92. [Speciale] Non ho mai p.2

N/A: ancora sono in visibilio dall'account su tiktok anche se la scuola vuole farmi buttare giù da un ponte...

In ogni caso, ecco la seconda parte!

<Cattiva!> si lamenta il laziale <Comunque... Non ho mai... boh... ehm... Ah! Non ho mai fatto cadere il telefono nel cesso!>

<Wohooo, bevo!> gioisce Giorgio.
<Io di menoooooo.> piagnucola Aleksander, "confortato" dalla veloce pacca sulla spalla del compagno di bestemmie.

Bevono anche Rita, Roberto, Giovanna e Carlo.

<Wow, che mani di burro che avete.> nota il laziale.
<Dette anche mani di merda.> corregge Carlo, seccato dalla sua stessa incapacità di tenere il cellulare lontano dal gabinetto.

<Andiamo avanti, su!> decreta Franco, cercando di farsi sentire.
Marie lo sente e prende il cappello dalle mani del precedente proprietario ed estrae il prossimo nome.

<Rita, tocca a te!> decreta.
<Oh, perfetto! Non ho mai... litigato con un buttafuori.> dice subito l'isolana.
<Non vale, lo sai benissimo che io litigo anche con i sassi!> si lamenta Rosa, trangugiando.

<Wow, ora non smetto di bere.> commenta Giorgio, ma prima facendo tintinnare il bicchiere con Carlo.
Anche Carmela, Giovanna e Francesca bevono.

<Ah, perché io no?> domanda retorica la toscana, guardando Rosa.
Quest'ultima ghigna e ribatte: <Abbiamo litigato per molte stronzate e briciole di terra.>
<Di terra mia.> nota la sarda.

<Acqua passata... Vero?> domanda alla fine la ligure, un minimo preoccupata dalla risposta altrui.
<Si, si.> sorride Rita.
C'è da sperare che lo intenda sinceramente.

<Beh, chi vuole pescare?> domanda Marie, agitando il cappello.
<Io.> asserisce Carlo, recuperando il cappello dalle mani della sorellina. Velocemente estrae il bigliettino e legge: <Maurizio.>

<Oh, me l'ero preparata. È un po' stupida, ma... non ho mai costruito un mobile da solo.> racconta Maurizio.

<Uhhh, sono salvo!> esulta Aleksander.
Vincenzo, Rita, Giovanna e Carlo bevono.

<Io alla fine sboccherò, ne sono certo.> decreta la siciliana.
La sarda le accarezza la schiena e commenta: <Vomiteremo insieme sul tappeto per ripicca.>
<Sarebbe una bella idea.> sorride la sicula.

<Non lo fate, per favore, altrimenti Carlo vi uccide entrambe.> ammonisce Roberto.
<Probabile. Ma è altrettanto probabile che se vado avanti a questo ritmo, rigetto l'anima anche io.> nota il lombardo.

<No, vi prego. La puzza di vomito non si leva più.> mezzo-implora Aleksander.

<Dai, non pensiamoci!> esorta Anna. Prende il cappello e pesca senza ripensamenti.
<Giuseppe!> legge.

<Finalmente!> esulta il campano. Si sfrega le mani, guarda i fratelli e dice: <Non ho mai... mangiato un peperoncino intero.>

<Stronzo.> decreta Vincenzo, prendendo in mano il bicchiere.
<Alla nostra, gli unici qua dentro che se mangiano piccante non ci schiattano!> celebra Michele, brindando con il fratello.

<O gli unici cretini da esagerare con la capsaicina.> nota Carlo.
<Chiuditi quella fogna di bocca.> ordina Giovanna.
<O?> la sfida il lombardo.
<O lo vedrai, bastardo.> minaccia la ragazza.

<Allora, se volete continuare, prendetevi una stanza, preferibilmente quella di Giovanna così se va avanti per le lunghe io non vi sento, e andiamo avanti!> interrompe il litigio Aleksander, beccandosi occhiate arrabbiate dai due interessanti.

