73. Sapere è potere... E si vede che scarseggia
N/A: avevo dei disegnini in galleria e dato che sono lì sempre a farmi ciao ciao li metto.
Sono solo due e sono fatti male, ma, ehi, ho abilità limitate.
Anche se sono stata contenta di usare i nuovi copic.
Credo lo si dimentichi: Marie, nonostante sia maliziosa come ha imparato da Francis, è comunque demisessuale.
L'attrazione sessuale è un evento raro nella sua vita.
Ovviamente è una dei pochi in casa che riconosce la sua sessualità e ad un gay pride sarebbe pronta a fare tutto il bordello possibile.
E difendere la community rientrante sotto la A.
Indovinate quale omosessuale ha trascinato l'altro.
Suvvia, è semplice.
Anna SICURAMENTE trascinerebbe Bruno ad un gay pride per fargli vedere che è normale.
Anna si vestirebbe da Wonder Woman perchè vuole essere la paladina delle wlw e "ragionare dolcemente" con la gente omofoba o con quelli che sessualizzano le lesbiche.
E comprerebbe la coroncina a Bruno per dichiararlo il re dei gay in incognito e perché si merita per un giorno di essere felice.
E ignoriamo come malamente ho aggiunto una 7 striscia perché avevo fatto le bandiere a 6 strisce prima di accorgermi che ce ne fosse una in più.
I'm a genious, ma si sapeva già.
E niente, vi lascio al capitolo idiota che non c'entra nulla con le immaginine.
<Cazzo, questo ghiaccio giuro che lo odio!> si lamenta Carlo, riuscendo dopo troppi preziosi secondi a dare la sua risposta.
<Ah, davvero? Pensavo che da polentone quale sei adorassi il freddo!> commenta Giovanna, trionfante, essendo quella che ha dato la risposta più velocemente.
<Non é che piace, ma si sopporta! A 15 gradi non iniziamo a mummificarci con le coperte. Personalmente, inizio a 7-8 gradi.> afferma Aleksander con enorme serietà, terzo nell'aver dato la risposta.
<Ogni tanto mi chiedo se ci sei o ci fai.> commenta Francesca, l'altra partecipante al gioco, rispondendo per seconda.
La gara é abbastanza testa a testa fra tutti e quattro, ma sono solo all'inizio.
<Brava Gio'!> si complimeta Carmela, applaudendo, mentre Giovanna acquista il punteggio più alto e diventa prima.
<La prossima partita gioco anch'io.> decreta Maurizio, seduto su una poltrona, intendo ad osservare il gioco.
Nel mentre che aspetta la nuova partita, si sta divertendo un mondo a distrarre i partecipanti del gioco, il tutto senza urla o commenti volgari.
É un elemento di disturbo con classe, suvvia!
<Sì, pure io! Voglio buttare tutte le bombe possibili a Carlo, dato che nella realtà non posso farlo.> commenta la lucana, osservando lo schermo del cellulare della siciliana.
<Ah, tirami pure tutte le bombe che vuoi, questo gioco si basa sull'intelligenza, sei destinata a soccombere.> asserisce il lombardo, ruotando gli occhi, scegliendo che malus dare e a chi.
<In realtà il gioco si chiama "Sapere è potere", quindi si basa sulle conoscenze già acquisite, non sulla capacità di ragionare velocemente. A meno che non devi spararla.> nota Aleksander.
<Tu da che parte stai?!> chiede Carlo.
<Dalla mia, dalla parte di chi, sennò?> risponde divertito il friulano.
<Come é giusto che sia.> lo supporta Maurizio.
<La risposta é la C!> aggiunge, parlando senza sapere le opzioni.
<42.> afferma poi il marchigiano.
<Perché dici stronzate?> domanda Aleksander, dando la sua risposta.
<Ma 42 é la risposta a qualsiasi risposta presente nell'universo.> ribatte pacamente Maurizio, un sorriso divertito in volto.
<Aspetta... citazione a "Guida galattica per autostoppisti"?> si stupisce Carmela.
<Corretto. 42 é la risposta a tutto. E regola importantissima: sempre avere con sé un asciugamano, essenziale per ogni autostoppista.> risponde il marchigiano.
<Noooo, pensavo di essere l'unica che aveva letto quel libro! Avevo visto un trafiletto in giro e mi ero detta "É troppo fottuto per non leggerlo."> racconta la lucana.
<Ci sarà un motivo se ti é piaciuto, no? Non poteva essere culturalmente elevato.> si intromette Carlo.
La ciabatta sulla nuca non gliela risparmia nessuno.
<Ahio!> mezzo strilla il settentrionale.
<Tu non la insulti così.> asserisce Giovanna, gli occhi dardeggianti mentre aspettano la prossima domanda.
<"Quali animali ha creato Poseidone?"?! Ma che cazzo ne so! Perché siamo ancora su questa robaaaaaaaa?> si lamenta Aleksander, che non sa che sparare.
<Eheh, la coalizione delle classiciste dà i suoi frutti.> sghignazza Francesca, dando il cinque a Giovanna dopo che entrambe hanno risposto.
Sullo schermo della televisione, collegata alla PlayStation, comparvero le risposte date dai quattro.
