68. Radar e discussioni personali
N/A: scusate l'orario, anche se il Covid se ne sta andando (sì, sono risultata positiva al covid e sono stata male, ma finalmente miglioro, forse) io sono comunque cretina.
Spero il capitolo possa piacervi!
<Nooooo, torna quaaaaaa Elise!> si lamenta Giuseppe guardando il film, mentre una avvenente ragazza saluta il protagonista per partire per un viaggio e sicuramente non si vedrà più nella pellicola.
<E daje! Finalmente faranno rivedere Janette!> festeggia Mario, perché finalmente si rivedrà la ragazza con cui il protagonista ha avuto una storia burrascosa.
<Meh, non mi piace così tanto.> commenta il campano.
<Dove avevi gli occhi quando aveva addosso quel vestito rosso per la festa serale?> domanda retorico il laziale.
<Fissi sullo schermo, ma non mi ha detto troppo. Cioè, sì, bella e fiera, tutto quello che vuoi, ma Elise era più provocatrice. Son gusti!> si difende il meridionale.
<Se Elise avesse indossato un vestito come quello di Janette, il mio favore sarebbe andato ad Elise. Ma Janette é Janette e ogni volta ha dei vestiti da favola!> si aggiunge Anna, che stringe fra le braccia un cuscino come suo solito durante la visione di film (e a volte, pure di serie tv).
<La vera questione su cui discutere é perché due ragazze del genere dovrebbero andare dietro ad uno che ha una personalità rilevante quanto un foglio di carta da stampante come Diego.> nota ad alta voce Bruno, che chissà come si é convinto a guardare il film.
Se gli piacessero i triangoli amorosi classici o le donne o entrambi, avrebbe anche un motivo per restare.
Peccato che non gli piacciano né gli uni né le altre e il protagonista non é sicuramente un motivo per cui guardare con interesse il film.
Non gli dice nulla.
Non é scritto bene, ha una personalità rilevante quando una formica su un'autostrada.
Inoltre di aspetto é blando e lo fanno vestire in un modo tanto mediocre che non c'è nulla ad attirare l'occhio verso di lui, piuttosto fissi il muro dietro.
Per altri si salverà perché é biondo e ha gli occhi azzurri.
Sicuramente a qualche ragazza (o pure a qualche gay là fuori nel mondo) può interessare, ma i biondi liscio spaghetto non sono decisamente il suo tipo.
Meglio i castani un po' riccioluti.
<Concordo.> asserisce Rosa, che é in soggiorno solo per godersi la comodità di una delle poltrone e quindi guarda distratta il film.
<Boh, il fascino del latino americano?> suggerisce Marie, interessata al triangolo amoroso.
<Quale fascino latino americano che ha le medesime capacità di flirt di Giorgio e pare più crucco di Bruno?> domanda retorica Rosa.
<Soprattutto sulla seconda parte, concordo. Mi aspettavo avesse un nome inglese o perfino tedesco appena l'ho visto! Non Diego e che venisse dal Brasile.> commenta il trentino.
<E, ovviamente, parla spagnolo perché in Brasile si parla proprio spagnolo e non un portoghese un po' modificato.> aggiunge Anna, con ironia.
<Ah, Hollywood e la geografia.> allude con finto tono sognante la ligure.
<Sarebbe bello se come plotwist il film avesse che Janette ed Elise che si incontrano, si piacciono e si fidanzano! Sarebbero perfette insieme!> quasi si lamenta la romagnola.
<Beh, sinceramente a me basta vedere il meno possibile Diego. Anche la comparsa sullo sfondo é più bello di lui e dovrebbe essere il protagonista!? Un minimo di bellezza in più non avrebbe fatto male.> asserisce Bruno.
<Ma é biondo e con gli occhi azzurri! Potrebbe dire che gli asini volano e per la classica ragazza amante dei fustacchioni nordici andrebbe bene!> ribatte Mario.
<Non è che se sei biondo e hai gli occhi azzurri sei per forza bello. Infatti lui non é un bell'uomo.> puntualizza Bruno e, avendo paura di rivelare anche troppo con quella affermazione, aggiunge <Cioé, c'è un enorme sbilancio di bellezza e carattere fra lui e le due ragazze.>
<E allora tu?> domanda Giuseppe.
<Cosa io?> fa il biondo.