Carlo passa il cappello a Giorgio, giusto perché gli è a portata di braccio.
Volentieri il veneto prende il cappello e tira fuori il fortunato (o sfortunato): <Vincenzo.>

<Oh, mi vendico subito.> decreta il calabrese, che dice <Non ho mai... detto il nome di un'altra persona mentre lo facevamo.>

<Vaffanculo.> solamente dice Giuseppe, bevendo.
Ed è l'unico a bere.
<Sei un coglione patentato e pure l'unico coglione patentato.> nota Francesca.

<No, dai, non ci credo!> esclama il campano.
<Sarà scioccante per te, ma gli altri hanno un cervello che funziona.> asserisce la toscana.

<E poi puoi evitare di dire il nome dell'altro, se sei abbastanza furbo.> nota Maurizio.
<Ok, ok, sono l'unico coglione! Possiamo andare avanti?!> sbuffa il campano.

<Dai, estrai te, Franco.> esorta Angela, muovendo il cappello con la magia e facendolo capitare nelle mani della regione più piccola.

<Grazie.> sorride il molisano. Fa saltare i bigliettini dentro il cappello e poi muove la mano, rimestando, per infine estrarre il bigliettino. Lo apre e legge: <Fra-ah, sono io.>

<A quanto pare, se in qualche modo tocco io il cappello, succede questo.> ironizza l'umbra.
Franco le sorride per la piccola battuta e poi riflette su che dire, mordicchiandosi l'unghia del mignolo sinistro.

<Non ho mai... mh... Oh, di questa sono curioso! Non ho mai... sentito il bisogno impellente di uccidere un umano. Non importa il contesto.>

Tutti bevono, eccezion fatta per Roberto e Angela.
<Allora, tu non mi sorprendi perché sei un idiota e l'odio che tu non hai dato ai Savoia l'abbiamo dato noi altre...> nota Rosa. Poi fissa lo sguardo sulla quieta regione e chiede: <Ma tu perché?>

<Perché il mio odio è sempre stato riservato a Pietro che, per mia sfortuna, non è umano.> nota Angela <Per gli umani non mi prendo la briga di odiarli al punto di volerli uccidere sul momento.>

Guarda il caro abruzzese accanto a sé e asserisce: <Non l'avrei facilmente detto, ma suppongo abbia senso.>
<Beh, tutti noi abbiamo un lato un po' cattivo.> borbotta Domenico.
<Non l'ho mai messo in dubbio.> asserisce l'umbra.

<Roby, mi passeresti la vodka che Carlo ha deciso di monopolizzare?> domanda Marie.
Roberto annuisce e gliela passa, domandandole: <Anche te hai avuto l'odio impellente per i Savoia?>

<Non solo loro, tesoro.> risponde la valdostana, con forse eccessiva serietà.
Però ritorna subito solare e si versa l'alcool, le guance rosse per via di esso.

<Se stai male fermati, ok?> ammonisce il piemontese.
<Adoro quando ti preoccupi per me, amour, ma non serve, sto bene!> sorride la più giovane.

<Mh.> fa solo l'ex sabaudo, osservando il cappello essere preso da Anna e passato alla gemella.
Sofia pesca in fretta il nome e legge: <Francesca.>

<Uhhh~! Allora... Non ho mai... danneggiato qualcosa guidando e poi ho proseguito a guidare come se nulla fosse.> esordisce la toscana.

<Chi brinda?> domanda Giuseppe, alzando il bicchiere.
Aleksander, muto, alza lo shottino e poi lo beve, mentre Angela e Rita augurano: <Alla salute>

<Come?> si stupisce Maurizio, guardando Angela.
<Succede.> resta vaga l'umbra <Quando tipo è notte.>

<Dimmi che non hai investito un pedone.> quasi supplica Domenico.
<No, un palo. L'ho riparato con la magia da lontano, come l'auto che avevo a noleggio> spiega lei.

