85. Fantasma assorbente
N/A: il titolo giuro che si spiegherà più avanti.
Ma ecco a voi un comic fra Michele e Franco. Era in inglese e io l'ho tradotto letteralmente.
Se avete reclami, bisogna ritrovare l'autore originale del comic.
Quei giorni avevo voglia di fare qualcosina Michele × Franco, perché so che c'è richiesta 👀
E ora un disegno con una particolarità che ancora qua non si era vista...
Un disegno con dentro alcuni di voi!
Le persone malcapitate sono Alive-foranime e Percy_Hetalia , giusto perché era da ore che dimostravamo il nostro unico neurone che girava nei commenti.
E a me è partita l'idea di fare un disegno con dentro anche loro.
Ecco qua il coso
Cosa accadrebbe se nella fanfiction fra Bruno e Roberto (🚩🚩CHE USCIRÀ IL PROSSIMO LUNEDÌ, GIURIN GIURELLO, MI STO AMMAZZANDO QUANDO HO ESTRO CREATIVO PER FINIRLA, MA USCIRÀ LUNEDÌ PROSSIMO🚩🚩) ci fossimo noi.
Giusto perché se aspettiamo che Roberto apra gli occhi diventiamo tutti vecchi.
E
niente, ora inizia il capitolo dal titolo più normale al mondo!
Franco tiene la lingua fra i denti mentre sente i muscoli delle gambe in tensione, le mani troppo lontane dal suo obiettivo.
Gli basterebbero pochi centimetri e...!
<Attento a non spaccarti il collo.> avvisa con nonchalance una voce dietro di lui, alla sua destra.
Il molisano smette di allungarsi, nel vano tentativo di afferrare i biscotti al cioccolato sull'ultimo ripiano, stipati in fondo, e si gira. Rimane aggrappato al mobile per non perdere l'equilibrio, dato che è salito sul ripiano di granito per provare a raggiungere il suo obiettivo.
Si ritrova Aleksander che lo fissa con aria vagamente divertita, mentre si apre una lattina di Fanta appena presa dal frigorifero.
<Wow, non ci avevo proprio pensato, guarda.> commenta sarcastico il molisano, rigirandosi e tentando di prendere il pacco di biscotti, inutilmente.
<Vuoi aiuto?> domanda il settentrionale.
Il più basso non risponde, imbronciandosi. Ce la può fare benissimo da solo, anche se è alto un metro e un succo di frutta!
<Senti, coso, ti offro il mio aiuto un'ultima volta. Non sono un gigante, quindi anche io mi devo arrampicare per prendere gli oggetti. Ma ho qualche centimetro più di te. Se non vuoi rimanere lì mezz'ora, ti conviene.> nota Aleksander.
Franco pondera la cosa qualche secondo, poi scende da dove si è arrampicato con un sospiro. Asserisce: <Sono qua da una cosa come 10 minuti, voglio solo i miei biscotti al cioccolato.>
Il friuliano si arrampica e chiede, per sicurezza: <Sull'ultimo ripiano?>
<Sì.> risponde l'altro.
Allora l'arrampicatore li afferra e scende con un salto, producendo un bel tonfo.
Porge il pacco all'altro.
<Grazie!> fa entusiasta il molisano. Apre il pacco e prende un biscotto. Lo porge al fratello e chiede: <Vuoi?>
<Sì.> risponde Aleksander, afferrando il biscotto. Poi affonda la mano nel sacchetto e ne prende altri, ritirando il braccio soddisfatto.
<Ingordo.> commenta la piccola regione, guardandosi intorno alla ricerca di una molletta da bucato con cui chiudere la busta.
<Me li hai offerti tu!> si difende il settentrionale.
<Lo so bene> replica Franco <Ma te ne ho offerto solo uno e perché mi hai aiutato a prendere il pacco.>
Il friulano, sgranocchiando un biscotto, nota: <Fra tappi bisogna aiutarsi, suppongo.>
<Ma da quale altezza ci si può non considerare tappi?> domanda il molisano.