<Allora tu ti trovi bello o no? Sei biondo e con gli occhi azzurri e dici che la gente con queste caratteristiche non é bella per forza. Quindi, tu che pensi di te stesso?> indaga il campano.
Il settentrionale si morde l'interno guancia, per poi dichiarare: <Suppongo nella norma? Cioé, mi ritengo un po' più decente del nostro Diego lì> e indica lo schermo <Ma non sono sicuramente un affascinante biondino che fa girare la testa a tutti quando passa.>
<Ecco qua la cazzata della serata, mi stavo chiedendo quando sarebbe saltata fuori!> esclama Giuseppe, mettendosi meglio sul puff, indicando il "fratello".
Il trentino lo osserva confuso.
<Sarò schietto con te, sei un bel ragazzo!... O uomo... O regione... O come minchia ti vuoi definire.> incomincia il campano.
Bruno lo guarda, vagamente preoccupato (e imbarazzato) riguardo dove andrà a parare l'altro.
<Va bene ragazzo, ma anche uomo se proprio necessaruo.> afferma il biondo.
Il meridionale prosegue: <Grazie. Sei un bel ragazzo, lo dico da uomo a uomo. Però un po' sprechi quel che hai, perché lo nascondi abbastanza. Potresti fare di molto meglio e, in quel caso, girando per le strade di Roma, vedresti quante ragazze cadrebbero ai tuoi piedi! Anche se sei bassino per lo standard di varie ragazze.>
<Beh, non mi interessa far cadere ai miei piedi le ragazze, grazie.> ribatte Bruno.
Subito dopo si pente di come ha detto la frase, perché implicitamente urla «sono 100% gay», ma non può riformularla, sarebbe troppo sospetto.
Per fortuna Giuseppe non coglie quel messaggio e infatti sbuffa: <Eddaiiiii, non dirmi che sei come gli altri frigidoni del Nord che odiano qualsiasi cosa riguardo il flirt o tutto il resto di più "spinto"!>
Le guance del trentino si arrossiscono leggermente e un po' balbetta: <N-Non é quello il punto-! N-non mi interessa far cadere ai miei piedi delle r-ragazze... u-umane!>
"L'unico che forse mi interesserebbe che cascasse ai miei piedi é vari metri sopra di me e si sta rilassando in camera sua!" pensa il biondo.
<Non ti sai godere la vita!> asserisce il meridionale, che torna a guardare il film.
•~-~•
<Ehi, Bruno, posso parlarti un attimo da soli?> domanda Anna una volta finito il film, fermando l'altro prima che salga per le scale.
<Certo.> risponde il trentino, sedendosi di nuovo sul divano.
La romagnola si mette accanto a lui e aspetta che gli altri salgano, diretti verso le loro camere. Una volta sicura siano soli chiede a mezza voce, con tono dolce: <Avevo già il sentore da un po' a questa parte perché ho un buon radar e questa sera mi hai dato varie conferme... Sei gay?>
Alla domanda schietta e diretta Bruno sobbalza sul posto per poi irrigidirsi mentre il suo volto diventa velocemente scarlatto.
<Ehi, ehi, calmo, caro, non c'é bisogno di andare in autocombustione! Lo chiedo da lesbica ad uno che mi urla da tutti i pori che é gay.> tenta di rassicurarlo la ragazza, sempre con un pizzico di ironia.
<Sei... omosessuale?> domanda il biondo, fra lo stupito e l'ancora in ansia.
La settentrionale annuisce e aggiunge: <Anche se ti chiedo di mantenerlo segreto. Lo sapete solo tu, Sofi e pochi altri.>
<C-Certo...> balbetta Bruno, ancora spaventato dall'essere stato scoperto in pieno.
<Ma si capisce così tanto che sono gay?> chiede con timore il biondo.
<Da quello che hai detto questa sera, ad uno che ascolta superficialmente, sembri solo un frigidone e criticone. Ma non per me. Punto primo, non eri minimamente preso da Janette o Elise. E ti sei molto accanito contro l'aspetto del protagonista. E le facce che hai fatto quando Giuse ti diceva come potevi conquistare le ragazze dicevano tutto!> asserisce Anna.
<Specialmente la prima risposta avevo paura trasudasse «Ho più gayaggine io di nessun altro», alla seconda pensavo di essermi un po' salvato.> ammette Bruno con un po' d'ironia.
