della festa, oggi il suo tono é autoritario; sempre gentile e paziente, ma con una sfumatura talmente seria e professionale che mi spinge a raddrizzare la schiena e non mostrarmi ansiosa.

Una macchinetta fotografica dall'aria parecchio costosa é legata intorno al suo collo con un laccio colorato. Sembra il direttore di un'orchestra mentre ci indica con il dito un punto indefinito sulla spiaggia. «Inizieremo con alcuni scatti da asciutto, per mettere in risalto i nuovi costumi da bagno 'Ocean Suit'. Dopodiché faremo le foto con le nuove mute e le tavole direttamente nell'oceano. Sfrutteremo la luce naturale del sole, quindi mi auguro di finire entro il tramonto».

«Gli scatti finiranno sulla rivista?» chiede Stormie. Ha gli occhi lucidi, come una bambina che ha una montagna di regali da scartare il giorno di Natale.

«Esattamente, il nuovo numero verrà pubblicato qualche giorno prima delle regionali e sarà corredato di un'intervista per ciascun partecipante» parla con ovvietà, ma a me sembra tutto così strano. E pensare che fino al mese scorso ero a deprimermi a Boston...

Natasha torna al fianco del fotografo, sussurrandogli qualcosa all'orecchio. «Siamo pronti per iniziare. Ragazze, conoscete già Courtney e Jessie?» la domanda di Mike Jacobs rimane sospesa nell'aria e il grande sorriso che ci rivolge Jessie appena li raggiungiamo basta come risposta.

«Faremo prima degli scatti singolarmente e poi per l'intera collezione» spiega Natasha. «Courtney, iniziamo».

La bionda non ci degna di uno sguardo mentre si allontana di un paio di centimetri. Vorrei trovare qualcosa di arguto da dire per la sua arroganza, ma la verità è che sta benissimo. Il costume, rosa zuccherino come il cuore di una conchiglia, le fascia il corpo come se fosse stato disegnato apposta per lei.

Courtney posa davanti all'obiettivo con la stessa naturalezza con cui io mi rifugio nei miei libri. É qualcosa che, semplicemente, le viene spontaneo e, infatti, i commenti di Mike Jacobs confermano la sua bravura.

Guardo le mie amiche e Jessie sfilare uno dopo l'altro sotto l'occhio attento della macchina fotografica e ringrazio il destino per avermi fatto indossare un costume non particolarmente importante: dall'impegno e dalla più lunga sessione di scatti, sembra che gli articoli di punta della nuova collezione siano i costumi che indossano Stormie e Courtney.

Scattano anche alcune foto solo loro due. Courtney tenta, senza neanche nascondersi, di prevaricare su Stormie. Ma ad un certo punto, lei scuote i capelli con la mano, lanciando in faccia all'arpia alcune ciocche. Sono più che sicura che ci sarà una foto in cui Stormie é venuta come una Venere appena uscita dall'acqua e Courtney come un'ancella che non riesce ad eguagliare la divinità, senza equilibrio e con gli occhi chiusi.

«Bene, ragazzi. Adesso avvicinatevi tutti. Jessie, per cortesia, mettiti in mezzo alle ragazze» lui esegue gli ordini di Mike Jacobs, infilandosi tra Courtney e Stormie. La luce calda del tramonto lo illumina da dietro, disegnandogli tutt'intorno un'aura infuocata.

«Ragazze, voi mettetevi qui» continua il fotografo rivolto a me e Maila, indicandoci il nostro posto.

«C'è qualcosa che non mi convince» commenta Natasha che, nel frattempo, non ha mai abbandonato il fianco di Mike Jacobs, supervisionando tutto quanto.

Il fotografo annuisce, piegando leggermente la testa. «Si, é come se mancasse l'armonia. Maila, Stella, scambiatevi con Courtney e Stormie per favore».

Facciamo come ci dice. «Ecco perfetto. Iniziamo a scattare: non guardate l'obiettivo, siate naturali come se stesse conversando tra amici».

«Ciao, Giulietta» dice Jessie, ignorando completamente il contesto. «Alla fine sei venuta nel territorio nemico» lui continua a parlare ma io non so cosa dire. Sembra non essersela presa per la festa e questo rende tutto più difficile.

Se fosse arrabbiato o deluso sarebbe più facile mantenere le distanze, ma lui mi guarda con gli occhi d'ambra pieni di luce e fatico ad associarlo alla descrizione che mi ha fatto Noah.

«Ragazzi, per favore, non siate pezzetti di ghiaccio. Muovetevi, guardatevi o quello che volete, ma non state immobili» la voce di Mike Jacobs giunge alle mie orecchie come una specie di sottofondo disturbante e sono sicura che, per lo più, si riferisce a me e alla mia schiena rigida come una stecca.

Sento Stormie fare una battuta e Maila ridere, mentre Jessie si avvicina a me ancora di qualche passo, posandomi un braccio intorno ai fianchi. Non é una presa forte, ma abbastanza salda da farmi avvampare e perdere l'equilibrio, costringendomi a fare da scudo con le mani sul suo petto per non ruzzolare entrambi sulla sabbia.

Proprio in questo momento sento il clic della macchinetta, oppure sono le mie orecchie a fischiare, a urlarmi che non dovrei essere qui.

Come una voce fuori campo, Mike Jacobs grida elogi, dimostrandosi entusiasta degli scatti. Per tutta risposta, Jessie mi stringe di più e mi sento come gelatina tra le sue braccia. Non voglio dargli un'impressione sbagliata: so che in questo momento il mio corpo non esegue gli ordini della mia testa e il sorriso perfetto sul suo viso abbronzato non aiuta per niente.

Sta per dire qualcosa, ma si blocca, inchiodando i suoi occhi simili a oro colato nei miei. Un brivido mi attraversa la schiena nuda, ma non è una sensazione piacevole. Più che altro é un avvertimento: devo subito allontanarmi.

Per fortuna, la voce squillante di Natasha si intromette e Jessie toglie le mani dai miei fianchi con un sorriso per nulla innocente.

«Facciamo una pausa di dieci minuti e poi indossate le mute per gli scatti in acqua» aggiunge Mike Jacobs. Si sfila la macchinetta dal collo, dirigendosi verso un piccolo rinfresco.

Sto per imitarlo e tracannare una limonata fresca quando, scostandomi i capelli dal viso, vedo Noah immobile sugli scalini della villa.

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