<Per me dal 1.70m in su.> risponde il settentrionale.
<Io mi accontentarei di arrivare a 1.60m. Forse la smetteranno di scambiarmi per un bambino o ragazzino!> sbuffa il giovane.
<A me al massimo danno tipo 16 o 17 anni, ma solo perché sono spesso incazzato e da incazzato sembri più grande. Però le volte che sono tranquillo... una volta, per Trieste, mi chiesero perché bighellonassi invece di essere alle medie a fare lezione-> racconta Aleksander.
Franco ridacchia e il settentrionale, non veramente infastidito, gli dà un colpetto sul braccio e ribatte: <Ehi, scommetto che a te va peggio di me!>
L'altro dovette convenire, annuendo, smettendo di ridere. Afferma: <Spesso devo andare nella sezione bambini per trovare dei vestiti che mi stiano.>
<Ah, quello capita anche a me. E rosico. Perché vedo tipo Giorgio che indossa magliette che vorrei anch'io ma nella taglia più piccola ci navigo con un traghetto!> conviene il friulano.
<L'assenza di una maglietta offensiva in casa non è sgradita, bastano le vostre bocche per riempire la stanza di Madonne che si paracadutano.> ironizza il molisano.
Afferra un biscotto e lo sgranocchia.
<Solo Madonne?> domanda retorico il più alto <Mi reputo decisamente offeso!>
<Ho detto Madonne perché dire "Madonne, Dio cristiano, Gesù, Santi e divinità di altre religioni" veniva troppo lungo.> ribatte Franco.
<Preciso, mi piace!> commenta Aleksander.
<Ehm... grazie...?> fa il giovane, non sapendo come agire.
<Che c'è?> indaga il friulano. Ruba altri biscotti dal sacchetto e si siede sul tavolo.
Il giovincello si siede su una sedia lì accanto, appoggia il sacco, incrocia le braccia sul tavolo e lì appoggia la faccia.
<Non è ovvio?> chiede <Non sono abituato ai complimenti o ad essere semplicemente notato. Anche per strada, o mi scambiano per bambino o mi ignorano del tutto.>
<Urla.> afferma il settentrionale <Quando qualcuno prova a superarmi alla cassa, io sbraito come un deficiente finché non ritorna al suo posto.>
<Vorrei evitare di ritrovarmi ogni giorno con il mal di gola. Qua in casa, ogni tanto, cerco di far rumore se vengo ignorato. Ma se dovessi farlo ogni volta... oddio, sarei senza voce.> replica il molisano.
<Se non vuoi urlare, strattonali. In giro nudi non si può andare, quindi qualcosa da afferrare lo trovi.> nota Aleksander.
<Mh... Vero. Ma che faccio? Strattono manco fossi un bambino che cerca i genitori?> chiede Franco.
<No, devi essere seccante come 10 bambini. Quindi devi fare una cosa del genere.> esordisce il friulano, scendendo dal tavolo. Ordina: <Alzati e dammi le spalle.>
<Ok...> il più basso si alza e fa come gli ha detto l'altro.
In fretta si sente tirato per il bordo in fondo della maglietta, con un po' di forza ma decisamente molta insistenza e l'altro dice: <Ehi, ehi, ehi. Scusa. Ehi, ehi, ehi. Mi senti? Ehi, ehi, ehi.>
<Sei decisamente fastidioso.> decreta il molisano, girandosi <Se fossi uno sconosciuto, ti darei un ceffone. O almeno ti tirerei un insulto.>
<Di solito mirano più in alto. Oppure ti abbassi e scappi.> suggerisce il settentrionale.
<E se sono in un supermercato?> indaga Franco.
<Se è un uomo, corri verso il reparto degli assorbenti. Non ho mai visto niente funzionare meglio. È come se avessero fottutamente paura di quei così.> assicura Aleksander.