<La magia sembra decisamente più utile ora.> sbuffa Giuseppe.
<Non sei troppo portato, come me.> nota Michele. Sottrae il cappello ad una Sofia leggermente infastidita ed estrae subito un biglietto.

<Mimi, turno tuo! Non beccare me, per favore.> supplica il pugliese.
<No.> asserisce Carmela <Non ho mai cercato foto nude di una specifica persona su Internet.>

Michele sopprime insulti e beve.
E con lui Giovanna, Rita, Aleksander, Giuseppe e Carlo.

<Ma che cazzo di problemi avete?> sbotta Giorgio.
<Oh, ci sarebbe stata moooolta più gente se potessimo trovare su Internet le foto nude l'un dell'altro o dell'altra!> ribatte Aleksander, l'alcool che iniziava a fargli sbiascicare le parole.

Però aveva detto una innegabile verità, che venne comprovata da un piccolo cenno di Marie che passò inosservato e da pensieri di vari nella stanza.

<Bah, secondo me siete solo stressati sessualmente. E il fatto che lo siate perennemente non è positivo.> decreta il veneto.

<O sei te frigidone.> mezzo ridacchia Giuseppe.
Michele intanto slitta il cappello per terra, nella speranza arrivi a qualcuno. E quel qualcuno è Rosa.

Prende il cappello, mescola i bigliettini.
Legge quello che pesca: <Giovanna.>
<Mamma, potresti te non essere stronza?> prega Michele.

<Assolutamente no, ho appena bevuto anche io e voglio fare bere tanti!> ribatte Giovanna <Quindi dico: non ho mai... baciata sulla labbra una donna. Umana o no che fosse.>

<Bastaaaaaaaaaa.> si dispera a bassa Aleksander, bevendo.
<Ti vuoi vendicare ancora su di me?> domanda Carlo, bevendo.
<Sni.> ribatte la sicula.

Anna ridacchia, beve e ribatte: <Dovrei scolarmi un'intera bottiglia. Minimo.>
"Mannaggia al me che si sforzava di essere etero." si maledice Bruno, anche se non ha bevuto così tanto da lamentarsi per un goccio in più.

<Anche te, Marie?> domanda Roberto, stupito, il suo bicchiere non toccato.
<Ovvio! Te lo giuro, ci ho provato a toglierti dalla mia testa... Ma non ha mai funzionato. Non sentivo nulla. Però ci dovevo provare.> si difende Marie.

A non bere, oltre al piemontese, sono solo Rosa, Giorgio, Sofia, Angela e Giovanna (ovviamente).

<Aspetta, non hai mai baciato una ragazza?!> si stupisce Giuseppe, decisamente troppo divertito.

Roberto, decisamente a disagio, tortura il bordo inferiore della maglietta e borbotta: <Posso evitare di rispondere a quest'ovvia domanda?>

<No, rispondi~> praticamente canticchia il pugliese.
<Ok, si, non ho mai baciato nessuna ragazza sulla bocca! Contenti?> sbotta l'ex sabaudo, le guance rosse dall'imbarazzo.

"Non so se dovrei gioirne, ma lo faccio comunque." pensa Bruno.
<E questo perché hai baciato dei lui e non dei lei~?> chiede Aleksander, ridacchiando come l'idiota brillo che sta diventando.

Roberto, con le guance ancora rosse, scuote la testa e calca il concetto: <No, neanche dei lui.>
<Ti manca aver scritto "Vergine" in fronte e sei a posto.> sghignazza Giuseppe, prendendosi una ciabatta volante addosso da un'alterata Marie.

"Quanto vorrei essere il suo primo bacio." si lamenta mentalmente e sogna insieme il trentino, massaggiandosi le tempie per non pensare alle labbra della sua cotta e al fatto che nessuno ha avuto ancora il piacere di baciarle.