I due ragazzi si erano messi sulla risposta "Balena", le ragazze su "Cavallo".
Il gioco mostra che la risposta giusta é quella data da quest'ultime.
<Cosa?!> esclama esterrefatto Carlo.
<Ma che cazzo ha a che fare il dio dei mari con i pony?!> domanda Aleksander.
<Ah, cari, qua qualcuno non sa la mitologia~> commenta Giovanna.
<A pensarci, bastava ricordarsi il mito della fondazione di Atene. Poseidone aveva dato in dono dei cavalli, e in alcune versioni pure un carro, perché questi animali erano suoi.> nota Carmela.
<Oh, brava che ricordi le leggende che ti raccontavo!> si complimenta la sicula con l'altra meridionale.
<Oh, wow, dici anche cose intelligenti!> il lombardo scimmiotta l'ex colonia greca, rivolgendosi alla lucana.
<Intanto io sapevo la risposta, coglione. Quindi chiudi il becco, che mamma ti sta superando~> sghignazzò l'insultata, dando una pacca d'incoraggiamento alla regione.
<Comunque qualcuno mi deve spiegare davvero cosa c'entra Poseidone con i cavalli... al massimo ha a che fare con i cavallucci marini.> nota Maurizio, esterrefatto.
<Semplicemente é così. Non bisogna farsi domande sulla mitologia greca.> asserisce la siciliana.
<Tipo come fisicamente metà delle volte che la gente tromba nei miti riesce effettivamente a farlo.> commenta Carmela, giocando con una ciocca di capelli.
Aleksander scoppia a ridere, anche se comunque riesce a schiacciare il malus e a chi darlo. Solo dopo qualche ulteriore secondo prova a calmarsi.
<Oh, che linguaggio.> commenta Carlo.
<Ma se é vero! Spiegami fisicamente come una donna travestita da mucca abbia potuto farlo con un toro! Avanti, ti sfido!> ribatté la lucana.
<Ma che cazzo dovrei saperne io?!> esclama, neanche fosse stato punto sul vivo, il lombardo.
Il friuliano scoppia di nuovo a ridere.
<Oh, che linguaggio!> nota il marchigiano, imitando il "fatturatore".
Il settentrionale più basso ride più forte.
Anche le due meridionali e quella del centro ridacchiano, mentre il diretto interessato fuma silenziosamente dalla rabbia.
La partita prosegue fra insulti, frecciatine e stronzate, per dirla senza mezzi termini, finché non si arriva alla sfida finale.
É una corsa contro il tempo ben più accesa di prima. Ogni centesimo di secondo é essenziale per scalare più in fretta degli altri la montagna.
Ovviamente Maurizio e Carmela, capendo perfettamente la situazione, fanno ciò che possono al meglio delle loro capacità.
Danno decisamente ben più fastidio di prima, riuscendo perfino a farsi tirare dietro qualche bestemmia con forte accento bresciano da Carlo!
A quelle esclamazioni Aleksander si unisce con qualche sua imprecazione a Dio e ai santi, mentre le due ragazze partecipanti mantengono delle facce da poker.
Ma da lì a poco la partita si chiude e in cima arriva al primo posto... Francesca!
Quando con la molla arriva alla cima, la toscana si alza in piedi ed esulta.
E ovviamente bestemmia.
Ma nessuno si aspettava niente di diverso.
<Baciami il culo, Carlo! Quella che ne sa di più qua dentro sono io, merde! Ahaha~!> ride trionfante la ragazza.
<É stato comunque un piacere coalizzarmi con te contro lo stronzo.> afferma, voltandosi verso la siciliana.
<Di nulla.> risponde ella.
<E Ale, tu sei una mezza sega.> commenta Francesca.
<Ehi, hai vinto solo perché hai culo! E letteralmente, guardati, culona!> risponde Aleksander.
<Cosa?!> quasi strilla la toscana, stringendo le mani a pugno, gli occhi dardeggianti.
<Beh, che devo dire? É vero! Sei culona.> nota il friulano senza guardarla, essendo così totalmente ignaro della tempesta in arrivo.
<Vieni qua, brutto stronzo! Ti voglio solo uccidere un pochino!> "promette" la ragazza, provando a strozzare il settentrionale.
Questi schiva di lato, si alza in piedi e inizia a correre. Francesca la segue.
<Beh, non ha totalmente sbagliato. Ha una forma a pera, é innegabile.> constata Maurizio.
<Sì, ma non ci sa fare con le parole. E non credo serva un genio per accorgersi che stai dicendo qualcosa che facilmente fa incazzare.> nota Carmela.
<Da quando in qua Aleksander é furbo, scusa?> domanda retorico il marchigiano.
Gli altri in stanza ridono, mentre il citato friulano sfreccia di nuovo nella stanza, pregando (sì, strano ma vero) per la propria incolumità, inseguito dalla toscana.
<Attenti al divano!> avvisa solamente Giovanna, non muovendo un dito per interromperli. Non che gli altri seduti fanno diversamente.
Non sono così scemi da far imbestialire ancora di più Francesca.
Non sono mica Aleksander, eh!
N/A: qualcuno doni qualche neurone ad Aleksander, gli servono.
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