Il molisano sorride leggermente e nota: <Beh, le pubblicità degli assorbenti sono cringe.>
<Sì, ma lì non c'è nessuna della LinesÈ che ti urla «Creato dalle donne, per te» e che controlla tu sia una donna o cosa. Quello capisco che possa farti cagare sotto.> critica il friulano.
<Oppure se fosse infestato da un fantasma. Tipo... «Uhhhh, sono il mostro assorbenteeeeee! Abbi paura di me, umano, perché sono un coso che raccoglie sangue, uhhhhhhhh.». Oppure farebbe più ridere che altro.> immagina il giovane, aggrottando le sopracciglia.
Aleksander ridacchia e decreta: <Sarebbe tempo di rinnovare il fantasma formaggino, dovrà andare in pensione anche lui! Decreto il fantasma assorbente il nuovo fantasma che deve far prendere spauracchi!>
Franco annuisce energeticamente, divertito.
Poi, d'improvviso, viene preso per le spalle dal friulano che lo scrolla mentre esclama con teatralità: <Uhhhh~! Temi il fantasma assorbente, sciocco! Ha appena preso il possesso del fantastico e superiore a tutti Aleksander!>
Il molisano ridacchia e poggia le mani sulle braccia altrui, pregandolo di fermarsi.
<Il fantasma si fermerà solo se gli dici che Aleksander è fighissimo!> replica il settentrionale, continuando a scrollare il più piccolo.
Questi, preso dalla sua ridarola, balbetta fra le risate: <Aleksander è fighissimo, stupendo, tutto quello che vuoi! Fantasma assorbente, lascialo andare!>
<Ok!> risponde Aleksander, smettendo di scuoterlo, lasciandolo andare all'istante.
Franco, dato che è stato sballottato, è un po' incerto sulle gambe e barcolla in avanti.
<Porca Mado- Attento!> esclama il friulano, afferrandolo prima che cada di fronte a lui <Il fantasma assorbente è troppo potente per te?>
<No, no, scusa... Ogni tanto ho un equilibrio più basso di me!> ironizza il molisano, rimettendosi stabile sulle sue gambe.
Sorride e afferma: <Grazie, davvero, avevo bisogno di ridere un po'. Tutta mattina che mi sento preso in giro.>
<Oh-, di nulla.> risponde Aleksander, preso in contropiede. Difficilmente gli dicono che i suoi modi sono divertenti, se non ricadono totalmente nella scurrilità.
Franco rimette a posto il pacco di biscotti e lo saluta con la mano, uscendo dalla stanza.
Michele si morde il labbro inferiore e si appoggia con la testa al muro esterno della casa. Stava andando a buttare la spazzatura e si è imbattuto, sul ritorno, nella loro chiacchierata.
È troppo curioso per non ascoltare.
Ma perché ha quel fastidio ad altezza petto? È per l'accenno di Franco alle anghierie subite quel giorno (a causa sola sua)? No, no...
Ha iniziato fare male da quando si è messo a ridere, scrollato da Aleksander, per la storia di quel fantasma assorbente.
Perché, perché, perché?
Scuote la testa.
Funziona così la sua zucca, lo sa.
Ogni tanto si fa prendere dai sensi di colpa e tutto fa male, se riguarda Franco.
Sospira e torna in casa.
N/A: chissà chissà perché Michele ha questo male.
Secondo me è la cipolla.
E, lo ripeto, giusto se non si fosse capito...
🚩🚩LUNEDÌ PROSSIMO (23/08) INIZIA LA FANFICTION BRUNO×ROBERTO🚩🚩
DOPO MESI DI ATTESA FINALMENTE AVETE UNA DATA, GENTAGLIA.
TRANQUILLI TUTTI CHE SPAMMO QUI UN CAPITOLO QUANDO LA PUBBLICO.
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