<Ma perché vi accanite su di me? Anche Giorgio non ha bevuto!> si lamenta l'ex sabaudo.
<Giorgio odia tutto e tutti, ci sta non abbia baciato qualcuna, anche per come reagisce in generale.> nota Franscesca <Te stupisce, perché a parte le facce spaventate che ogni tanto fai sei comunque dolce e... davvero in tutta la tua lunga vita non hai limonato nessuna?!>

<Ho detto no!> ripete il settentrionale, il calore eccessivo che non lo abbandona.
<Andiamo avanti, su!> esclama Rita, la quale riprende per sé il cappello grazie la magia.

<Ma io volevo continuare.> sbuffa il campano, anche se si ammutolisce davanti l'occhiataccia dell'isolana.

Questa subito dopo, con un pacato sorriso, estrae un bigliettino ed asserisce: <Giorgio, tocca a te.>

<Grazie.> ghigna il veneto. Però successivamente s'imbroncia e pensa a che dire, infine decreta: <Potrei continuare e andare su cose più sessuali per far bere tanti, ma sinceramente non ho voglia di disgustarmi, quindi non ho mai... fatto errori di ortografia imbarazzanti. Che sia via email o lettera o messaggio qualsiasi.>

<Che PALLE.> mezzo strilla Aleksander, bevendo per l'ennesima volta.
<Viva noi che a malapena sappiamo scrivere il nostro nome! E una volta l'ho pure sbagliato!> esulta Michele, bevendo.

Nell'esclamazione lo seguono Marie e Franco, mentre bevono senza schiamazzi Maurizio, Carmela e Rosa.

<Ora il nome lo estraggo io!> asserisce Giorgio, prendendo il cappello dalle mani della sarda e subito afferrando un biglietto.
Lo legge però una volta seduto: <Carmela.>

<Oh, bene.> sorride la lucana <Forse non avrà molto senso, ma... non ho mai sognato di essere un personaggio di un filmo, libro o serie TV.>

<Sono salvooooo!> gioisce Aleksander, alzando pigramente le braccia. Rischierebbe di cadere all'indietro, se non fosse seduto sul divano.

<Almeno bevo, posso far finta di essere trasgressivo.> ironizza Roberto a mezza voce, bevendo, facendo sorridere il trentino vicino a lui.

Come lui, bevono pure Marie, Anna, Mario, Angela, Domenico, Maurizio, Franco e Giovanna.

<Quanti sognatori.> commenta Carmela <Perché desiderare di essere qualcun altro?>

<Perché quel qualcun altro ha la vita che tu vorresti avere.> nota il molisano.
<Tipo?> domanda come divertito Giuseppe.

<Mhhh, non so...> recita Franco <Perché mai dovrei voler avere la vita di uno amato, preso sempre in considerazione, importante per chi ha attorno, mai preso in giro? Ah, che stupido che sono.>

Michele non dice nulla mentre il campano si rimangia le parole e borbotta una qualche scusa.

Giorgio gentilmente spezza il silenzio spingendo il cappello nelle mani di Aleksander e imponendo: <Pesca tu.>

Il friulano afferra subito un bigliettino e dice a voce alta dopo qualche secondo: <Rita.>

<Uh, credo di far bere molti! Non ho mai... masticato le mie unghie.> "confessa" la sarda.
<Ti odio. Anzi, ti vorrei odiare.> asserisce Aleksander, bevendo per l'ennesima volta.

<Se devi sboccare, non farlo su di me.> ammonisce Giorgio, gustandosi l'alcool.
<Non è giusto, non posso spaccare cose e allora mi mangio le unghie.> sbuffa Rosa, buttando giù lo shottino.

Al gruppo di sgranocchiatori seriali si aggiungono Sofia, Maurizio, Michele e Franco.

<Che qualcuno lo venga a prendere, io non voglio vedere quanto sono messe a puttane le mie gambe.> quasi supplica Aleksander.

Francesca ha pietà di lui, si alza e gli sottrae il cappello, ma ammonendo: <Mario, smettila di fissarmi o giuro che la bottiglia di vodka te la faccio vomitare da quanto te la conficco su per il tuo culo.>

<Francé, quei jeans ti stanno così bene!> si difende Mario.
<E non fissarli.> risolve il problema la toscana, tornando al proprio posto, cappello in mano.