<Sì, sì. Se posso aggiungermi, sicuramente insieme abbiamo più omosessualità di un gay pride in piena regola!> decreta la romagnola, dandogli una leggera gomitata complice, con tanto di occhiolino.
<E se hai scleri da condividere, io ci sono! Ok, i ragazzi non mi piacciono, ma capisco il senso di «Dio, perché mi deve piacere la gente etero?!» e la perenne ansietta da omosessuale non dichiarata "pubblicamente".> propone poco dopo la settentrionale, sempre gentile.
<Grazie... Suppongo sia carino sapere di non essere solo su questa barca. Specialmente vedendo l'odio esistente verso gli omosessuali.> nota il biondo, sospirando.
La castana gli prende con dolcezza le mani e aggiunge: <Comprendo. E, nel mio caso, spesso se non discrimano... Feticizzano! Orrore puro.>
<Non posso neanche immaginare come sia. Però una cosa la so: la società, in quel senso, fa davvero schifo. Probabilmente é colpa di ciò che é da relativamente poco che sono venuto a patti con l'essere gay, da quando mi sono-> ma il trentino si ferma in tempo, gli occhi spalancati.
Ha appena rischiato di sbandierare la sua cotta.
<Ti sei innamorato? Non c'è nulla di sbagliato in quel caso, anzi, vorrei sapere il fortunato. Sotto questo strato di formalita sono abbastanza sicura ci sia un timido tenerone!> gli chiede Anna, curiosa.
Bruno arrossisce vistosamente e scuote la testa, spiegando: <N-non voglio dirlo. N-non dovrei neppure amarlo!> e nascondendo il volto fra le mani.
Si sente tutto d'un tratto debole.
La sua maschera é crollata e ora rimane solo un impacciato, timido omosessuale con una cotta proibita e che vorrebbe solo sentirsi libero.
<Ehi, amare un altro ragazzo non é sbagliato! Non pensarlo mai! Non darla vinta così agli omofobi del cazzo.> quasi lo rimprovera la romagnola, che in realtà vuole solo spronarlo.
<N-Non puoi capire!> ribatte il trentino, quasi singhiozzando.
<Beh, non posso leggerti nella testa. Ma finché la persona che ami può dare ipoteticamente il suo consenso, non c'è nulla di male. Andiamo, non siamo umani, non abbiamo neppure il taboo dell'incesto, che di per sé trovo abbastanza... disturbante.> commenta la ragazza con sincerità.
<L'unica eccezione fra di noi, per me, si presenta quando due condividono una area geografica solitamente considerata unica. Tipo io e Sofi. In ogni altro caso va tutto bene! Quindi, a meno che non ci sia un tuo fratello con cui condividevi un territorio e da cui sei stato separato, anche se ami qualcuno della tua ex "famiglia" non ci sono problemi!> rassicura Anna.
<Tranquilla, non mi manca nessuna regione austriaca.> afferma il biondo, giocherellando con i pantaloni.
<E allora perché non dovresti amare quest'altro ragazzo a me ignoto?> domanda la romagnola.
<É che... ho paura di rovinare il legame che c'è fra di noi se mi dichiaro. Anche perché sono abbastanza certo sia etero.> ammette il trentino.
<L'ha mai detto chiaro e tondo? E poi, spesso per colpa dell'omofobia ci si reprime, potrebbe essere anche il suo caso. Tu hai capito di essere gay relativamente poco tempo fa, no?> ragiona la castana.
<Sì, vero... Ma non so quanto aggrapparmi a quella speranza.> commenta pessimista Bruno.
<E tu fallo. Non lasciarti abbattere da paure forse infondate. Ama e prova a tastare le acque. E al massimo chiedi a me, se mai vorrai rivelarmi il nome del fantomatico lui, ho un ottimo gay radar.> asserisce Anna, alzandosi e porgendo una mano per fare la medesima cosa all'altro.
<Grazie.> fa il trentino.
<Di nulla, caro. Ama e sii felice, l'importante é questo.> gli consiglia la romagnola, abbracciandolo, per poi dirigersi a razzo (ma silenziosa) su per le scale.
Il biondo rimane qualche secondo lì, confuso, prima di accingersi a salire le scale.
Anche se di poco, ha il cuore più leggero.
N/A: tadaaaaa, i due omosessuali top della casa sono entrati in combutta.
Tremate, omofobi.
Anna non accetta stronzate e Bruno potrebbe rovinarvi la reputazione con qualche bella frase e notizia "accurata".
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