<Posso fissare la canotta attillata~?> quasi canticchia il romano.
Francesca gli lancia un'occhiataccia e sibila: <Pensaci quando sei per i fatti tuoi in camera.>

<Non lo ammazzi?> domanda Rosa.
<Confido che la dea Fortuna faccia uscire il biglietto con il mio nome.> asserisce la regione del centro, frugando a lungo.

Estrae un biglietto e legge, sbuffando: <Anna.>. Ributta il foglio dentro e borbotta: <La dea non è dalla mia parte.>

<Dai, scommetto che alla mia Mario beve!> asserisce Anna <Non ho mai... fatto pipì in una bottiglia o una cosa del genere. Tipo fiaschetta od otre o boh, simile.>

<Dai, chi non ha mai pisciato in una bottiglia?!> si stupisce Mario, bevendo.
Tutti i ragazzi bevono (con ovvia disperazione di Aleksander), più Rita, Giovanna e Rosa.

<In una bottiglia?!> si stupisce Giorgio, guardando la lugure.
<Una piccola fiasca che ho rovesciato addosso ad una testa di cazzo mischiata ad un po' d'acqua.> sghignazza ella.

<Che bastardata, approvo!> critica Giuseppe.
<Grazie, grazie!> fa un mezzo inchino Rosa.
<Posso prendere io il prossimo biglietto?> domanda subito dopo.

<Tutto tuo.> asserisce Francesca, passandole il cappello.
La ligure neanche aspetta di sedersi per estrarre ed annuncia: <Diabetico, turno tuo!>

<Ho anche un nome, ma pazienza.> sospira Roberto. Ci riflette qualche secondo, poi dice: <Non ho mai... fumato.>

<Ora toccherebbe a me scolarmi un'intera bottiglia.> scherza Carlo, bevendo.

La maggioranza beve, gli unici ad astenersi sono Roberto (ovviamente), Marie, Bruno, Angela, Franco e Michele.

<Mimi?!> si stupisce il calabrese.
<Eh, già. Sorpresa.> ruota gli occhi Carmela.

Intanto Aleksander si abbraccia lo stomaco e borbotta cose senza senso in dialetto.

<Scusami, a te non è MAI venuta voglia di fumare in tutti i secoli che hai vissuto?!> domanda stupito Mario, indicando Roberto.

<Non vi ho mai trovato il fascino.> fa spallucce il piemontese.
<Meglio, perché una volta che ti piace non smetterà di piacerti più.> asserisce Rita.

<Va beh, non è che ne diventi dipendente subito. Io ho provato e poi stop.> racconta Rosa.
<Ma se ti offrono una sigaretta e tu provi, ti piacerà di nuovo, indipendentemente dal tempo trascorso.> racconta Giovanna.

<Esperta?> sghignazza Giorgio.
<Alcuni tipi di gente per attaccare bottone ti offrono una sigaretta.> illustra la sicula.
<E di solito sono quelli che meno si attaccano emotivamente, il che è un bene.> aggiunge Francesca.

<Perché dovrebbero attaccarsi emotivamente?> domanda il veneto.
<Sto per sboccare Cristo, altro che la Madonna il 25 dicembre.> borbotta il friulano, non sentito.

<Perché alcuni, dopo aver fatto sesso, hanno la tendenza di attaccarsi al partner. Sono appiccicosi.> storce il naso la toscana.

<Perché dobbiamo sempre andare a parare lì?!> sbotta Giorgio.
<Oh porco Dio.> sussurra Aleksander, buttandosi in avanti con il corpo e vomitando.

Il veneto scatta con i piedi sul divano, rannicchiandosi, iniziando a far volare imprecazioni.
Non che sia l'unico, insieme a disperazioni per la puzza di vomito che sarà un miracolo se si toglierà dal tappeto.

E così la serata finisce in grande stile.

N/A: ho troppo da dire... Quindi non dirò nulla.
Anzi, una cosa sì.
Stellinate il capitolo.

Ciao.

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